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Autore: Tokumei    11/08/2016    1 recensioni
❝L’enigma più ricorrente anche per noi è: amiamo davvero? Abbiamo il coraggio d’amare? Anche se è scostante da tutto il discorso segnato in sovraimpressione, nemmeno fossi tornato all’inizio della prima riga, la risposta è un no.❞
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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▁ ▪ Sospiri indiretti ▪▁


“Spesso mi chiedo il motivo per il quale le persone non notino i sentimenti altrui.
Chiunque si ferma dinanzi alle apparenze, si blocca a fissar l'aspetto fisico ma non quel che può risplendere nell'oscurità all'interno dell'animo. Succede anche con chi ci conosce davvero.
Pretendere che ognuno di noi capisca lo stato d’animo d’un altro è praticamente impossibile, lo ammetto, eppure adesso ho deciso di raccontarvi la mia storia, il mio pensiero.
Tramite le mie parole ed i miei scritti sono sempre riuscito a toccare il cuore altrui, far piangere e ridere rendono uno scrittore degno di nota. Io non ne ero capace fino a poco tempo addietro.
Entravo in panico alla minima virgola errata, ero meccanico.
Tutto questo mi ha ricordato il mio segno: il Pesci. Una persona chiusa, stretta in se stessa, nella sua bolla effimera che anche l'ago più fino potrebbe far implodere, impaurita dal senso del dovere che scorre nelle sue vene. Noi pesci siamo combattenti e sopravvissuti, abbiamo sentimenti così straripanti che tenerli in noi ci fa soffocare. Ognuno è fatto a modo proprio, chiunque ha pensieri discostanti, lacrimiamo dalle iridi in silenzio e ingoiamo il petrolio più nero accondiscendenti.
C'è un però e un ma in tutto questo: amiamo.
Però amiamo. Amiamo realmente, chiudendo in noi la paura suoniamo i tasti per crear una melodia ovattata, tremiamo al pensiero che le persone da noi amate possan puntare i propri tacchi sul pavimento per sparire nel bianco assoluto d’una porta sporta verso il globo nefasto.
La pupilla si ferma nel cielo stellato, il mio respiro in questo preciso istante è tirato, parlare del come mi sento ogni secondo è davvero difficoltoso, ricorda uno scorrere di pensieri senza senso. Il blu riecheggiante mi fa pensare al mio colore preferito, il colore dell’abisso. L’abisso per noi Pesci è come una madre, ci accovacciamo fra le sue braccia calorose e ci lasciamo offuscare dalla semplicità.
Non possiamo soccombere, siamo Pesci. I Pesci respirano sott’acqua, sono attaccati alla propria vita come delle ostriche allo scoglio frantumato da logori anni e dal mare in tempesta. Siamo come scogli, scogli traballanti e che ogni secondo si sfaldano sempre più, piangiamo sale di mare e respiriamo salsedine.
Ma amiamo davvero? E’ il mache si chiedono. Essendo a più lati, come una figura geometrica, noi Pesci siamo enigmatici. L’enigma più ricorrente anche per noi è: amiamo davvero? Abbiamo il coraggio d’amare? Anche se è scostante da tutto il discorso segnato in sovraimpressione, nemmeno fossi tornato all’inizio della prima riga, la risposta è un no.
Non abbiamo il coraggio di amare, abbiamo il coraggio di combattere per amare. Sappiamo amare davvero, lo sappiam fare, eppure non abbiamo tutto questo coraggio. Combattiamo con la paura, combattiamo come i veri eroi che si distinguono dai codardi solo poiché continuano per la loro strada e non fuggono. I Pesci non sanno fuggire, sanno farsi cullare o vincere. O perdono o vincono. O vincono o perdono.
Cullandoci nelle onde, tra la corrente marina, possiamo perder o vincer ma sta a noi decidere. La nostra decisione sarà sempre il combattere, non siamo in grado di fermarci. Possiamo disperarci, piangere, cader sempre più negli antri scuri eppure torneremo sempre in superficie, cammineremo sul corallo e saluteremo sorridendo gli abitanti del mare. Sirene a cui han tolto la coda, nuoteremo allo sfinimento, con il sangue che nelle vene pulsa in cerca d’attenzione. Andremo da chi amiamo, combattendo. Non con coraggio, avremo paura, così tanta paura da poter urlare, ma sarà sovrastata dal nostro amore. Dal nostro amore che ci porterà a dare il meglio di noi.
Perché siamo Pesci. Perché siamo esseri nati negli abissi e vissuti ai raggi solari, abituati ai cambiamenti. Impauriti. Impauriti da ogni passo.
Ameremo però. Ameremo davvero. Ameremo costantemente la nostra luce tanto da mostrargli le minime debolezze e le più imponenti armature di cartone che ci ricoprono il corpo stanco. Ameremo il peggior difetto e il miglior pregio, ameremo piangendo e sorridendo.
Ameremo da Pesci. Col coraggio della nostra stessa paura, col sorriso nascosto dalle lacrime involontarie, con la beffardaggine di perdenti nati.
Siamo semplicemente questo: Pesci. E i Pesci sono diversi dalle apparenze, esattamente come ogni umano su questo suolo. Siamo semplicemente Pesci e rinasceremo dagli abissi per amarti. Ti ameremo, continua a credere in noi. Continua a mostrarci chi sei, seppure farà male ad entrambi non nasconderci nulla.
Perché sappiamo amare anche piangendo. Perché sappiamo amare anche col fiato corto. Perché sappiamo amare e lo faremo per l’eternità. Fin quando ci sarà concesso.
Insieme a te.”




Welcome in madnessAngolo dell'autore ; ;

Grazie a chiunque abbia letto questa piccola interpretazione della veduta d'un Pesci lievemente (LIEVEMENTE, GIURO) malato!
Dato che sono una persona felice vi lascio un post it:

‹ Diventate felici tagliandovi le vene! E' un ottima soluzione dopo un qualcosa di simile! Siate tutti allegri, più felicità mettete nel far grondar sangue e più possibilità avrete di andare nell'aria VIP del paradiso! ♪ ›.
No, ok, grazie a tutti e basta ;)
Sparisco nel mio antro malvagio, adieu~
 
   
 
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