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Autore: Hvrrycane    13/08/2016    0 recensioni
Avete mai pensato alla vostra vita? Sicuramente sì.
Tutti prima o poi ci troviamo a pensare al passato. Tutti abbiamo avuto almeno una volta la testa piena di ricordi. A tutti è successo.
Pochi, però, si sono ritrovati a combattere per la propria vita grazie ad essi. Pochi si sono aggrappati ai ricordi per sopravvivere. Pochi hanno trovato la voglia di vivere nell'amore e nelle persone che sono entrate nel loro cuore. Pochissimi.
Tra cui lei.
Una storia in cui i sentimenti la fanno da padrone.
Senso di colpa, tristezza, nostalgia, odio, indifferenza e amore faranno da sfondo a Snowee.
E tu? Sei curioso di scoprire se Hailee riuscirà a sopravvivere?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Tic tac. Tac tic. Tic tac. Tac tic. Strano come un orologio da sempre utilizzato per segnare l'avanzare del tempo, ora sia bloccato e vada avanti e indietro, emettendo un suono monotono e, per certi versi, calmante e rassicurante. Non è ironico? È come se volesse farmi notare che il tempo si è fermato. Eppure mi sembra di essere qui da un'eternità. Tic tac. Tac tic. Tic tac. Tac tic. Ogni volta la lancetta dell'orologio, che tengo al polso, fa un piccolo, quasi impercettibile movimento in avanti, per poi, sembrare di essersene pentita, e ritornare indietro. Un circolo vizioso. Avanti, indietro. Avanti, indietro. Tic tac. Tac tic. Tic tac. Tac tic. Il ticchettio continua imperterrito a ricordarmi che il tempo si è arrestato. I secondi e i minuti sono come inafferrabili. Non ci sono più. Dissolti. Scomparsi. Senza lasciare alcuna traccia. Apro un occhio quasi avendo paura di realizzare ciò che è successo e ciò che inevitabilmente succederà. Ne apro uno. Solo uno. Lentamente. Il cuore in gola. Il respiro corto. La fronte madida di sudore. Le mani tremanti. Decine di sensazioni contrastanti che creano un turbine confusionario nella mia mente e nel mio cuore. Due certezze: sono viva ma irrimediabilmente sola. Respiro corto. Paura. Respiro corto. Panico. Respiro corto. Attacco di panico. L'aria sembra mancarmi. Non respiro regolarmente. Petto che si alza e si abbassa. Troppo velocemente. Spasmi. Paura. Il mio cuore è spezzato ma cerca comunque di battere ancora. "Snowee, conta con me fino a 20. Ad ogni numero, un respiro... " 1...respiro Tic tac. Tac tic. Ho paura. 2...respiro. Intensi occhi blu che mi capiscono come nessuno ha mai fatto. Mi infondono sicurezza. Riescono a trasmettermi forza e calore con un semplice sguardo. 3...respiro Neve. Bambini che corrono lanciandosi le palle di neve o che fanno i loro pupazzi con un sorriso genuino sulle labbra. Una bambina. Ha dei lunghi capelli castani che le incorniciano il volto intorpidito e arrossato dal freddo invernale. Guarda gli altri bambini giocare,correre e scendere dalla collinetta innevata con lo slittino. E muore dalla voglia di divertirsi anche lei. La neve non le piace, anzi la odia. Così come odia il freddo e il ghiaccio sulla sua altalena preferita. D'un tratto un bambino le si avvicina e le strappa un sorriso. Il primo di tanti altri. 4...respiro. Un pianoforte al centro di un enorme salotto. Una tastiera. Due mani che scorrono sopra di essa. Una è minuta, impacciata e imprecisa. L'altra, più grande, si muove con destrezza e maestria. 5...respiro. Una bellissima donna e una bambina al suo fianco. Si guardano con i loro occhi castani, quasi identici. La donna intreccia i capelli castani della bambina, vicino a lei, per poi infilarle all'altezza dell'orecchio, una piccola margherita bianca. Delicata, graziosa, pura. Un po' come la piccola figurina che la osserva con occhi adoranti. 6...respiro Paffute guance rosate. Occhi tendenti al verde, intensi e sinceri. Due piccole manine che stringono un indice. Un nasino che solletica uno un po' più grande. 7...respiro. Musica. Arte dell'organizzazione dei rumori e dei suoni nel corso del tempo e nello spazio. Questa è la definizione di musica. La musica è rumore. È suono. È il disordine che si trasforma in ordine. 8...respiro. Una piccola bambina al centro di un palco, avvolta in un vestitino rosso. Incanta il pubblico con la melodia che crea, suonando il suo amato pianoforte. Leva lo sguardo. Cerca tra tutti i volti. 9...respiro. Percepisco delle fortissime fitte di dolore. "Il dolore,Hailee, fisico o mentale, è necessario. È l'unica cosa che riesce a darti una spinta per emergere, per tirar fuori il carattere e la determinazione che so esserci dentro di te. Sentilo. Non odiarlo. Ti renderà più forte di quanto credi e riuscirà a farti apprezzare ogni singolo attimo di felicità. Al massimo. " 10...respiro. "Ti proteggerò a costo di farmi io stesso del male. Permettimi di prendere un po' del tuo dolore e di soffrire insieme a te. Non lasciarmi fuori. Voglio essere distrutto anche dal tuo dolore. " 11...respiro. Il profumo della nostra "cena speciale". Il camino che trasmette calore. Un film alla tv e noi rannicchiati gli uni addossati agli altri in un calore che è anche più piacevole e rassicurante di quello creato dal fuoco. 12...respiro. Una ragazza riccia dagli occhi neri con un sorriso sincero e una loquacità impossibile da contenere. Un ragazzo che cerca di confondere chiunque mostrandosi sempre allegro e scherzoso. Sa che gli altri non immaginano che dietro ad un ragazzo spensierato e sarcastico possa celarsene uno che sente sulle spalle il peso di decine di responsabilità. Un ragazzo moro, dagli occhi penetranti e dalla carnagione olivastra. Sempre attento al proprio aspetto esteriore, perché pensa sia l'unica cosa positiva di se stesso. Un ragazzo buono e altruista, incapace di non mostrare la sua indole generosa e mite. Non serba rancore perché conosce perfettamente la sensazione di non essere accettati. Una ragazza dai capelli rosa. Vivace e alla ricerca disperata di un attimo di felicità. Tutto il suo mondo è crollato in quella notte. Ora vuole avere sempre il controllo della situazione. Qualunque cosa accada. Un ragazzo dagli occhi blu e dai capelli ricci tra i quali spesso si trova una bandana. Il mistero lo avvolge quasi completamente. Cerca con tutto se stesso di non lasciarsi capire da nessuno. Non vuole provare più nulla,sarebbe troppo pericoloso. Vuole solo lasciarsi tutto alle spalle. Non ha il coraggio di amare e di lasciarsi amare, timoroso di ripetere lo stesso errore. Nessuno sa chi sia in realtà quel ragazzo con una lingua tagliente e un numero quasi infinito di ragazze che fanno va e vieni dal suo appartamento. Nessuno tranne lui e... me. Un piccolo gruppo di ragazzi totalmente sbagliati. Ma che hanno deciso di esserlo insieme. 13...respiro. "Ti vogliamo bene, tesoro" 14...respiro "Dimostra il tuo amore, Hailee. Non abbandonarlo. Mai! È l'unica cosa che ti fa sopravvivere e che vale la pena di essere vissuta e sofferta. " 15...respiro. Apro l'altro occhio. Buio. Silenzio cadenzato dal movimento ritmico delle lancette. Freddo. 16...respiro. Giro il volto alla mia sinitra. Vedo un'enorme macchia di sangue, illuminata dalla luce di un lampione lontano. Rosso. È sempre stato il colore che più ho odiato e disprezzato. Ora, questo sembra essersi ritorto contro di me. Sono circondata da rosso. Dal mio sangue che continua a scorrere. La paura mi assale. Sento di stare per avere un attacco di panico. Non posso permettermelo. Non può succedere ora. "Dai Snowee, stai andando bene. Non aver paura. Ci sono io con te. Tieni duro. " Devo tenere duro. Non importa per quanto. Devo farlo. Per me. Per lui. Per loro. 17...respiro. Tic tac. Tac tic. Dolore. Stordimento. Tic tac. Tac tic. Il tempo scorre e torna indietro. Mi sembra di essere in una dimensione con una concezione di tempo totalmente diversa da quella a cui io sono abituata. Il dolore alla testa è molto acuto. Ho tanta paura. E sono sconvolta. 18...respiro. Confusione. Cosa è successo? Come? Riuscirò a vivere o esisterò solamente? C'è un'abissale differenza. O così sosteneva qualcuno dall'anima profonda che trascinava dietro di sé la custodia della sua chitarra per farsi forza e andare avanti, ma che inconsciamente mi ha spinto a far venire fuori il coraggio che, senza saperlo, custodivo dentro di me. 19...respiro. "Hai quasi finito, Snowee. Un ultimo sforzo. Un ultimo respiro ancora. " 20...respiro. Alzo il busto leggermente. Sento un dolore lancinante alla testa e al busto. Mi sento svuotata. Incapace di comprendere tutto, lucidamente. Provo a muovere le gambe. Un senso di impotenza mi assale. L'intorpidimento si fa strada in tutto il mio corpo. Dai piedi, alle gambe, al busto. Le forze mi vengono meno. Ho paura. Una paura destabilizzante. Non voglio arrendermi così. Devo riuscire a rimanere lucida. Non posso permettermi di chiudere gli occhi. "Tieni duro, Snowee" Ci sto provando. Davvero. Ma è così difficile. Le palpebre sono così pesanti. Il dolore così forte. Tic tac. Tac tic. Tic tac. Tac tic. Questo suono mi culla, cercando di tentarmi ad arrendermi. Non posso. Non devo. "Ancora per poco."- mi ripeto. Poi una sirena. Quel suono che sembra rassicurarmi dicendomi che presto sarebbe finito tutto. L'ambulanza che corre per le strade ghiacciate di fine febbraio, soccorre quella sfortunata ragazza che io sembro impersonare da un po' ormai. "Resisti."-mi sprono, mentalmente, a tenere gli occhi aperti. "Ragazza ferita alla testa. Possibile trauma cranico. Non riesce a muoversi: si richiede immediatamente una sala operatoria. È un'emergenza! "-sento dire. Ma le voci mi appaiono come attutite. Sento una pesantezza mai provata prima. Nel cuore, negli occhi, nell'animo. "Andrà tutto bene, tesoro"-mi sembra di sentire pronunciare dalla donna che probabilmente adesso, insieme agli altri miei soccorritori, mi sta adagiando su una barella. Sento il tessuto morbido della barella e la testa pulsare fortissimo. Un colpo di tosse mi fa agitare provocandomi un dolore acutissimo alle costole. "Sei forte, Snowee. So che puoi farcela. " Vorrei tanto, davvero. Ma non riesco più a tenere gli occhi aperti. Silenzio assordante. Non sento più nulla. La sirena ha smesso di segnalare la sua presenza. O probabilmente sono le mie orecchie che hanno deciso di estraniarsi dal mondo e dalla realtà. Una realtà che adesso fa troppa paura. "Snowee, scappiamo. " "Scappiamo? Stai delirando. Non sei lucido adesso. " "Sì, invece! Qui va tutto male. Non sarebbe meglio non provare più dolore e sofferenza? " "Forse. Ma una volta qualcuno mi disse che il dolore è necessario. Deve essere provato, ma è ciò che ti rende più forte e che ti fa apprezzare al massimo i momenti di felicità." "Allora ti va di provare dolore insieme a me, da qualche altra parte? " Vedo per l'ultima volta dei capelli biondo scuro, delle spalle larghe e una barba morbida, una dolce bambina con un nasino grazioso pieno di lentiggini, le rughe e lo sguardo colmi di storie e saggezza di due delle persone per me più importanti, il mio pianoforte, dei capelli ricci e degli occhi neri, degli occhi azzurri e degli altri castani, due mani esperte nel suonare una chitarra, il suo sorriso, le sue fossette, i suoi ricci e i suoi occhi color del mare. Vedo tutto ciò. Non davanti ai miei occhi ma nella mia mente. E mi rendo conto solo in quel momento di essere stata sola fisicamente ma circondata da loro con i ricordi e i pensieri. Poi buio. Un buio nero, intenso, ma illuminato talvolta dai colori dei miei ricordi.
   
 
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