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Autore: PanRayuki    12/08/2016    1 recensioni
Il racconto ha vinto il primo posto nel contest organizzato da un'iscritta di WattPad ♡
Max è un Plusle molto determinato e combattivo in cerca di nuove avventure, Kid è una Minun timida e facilmente impressionabile in viaggio da tempo. Le loro strade verranno incrociate grazie all'intervento di un Eevee molto giocherellone che li sfiderà ad intraprendere una nuova e misteriosa avventura nel bosco Smeraldino.
Che cosa succederà, dite? Scopritelo da voi!
Genere: Avventura, Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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«Fermati! Dove stai andando??»
«Vado a conoscere il mondo, mamma! Ormai sono abbastanza grande da potermela cavare da solo!»
«Non se ne parla nemmeno! Max, rientra subito in casa! MAX!»

Erano passati due anni dal discorso che Max, un piccolo Plusle, fece, prima che lasciasse poi perdere le proprie tracce alla famiglia che voleva riportarlo indietro. Era partito da un bosco vicino ad un fiume della regione di Unima ed in poco tempo aveva incontrato nuovi amici e sfidato chi gli si faceva contro anche per catturarlo, senza mai uscirne vinto, ma solo vincitore, fino ad arrivare alla regione di Sinnoh. Sbarcato col traghetto, ascoltò alcuni discorsi di allenatori e viaggiatori al porto, scoprendo che vicino a due città importanti vi era sito un piccolo bosco rigoglioso di piante e pokémon, con una fantastica brezza mattutina in cui potersi rilassare.
Incuriosito come un Meowth, Max non si lasciò scappare quella nuova avventura in un posto inesplorato: ci volle un po' di tempo e tanta inventiva per riuscire a raggiungere la zona e talvolta si nascondeva negli zaini d'ignari passanti che andavano in quella direzione, altre invece saliva sui tettucci degli autobus o addirittura in sella ad un qualche allenatore in bicicletta.
Varcata la soglia dell'immenso bosco, Max si guardò intorno con occhi estasiati.
«Che forza!» Affermò soddisfatto mentre il terreno soffice si comprimeva sotto le sue zampe, producendo un flebile suono vibrante.
«Il posto ideale per fare qualche nuova scoperta! In maaaarcia!» disse a sé stesso, convinto al massimo.

Tra Spinarak, Caterpie, Weedle ed altri insetti striscianti, il giovane ed impetuoso pokémon giallino s'immergeva sempre più a fondo, fin quando non sentì delle voci provenire da dietro un gruppo di alberi. Alle spalle di essi, origliò il discorso che avveniva da alcuni esseri coleottero ed altri tipi: un Weedle, un Caterpie, due Venonat, un Rattata e dei Pidgey ascoltavano quel che veniva proferito da un piccolo Eevee.
«Ma come? Non avete il coraggio? Eddai, sarà divertente invece!»
«Mi dispiace Eevee, ma non me la sento di addentrarmi in quel posto.» rispose allarmato Rattata con il supporto di Pidgey. «Trovati qualcun altro da spaventare!»
«Come la fate lunga, è solo una leggenda, dai!»
Leggenda? Cosa sta blaterando quell'Eevee?, riflesse Max interessandosi sempre più alla vicenda.
«Lo sapete che siete davvero dei guastafeste? Troverò qualcun altro a cui proporre questa bellissima avventura!»
Aveva proprio detto la parola giusta: avventura era ciò che stava cercando quel Plusle.
Alle sue spalle, pronto ad intervenire appena gli altri se ne fossero andati, inciampò qualcuno dalla voce prettamente femminile che gli finì addosso, facendo fare ad entrambi un capitombolo che li portò davanti ad Eevee, confuso.
«Ugh...»
«Cos-- Ehi, tutto bene?»
«Ahio...»
Il primo si alzò e, scattando verso colei che aveva causato quella brutta figuraccia, rimase di stucco: era simile a lui, se non fosse che i colori predominanti erano il giallino e l'azzurro, le guance mostravano un segno del meno e la coda presentava la forma lineare del medesimo simbolo.
«Scusami, io non volev-» disse lei, bloccandosi solo nel momento in cui incrociò lo sguardo del pietrificato Plusle.
Eevee passò in mezzo a loro, mettendo davanti al loro campo visivo la zampa, cercando di riportarli alla realtà. Contemporaneamente, i due si ripresero con agitazione, saltando per aria e terminando con l'additarsi.
«M-m-ma t-tu sei un Plusle!»
«M-m-ma t-tu sei una Minun!»
«Ed io sono un Eevee, ma questo lo sappiamo già tutti.» intervenne il maestro dell'ovvietà, facendo spallucce, il suo tono di voce tuttavia indicava un leggero tono ironico.  
«Di tutti i viaggi che ho fatto, non ho mai visto una Minun!» esordì lui completamente stupito, ricevendo come risposta la medesima situazione per quella piccoletta dalla voce melodiosa.
«Maddai» si accucciò Eevee, «Non avete mai maai maaaai visto un esemplare dell'altro?»
I due scossero la testa ancora sorpresi.
«O-oh!» ridacchiò quella specie di volpina marroncina, sorridendo di sottecchi. «Ma allora è un segno del destino, questo incontro!»
Gli sguardi dei due topolini si spostarono sui bizzarri modi di fare del pokémon Evoluzione, intento a rotolarsi a destra e sinistra divertito.
«Dovreste affrontare un'avventura insieme per scoprire se siete fatti l'uno per l'altra!»
«Cos--»
«Ed io ragazzi ne ho una pronta per voi!»
Senza attendere qualsiasi spiegazione, Eevee li trascinò con la testa verso una crepa misteriosa nel muro che si trovava in una sporgenza rialzata del bosco.
«Fermo, ma che stai facendo!»
«Tranquilla Minun, sarà divertente!» rispose pacato Eevee.
Davanti a quella minuta fessura, i due si rivolsero al terzo, domandando spiegazione.
«Voi siete nuovi di qui, vero?»
Annuirono.
«Dovete sapere che circola un'oscura leggenda attorno a quella fessura e che solo un pokémon vi era un tempo entrato, senza mai più farvi ritorno.»
«Oddio, è una storia di fantasmi?» chiese impaurita e tremolante come una foglia, Minun.
«Peggio, è una storia di non-ritorno!» rispose quello, quasi come se tali parole fossero una sentenza di morte.
«Arriva al dunque, Eevee!» irruppe piazzandosi davanti alla compagna di un futuro viaggio, Max.
«Si dice che in quella fessura vi sia un mondo parallelo di questo bosco, dove tutto sembra essere in rovina e che sia popolato da Pokémon spettro come Gastly, Haunter e Gengar! Solo un Pichu una volta vi entrò, allarmando i propri genitori senza mai più tornare indietro. C'è chi narra che durante la notte, chi si accampa qui intorno, possa sentire i lamenti e le urla disperate del piccolo topolino.»
Mentre Minun si era sdraiata al terreno con il musetto coperto dalle zampe, tremante come una foglia, Max era determinato a dimostrare che non era possibile una cosa del genere.
«Sono tutte baggianate, amico. Non esiste una cosa del genere.»
Eevee allora, per evitare che questo se ne potesse andare lasciandolo a zampe vuote, lo provocò con un sorrisetto compiaciuto.
«Ah sì? Non ci credi? Perché non provi tu stesso? Oppure hai paura?»
«Paura? Per favore, amico. Stai parlando Con Max il Plusle più forte che potrai mai conoscere nella vita.»
«Oh-oh, come siamo sicuri di noi, Max. Perché non mi dimostri questo tuo coraggio, allora?»
Max, con spavalderia, si espose, mettendosi faccia a faccia con Eevee che non vedeva proprio l'ora di iniziare quella sfida di coraggio in cui, purtroppo, la piccola Minun si trovò coinvolta, nonostante stesse dicendo di rifiutare l'offerta.
«Io veramente non--»
«Forza Minun! Gliela faremo vedere di che pasta sono fatti un Plusle ed un Minun quando sono insieme!»
«Uuuuuh! Formate già una bella coppietta!» urlò con strafottenza Eevee alle loro spalle, ricevendo un indiavolato «Falla finita!!» da parte di Max, diventato color peperone come la propria coda.

Rimasero lì a fissare il buco per una decina di minuti, in modo da studiarsi per bene il passaggio. «Secondo te da che parte finiremo, Minun?»
«Kid.»
«Mh?»
«Mi chiamo Kid.»
«Kid? Ma è da masc--»
«E tu hai un nome androgino.» controbatté con permalosità lei, lasciando nella confusione il maschietto che non rispose.
Piazzò le zampe verso il basso, lasciando che stavolta l'espressione incerta si piazzasse sul muso di lei.
«Prendi la rincorsa e salta, Kid.»
Un balzo dietro l'altro portò i due a raggiungere il buchetto, facendo stare avanti Max.

«Allora Kid. Che viaggi hai fatto?»
«Eh?»
«Sì, insomma, dove sei stata prima del bosco?»
«Oh, beh, vengo dalla regione di Kanto: mi è sempre piaciuto viaggiare, ma purtroppo ho anche abbastanza paur--»
«EEEEEEEEEEEEEEEEEEH?! VIENI DA KANTO?! MA COME?!»
Quell'urlo spiazzò Kid a tal punto da dargli la scossa per lo spavento. Dopo un attimo d'incertezze, Max rispose: «Io vengo da Unima, Kanto non l'ho ancora visitata..!»
«A me piacerebbe tornarci. Lì vive la mia famiglia: anche se l'ho lasciata, penso sempre a loro...»
Max preferì non calcarvi troppo la zampa e le sorrise: «Tranquilla. Capisco la situazione, ho fatto la stessa cosa perché mi sentivo soffocare dai miei fratelli e mia madre.»
A quelle parole Kid si sentì rincuorata e annuì, soffermandosi su una piccola luce che iniziava a brillare dal fondo del tunnel roccioso. Senza esitare ulteriormente, i due pokémon elettro si diressero verso l'uscita, scoprendosi all'interno di una strana struttura scura, illuminata solamente dalla luce che filtrava dalle finestre in rovina, rotte. Con leggero timore i due scesero da quello che sembrava essere un pezzo di grata d'areazione, cominciando la ricerca per una soluzione in modo che potessero capire dove si trovassero, quando una zampetta si posò sulla spalla di Plusle.

«Kid.»
«Paurapaurapaurapaurapaurapaura»
«Kid, mi stai facendo tremare come una foglia» ridacchiò lui nervoso, senza voltarsi, «cerca di calmarti.»
Un verso stupito fermò quel fiume di terrore, facendo spazio ad uno strato d'ansia.
«Ma Max, io non ti sto toccando.»
Max si girò con espressione esterrefatta. «Cosa? E allora chi diav--»
«Saalve...» biascicò con voce scura qualcuno avvolto nell'ombra. I due pokémon elettro si voltarono lentamente, impauriti, trovando presto davanti a loro un Gastly, «Benvenuti piccoli roditori...» sghignazzò provocando uno scatto di paura che fece balzare abbracciati i due pokémon.
«ODDIO MORIREMO!»
«CHI ME L'HA FATTO FARE!!» urlarono come trottole impazzite Kid e Max e, prima che potessero disperdersi nella struttura, alle loro spalle sbucò un Haunter che li prese per la coda, lasciandoli a penzoloni come due piccoli salami: era lui che aveva poggiato in precedenza l'arto spettrale su Max.
«Lasciateci andare, maledetti fantasmi!»
«Fantasmi? Oh, ma così ferisci i nostri sentimenti, topolino.»
«Ma quali sentimenti! Ve li do io i sentimenti!» rispose infastidito Max, recuperando coraggio ed emettendo successivamente una scossa, causata da Scintilla. Haunter mollò la presa mentre il Plusle cercò di convincere Kid di scappare e andare a nascondersi.

Una fuga che sembrava essere interminabile, li portò verso una stanza dove si trovava un'insegna malmessa arrecante il nome di "laboratorio".
«Dobbiamo capire dove ci troviamo e come uscirne.»
«Tornare da dove siamo arrivati non è contemplato, vero?»
«No. Credo che ci sarà sempre qualcuno a sorvegliarla, Kid.»
«Quindi siamo condannati?» chiese lei coi lacrimoni, portando le zampette al viso; Max sussultò e subito cercò di rassicurarla.
«Ma no, non ti preoccupare Kid. Prometto che ti porterò fuori di qui.»
«Eh?»
«Torneremo indietro, vedrai! È una promessa! Ma ora... dobbiamo organizzare un piano!»
I due assunsero un'aria più combattiva e determinata, grazie soprattutto alle parole di Max che avevano dato coraggio a Kid e, in breve tempo, iniziarono a saltellare in giro per il laboratorio aprendo cassetti e ripiani, cercando sopra mobili e fra detriti sparsi su dei fogli esposti sui tavoli. Uno di questi in particolare attirò l'attenzione di Kid che fece cenno all'amico di andare da lei.
«Ehi Max, vieni qui. Ho trovato quella che dovrebbe essere una mappa della struttura.»
«Sul serio?» esordì lui, sbucando dal cassetto di uno scaffale. «Fammi vedere!»
Raggiunse il tavolo dove si trovava l'amica e diede una rapida occhiata.
«Ma certo! Queste sono le mappe del piano d'evacuazione! Ottimo lavoro!»
I due ormai saltavano di gioia e, mentre Max scese a cercare un borsello per poter trasportare la mappa, in quel momento delle voci iniziarono a farsi strada per il corridoio.
«Sono loro!» sussurrò terrorizzata Kid; il Plusle le fece cenno di far silenzio e di abbassarsi nel cassetto semiaperto sottostante la scrivania, in cui s'infilò.
Non possiamo farci prendere, pensò Max da dietro un comodino dove aveva appena trovato un astuccio con dei fili alle estremità. E non perderò nemmeno stavolta., sogghignò soddisfatto.
I pokémon spettro varcarono la porta oltrepassandone la struttura molecolare, presero a guardarsi intorno con noncuranza e poi borbottarono qualcosa, annoiati.
In tutta verità, a Max non sembravano affatto pericolosi: sembrava che tutto quello fosse un piano già organizzato. Erano forse in combutta con quell'Eevee? Quell'idea balzata per aria fece quasi infuriare Plusle che scattò immediatamente verso la scrivania, memorizzò la mappa che piegò più volte per piazzarla comodamente nell'astuccio sulle sue spalle.
«Kid vieni pure fuori.»
«Se ne sono andati?» mormorò timidamente lei.
«Sì, e noi presto li seguiremo.»

Il corridoio di fronte a loro, non appena ebbero aperto la porta, si presentava sporco, malmesso e freddo. I colori metallici che si potevano intravedere grazie a qualche minimo spiraglio di luce ne davano un aspetto bluastro con vari cavi elettrici che dondolavano dal soffitto ed annesse perdite di acqua, probabilmente causati anche da qualche allagamento della zona in periodi di pioggia fitta. Sembrava di essere nel bel mezzo di un classico film dell'orrore ed ogni finestra che si mostrava, spegneva sempre più le speranze di Kid per via della presenza di alcune sbarre.

Non usciremo mai! Mai! Come può essere così convinto di farcela?! Non è--
«KID!» urlò con determinazione il Plusle, «Dev'essere tutta una messa in scena! Mi sembra tutto troppo impossibile per essere reale!»
«Max--» la paura dal suo cuore svanì in pochi istanti, riscaldandolo con una fiamma della sopravvivenza e di rinomata fiducia in sé stessa.
«Cosa te lo fa pensare?»
«Quell'Haunter prima ha detto qualcosa, credo che non si aspettassero di ricevere due come noi!»
«Ok! Allora da che parte andiamo?»
«Da nessuna parte!» intervenne nell'incrocio che dava tre direzioni di fronte a loro, con una voce femminile inquietante, un nuovo pokémon: Mismagius. «Strano che altri novellini decidano di entrare nella nostra dimora. Lasciate che vi delizi... con una mi--»
«Non credo proprio! Addio!» Affermò Max alle spalle della stregona che era rimasta lì a sbeffeggiarli come un pesce lesso, senza accorgersi della loro fuga; i due ridacchiarono percorrendo sulla sinistra il percorso.
«Secondo la mappa, al prossimo incrocio dovrebbe esserci l'uscita d'emergenza!»

Convinti ormai di essere fuori, Max e Kid corsero a più non posso verso la loro ultima svolta, scoprendo con loro rammarico... un vicolo cieco: al di sopra della parete ancora metallica, purtroppo, vi era sì l'insegna dell'uscita, ma con sopra una croce rossa da cui gocciolava la tintura, lasciando che sembrasse quasi sangue.
«Ding dong. Fine della corsa, marmocchi.» sentenziò dietro di loro Mismagius, mentre Haunter batteva le mani divertito.
«Sbarazziamoci di loro, dai.»
Max si fece avanti per difendere Kid: la battaglia aveva inizio!

Mismagius attaccò immediatamente Max con Sgomento, ma questo, recuperando Kid, evitò con un balzo la mossa dell'avversario, rispondendo in seguito con Tuonopugno.
«Maledetto, come OSI.» il nemico, irritato dal colpo ricevuto, si alzò e, sollevando la testa, scagliò contro di loro un fascio di luce che sembrava essere prodotto da delle gemme preziose: Gemmoforza. Kid rotolò di lato, ma Max venne preso, causando terrore negli occhi della piccola che sembrava quasi essere in un fiume di lacrime, inscenando un pianto che tuttavia... risultò quasi commuovere Mismagius. A quella reazione, i due saltarono insieme e scagliarono contro il primo loro contendente Energisfera che la colse di sorpresa.
«Volete prenderle anche voi?!» esultò furiosa Kid con una zampa ben in vista nei confronti di Haunter e Gastly. Questi sghignazzarono, «No, ma che ne dite di dormire un bel po'?» Nei loro occhi, nella loro voce, qualsiasi movimento facessero sembrava immettersi un qualcosa di soporifero che avrebbe addormentato chiunque, se non fosse che i due reagirono con Tuononda nei loro confronti, bloccandoli. Pronti a caricarsi con un ulteriore attacco, spuntò nel bel mezzo della lotta un suono strano, allarmante: era quello dell'abbattimento di alcune pareti.

«Che succede adesso??» sussurrò intimorita Kid guardandosi attorno. Un rumore di esplosioni iniziò a provenire dalla parete in cui doveva esserci una porta, facendo così scansare i due amici poco più in là dei tre pokémon spettro.
«Basta con questi scherzi, che sta succedendo, maledetti fantasmi?!» ringhiò Max, ricevendo di tutta risposta un «Ma che ne sappiamo noi! Non era prevista una cosa del genere!» da parte di Gastly.
In pochi attimi, la parete cadde a terra frantumandosi in mille pezzi, rivelando... nuovamente il bosco, ma c'era un'altra figura lì davanti: Eevee.

«Basta così!» irruppe lui, iniziando a saltellare all'interno della struttura in decadenza. Si avvicinò ai due pokémon elettro con sguardo furbetto e soddisfatto, sogghignando un: «Allora, com'è andata la vostra avventura?»
«Io ti---»
«Aspetta Max.» intervenne Kid bloccando l'amico infuriato che già stava caricandosi un gancio destro da non molti. «Perché hai messo su questa messa in scena?»
«Messa in scena?» cadde dalle nuvole a quelle parole che dovette ripetersi, «Era tutto vero, mica ero d'accordo coi miei amici, io. Macché. Nossignore.» affermò lui, scuotendo la testa mentre Max riprese a riempirsi d'odio per quell'ennesima presa in giro.
«È stata un'enorme perdita di tempo! Io ti--»
Kid sospirò, quando questo riprese a parlare mettendosi in mezzo a loro due: «Andiamo, vi siete conosciuti ed avvicinati. Non è stata una perdita di tempo, tutto sommato, non credi?», zompettò poi verso Kid. «E tu sei diventata molto più coraggiosa, visto?»

Vi fu un momento di silenzio assoluto in cui i due nuovi amici si guardarono con la medesima espressione sorridente, quasi stessero organizzandosi il da fare, mentre Eevee andò a recuperare i tre amici di tipo spettro dall'interno.
Una volta fuori, questo vide Plusle e Minun ridacchiare fra loro beatamente, così decise di andar alle loro spalle per ascoltare il resto del loro discorso.
«Quindi intendi tornare a Kanto?»
«Sì, è giunta l'ora di tornare a casa ormai. Se vuoi però puoi venire. Sarei onorata di averti lì come ospite.»
«Oh, sarà un vero piacere conoscere i tuoi genitori.»
«Oooh, c'est l'amour! Visto ragazzi? Non vi ho mandato Rattata e Caterpie, ma abbiamo aiutato a sbocciare una nuova e gioiosa storia d'amore! Che bravo che son--o?»
I due roditori erano lì davanti a lui: le zampe incrociate e piede battente ripetutamente il terreno era solo l'inizio di quello che lo sguardo lasciava lui presagire. Erano quasi indemoniati!
«Quindi era tutta una farsa per qualcun altro.»
«Io ti--» la zampa destra di Kid andò a piazzarsi davanti a Max che annuì mentre il povero Eevee si sentiva a disagio da quella situazione.
«No, Max. Correggi.» sogghignò lei, terrorizzando il pokémon evoluzione, «NOI TI--» urlarono schizzando con un Tuonopugno caricato da entrambi che centrarono il malcapitato, buttandolo in mezzo ai propri amici.

«Daah... chemmaaale...»
«La prossima volta li scelgo io gli obiettivi dello scherzo...» mormorò Gastly.
«Ahahahah!» risero soddisfatti Kid e Max, andandosene poi verso l'uscita del bosco.

Qualche giorno di cammino, fra un passaggio e l'altro, i due arrivarono finalmente sulla nave che pian piano avrebbe fatto scalo al porto di Aranciopoli.
«Kanto ti piacerà un sacco. Vedrai.»
«L'importante è stare con te.»
«Cos--»
«Grazie per essere stata al mio fianco in quest'avventura.»
«Pff... sono io a doverti ringraziare, Max. Grazie di cuore.»

 

  
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