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Autore: Occhi sognatori    13/08/2016    2 recensioni
Sono passati due anni dall'infortunio di Mila e quest'ultima dopo essersi allenata duramente tornerà a giocare, ma non nelle Dragon Ladies.
Succederà qualcosa di inaspettato che vedrà protagonista Nami, Kaori dovrà fronteggiare le sue paure e nello stesso tempo convincere Mila a tornare la ragazzina che era un tempo.
Shiro dovrà fare i conti con se stesso per non essersi dichiarato a Mila e con l'arrivo di un nuovo personaggio sarà difficile per lui conquistare di nuovo la ragazza.
Saranno protagoniste anche le giocatrici delle Dragon Ladies e qualche vecchio personaggio.
La storia sarà ricca di colpi di scena, ma non mancherà l'amore, il coraggio e la grinta di andare avanti verso i propri sogni.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Questa è la condizione. Accetta o farò in modo che tutti venghino a sapere del tuo infortunio al tendine d'Achille e a quel punto la tua carriera da giocatrice professionista di pallavolo finirebbe per sempre." Lei lo guardò. Teneva stretta fra l'indice e il medio una sigaretta ormai consumata che emanava fumo grigio dalla punta. Daimon non era cambiato per niente, rimaneva sempre l'omone beffardo e burbero d'un tempo. Le sue labbra erano contratte in una morsa maliziosa, sapeva bene come raggiungere i propri obiettivi. "E va bene, accetto." Mormorò in tono deciso la ragazza. "Perfetto. Allora ci vediamo tra due giorni alla palestra delle Hell Cats dove inizierai gli allenamenti." Mila Hazuki uscì dal locale con un'espressione rassegnata in volto, teneva gli occhi fissi sui piedi mentre si dirigeva al suo giardinetto preferito. Una volta giunta a destinazione posò la borsa per terra e si mise a sedere su un'altalena. Iniziò a spingersi con i piedi, mentre il vento fresco le si insinuava fra i capelli arancioni ancora corti come quando era solo una ragazzina delle medie. Guardava la sua caviglia destra con rancore mentre faceva avanti e indietro. Se non si fosse rotta il tendine d'Achille durante quella maledetta partita non sarebbe mai successo tutto quello che era successo. In un batter d'occhio le immagini che avrebbe voluto cancellare dalla memoria le passarono davanti agli occhi. Si era allenata da sola per due anni interi, qualche volta veniva aiutata da Kaori Takigawa, sua più grande rivale ma al contemplo sua più grande amica insieme a Nami Hayase. Aveva sofferto, aveva stretto i denti e ci era riuscita, era riuscita a guarire e tornare più forte di prima, ma ancora non se ne rendeva conto. Aveva deciso che non sarebbe mai più scesa in campo e che si sarebbe limitata a guardare o magari a insegnare, per paura forse...paura di non riuscire a farcela. Per la prima volta Mila aveva avuto paura. Per lei la sua carriera da giocatrice era finita, ma un giorno successe ciò che Mila non si sarebbe mai aspettata. Era un caldo pomeriggio d'estate e come al solito la ragazza stava facendo i suoi allenamenti pomeridiani giù al fiume fin quando non si trovò davanti un ragazzo alto, bello e muscoloso: aveva la pelle chiara, gli occhi azzurri e i capelli neri come la pece. Le prese la palla e le chiese se poteva fare due tiri con lei. In un primo momento la giocatrice rimase perplessa non solo dalla sfacciataggine del tipo che le stava di fronte, ma anche dai suoi attraenti muscoli sparsi in tutto il corpo. "Sai giocare?" Gli chiese. "Certo, e non credo che una ragazzina possa battermi." Mila aveva sempre amato la competitività e le sfide, quindi non si tirò indietro e battè il ragazzo presentatosi con il nome di "Ichiro Hokusai". I due divennero amici da subito, e lui era in grado di tenerle testa in ogni occasione. Con il passare dei giorni iniziarono ad uscire insieme fino a diventare ufficialmente una coppia. Mila non aveva mai immaginato il suo cuore battere per un ragazzo che non fosse stato Shiro Takiki, ma dovette ricredersi. "Maledizione!" Urlò la Hazuki scendendo dall'altalena e recuperando la borsa in fretta e furia. Odiava pensare a Shiro. Forse si era messa con Ichiro per provare a dimenticarlo, ma per quando ci provasse non riusciva nel suo intento. "Ma perché mi sono messa in questo guaio, dovevo ascoltare la mia testa invece di ascoltare Ichiro! Se non l'avessi conosciuto a quest'ora forse sarei in Giappone dalla mia famiglia e avrei chiuso con la pallavolo per sempre!" Pensava la ragazza mentre tornava all'hotel che la ospitava da circa un paio di giorni. Amava la pallavolo, ma per colpa sua non vedeva le sue migliori amiche da quasi un anno e mezzo, era sempre stata in competizione con il mondo ai tempi delle medie e non aveva potuto stare insieme a Shiro. Ancora lui. Shiro, Shiro, Shiro. Tutto riguardava lui. Battè i pugni sui fianchi ed inizió a correre per scacciar via dalla mente il suo glorioso passato. Arrivò in hotel, salì in camera e si buttò sul letto a peso morto. Teneva le braccia dietro la testa e gli occhi fissi sul soffitto bianco. Ricordava bene quando Ichiro la convinse a tornare a giocare a pallavolo in una squadra di serie A. Non avrebbe mai immaginato però di dover giocare nelle Hell Cats sempre per opera di Ichiro che conoscendo molti presidenti della squadra aveva fatto in modo e maniera che Mila ne entrasse a far parte senza consultare minimamente quest'ultima. Ricordava anche la delusione e l'angoscia di quando il suo ragazzo le raccontò felice e allegro che il direttore tecnico delle Hell Cats era Daimon. "Vedrai, con Daimon come direttore sportivo e Dani Mitamura come primo allenatore vincerai il campionato, Mila." Le disse Ichiro prima di baciarla una sera. Si giró su un fianco, entrando nel mondo dei sogni, tentando di dimenticare tutto quello che riguardava Shiro, il Giappone, la pallavolo e il suo passato, concentrandosi solo su quel nuovo inizio. Mila non immaginava però che quello sarebbe stato l'inizio di un'avventura difficile e piena di colpi di scena dove avrebbe dovuto tirar fuori tutto il suo coraggio. Angolo mio: Salve! Sono nuova e questa è la mia prima fanfiction, spero che come inizio vi sia piaciuto anche se non è il massimo. La storia con l'andare avanti sarà sempre più misteriosa e affascinante. Vi invito a lasciare una recensione, positiva o negativa, a seconda di come lo ritenete giusto, anche per farmi un'idea di ciò che devo migliorare e di ciò che non devo migliorare. A questo punto direi di salutarvi e ci rivediamo presto al prossimo capitolo. Baci occhi sognatori, o come preferisco, Maida.
   
 
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