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Autore: i suoi occhi verdi    10/08/2016    3 recensioni
Alzo il braccio per bussare, ma mi fermo'. Cosa pensera' di me? Mi credera' pazza per chiedergli aiuto alle due notte? Mi accusera' di non essere stata capace di proteggermi? Mi riconoscera' con tutte queste marchie? Ma soprattutto, si ricordera' di me? Guardo il mio cuore che dorme appoggiata al mio petto e non posso fare a meno di farmi forza. Non posso farle passare questa vita.
Dopo un po' di insistenza sento finalmente alcuni passi e il rumore della serratura della porta.
"Francesca? Cosa ci fai qui?" Mi guarda ad occhi sbarrati.
Prendo un respiro profondo e alzo la testa che fino a quel momento era bassa per guardarlo negli occhi.
"Ciao Diego"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francesca
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Non ho potuto evitarlo, non ho visto la tempesta arrivare. 

Lacrime amare continuano a scendere sul mio viso da quando ho lasciato la citta'. Avrei dovuto vederla arrivare tempo fa, quando mi ha fatto scegliere tra lui e il mio migliore amico. Quando mi ha allontanato dalla mia famiglia e dai miei amici cercando e riuscendo a farmi isolare da tutto e da tutti. 

La mia piccola dorme tranquillamente nel sedile posteriore. Povera Paz, non si e' neanche resa conto del fatto che stiamo fuggendo. Sono contenta che non mi abbia visto conciata in questo modo, con queste bruciature. Sono felice che sia cosi' piccola da non capire quanto orribile sia suo padre. Che razza di madre sono? Non voglio essere il tipo di mamma che fa passare una vita d'inferno alla propria figlia. Non posso permetterlo. 

Le mie mani si stringono ancora di piu' intorno al volante mentre questi pensieri mi rimbombano in testa.  

Mentre prendevo le chiavi della macchina non ha mosso un dito. Si e' solamente limitato a guardarmi dalla porta, come se quello sguardo potesse incutermi timore. Le bruciature e i lividi sono stati piu' che sufficienti a terrorizzarmi. 

Eppure prima non era cosi'. 

Eravamo innamorati, felici. Lo avevo conosciuto alle superiori quando, con la mia goffaggine, ero inciampata e lui era venuto in mio soccorso aiutandomi con i libri. Da qual momento diventammo ottimi amici, fino a che entrambi non ci accorgemmo di provare dei sentimenti l'un per l'altro. 

Una volta questi ricordi mi avrebbero fatto sorridere, ma ora niente e piu' come prima. 

Era iniziato tutto da una semplice gelosia, che io trovavo normale, dopotutto era la ragazza, no? Poco dopo arrivarono gli insulti e le litigate, ma non si e' mai spinto oltre. 

Dopo il nostro matrimonio non volevo altro che essere felice con lui, formare una famiglia insieme e invecchiare insieme. 

I miei sogni, pero', erano destinati ad infrangersi, facendomi cadere in un vortice di dolore. 

Quando mi ha tirato il primo schiaffo, sembrava pentito. Mi disse che non lo avrebbe fatto piu' e io gli credetti. D'altronde lo amavo. 

Purtroppo la situazione e' degenerata alla nascita di Paz. Quella e' stata l'ultima volta nella quale ho visto la mia famiglia e i miei amici. Sono passati due anni. 

Ha cominciato a bere, quasi tutte le sere tornava a casa ubriaco e cominciava a insultarmi e..a picchiarmi. Non ho piu' avuto la possibilita' di vedere o chiamare nessuno. Non potevo piu' vedere il viso del mio migliore amico o sentire la sua voce. 

 

Il motore della macchina si spegne al mio segnale e scendo dalla macchina. Prendo Paz in braccio e mi dirigo verso la porta. Alzo il braccio per bussare, ma mi fermo. Cosa pensera' di me? Mi credera' pazza per chiedergli aiuto alle due notte? Mi accusera' di non essere stata capace di proteggermi? Mi riconoscera' con tutte queste marchie? Ma soprattutto, si ricordera' di me? 

Guardo il mio cuore che dorme appoggiata al mio petto e non posso fare a meno che farmi forza. Non posso farle passare questa vita. 

Dopo un po' di insistenza sento finalmente alcuni passi e il rumore della serratura della porta. Il mio cuore manca alcuni battiti quando sento la sua voce.

"Francesca? Cosa ci fai qui?" Mi guarda ad occhi sbarrati. 

Prendo un respiro profondo e alzo la testa che fino a quel momento era bassa per guardarlo negli occhi. 

"Ciao Diego"








Ciao a tutti, sono I suoi occhi verdi.
E' da parrecchio tempo che non scrivo e questa e' una di quelle pazzie che mi vengono a mezzanotte.
Ho deciso di fare un omaggio a tutte le donne che ogni giorno ricevono un tipo di violenza, che sia fisica o verbale.
In questo caso vediamo la nostra Francesca, che nonostante l'unica cosa che volesse fosse la felicita', si ritrova incastrata in quest'orribile situazione.
Come proseguira' la storia? Spero la apprezziate, in tale caso lasciereste una recensione? Ne sarei felice.

P.S.:Purtroppo non ho ancora capito come si possono usare le accento con questa tastiera, ma appena posso le sostituisco alle apostrofo.

Buona lettera, I suoi occhi verdi.

  
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