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Autore: sansatyrell9    11/08/2016    1 recensioni
"-Bene, puoi contare su di me adesso! Sono Raven.-
-Octavia.- Sorrise e in quel momento, quando vidi il suo sorriso, capii che ero davvero nei guai."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Octavia Blake, Raven Reyes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che vidi Octavia avevo quindici anni e cercavo disperatamente il libro di chimica nel mio armadietto. Stavo imprecando contro me stessa quando sentii una voce proveniente dalla mia destra chiedere “Ehm, sai dove posso trovare la biblioteca?”, quindi mi girai e mi ritrovai a guardare una ragazza con un’espressione piuttosto confusa sul volto. Annuii immediatamente senza distogliere lo sguardo dal volto della ragazza.
“Posso venire con te, l’aula della mia prossima lezione è proprio accanto alla biblioteca.”
Onestamente, stavo mentendo ma per qualche strana ragione volevo conoscere qualcosa su di lei. Ero totalmente incantata dai suoi occhi.
Come può qualcuno essere così dannatamente bello?
“Sei nuova? Non ti ho mai vista prima.” Chiesi e mi sentii come una maledetta idiota.
“Sì, è il mio primo giorno e non so cosa fare. Non sono riuscita a trovare nemmeno l’aula della mia prima lezione!”
È adorabile. Okay Raven, basta, tu non pensi queste cose.
“Bene, puoi contare su di me adesso! Sono Raven.”
“Octavia.” Sorrise e in quel momento, quando vidi il suo sorriso, capii che ero davvero nei guai.

La prima volta che io e Octavia discutemmo, avevamo diciassette anni e si trovava a casa mia. Dopo il nostro primo incontro trascorremmo molto tempo insieme. Parlammo, molto, e più parlavamo più volevo conoscerla. Trascorse un mese prima che mi innamorassi di lei. Tutto ciò che Octavia faceva era semplicemente perfetto per me. Octavia era perfetta per me. In ogni caso, dopo quasi due anni, non avevo ancora trovato il coraggio di dirle che l’amavo. Quel giorno stavamo parlando di Lincoln o meglio, lei stava parlando di Lincoln, io ero sul mio letto e fissavo il soffitto. Lincoln era un ragazzo che aveva incontrato ad un raduno di motociclisti qualche settimana prima: avevano trascorso del tempo insieme dopo quel giorno ed ero particolarmente gelosa. Stavo cercando di controllarmi ma non potevo. Mi sentivo come se fossi malata.
“Dovresti andartene.” Dissi senza guardarla.
“Cosa? Perché?” Potevo sentire quanto fosse sorpresa dalla sua voce.
“Non devo darti una spiegazione.” Stavo cercando di non piangere di fronte a lei.
Sono una stupida. Che cosa mi aspettavo?
Si alzò e venne a sedersi sul mio letto. Mi stava guardando, lo sapevo, ma non avrei sopportato di guardarla negli occhi in quel momento e continuai a fissare il soffitto.
“Raven.. Stai bene?” Avevo sempre amato il modo in cui pronunciava il mio nome. Prese la mia mano e sentii come se la mia pelle stesse bruciando. Ritrassi subito la mia mano e finalmente mi girai a guardarla.
Perché è tutto così complicato?
“Ascolta, non me ne fotte un cazzo di te o di uno stupido ragazzo che hai incontrato. Non siamo neanche così amiche, perché stai dicendo queste cose a me?” Vidi come prima la tristezza e poi la rabbia attraversarono i suoi occhi. Octavia si alzò, prese il suo zaino e andò verso la porta. Restò in piedi di fronte alla porta per circa due minuti prima di voltarsi verso di me.
“Come puoi dire una cosa del genere? Sei la mia migliore amica.”
La raggiunsi, mi trovavo proprio di fronte a lei. Eravamo così vicine in quel momento.
“Migliori amiche?” Risi, risi di lei e neanche sapevo perché mi stavo comportando in quel modo. “Seriamente, devi aver frainteso tut-“
Non potei finire la frase, vidi solo la sua mano muoversi e un momento dopo la sentii colpire la mia guancia. Mi aveva dato uno schiaffo.
“Vai via da qui, ora.” Ero arrabbiata. Ero arrabbiata con lei, con me stessa, con il mondo intero.
Andò via e io non fui capace di spostarmi da dove mi trovavo. Iniziai a piangere.
Che cosa ho fatto?

La prima volta che ci baciammo fu totalmente inaspettato.
Dopo il nostro litigio, non parlammo. Erano passate 9 settimane, 4 giorni, 3 ore.. Beh, mi mancava. Mi mancavano la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso, il modo in cui mi guardava, tutto. In quel periodo a malapena la incontrai a scuola, la vidi un paio di volte ma nulla di più. Un giorno, dopo le lezioni, stavo aspettando da sola alla fermata del bus quando la vidi. Stava venendo verso la mia direzione, il mio cuore immediatamente iniziò a battere più veloce. Quando Octavia arrivò proprio di fronte a me non mi guardò, si sedette accanto a me e stette lì senza dire una parola.
Girai la mia testa per guardarla, non volevo ma dovevo. Studiai ogni singolo dettaglio della sua faccia cercando qualcosa che potesse essere cambiato e forse era ancora più bella dell’ultima volta che avevo potuto guardarla.
“Come stai?” Chiesi mentre la guardavo.
“Non credo che ti importi.” La sua voce era fredda. Non aveva mai avuto quel tono con me.
“Mi importa.” Feci una pausa aspettando che fosse lei a dire qualcosa ma non successe.
Ho rovinato tutto.
“Octavia, mi importa di te.” Misi tutto l’amore che sentivo in quelle parole, troppo spaventata per usarne altre.
“No, non è vero!” Urlò e mi guardò. I suoi occhi erano pieni di lacrime e mi sentii in colpa. Non avevo realizzato ciò che era successo fino a quel momento.
Okay, ci siamo. Glielo dirò proprio adesso.
“Ascoltami adesso e senza interrompermi perché non so se riuscirei a dirlo altrimenti. La prima volta che ci siamo incontrate ho sentito qualcosa ma in quel momento non sapevo che cosa fosse, non potevo saperlo. Ti trovavo nelle piccole cose molto spesso come.. Non so neanche come dirlo, ma.. Mi succedeva di vedere qualcosa e un momento dopo mi ritrovavo a sorridere pensando a te. Mi sono innamorata di te a poco a poco e non ho potuto evitarlo.”
Presi un respiro profondo cercando di calmarmi. Le mie mani tremavano. Vidi le sue mani raggiungere le mie, e quando alzai lo sguardo trovai un piccolo sorriso di incoraggiamento sul suo volto.
“Quello che sto cercando di dire è che.. Io ti amo. Io ti amo con ogni singola parte di me. Amo ogni cosa di te. Amo i tuoi occhi, il suo sorriso, la tua risata, la tua voce. Io ti amo così come sei, anche i tuoi difetti. Amo come metti tutta te stessa in ogni cosa che fai. Amo anche quando sei così maledettamente testarda. Io ti amo, Octavia Blake, e mi dispiace di essere così idiota.”
Ci guardammo per quella che sembrò essere un’eternità. La vidi avvicinarsi sempre di più alla mia faccia. Mi ritrovai a guardare le sue bellissime labbra. Eravamo davvero molto vicine, potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra. Allora successe. Le sue labbra incontrarono le mie. Io non saprei come descrivere ciò che sentii. Era tutto troppo perfetto. Continuammo a muovere le nostre labbra lentamente, come se avessimo aspettato per quel momento fin troppo. Le sue labbra avevano il miglior sapore del mondo. Baciare Octavia era letteralmente come il paradiso per me. Poi Octavia aprì la sua bocca, le nostre lingue si incontrarono e quello fu definitivamente il paradiso.
Dopo molto tempo, ci fermammo. Sinceramente avrei continuato per tutta la mia fottuta vita. Ci guardammo di nuovo.
“Ti amo anche io, Raven Reyes. Mi dispiace se mi ci è voluto così tanto per capirlo.”
Il mio cuore si fermò, non potevo credere che fosse tutto reale.
Allora ci baciammo di nuovo, e di nuovo, e di nuovo. 
   
 
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