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Autore: Raykha    12/08/2016    3 recensioni
POV Greg.
Mystrade established relationship.
Lestrade riflette sui vari modi in cui il suo compagno gli dimostra il suo affetto, anche senza dirgli esplicitamente "ti amo."
Fluff come se non ci fosse un domani... La mia prima Mystrade, siate clementi!
Dedicata a Sueba_91, con tutto il mio affetto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se c'è una cosa che ho sempre ammirato negli Holmes, prima in Sherlock e ancora di più in Mycroft, è la loro cura nel pesare le parole.

Ok, lo ammetto, all'inizio lo odiavo, ma solo perchè non ne capivo la ragione, o il meccanismo. 

Mi sembrava una maschera, un volersi costantemente nascondere, per paura o chissà cos'altro...
Ma con il tempo ho iniziato a capirlo, soprattutto con Mycroft. Lui non mi ha mai detto "ti amo". Mai, neanche una volta... 

Durante i primi periodi della nostra relazione era spesso fonte di conflitto, finchè un giorno, improvvisamente ho capito. Lo ricordo come fosse appena successo... 

Eravamo in salotto, durante uno di quei rari pomeriggi che potevamo passare a casa in tranquillità. Era freddo, e nevicava... 

Mycroft leggeva il giornale sul divano, e come al solito era completamente assorto.
Io invece stavo sdraiato sul divano, e tenevo i piedi, freddi nonostante il camino acceso, incastrati sotto le sue cosce, nel vano tentativo di riscaldarli. 

"Credo di aver capito" esordii all'improvviso, guardando verso di lui con gli occhi spalancati.
"Capito cosa, Gregory?" Rispose senza alzare gli occhi dal giornale, cercando di mascherare il lieve tono irritato. Odiava essere disturbato mentre leggeva il giornale, lo sapevo bene, ma era importante che glielo dicessi subito, non potevo aspettare.
"Pensavo ai tuoi modi di dire ti amo..."  Dissi poi, e per la prima volta vidi un'espressione stupita sul suo viso. Alzò quegli occhi così profondi e puntò il suo sguardo penetrante su di me, come se volesse leggermi nell'anima.

"È come se non volessi abusare di quelle parole, come se usarle troppo le facesse in qualche modo sbiadire, e allora cerchi altri modi per dire la stessa cosa" continuai, dato che non mi aveva risposto.
Mycroft, come sempre, prima di rispondere rifletté a lungo sulle mie parole, analizzando il mio viso, così come suo fratello minore analizzava una scena del crimine.

"Quali altri modi, Gregory?" Chiese infine. Era l'unico a chiamarmi Gregory e non Greg, e stranamente mi piaceva... 
"Beh, vediamo..." Dissi alzandomi a sedere, per avvicinarmi a lui e prendergli una mano tra le mie.

"Ogni volta che mi chiedi come sto, come è andata al lavoro o come sta mia madre, ogni volta che deduci esattamente cosa non va perchè sono strano, ma me lo chiedi comunque perchè sai che parlarne mi fa bene... Quando mi scrivi solo per dirmi: sto pensando a te, oppure mi manchi... Quando ti interessi di rugby, calcio e altre cose di cui, fosse per te, ignoreresti l'esistenza, ma lo chiedi solo perchè sai che interessa a me... Sono i tuoi modi di dire ti amo, Mycroft... E mi dispiace di averci messo così tanto a capirlo."

Mentre parlavo, vidi i suoi occhi farsi lucidi, e le sue mani perdere la presa sul giornale, facendolo cadere a terra. 
"Gregory... Io..." Tentennó, e quella fu la prima volta che lo vidi restare senza parole. Si avvicinò ancora di più a me e mi prese il volto tra le mani, prima di baciarmi dolcemente, chiudendo gli occhi. Fu un bacio lento e al tempo stesso passionale, in cui entrambi tentammo di veicolare tutto ciò che provavamo e proviamo ancora.

"Gregory - sussurró lui sulle mie labbra, appena ci staccammo - tu... Tu mi senti anche attraverso il silenzio... Prima di te, ero convinto di non avere bisogno di tutto questo, di una relazione... Ma sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Ti amo, Gregory"
E allora fu il mio turno: occhi lucidi, farfalle nello stomaco, sorriso che non vuole saperne di andarsene.
Perché Mycroft Holmes, l'uomo più elegante, affascinante e bello che io abbia mai visto, mi aveva appena reso l'uomo più felice e fortunato del mondo. 


"We do not find the meaning of life by ourselves alone. We find it with another." Thomas Merton.
   
 
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