Lui era lì, con il solito berretto con la visiera all'indietro, i soliti occhiali da sole, la collana, i jeans strappati e quella barba che ogni volta mi faceva innamorare sempre di più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
CAPITOLO I: COME TUTTO EBBE INIZIO.
-“¿Cómo estás Mamacita?
-“Feliz de verte de nuevo Papi!”
Dopo ore di attesa per il ritardo e altrettante ore di viaggio in aereo, finalmente ero giunta a destinazione.
Lui era lì, con il solito berretto con la visiera all’indietro, i soliti occhiali da sole, la collana, i jeans strappati e quella barba che ogni volta mi faceva innamorare sempre di più.
Tutto era iniziato l’anno precedente: Taylor, la donna ai cui figli facevo da babysitter, mi disse che suo fratello, Sasà, aveva deciso di diplomarsi da privatista e aveva bisogno di una mano nello studio. Accettai di aiutarlo: io frequentavo il primo anno di università e avevo bisogno di una mano in spagnolo e, poiché lui era un cantante e compositore di canzoni spagnole, mi offrii di aiutarlo in cambio di aiuto in spagnolo. O almeno questo era il patto iniziale: inutile dire che, per me, quelle non furono semplici ripetizioni…ma, procediamo per ordine.
Era il mese di aprile, quando ricevetti una chiamata:
-“ Ciao Anna, sono Sasà, il fratello di Taylor…senti qui il mio professore privato mi ha dato alcune cose da studiare, però io non ci capisco nulla…non è che potresti darmi una mano? Che ne dici di passare oggi al negozio verso le 17?”
-“Ce…certo… va bene…”
-“Ok, a dopo allora!”
Ansia, mi iniziarono a sudare le mani…non sapevo che fare…non facevo altro che andare avanti e indietro per la camera, finché non furono quasi le 17. Aveva un negozio di barbiere che gestiva insieme al fratello a due minuti da casa mia. Bene, ero lì, davanti al negozio. Apro la porta. -“Buonasera, sono Anna”.
Un metro e sessanta di altezza (positivo per me, che ero alta un metro e cinquanta), fisico palestrato, barba folta che mi faceva impazzire. Venticinque anni di tanta voglia di vivere. -“Vieni, vieni Anna. Tutto bene? Entra pure che ti spiego tutto”.
Volevo sprofondare.