Diversamente da ciò che la maggior parte del mondo magico dava per certo, Hermione Granger decise di non finire la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà decise di abbandonare completamente il mondo magico per dedicarsi ad una vita tranquilla, con problemi relativamente normali e nemici solo in ambito professionale. E comunque non capaci di ucciderti in un millesimo di secondo. O almeno ciò era quello che la giovane donna credeva. Durante gli ultimi cinque anni nel mondo babbano non aveva più sentito parlare di ponti che cadevano giù magicamente oppure di gente che spariva all'improvviso e compariva dall'altra parte del mondo. Probabilmente sembrerà una vita alquanto noiosa, però Hermione l'apprezzava così com'era perché per la prima volta dopo anni si sentiva al sicuro, anche se in un mondo privo delle cose e delle persone che realmente amava.

Era una fredda giornata d'inverno: i rami degli alberi erano completamente secchi e la pioggia non smetteva di battere sui tetti e sull'asfalto. Quella mattina era stata abbastanza tranquilla in ufficio. Lavorava da tre anni in uno studio di avvocati per pagarsi gli studi di giurisprudenza. In teoria doveva essere solo la ragazza delle fotocopie però la sua curiosità e la grande determinazione nel diventare un avvocato civile la portarono al ruolo di segretaria di uno dei più grandi avvocati dello studio, il signor Harrison: avvocato civile specializzato in diritto di famiglia. Oltre ad aver ricordato all'avvocato le varie riunioni, Hermione non aveva fatto granché: aggiustare qualche documento, sbirciare tra gli appunti dei nuovi clienti per capire quali tipi di problematiche doveva risolvere un avvocato di quel rango. Era riuscita ad ottenere una riduzione dell'orario di lavoro quel giorno e dopo aver ringraziato all'infinito Harrison e aver salutato i suoi colleghi di lavoro, se così potevano essere chiamati, decise di tornare a casa. 

Londra in quel periodo dell'anno era sempre affollata di corridori e Hermione non riusciva proprio a capire il perché, sembrava quasi che i londinesi credessero che correndo potevano superare l'andare costante del tempo e batterlo in quale modo. Lei se la prendeva con comodo, anche se non amava la pioggia e il freddo voleva comunque vivere realmente tutto ciò che le accadeva in qualsiasi momento della giornata.

All'improvviso però qualcuno la prese per un braccio, lei si girò e vide un uomo coperto da un cappuccio nero completamente bagnato. << Seguimi >> . Hermione cercò di capire chi si nascondeva sotto il cappuccio, non era una persona avventata e non si fidava, però quella voce le era così familiare. Avvicinò la mano al volto dell'uomo ma questo allontanò rapidamente il viso. << Chi sei? Io ti conosco. >> Chiese Hermione facendo un passo indietro. L'uomo le prese il braccio e in un millesimo di secondo Hermione Granger non si trovava più a Londra.

Un colpo improvviso alla schiena le fece aprire gli occhi di scatto. Si trovava distesa in un campo, ne era quasi certa: c'erano anche degli animali nelle vicinanze, riusciva a vedere qualcosa che sembrava quasi... << Uno gnomo? >> . L'uomo col cappuccio si trovava in piedi accanto a lei. << Hai perso l'abitudine, Granger? Da quanto tempo non ti smaterializzi? >> . L'uomo stava ghignando mentre il vento gli faceva ricadere il cappuccio sulle spalle.

Ma quello è Draco Malfoy? Hermione si alzò di scatto e con movimenti bruschi si  spolverò i vestiti pieni di terra. Si guardò intorno e si rese conto del posto in cui si trovava.

<< Perchè siamo fuori la Tana? >> Erano anni che Hermione non vedeva la casa dei Weasley. Quasi tutto era rimasto uguale, i vari piani instabili e i campi tutti attorno. Solo l'odore era cambiato, stranamente non si sentiva il dolce profumo delle delizie cucinate dalla signora Weasley. 

<<  Purtroppo è successa una cosa abbastanza grave e mi hanno chiesto di portarti qui, credevano fosse il caso di fartelo vedere per l'ultima volta. >>

Hermione non riusciva a capire, cosa succedeva? Chi doveva vedere?  E poi: perché mandare proprio Draco Malfoy da lei?

<< Senti, dimmi in maniera chiara ed esauriente perché ci troviamo fuori casa Weasley. Non girarci attorno >> Stava perdendo la pazienza, lei non voleva più tornare nel mondo magico. Ora con la smaterializzazione sicuramente il ministero si sarebbe reso conto del suo ritorno. Cinque anni a far cancellare le sue tracce rovinati da un evento accaduto contro la sua decisione. Doveva chiedere al signor Harrison come avrebbe potuto agire legalmente in un caso del genere. Può definirsi sequestro di persona? Certamente è un rango facente parte del diritto penale e non civile.

<< Granger! >> Le dita di Draco scocchiarono davanti il suo viso mentre lei era persa nei suoi pensieri. << Ronald Weasley sta morendo >>

Fu in quel momento che il cuore di Hermione perse un battito. Le era accaduto molte volte durante gli anni di Hogwarts, e le sarebbe accaduto svariate volte da quel momento in poi.