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Autore: Mala Mela    26/04/2009    7 recensioni
[RoyEd]
«Hai fatto esplodere mezzo edificio, per la quarta volta» gli ricordò atono, raggiungendo la camera da letto in cerca di riparo da quelle urla belluine.
«Era solo la terza» precisò Edward, seguendolo.
«Ah, scusami» gli rispose sarcastico. «Distruggere sofisticate tecnologie di proprietà dell’esercito "solo" tre volte è decisamente meno grave che distruggerle ben quattro volte».
«Esattamente» ringhiò Ed.
L’uomo si limitò a lanciargli uno sguardo scettico, prima di indossare il pigiama e dirigersi in bagno.
[Buon compleanno Susi <3 alias _Ayachan_]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Normalità

A Susi che per il suo compleanno non ha avuto nessuna parrucca rosa.

Mentre la scrivevo ho pensato a te, ma non in quel senso XD

Va , beccatela.

 

 

Questa storia è ambientata nell’universo parallelo in cui tutte noi RoyEd-Fan viviamo.

Un mondo imprecisato nel tempo e nello spazio, in cui la nostra coppia non è senza speranza come risulta dalla lettura del manga o dalla visione dell’anime.

Ecco, io abito lì nei miei momenti più fangirleggianti, venitemi a trovare <3

 

Clà

Una fan rassegnata

 

 

 

 

 

 

 

 

Normalità

 

 

 

 

 

«Mi hanno cacciato dal laboratorio ufficiale di sperimentazione e ricerca. Cacciato mi capisci?».

Roy Mustang annuì a vuoto, massaggiandosi le tempie. Aveva passato le ultime tre ore della sua vita a firmare tutti i documenti che era riuscito ad ignorare nei tre mesi scorsi, ed ora, arrivato a casa in cerca del meritato riposo, doveva anche sorbirsi le lagne isteriche di quel moccioso di Fullmetal.

Maledì mentalmente il momento in cui aveva deciso di portarselo a letto, o di dargli le chiavi di casa, a scelta.

«Hai fatto esplodere mezzo edificio, per la quarta volta» gli ricordò atono, raggiungendo la camera da letto in cerca di riparo da quelle urla belluine.

«Era solo la terza» precisò Edward, seguendolo.

«Ah, scusami» gli rispose sarcastico. «Distruggere sofisticate tecnologie di proprietà dell’esercito solo tre volte è decisamente meno grave che distruggerle ben quattro volte».

«Esattamente» ringhiò Ed.

L’uomo si limitò a lanciargli uno sguardo scettico, prima di indossare il pigiama e dirigersi in bagno. Previdentemente chiuse la porta, ma il Fullmetal Alchemist non si diede per vinto.

Avvicinatosi alla porta ripartì all’attacco.

«Sono sulla loro lista nera, pare» si lamentò. «IO! ».

«Ma non mi dire» bofonchiò Roy, con la bocca piena di dentifricio. Fortunatamente quel fagiolo insistente non se ne accorse.

«Come se io facessi esplodere laboratori per sport» continuò. «Lo faccio per il bene dell’alchimia, capisci? Era un esperimento importante… si sono solo verificate delle normali complicazioni. Loro sono alchimisti come me, dovrebbero capirlo».

«Sono scandalizzato quanto te» aggiunse ironico Mustang, non appena ebbe finito di lavarsi i denti.

«Mi stai prendendo in giro? Io sono davvero furioso per questo!».

«Ah-ha».

Il colonnello roteò gli occhi in perfetta sincronia con la chiave nella toppa, poi la porta si aprì, rivelando l’espressione indignata del moccioso.

«Dormi, Edward» gli intimò Mustang, lasciandosi cadere pesantemente sulle lenzuola, senza nemmeno prendersi il disturbo di scostare le coperte.

«Come posso dormire?».

«Non so, che ne dici di cominciare chiudendo gli occhi e stando zitto?» gli suggerì, spegnendo la luce e illudendosi in questo modo di mettere fine al discorso.

«Giuro che domani li trasmuto tutti in… tazzine da caffè. Anzi, in zuccherini verdi a forma di lama. Oppure in quelle orribili lavagnette in sughero su cui vengono appesi gli avvisi, così sarebbero costretti a venir pungolati da miriadi di minuscole puntine per l’eternità!».

«…la tua è pura malvagità, non c’è che dire».

«Oppure in…».

Mustang riaccese l’abat-jour e fissò il ragazzo negli occhi, con sguardo minaccioso.

«Oppure potresti dormire, in silenzio. Domattina avrai tutto il tempo di progettare la tua vendetta, l’importante è che tu non lo faccia ora, a voce alta» disse.

«No, insomma, ti pare giusto che…».

«Ed, dormi».

«È incredibile, capisci? Incredibile!».

«È tardi: abbi pietà per i miei nervi. Chiudi quella dannata bocca e dormi».

«INAUDITO!».

«Ti ho detto di… dormire!».

«Come credi che io possa—hmfg!».

E mentre il suo cuscino colpiva Ed direttamente in faccia, Roy Mustang non riuscì a trattenere un ghigno spaventosamente simile ad un sorriso. Nonostante la stanchezza e il serio istinto fagiolicida che aveva fatto costantemente capolino nel suo animo negli ultimi venti minuti, non riuscì ed infastidirsi per le maledizioni che Ed gli stava lanciando.

Semplicemente si tirò a sedere e rimase immobile nella penombra della stanza, continuando ad osservarlo con aria stranamente ilare.

Sì, si disse osservando Edward brandire a sua volta un cuscino con aria minacciosa, anche se tutto quello che gli stava accadendo non aveva alcuna parvenza di normalità, doveva ammettere che suo malgrado gli piaceva.

   
 
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