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Autore: _Pulse_    26/04/2009    9 recensioni
- Sei odioso. Sicuro che ti ho immaginato io così?   
- Beh, penso di sì.
- Allora ho sbagliato.
Soffocò una risata e mi sfiorò il collo con le labbra.
- Perché non ti sfoghi su di me? Sono sempre frutto della tua immaginazione, no? Non puoi annoiarmi, a meno che tu non lo immagini.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Life is my creation
Is my best friend
Imagination is my defence
And I’ll keep walking
When skies are grey
Whatever happens
Was meant that way

Non mi spostai di un millimetro, così fu lui a sporgersi.

- Ancora che piangi? -, chiese con la sua voce da angelo.

Girai il viso dall’altra parte sfregando le guance sul cuscino per levare le lacrime.

- Vattene -, mormorai.

- Ehi, va bene che sono il tuo ragazzo immaginario, ma vuoi davvero che me ne vada?

- Certo che no.

Sorrise e si mise sdraiato al mio fianco, mi strinse a sé con un braccio e restò a guardami piangere in silenzio, sporgendosi sul mio viso visto che gli davo le spalle.

- Perché piangi, sempre per quel motivo?

- Senti, possiamo non parlarne?

- Perché?

- Sei odioso. Sicuro che ti ho immaginato io così?

- Beh, penso di sì.

- Allora ho sbagliato.

Soffocò una risata e mi sfiorò il collo con le labbra.

- Perché non ti sfoghi su di me? Sono sempre frutto della tua immaginazione, no? Non puoi annoiarmi, a meno che tu non lo immagini.

- Mi annoio io a ripeterti ogni volta

- Ti manca?

- Oddio, sì.

- E perché non torni da lei?

- Oddio, ma ne stiamo parlando comunque!

Rise piano e si fermò a guardare il soffitto sdraiandosi a pancia in su sul letto.

- Ok, se proprio ci tieni… -, sbuffai. Guardai il suo sorriso compiaciuto.

- Comincia dall’inizio -, disse.

- L’inizio? Beh… non so com’è iniziato.

- Va bene, passa al sodo. Ti manca, allora perché non torni da lei?

- Ma perché… perché io non posso dipendere da lei! È insensato. Io sono forte, devo farcela.

- E’ una questione di orgoglio?

- Ma no! Devo farcela per andare avanti. Non soffrirò per sempre, vero? -, mi girai e lo guardai negli occhi. Era così infinitamente bello… come lo immaginavo.

- Che senso ha chiedermi qualcosa quando sei tu che immagini le mie risposte?

- Quindi io ho immaginato che tu mi avresti risposto in questo modo?

- Beh, sì.

- Dio, che mente contorta.

- Già.

Gli tirai un pizzicotto.

- Scherzavo.

- Questa l’ho immaginata alla grande. Ehi, come ti chiami?

- Non so, come ti piacerebbe che mi chiamassi?

- Uhm… un sacco di nomi.

- Non ci credo, sei riuscita a sviare l’argomento!

- E io ho immaginato che tu me lo dicessi! Sono malata forte!

Scoppiammo a ridere, io anche a piangere. Era così umiliante, parlare con il ragazzo dei miei sogni creato dalla mia immaginazione. Ok, ero impazzita e non me n’ero accorta? Forse.

- E adesso perché piangi?

- Perché… perché anche tu mi manchi.

- Vedrai che un giorno mi troverai -, mi accarezzò la guancia.

- Ne sei sicuro?

- Certo.

- Ovviamente, ho immaginato che dicessi così! Siamo realisti per una volta.

- Se tu fossi realista io non sarei qui -, mi fece notare.

- Già, hai ragione.

- Ritornando a lei?

- Ti prego basta, sparisci se vuoi proprio parlare di questo.

Mi girai e non lo vidi più, nemmeno sul cuscino dove aveva appoggiato la testa c’era la sua impronta, era svanito del nulla, come se non fosse mai esistito. Certo, in realtà non era mai esistito, siccome era solo frutto della mia immaginazione.

- Non volevo che te ne andassi veramente! -, urlai sedendomi di scatto sul letto, con i lacrimoni sotto gli occhi.

- E allora non lo immaginare! -, urlò. Comparve accanto alla finestra, le braccia strette al petto.

- Scusa -, mormorai.

Mi alzai e andai accanto a lui, mi appoggiai al davanzale e lo guardai. Rimanemmo in silenzio per un sacco di tempo, io guardavo lui e lui guardava fuori dalla finestra. Non riuscivo ad immaginarmi ciò che potesse pensare, infatti mi sorprese: non sapevo se inconsciamente lo avevo pensato, ma mai avrei creduto di poter pensare una cosa del genere.

- Quando… -, disse piano grattandosi la nuca.

- Cosa?

- Quando mi troverai… cioè… quando troverai il ragazzo dei tuoi sogni… io… io scomparirò?

Si girò e mi guardò in viso. Mi aveva sorpreso, e si vedeva. Sorrise e mi tirò su il mento per chiudermi la bocca. Al suo contatto elettrostatico mi ripresi e scossi la testa.

- Idiota che non sei altro -, dissi colpendolo sul braccio.

Ridemmo e mi prese in braccio prima che potessi fare o dire qualcosa, mi buttò sul letto e rise ancora stando sopra di me. La sua risata era assurdamente bella… sarei rimasta ore ad ascoltarla.

- Quindi, non scomparirò? -, mi accarezzò le guance delicatamente, spostandomi i capelli.

- Certo che no. Quando litigherò con il mio ragazzo, ci sarai sempre tu a rimpiazzarlo!

- Ma…! Sei una stronza!

Ma… non potevamo smettere di ridere.

- Dai, scherzavo. Lo sai che non potrai mai andartene, la mia mente è troppo fissata con te. Resterai sempre tu il ragazzo dei miei sogni. È impossibile che esista un ragazzo identico a te, con tutta la razionalità parlando.

- Uhm. Quindi non lo rimpiazzerò soltanto?

- No, come te lo devo dire? Potrai venire a trovarmi tutte le volte che vuoi.

- Sì, però c’è un piccolissimo problema.

- E quale?

- Sei tu che mi immagini, io non posso sbucarti davanti quando voglio.

- Ah, vero.

- Mi prometti… -, si avvicinò sempre di più e parlò sempre più piano, guardandomi con i suoi occhi stupendi, troppo belli per essere veri.

- Sì?

- Mi prometti che mi immaginerai ancora, ogni tanto?

- Te le prometto.

Un piccolo sorriso, benché fosse piccolo, rese meravigliosamente angelico il suo viso. Sentivo le arpe suonate dagli angioletti e il cuore martellarmi nel petto, sempre di più, fino a quando le sue labbra morbide non si appoggiarono sulle mie per un istante eterno.

- Che strano! -, disse alzandosi in piedi e girando per la stanza, praticamente andando avanti e indietro.

- Cosa? -. Era come se mi avessero dato un colpo in testa, non capivo più niente.
Era frutto della mia immaginazione, ma, cazzo, era stato così maledettamente reale!

- Baciarti! Sembrava… vero. Ed è stato… bello.

- Lo penso anch’io.

Ci guardammo negli occhi e lui sorrise malizioso.

- Lo rifacciamo? -, chiese sporgendosi di nuovo su di me.

- Una parola.

- Quale?

- IDIOTA.


Nota: Guardate, non so nemmeno io che dire di questa... cosa, che è uscita chissà perchè e soprattutto chissà come (Non riuscivo nemmeno a capire in che categoria metterla! E' per questo che l'ho buttata sul Generale). Siete liberi di dire quello che volete, ma per farlo siete obbligati a lasciare qualche recensione! Le aspetto, perchè ormai è inutile che mi scervello per capire com'è e come non è, quindi... help! XD
P.S.: La canzone colonna sonora di questa storia è The creationist, di Kerli. E' davvero magnifica!
   
 
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