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Autore: Fajander    09/08/2016    0 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cooler si mise in posizione di combattimento, zoppicante, attendendo ansioso la prima mossa del possente nemico.
Quest'ultimo, a dispetto di quanto pensasse l'altro, non cominciò a combattere partendo alla carica, bensì con un attacco energetico a distanza. Frostier portò le braccia semipiegate sopra la propria testa, in linea con le spalle, per caricare con tre dita per mano una sfera rossastra che emanava delle scariche elettriche che colpivano il terreno congelato lì vicino. "Sta utilizzando un attacco energetico... Cos'avrà in mente? Forse è più vecchio di quanto pensassi e vuole evitare il corpo a corpo... Devo rimanere concentrato" pensò Cooler, flettendo leggermente le ginocchia per ottenere una presa più salda al terreno scivoloso. Se fosse stato al pieno delle sue forze avrebbe interrotto l'attacco nemico per ottenere un immediato vantaggio, ma in queste condizioni doveva per forza di cose rimanere sulla difensiva. "Vedrai di cosa sono capace, nipote! La sfera è ormai pronta!" pensò Frostier, mentre ultimava il colpo.
Raggiunta la grandezza di un pallone da calcio, l'anziano Demone si apprestò a lanciare la massa energetica con vigore, mentre uno sbigottito Cooler si preparava a deviarlo.
"Quell'attacco ha un non so che di strano, devo deviarla il più in fretta possibile" riflettè questi, mentre l'onda avanzava nella sua direzione, accompagnata da alcuni scoppiettii acuti, ad una velocità elevata.
Quando essa si trovò a mezzo metro di distanza dal Demone violaceo questi la colpì col braccio in modo deciso, ma ciò che avvenne non era affatto previsto. La sfera, una volta colpita, si deformò come se fosse fatta di gomma ed avvolse l'avambraccio del malcapitato, che nel frattempo lo agitava vorticosamente nel tentativo di liberarsi da quella strana massa. Frostier sorrise, felice di constatare che il suo vecchio asso nella manica funzionava ancora. Quella tecnica era stata ideata dallo stesso almeno 500 anni prima e lo aveva aiutato a mietere molte vittime, ma dopo i primi decenni essa venne conosciuta praticamente da tutti e quindi l'attacco formidabile si era rivelato inefficace.
Ma queste nuove generazioni non ne erano più a conoscenza, per cui il suo utilizzo poteva essere nuovamente vantaggioso.
«Dannazione! Come mi libero di questo affare?! Sta iniziando a bruciare, mi carbonizzerà il braccio se non lo rimuovo subito!» gridò isterico Cooler, continuando ad agitare l'arto ma senza ottenere alcun risultato.
«La mia Sfera Ustionante si attacca al corpo su cui viene lanciata per poi rilasciare il calore necessario a carbonizzare il soggetto, mentre io le infondo continuamente l'energia atta a tale scopo! Non hai speranze, Cooler!» sentenziò il nonno, vantandosi della raffinata quanto intelligente tecnica.
Il suo avversario, tuttavia, sorrise. Ad un tratto tutto gli fu chiaro. Smise di agitare il braccio e, flettendo le cosce, balzò in avanti verso un esterrefatto Frostier, ignorando il dolore sia della ferita alla gamba che quella al braccio.
«Se il calore viene nutrito dalle tue continue emissioni di energia, mi basterà interrompere quest'ultime! Grazie del suggerimento!» esclamò Cooler, colpendo energicamente il mento del parente con il suo stesso attacco.
L'esplosione che ne derivò fu immane ma l'attacco ebbe successo poichè il Demone violaceo sentì il proprio arto liberarsi dalla morsa del diabolito attacco.
Ciò danneggio entrambi, maggiormente lo stesso Cooler, eppure soltanto quest'ultimo era rimasto in piedi, seppur barcollante, mentre l'altro era stato lanciato a terra due metri indietro. Il braccio del giovane si trovava in condizioni pessime, presentava delle gravissime ustioni che neanche il freddo lacerante poteva alleviare. Il dolore, acutissimo, fece quasi perdere i sensi al ferito, che lottava con tutte le sue forze per rimanere cosciente. In condizioni leggermente migliori era invece Frostier, che nel frattempo si stava faticosamente rimettendo in piedi.
Anche il suo volto era stato ustionato dalla sfera, e il sangue che gocciolava da esso tingeva di un rosso porpora il terreno di un bianco puro. «Eccellente mossa, forse non sei così rammollito come mi ero immaginato. Purtroppo per te, sei in condizioni tali da non poter continuare a lungo questa battaglia! Sarai sconfitto, e dopo toccherà a tuo padre! Preparati!» affermò l'anziano, scagliandosi con passo affaticato ma deciso verso la sua vittima.
Quest'ultima, tenendo le braccia a penzoloni, era incapace di difendersi. "Maledizione! Se mi attacca un'altra volta sicuramente non resisterò! Non posso morire così, devo almeno tentare!" si convinse Cooler. Concentrò tutte le sue energie, isolando il dolore in un angolo della sua mente, con l'unico obiettivo di sconfiggere il suo avversario. Doveva cercare di sfruttare il 100% del suo vero potenziale, la sua nuova forza ottenuta dagli ultimi estenuanti allenamenti. La sua aura aumentava sempre di più, mentre il corpo del Demone del Freddo iniziò a tremare con intensità sempre maggiore e a brillare di luce propria.
Che gli stava succedendo? Egli stesso rimase basito dalla natura di quel potere, così come lo era Frostier, che, intuendo che qualcosa stesse cambiando in lui, accelerò il passo per sferrare una potente ginocchiata alla base del collo dell'avversario.
Cooler, sentendo arrivare l'attacco, lo parò con l'avambraccio che un attimo prima era ustionato e che ora era perfettamente guarito.
Esso era differente anche nell'aspetto: la parte finale di esso aveva una sorta di struttura ossea simile a uno spuntone proteso verso il basso, mentre una placca bluastra come quella che aveva in testa era apparsa su di esso. Esattamente la stessa cosa avvenne anche all'altro braccio e alle sue due gambe, con la conseguente guarigione di una di quest'ultima.
Parato il brutale attacco del nemico col braccio sinistro, Cooler affondò il destro nello stomaco dell'avversario, che si piegò in due dal dolore.
Rinvigorito dalla miracolosa quanto inspiegabile trasformazione, il Demone del Freddo più giovane diede un calcio rotante a Frostier, colpendolo sul fianco e mandandolo al tappeto qualche metro più in là. « Che diavolo mi succede? Cos'è questo potere? Non pensavo potessi trasformarmi oltre la mia forma originaria...» si chiese dubbioso Cooler, osservando incuriosito il suo stesso corpo.
Frostier, nel frattempo, si stava preparando alla mossa successiva. "La sua forza è aumentata, esattamente come immaginavo. Bene, vediamo di tirar fuori tutto il suo potere!". Il Demone si alzò di scatto, ripresosi dal colpo precedentemente ricevuto, e si gettò sul proprio nemico cominciando la sua controffensiva con una serie di calci e pugni alla massima velocità.
Preso alla sprovvista, Cooler incassò i primi, ma dopo questo momento di distrazione si concentrò al meglio e iniziò a contrattaccare. Proseguirono in perfetta parità per circa un minuto, al termine del quale, esausti, indietreggiarono entrambi per concedersi una pausa.
«Non hai ancora sfoderato tutto il tuo potere, ne sono convinto!» disse Frostier, ansimante. «Di cosa stai parlando? Tu sai cosa mi sta succedendo?» chiese speranzoso l'altro.
«Esattamente. La trasformazione che sta avvenendo a livello cellulare all'interno del tuo corpo è una forma potenziata della tua forma originaria ed è il frutto del tuo duro allenamento eseguito sul nostro pianeta, Winter!» spiegò Frostier.
«Diversi anni fa, quando Winter era ancora popolato dalla nostra razza, alcuni Demoni del Freddo mutarono geneticamente in modo inspiegabile, divenendo più forti degli altri. La loro mutazione gli permise di ottenere un nuovo potere che scaturiva da una trasformazione aggiuntiva, simile alla tua. I nostri scienziati non riuscirono mai a spiegarsi il motivo di tale cambiamento del codice genetico: alcuni sostenevano che la mutazione fosse il risultato di un estenuante allenamento condotto dagli esseri più forti, altri invece che dipendesse dall'adattamento alle sempre peggiori condizioni climatiche del pianeta e altri ancora che fossero stati esposti a delle radiazioni riprodotte in laboratorio per incrementare la loro forza e quindi dominare gli altri esseri. Gli altri Demoni del Freddo inizialmente li ignorarono poichè i "potenziati" costituivano una parte veramente esigua della popolazione e pertanto trascurabile. Questi esseri, nel frattempo, si riprodussero tranquillamente dando alla luce delle nuove generazioni che tuttavia non presentavano la stessa capacità di trasformarsi. Incoraggiati da questi ultimi avvenimenti e spaventati dall'incremento delle mutazioni che coinvolgeva sempre più persone, i Demoni del Freddo decisero di isolarli in una struttura appositamente costruita per la loro detenzione, tentando di sbarazzarsene per sempre. Tuttavia, i detenuti fuggirono e condussero una rivolta in cui la nuova razza combattè contro la vecchia per il dominio del pianeta. Passarono diversi anni e alla fine la guerra fu vinta dalla vecchia razza, molto più numerosa ed organizzata. Eliminata del tutto la minaccia, i vari governi decisero di lasciare in vita le nuove generazioni "potenziate" poichè ritenute innocue in quanto non manifestavano le stesse capacità dei loro padri. Evidentemente, come sto constatando personalmente, la mutazione era semplicemente assopita e con un duro allenamento essa può essere risvegliata! Infatti, la nostra famiglia è una diretta discendente di uno dei potenziati, come avrai già capito, ma nessuno si è mai allenato duramente come stai facendo tu!» concluse infine l'ex monarca, riflettendo sulla natura di quella trasformazione e chiarendo i dubbi del nipote.
Quest'ultimo, finalmente aveva capito cosa gli stesse accadendo, e quindi ora non solo appariva molto più calmo ma anche fiero dei risultati ottenuti.
Era sempre stato oggetto di scherno da parte del padre e del fratello per via dei suoi allenamenti, che ora però stavano dando i suoi frutti, e presto glieli avrebbe mostrati.
«Ora capisco, ti ringrazio per la spiegazione! Come hai detto tu stesso il mio potere non è ancora stato liberato del tutto, quindi ti consiglio di eliminarmi prima che accada!» lo sfidò il nipote, rimettendosi in posizione di combattimento, più motivato che mai.
Chissà quanto sarebbe diventato forte con quella trasformazione? Frostier gli sorrise, mostrando sicurezza da vendere: «Non ha importanza se possiedi una forma potenziata, rimani comunque inferiore a me!».
L'ex imperatore si lanciò contro il proprio nemico sferrandogli un calcio sullo stomaco che però venne parato dal giovane con una ginocchiata, purtroppo per lui la coda di Frostier, nel frattempo, si era avvinghiata all'altra gamba e così facendo Cooler venne lanciato in aria con forza. Frostier seguì la sua traiettoria lanciandogli una quantità immane di raggi energetici, ma Cooler riuscì a frenare il proprio volo e a pararne alcuni, mentre altri lo danneggiarono lievemente, provocandogli delle scottature alle spalle e al petto. Terminata la scarica di colpi energetici, la nube di fumo si dissolse e il Demone viola scese in picchiata a velocità supersonica, aiutato dalla forza di gravità, mentre il suo rivale, piegandosi sulle ginocchia, saltò a sua volta andando incontro ad uno scontro frontale.
Entrambi caricarono nelle proprie mani delle sfere di energia: Frostier riutilizzò la sua Sfera Ustionante mentre Cooler caricò un'enorme Supernova.
Pochi istanti prima che i due si incontrassero a mezz'aria, entrambi scagliarono con ferocia il proprio attacco, facendo impattare le due sfere in un boato di esplosione che tinse il cielo di un arancione simile a quello di un tramonto,la cui onda d'urto scaraventò a debita distanza i due esseri. La Sfera Ustionante era riuscita a salvarsi almeno parzialmente dall'impatto catastrofico e così facendo oltrepassò la Supernova per inseguire il proprio obiettivo. Cooler, in uno stato confusionale, non era riuscito a rallentare il proprio moto, venendo così scagliato fuori l'atmosfera.
Il suo corpo sanguinante roteava in un'eterna giravolta. "Dannazio...ne... Devo tornare...indietro..." pensava il Lord, agitando la propria coda nel vano tentativo di stabilizzarsi.
Intanto, finito in una voragine di centinaia di metri sottoterra, Frostier si stava rialzando, tossendo rumorosamente.
« Un attacco senz'ombra di dubbio davvero potente, ma il mio lo era di più! A questo punto sappiamo bene chi è il vincitore, non mi resta che ritirare il premio: la vendetta!» si disse l'anziano, facendo esplodere in un turbinio di energia la propria aura e creandosi una via d'uscita dalle viscere della terra. Ritornato in superficie quest'ultimo cercò la propria preda per qualche minuto, invano.
«Dove diavolo è finito? TI STAI FORSE NASCONDENDO?» esclamò ad alta voce, ruotando la propria testa innumerevoli volte in tutte le direzioni possibili. «Non ho voglia di giocare, distruggerò ogni centimetro di questa terra fino a scovare il buco in cui ti sei nascosto, preparati!». Detto questo, l'imponente alieno lanciò una serie di colpi energetici di media potenza su tutto il territorio sottostante, causando diverse esplosioni che però non fecero affiorare il cadavere di Cooler. Questo perchè quest'ultimo si trovava in tutt'altro luogo.
Il suo corpo era stato rallentato da un asteroide, e così Cooler riuscì finalmente a stabilizzarsi e a pensare sul da farsi. "Accidenti... Mio nonno è più forte di quanto immaginassi! Devo liberare tutto il mio potere, ma come fare? Prima, concentrarmi e sprigionare la mia aura è servito, riproviamo!". Il Demone si concentrò profondamente e tentò di ripetere lo stesso procedimento di prima ma con maggior enfasi, focalizzandosi sul proprio corpo e sulle proprie capacità. Una luce similmente brillante e intensa lo inondò, concludendo la trasformazione. Le sue spalle si sollevarono andando a formare una struttura più robusta e resistente, la punta della coda venne ricoperta dalla stessa, dalla parte superiore del suo cranio fuoriuscirono quattro prolungamenti mentre la sua faccia venne ricoperta da una maschera che lasciava libera soltanto gli occhi di un rosso acceso.
"La sento... Sento una nuova forza pervadere ogni muscolo, ogni cellula del mio essere! Frostier, sto venendo a distruggerti!" pensò il nuovo Cooler, dirigendosi a tutta velocità verso il rivale con cui aveva intenzione di cominciare il secondo round.
Prima di raggiungere l'atmosfera del pianeta Winter però, la Sfera Ustionante si ripresentò dinanzi il proprio obiettivo, ma questa volta l'imperatore non si fece trovare impreparato. «Ancora tu? Sei insistente...» mormorò Cooler, contraendo i propri muscoli ed unendo le due mani con i palmi aperti e le dita rivolte verso l'esterno. Un'onda energetica bluastra comparve in mezzo a quest'ultime.
«Sparisci!» urlò l'alieno viola, lanciando il proprio attacco verso quello nemico e causando un'esplosione devastante che fece brillare per un secondo il tetro e vuoto spazio. Constatato che del colpo nemico non ne fosse rimasta la benchè minima traccia, e concedendosi un sorriso soddisfatto, Cooler ripartì alla carica, impattando brutalmente con l'atmosfera. Intanto, Frostier stava riprendendo fiato, dopo aver eseguito l'ennesima raffica di raggi energetici atti a eliminare l'avversario. Al di sotto del Demone vi era un enorme cratere fumante, che comunque si stava già ricoprendo di neve e ghiaccio.
«È inutile, non è qui, o quantomeno è morto. Sarà meglio mettersi l'anima in pace e prepararsi al lungo viaggio che mi aspetta. Se doso bene le mie forze riuscirò ad arrivare alla capitale nel giro di qualche settimana.» ragionò Frostier, atterrando dolcemente a terra e sedendosi su un masso ghiacciato. Il suo fisico non era più abituato a un tale sforzo, infatti, nonostante i muscoli fossero rimasti tonici e robusti l'età avanzava inevitabilmente minacciosa.
"Probabilmente Cold ha superato il mio potere da tempo, devo trovare una strategia che mi permetta di sconfiggerlo ugualmente. Forse mi converrà trovare degli alleati, dei ribelli dell'impero magari. Sì, comincerò le mie ricerche domani.".
Mentre l'ex monarca ragionava sul da farsi, un particolare attirò la sua attenzione: il cielo si era tinto di un azzurro acceso, cosa impossibile visto che la stella più vicina era distante parecchi miliardi di chilometri. Alzò lo sguardo in direzione della fonta luminosa e immediatamente il suo rugoso volto si deformò in una espressione sconvolta. «Com'è possibile? Ho distrutto l'intera zona... Tu sei sopravvissuto!» esclamò il Demone, riconoscendo in Cooler la figura che sosteneva l'enorme sfera di energia.
Si mise in piedi e guardò meglio il nemico, notando che aveva completato la trasformazione. «Sorpreso di rivedermi? È difficile uccidere un Demone del Freddo, mio caro nonno, soprattutto se è un potenziato!» si vantò l'altro, determinato a porre fine allo scontro e ad uscirne vincitore.
«È difficile ucciderti, dici? Lo verificherò seduta stante!» sbottò Frostier, caricando anch'egli una sfera di energia, ma di un colore violaceo. Tuttavia, Cooler non era uno sciocco e pertanto non gli diede il tempo di caricare al massimo il proprio attacco. "La mia forza è aumentata incredibilmente, ma non sono certo di essergli superiore. Meglio essere cauti!" ragionò il Demone, scagliando senza indugiare oltre l'enorme massa di energia. "Maledizione! La mia sfera non è ancora pronta! Al diavolo... la lancerò lo stesso!" pensò l'anziano, tentando di rispondere alla minaccia. Le due sfere si incontrarono a mezz'aria e fin da subito fu chiara la netta superiorità dell'attacco di Cooler, che, fatta esplodere l'altra, si diresse verso il proprio obiettivo. Frostier, compresa l'antifona, iniziò a sudare freddo, pensando di essere vicino alla morte.
"Il mio attacco è stato distrutto in pochi istanti! Non mi resta che creare una barriera e sperare che regga!" e pensato ciò l'ex imperatore generò una barriera energetica, incrociando le braccia dinanzi a sè per coprirsi il capo. L'esplosione fu immensa e una nube di fumo ricoprì l'intera zona, pertanto Cooler scese a terra per poter assicurare la propria vittoria.
Quest'ultimo espanse la propria aria per diradare il fumo, e così facendo localizzò immediatamente l'ubicazione del padre di suo padre. Frostier, morente, era disteso per terra a pancia in giù.
Era totalmente ricoperto di sangue, ustioni e ferite. Le dita della sua mano destra si muovevano debolmente, in preda agli spasmi. Ormai non rappresentava più una minaccia. Il vincitore della battaglia avanzò lentamente verso il vinto. Mise un piede sul suo braccio e poi spinse con forza, per farlo voltare a pancia in su. Finalmente, raccolte le ultime forze, lo sconfitto riuscì a parlare con un tono di voce flebile e spezzato: « Tu... mi hai...sconfitto...come...» si chiese Frostier, guardando per l'ultima volta il proprio carnefice, per poi chiudere gli occhi per sempre. Chinato il capo lateralmente, l'essere smise di respirare, sotto lo sguardo imponente, severo e impassabile del proprio erede. Ma Frostier non aveva detto tutto a quest'ultimo riguardo la forma potenziata.
Essa, per essere mantenuta, richiedeva un enorme dispendio di energia e quindi, a coloro che non fossero abituati, avrebbe potuto arrecare gravi danni fisici.
«Grazie a te ho ricevuto questo potere strepitoso, lo userò con saggezza. Adesso sarà meglio lasciare questo pianeta e tornare alla capitale.» concluse Cooler, voltando le spalle al cadavere e piegando le gambe per tornare all'astronave.
Tuttavia, uno strano fastidio al petto attirò la sua attenzione, facendolo rimanere sul posto. "Cosa diavolo..." pensò, mentre il fastidio si tramutò in un dolore acuto.
Non era il petto a fargli male, bensì un punto ben preciso: il cuore. Pose una mano su di esso, capì che qualcosa non andava. I suoi battiti cardiaci stavano accelerando in maniera a dir poco preoccupante, sempre di più, sempre più forte. Se non fossero tornati alla normalità, di lì a poco l'organo sarebbe esploso. Il dolore si fece insopportabile e il Demone cadde in ginocchio, urlando a squarciagola. I sensi si offuscarono, la vista si annebbiò, i muscoli tremarono."Questa trasformazione... è stata... controproducente...mi sta distruggendo...devo tornare...normale..." pensò Cooler, concentrandosi per tentare di rilassarsi. Inutile.
Ironia della sorte, quella trasformazione che gli aveva garantito la vittoria ora lo stava portando alla morte, facendolo accasciare proprio accanto a colui che aveva tentato di ucciderlo. Sdraiato per terra, il Demone lottava arduamente per rimanere cosciente, ma ad ogni battito il suo cuore era sempre più stanco, e quella stanchezza lo stava inevitabilmente trascinando verso l'oscuro oblio della morte. A riportarlo nel mondo dei vivi fu un rumore sordo dei motori di un'astronave.
Proprio in quel momento, l'astronave imperiale di Cooler atterrò a circa cinquanta metri di distanza, facendo uscire una decina di soldati. «Lord Cooler! Lord Cooler! L'abbiamo trovato! Il suo livello combattivo è in rapida discesa, fate presto! Preparate la vasca di rigenerazione!» urlava impartendo ordini il capitano delle truppa, mentre i suoi sottoposti afferarono il loro imperatore, ormai privo di coscienza, all'interno della struttura.

   
 
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