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Autore: SkyDream    15/08/2016    8 recensioni
Ad Osaka, tra venti caldi e fiori sbocciati, arriva la festa di Primavera.
Yukata colorati e ottimi cibi avvolgono la città.
Solo che una lettera sospetta metterà alla prova la coppia più stramba di Osaka.
Riusciranno a risolvere il caso, o Heiji dovrà ammettere la sua sconfitta?
E tra i due chi è il vero detective?
Scopritelo in questa One shot nata in una notte d'estate, sotto stelle cadenti e luna splendente!
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta storie su Heiji e Kazuha'
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Il nodo dello yukata
 
*Il dizionario di SkyDream è disponibile a fondo pagina*

Il calore primaverile travolgeva la città, si mescolava ai suoni e ai rumori. Tra gli enormi palazzi, in mezzo alle affollate vie principali, fino ai vicoletti si respirava l’aria satura di pollini che asciugava i panni sempre più colorati che le madri, sorridendo al caldo sole, stendevano sui fili di ferro creando infiniti arcobaleni per le strade.
La Natura, dal canto suo, avvolgeva le strade con manti di fiori rosa e creava tiepidi venticelli che portavano con sé petali e foglie.
Heiji, camminando con le mani nelle tasche e fischiettando allegri motivetti, camminava sui marciapiedi diretto a casa Toyama.
Davanti la sua città, così perfetta ai suoi occhi, non poté fare a meno di sorridere.
Suonò due volte alla porta di casa ricevendo presto risposta.
Buon pomeriggio Heiji, prego entra pure.” La mamma di Kazuha, paurosamente identica a lei, lo accoglieva con un sorriso in ogni occasione.
Grazie signora, sua figlia è in casa?” Heiji si tolse le scarpe infilando i piedi nelle ciabatte che, da ormai qualche anno, appartenevano a lui.
La signora Toyama, infatti, quando da bambino Heiji era solito frequentare casa sua, aveva comprato apposta per lui un paio di pantofole a tema calcistico. Qualche anno dopo però, non entrandogli più, le aveva rotte chiedendo scusa più volte, ma la signora ne aveva comprate un altro paio, ripetendo quella tradizione ogni volta che il piede di Heiji diventava troppo grande.
D’altra parte, nonostante fossero ormai grandi, Heiji e Kazuha s’incontravano molto spesso e le ciabatte erano così sfruttate con frequenza.
E’ in camera, mi aveva detto di non chiamarla prima di cena ma credo che per te possa fare un’eccezione.” La signora gli fece l’occhiolino indicando la camera di Kazuha al piano superiore.
Ehi, scema, ci sei?” Heiji bussò ripetutamente contro la parete giapponese che portava alla camera della ragazza.
Ehi, mi rispondi?” Scocciato, aprì la porta ed entrò senza troppi complimenti.
Kazuha, seduta per terra nella posizione del mezzo loto, era totalmente immersa nel cucire la manica di uno yukata, il vestito primaverile tradizionale.
Non mi rispondi proprio, eh” Si avvicinò alla scrivania, infilò la mano nella tazza delle matite, che però erano quasi tutte sparse tra il tavolo e il tatami, uscendo una forbice con cui tagliò di netto il filo con cui Kazuha stava rifinendo il bordo del vestito.
Idiota! Mi toccherà rifare la manica da capo! Si può sapere cosa ti è preso?” Gli urlò buttando lo yukata a terra e scattando in piedi con rabbia.
Buon pomeriggio anche a te, idiota, scusa se stavo cercando di parlarti ma tu non rispondevi.”
Il bordo da fare è complicato, lo sai, scemo!” S’imbronciò lei risiedendosi a terra e sbrogliando un filo dorato da una scatola di latta.
Allora, cosa vuoi?” Disse tornando a verificare i danni causati dal suo amico.
Volevo parlarti della festa di sabato.” Cominciò lui sedendosi davanti a lei con le gambe incrociate e poggiando la faccia su una mano.
Quello in cui avrei dovuto indossare questo vestito?” Chiese sarcastica con un sopraciglio tremante e gli occhi infuocati.
Non essere tragica, in meno di un’ora lo sistemi perfettamente!” Sbuffò lui per poi continuare “La prossima volta, se rispondi, non lo farò più.”
Kazuha, a denti stretti, ricominciò a cucire senza dire una parola.
Comunque, prima che mi interrompessi, ti stavo dicendo che sabato c’è la festa di Primavera. Mi hanno informato che dovremmo andarci in coppia, ma ho anche saputo che è arrivata una lettera in centrale.
Una lettera? Che tipo?” Chiese continuando a fissare la manica che scorreva sotto le sue agili dita.
Una lettera minatoria, ma non per la polizia, bensì per una donna. C’era scritto che sabato, quando l’IC sarebbe uscito dall’OOC, allora l’omicidio sarebbe stato compiuto. Solo che nessuno ha capito cosa siano questi IC e OOC.
Kazuha si fermò un attimo, poi guardò il suo amico dritto negli occhi.
Sono degli avvisi, nei siti di fan fiction si usano delle sigle per anticipare che tipo di storia si sta raccontando. IC dovrebbe essere un personaggio che rispetta le proprie caratteristiche, invece un OOC è un personaggio fuori dal personaggio.
Heiji parve pensarci un po’ su, poi guardò Kazuha dritto negli occhi, si perse a riflettere qualche istante su quello che stava per dire. Sulla vera natura di ciò che stava per dire.
Volevo chiederti se…ti andava di venire con me, in coppia.
Heiji…
Sì?
Mi stai dicendo che vuoi fare coppia con me così puoi lasciarmi sola e indagare in santa pace per i fatti tuoi?” Cominciò lei strisciando la mano sul pavimento morbido e cercando una cosa con le dita.
Ovviam-, no, cioè è perché mi farebbe piacere, no no Kazuha, dico sul serio!
Ma lei, urlando gli aveva già tirato contro le loro quattro ciabatte, prendendolo tutte e quattro volte al centro della fronte.
Fuori di qui, idiota!
 
Sabato sera, tra le vie di Osaka, aleggiavano profumi e sapori, dolci e salati che rendevano l’aria satura di fumi e vapori.
Al Parco Centrale di Osaka, tra gli alberi e le decorazioni di lanterne, camminavano in coppia ragazze e ragazzi, vestiti nei loro splendenti yukata colorati e decorati nei modi più sfavillanti.
Chi aveva i capelli lunghi li intrecciava con fiori e bacche, chi li aveva più corti li riempiva di brillanti e stoffe.
Ed eccola, sotto un albero a ridere con Naomi di chissà quale avventura, vestita nel suo nuovo yukata verde e giallo, con i capelli sciolti e tenuti sui lati da un paio di ferretti luminosi.
Kazuha -” Bisbigliò il detective ridestandosi subito dopo.
Oh, Heiji! Eccoti, pensavo non venissi più, guarda che ore si sono fatte!” Si imbronciò lei, per poi lamentarsi del fatto che era rimasta l’unica senza partner.
Santi numi, quanto parlava! Vero, Heiji?
Kazuha, come mai hai confezionato un nuovo yukata?” Chiese Heiji grattandosi il mento e prendendosi qualche momento per contemplare il nuovo vestito della compagna. Verde a decorazioni gialle lungo la vita.
Perché quello dell’anno scorso mi stava…stretto.” Arrossì lei senza scendere nei particolari ma sfiorandosi, involontariamente, il seno.
Stretto? Sarai mica ingrassata! In effetti il girovita ne risente un po’ di quando ti ingozzi…
Kazuha gli diede un colpo di ventaglio sulla testa, abbastanza forte da farlo ammutolire.
Quel ragazzo non sarebbe mai cambiato.
 
Ebbene, visto che sono qui solo per rimanere inesorabilmente sola, come sei messo con i dettagli del caso?” Chiese mentre si sedevano su una panchina, circondati da coppie danzanti e ragazzi che correvano con lanterne e piccoli fuochi d’artificio.
E’ arrivato un nuovo messaggio alla centrale, pieno di quelle strane sigle che nessuno riesce a decifrare, tranne te a quanto pare.”
Cosa dice questa volta?
Heiji le passò un biglietto ‘Non stravolgete la mia Canon. Io vengo da un Crossover e userò il Whomp sulle RPF. Arriverò in una Songfic dell’AU. Ci sarà un’Angst per le RPF.’
Non si capisce un tubo, accidenti! Che motivo c’è di scrivere un messaggio premonitore se poi non si capisce nulla?” Sbottò Heiji alzandosi e andando a prendere degli stuzzichini da poter mangiare in pace.
Non stravolgete il mio mondo. Io vengo da un miscuglio di mondi e userò la violenza sulle persone vere. Arriverò in una storia di musica dell’universo alternativo. Ci sarà angoscia tra le persone.” Kazuha ripeté tutto come fosse una poesia, aggiungendo il pieno significato delle parole alle sigle, avvicinò il biglietto agli occhi prima di sorridere soddisfatta della sua deduzione.
Sei un portento!” Sentenziò Heiji rileggendo il biglietto con nuovi occhi.
Chi sono gli ospiti di stasera?” Chiese Naomi, avvicinandosi a Kazuha ed Heiji con aria spensierata, il suo partner chiacchierava dietro di lei.
Sono i Point of View, la famosa compagnia teatrale. Ho saputo che sarà l’ultima rappresentazione e che poi si scioglieranno perché gli attori hanno passato i provini per dei film più seri.”.
Naomi annuì con la testa e poi si allontanò senza dire una parola.
Ho come la sensazione che dovremmo andare a vedere questo spettacolo, Kazuha.” Le disse Heiji prima di alzarsi.
 
Il palco era circondato da fari e macchine per il finto fumo, sopra di essi i Point of View stavano sdraiati a terra, pronti per cominciare il loro ultimo spettacolo.
Preparatevi, perché ciò che credete sia vero è solo una mera illusione.” Cominciò una bionda dall’accento straniero mentre si alzava in piedi e apriva le braccia facendo svolazzare vari fazzoletti.
Si chiama Amelie, è francese.” Sussurrò Kazuha al suo orecchio.
Non avrete più certezze né dubbi, perché né l’uno né l’altro compongono la verità.” Esordì una mora alzando le braccia e accasciandosi nuovamente per terra.
Lei è Yoshimoto, sembra sia il capogruppo.”
Dalla mente nascono i fantasmi, cioè che è reale non è palpabile né udibile.” Disse atono un uomo senza alzarsi da terra.
Jinsuke, il bello della combriccola!” Disse Kazuha prima di lanciare un urletto e mettere le mani a megafono per chiamare il suo, insospettabile, idolo.
Mi sa che l’omicidio lo faccio io stasera…” sussurrò Heiji con un sopraciglio tremolante.
Non distinguerete il vero dal falso, non ci sarà più differenza tra bene e male. Questo, gente, è questione di Point of View.”
Si alzò una ragazza mora, snella e slanciata. Il fumo si diradò lentamente mostrando un viso angelico deturpato da una profonda cicatrice.
 
Heiji rimase all’erta per tutta la durata dello spettacolo, fumo e musica si mescolavano sul palco dove i protagonisti dello spettacolo danzavano e cantavano. Kazuha, rimasta accanto al suo amico per tutto il tempo, non riuscì a non notare il suo sguardo concentrato.
Le ragazze dello spettacolo erano vestite di stoffe svolazzanti che lasciavano, a tratti, intravedere più del dovuto.
Heiji, sto tornando.” Sussurrò prima di allontanarsi e senza aspettare la risposta dell’altro.
Erano magre, terribilmente magre, i capelli lunghi creavano aureole attorno ai loro visi angelici –eccetto quello di Satoko, la ragazza con la cicatrice- e i fianchi curvi erano accentuati dalle pose provocanti che assumevano durante lo spettacolo.
Kazuha, per prendere un po’ d’aria e cercare di affievolire il suo rossore, finì per trovarsi nel bel mezzo del parco, dove il sentiero era appena accennato e i lampioni scarseggiavano.
Uno scoppio sonoro e uno sciabordio di applausi e urla eccitate annunciarono la fine dello spettacolo. Kazuha si trovava precisamente dietro il palco, una nuvola di fumo colorato la costrinse a chiudere gli occhi e a ripararsi il viso con le mani.
La luce andò via di colpo, lasciandola totalmente al buio. Indietreggiò, ma sentì che sotto i suoi piedi il terreno andava via via a scendere sempre di più. Era vicino alla pendenza che delimitava la fine del parco, davanti a lei il palco doveva essere poco più in alto.
Aiuto! C’è qualcuno? Sono rimasta da sola!
Idiota! Cosa ci fai là sotto?” Urlò Heiji facendo luce col telefonino, ma il fumo dello spettacolo non si era ancora del tutto dissolto.
Ti sembra il momento per certe domande? Passami qualcosa per far luce piuttosto!
Heiji le passò il telefono, aspettando ansioso che lei lo accendesse e gli dicesse che andava tutto bene.
C’è qualcosa a terra…sembra sangue.
Kazuha alzò lo sguardo, puntò il telefono davanti a sé e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
 
Il decesso deve essere avvenuto non oltre due ore fa, il taglio netto della carotide è la causa della morte. É stato fatto con un coltello grosso e dalla lama di circa venti centimetri.” L’ispettore rimase davanti il cadavere per un paio di minuti, scribacchiando su un taccuino. Il signor Yoho, scriveva, manager dei Point of View.
Kazuha, davanti alla scena del crimine, rimaneva silenziosa e sconvolta, per la paura aveva preso a tremare e aveva smesso solo quando una mano calda e possente le aveva accarezzato la spalla.
Heiji non si era fermato a dirle nulla, non l’aveva consolata né le aveva detto che doveva essere forte, semplicemente si era limitato –al solito suo- a farle capire che lui era lì e che l’avrebbe protetta.
Impressionante come con un solo piccolo gesto ti aveva trasmesso calma e sicurezza, eh Kazuha?
 
Non capisco come abbia fatto l’omicida a non lasciare impronte digitali sul coltello.” Esclamò l’ispettore prendendo l’arma da terra e mettendola in un sacchetto di plastica.
Non c’era nient’altro oltre al coltello? Un guanto magari, o della stoffa…” Chiese Heiji guardando il volto sbiancato del cadavere, era un uomo sulla cinquantina dai capelli brizzolati, vestito con uno smoking totalmente fuori luogo vista la festa di Primavera che si stava svolgendo tranquillamente poco lontano da lì.
Abbiamo ritrovato solo della carta bagnata, sembra giornale e ci sono dei pezzi di scotch attaccati, ormai è tutto appiccicaticcio e umido.” Un ragazzo della scientifica si allontanò per scattare delle foto attorno alla scena del delitto.
Ispettore! Abbiamo trovato un altro cadavere, la festa è in subbuglio!” Urlò qualcuno all’entrata della rientranza dove Kazuha era ancora in piedi a fissare il vuoto.
Vado io!” Disse Heiji correndo verso fuori, ormai il blackout era stato risolto e la strada spianata era ben visibile.
Dietro il palco, a pochi passi dagli sgabuzzini in legno dove i Point of View si erano cambiati, riversa a terra a occhi spalancati e con le mani alla gola giaceva Yoshimoto, la ragazza mora capogruppo.
L’ho trovata poco fa, mi sono spaventato e sono venuto a chiamarvi.” Disse Jinsuke stringendosi nell’haori, la giacca tradizionale maschile.
Il corpo era poco irrigidito, il decesso doveva essere avvenuto da poco.
Heiji! Cosa è successo?” Kazuha sbucò alle sue spalle, si strinse al suo braccio sentendolo caldo attraverso la sua giacca.
Il whomp tra le RPF, l’Angst. Il dolore e l’angoscia tra le persone! E’ l’omicida del biglietto.” Esclamò Kazuha uscendo dall’obi il fogliettino.
Il segno sul collo…non è quello di una corda ma di una catena. Solo che se fosse stata una catena il segno sarebbe stato più profondo e lineare, non così irregolare. E’ una corda incatenata.” Heiji si inginocchiò vicino Yoshimoto, scrutò il  viso in cerca di segni di colluttazione e notò delle schegge di unghia intorno al collo. Non doveva aver visto il suo omicida.
Devo solo capire come è riuscito a formare la catena. Se scopro il movente potrei risalire all’omicida senza troppe difficoltà”.
Proprio adesso che era riuscita a entrare tra i membri del cast del nuovo film!” Esclamò Satoko piangendo, tremava e il suo yukata colorato era scosso dai singhiozzi.
E poi il signor Yoho contava molto su di lei, l’aveva nominata capogruppo perché era certo che avrebbe fatto decollare tutti noi.” Amelie, con i capelli biondi ora raccolti in una morbida treccia sbucò silenziosa alle spalle di Jinsuke, che l’avvolse in un tenero abbraccio.
Vi voglio tutti dentro qui, cominceremo l’interrogatorio dentro lo sgabuzzino. Kazuha, assicurati che nessuno pensi bene di fuggire. Amelie, comincerò proprio da te.” Disse Heiji.
 
Il signor Yoho era gentile con tutti noi, ci ha scoperti quando abbiamo recitato in una locanda e ha deciso che ci avrebbe fatto arrivare in alto. Yoshimoto fu così chiamata per un provino, e dopo essere entrata nel cast riuscì a far entrare me e Jinsuke in un altro film.” La ragazza guardò in basso, si grattò le unghie facendo saltare leggermente lo smalto e poi continuò.
Satoko non è ancora entrata in nessun cast, ma ho saputo che Yoshimoto l’aveva eletta capogruppo per una nuova compagnia teatrale. Jinsuke non era d’accordo, avrebbe voluto essere lui il capogruppo, ma non ha mai portato rancore verso nessuno.”
Com’è la sua vita fuori dalla compagnia?
Amelie non mutò espressione, alzò lo sguardo.
Sono orfana, Jinsuke è tutto ciò che ho.”
 
Amelie uscì dallo sgabuzzino a testa bassa, facendo segno al suo ragazzo di entrare. Jinsuke le diede un bacio a fior di labbra , poi entrò senza fiatare.
Il signor Yoho è sempre stato gentile con noi, non beveva quasi mai e ci accompagnava in ogni uscita, ma una volta ho sentito che parlava con Satoko in tono sommesso, non era come sempre, sembrava adirato. Satoko gli chiedeva perché non aveva cercato un posto anche per lei, e lui rispondeva che era colpa della sua cicatrice. Quando seppe che era diventata la nuova capogruppo della compagnia teatrale fu così felice che cominciò a piangere, da quel giorno passa tutto il suo tempo in camera a studiare i copioni. Io e Amelie abbiamo deciso di trasferirci a New York per le riprese del film, vorremmo sposarci. Speravo che Yoshimoto ci avrebbe raggiunto più tardi..
E la sua vita fuori dalla compagnia com’è?” Chiese Heiji studiandolo attentamente. Non gli era certo sfuggito il comportamento frivolo di Kazuha quando si era sollevato sul palco come un supereroe esordendo frasi sulla verità e robe varie che non aveva ben ascoltato. Accidenti a Kazuha!
Ho una famiglia affettuosa, non sono originari di Osaka ma si sono trasferiti da quando sono entrato nei Point of View.
 
Jinsuke uscì dallo sgabuzzino e fece andare Satoko dentro. Heiji guardò la sua amica, seduta poco distante che torturava l’obijime, la corda che ornava l’obi.
Tremava, Heiji se ne accorse subito, si avvicinò e togliendosi l’haori lo poggiò sulle sue spalle.
Non ci metterò molto Kazuha, aspetta qui un altro po’, dopo ti accompagnerò a casa.
Kazuha annuì, stringendosi nella giacca e sorridendo per il profumo che emanava.
Ah, solo una cosa…tieni il mio telefono e cerca su internet se queste informazioni sono vere…”
 
Com’è la sua vita fuori dalla compagnia teatrale?” Chiese Heiji sedendosi su una sedia e cercando di non far notare che aveva la pelle d’oca.
Accidenti quanto si abbassava la temperatura di notte! Ormai, dopo gli omicidi e le indagini, la festa era terminata lasciando il parco freddo e silenzioso.
La mia vita? Vivo da sola, i miei genitori sono a Kyoto ma è come se non esistessero, i miei amici sono gli altri attori. Ho una vita normale, cosa crede?
Heiji la guardò attentamente, c’era qualcosa nella sua postura che tradiva la sua agitazione.
Come si è procurata quella cicatrice, se non sono indiscreto?
Ma come si permette? Non ha nemmeno un mandato ufficiale e mi fa pure queste domande personali!” Urlò senza alzarsi né scomporsi.
-Bingo!- pensò Heiji strofinandosi le braccia.
Se per lei è un problema posso sempre farmi mandare qualche carta scritta da mio padre, non credo che il capo questore si faccia qualche problema.”
Satoko strinse i denti, i capelli scuri le ricadevano attorno al viso spettinati.
Un anno fa un uomo ubriaco è entrato dentro la casa in cui alloggiavo con il resto della compagnia. Ha minacciato Yoshimoto con un coltello, le volevo molto bene…mi sono messa davanti e lui mi ha ferito. Non l’ho mai perdonato, non mi ha mai chiesto scusa.”
 
Heiji uscì dallo sgabuzzino con aria trionfante, chiamò a sé Kazuha chiedendole i risultati delle sue ricerche. Tutto quello che aveva ipotizzato era risultato veritiero.
Heiji, non è Jinsuke l’omicida, vero?” Chiese la ragazza all’orecchio del suo amico.
Lo scoprirai tra poco. Perché ti interessa così tanto?” Heiji la guardò torvo, ma lei non sembrò accorgersene e si voltò verso Jinsuke.
Guarda come abbraccia e consola la sua fidanzata. Sembrano così sinceri e uniti che sarebbe un peccato rovinare tutto.” Rispose mentre continuava a toccare l’obi e l’obijime troppo stretto.
Heiji rimase a fissare il punto vita della ragazza, l’obijime ben teso sulla stoffa dello yukata.
Grazie, Kazuha.
 
Heiji richiamò l’ispettore e gli altri ragazzi e, poggiandosi al freddo legno del palco, spiegò i fatti.
Il signor Yoho era una brava persona, certamente, apprezzava il vostro lavoro e senz’altro ammirava la bellezza e la grazia di Yoshimoto. Aveva finito col chiederle di entrare nel proprio cast per la realizzazione di un film, a cui lei inizialmente aveva detto di no. Depresso e adirato per quella risposta, dopo aver bevuto più del solito, aveva cercato di aggredirla, ma Satoko si era messa in mezzo rimanendo sfigurata. Dopo quell’incidente Yoshimoto preferì accettare per evitare che qualcun altro fosse ferito per causa sua, ma chiese a Yoho in cambio di cercare degli agganci anche per i suoi amici.
Il parco era illuminato a sprazzi da alcuni lampioni che rendevano pallidi i visi dei sospettati. Tutto intorno era statico.
Amelie e Jinsuke avevano avuto il loro aggancio, il loro amore e tra poco la loro vita matrimoniale. Satoko, invece, a causa della sua cicatrice aveva perso l’occasione di diventare una rinomata attrice. Come se non bastasse avrebbe perso pure i suoi amici, che sarebbero partiti per colpa di Yoho, che prima l’aveva sfigurata e ora la voleva lasciare sola con la scusa di darle le redini della compagnia. Ma lei non ha altro che i suoi amici, vero?
Un lieve vociare si diffuse tra le persone, Heiji li zittì e diede uno sguardo a Kazuha, che lo guardava stupita.
Grazie a una persona ho scoperto un’altra cosa, che Satoko già da un po’ di tempo ha cominciato a scrivere delle storie online con protagonisti proprio voi della compagnia. Voleva creare un fan club per spingervi a non sciogliervi e a rimanere con lei, qui a Osaka. Scriveva a tutte le ore, arrivando a non dormire per giorni pur di simulare questo fan club inizialmente fantasma, ma ora esistente e concreto. Così aveva chiesto a Yoshimoto di rinunciare al provino del cast, ma lei rispose…
Satoko fece un passo avanti: “Mi disse che la paga era ottima e che Yoho le aveva già comprato una villa a New York, presto sarebbe partita e i Point of View sarebbero stati solo un lontano ricordo”.
Tutti si zittirono, Satoko si morse un labbro e poi ricominciò a parlare rivolta ai suoi amici: “Io ci ho rimesso il viso, la mia carriera per proteggerla quella volta! E lei? Non solo pomiciava con Yoho, ma si burlava di me raccontandomi della villa di lusso e della brillante carriera che l’aspettava!”.
Amelie si avvicinò a lei, le sfiorò una spalla.
Ti avremmo portato con noi, bastava dirlo che ci tenevi ad averci vicino.”
Non volevo rovinarvi la vita, come loro due avevano fatto con me”.
Amelie la strinse forte, come una vera amica.
Satoko singhiozzò, e dalla sua spalla disse: “Non volevo rimanere sola, mi ero affezionata a tutti e tre. Mi sono sentita tradita.”
Heiji la guardò rassegnato, ormai si era rovinata la vita da sola, macchiandola di sangue.
Come ha fatto a capire che lei scriveva fan fiction?” chiese Jinsuke avvicinandosi a Heiji.
Per i segni sotto i polsi, sono tipici di chi scrive spesso al computer e poi dalle profonde occhiaie che aveva sotto gli occhi ho capito che non dormiva da giorni. Tutte le volte in cui diceva di studiare i copioni in realtà scriveva”.
Jinsuke l’abbracciò, sentendo le lacrime scivolare lentamente.
Kazuha, invece, senza muoversi guardò Satoko e le rivolse un piccolo sorriso.
“Nonostante il dolore che hai passato, fino all’ultimo hai cercato di dirci quello che stava per succedere. Hai chiesto aiuto, e noi non siamo arrivati in tempo. L’universo alternativo era la realtà, il crossover il teatro e l’OOC era il vostro personaggio, vero? La canon era la vostra compagnia.
Satoko, nonostante fosse sconvolta, sembrò annuire alle parole di Kazuha.
 
Satoko fu portata in centrale e il caso fu chiuso, solo un paio di cose non erano tornate né all’ispettore né a Kazuha.
Heiji, hai per caso capito come ha fatto Satoko a uccidere ben due persone?
Heiji rise, poi guardò Kazuha e le sorrise “Si, e se non fosse stato per una certa idiota non credo sarei arrivato a capire la modalità del secondo omicidio”.
Kazuha gli diede uno spintone, accorgendosi di come la sua pelle fosse incredibilmente fredda.
Per il primo omicidio è stato realizzato un lungo guanto di carta, fatto con giornale e scotch, Satoko deve averlo messo prima dello spettacolo e poi deve aver ucciso Yoho con lo stesso coltello con cui era stata sfigurata, dopo aver fatto scivolare il guanto per terra deve averlo bagnato con dell’acqua. In questo modo non avrebbe avuto tracce ematiche sulla pelle né sulle vesti.
Credo che l’abbia attirato dietro il palco per dirgli qualcosa su Yoshimoto, e poi deve averlo fatto girare ed essendo di spalle si è abbassata tagliandogli la carotide senza che gli schizzi di sangue la raggiungessero.
L’ispettore guardò compiaciuto il giovane detective e poi chiese dettagli sul secondo omicidio.
La corda sull’obi non era ben teso come dovrebbe essere di solito, questo perché era troppo grande per il suo girovita. Deve averlo tolto e dopo aver creato un nodo scorsoio deve aver fatto passare un capo della corda al suo interno, creando una serie di catenelle con cui deve aver strozzato Yoshimoto sotto il palco, per poi far partire il fumo e approfittarne per sciogliere la catenella e rimettere l’obijime al suo posto”.
L’ispettore, dopo aver battuto le mani chiese ulteriori spiegazioni aumentando così il già pomposo ego di Heiji, che spiegava il tutto con il sorrisino sornione che gli apparteneva.
Me ne sono accorto perché la corda di Satoko, oltre a non essere ben tirata per la larghezza estrema, aveva delle pieghe regolari, tipiche di un nodo scorsoio e di una catenella.”
 
Heiji e Kazuha, in silenzio, stavano camminando sui freddi marciapiedi di Osaka, diretti a casa.
Credo che tu abbia freddo.” Disse la ragazza togliendosi l’haori dalle spalle e mettendolo nuovamente sulle spalle di Heiji.
Mi dispiace averti trattenuta così tanto, stasera fa particolarmente freddo.” Heiji si sistemò la giacca, poi passò un braccio sulle spalle di Kazuha avvolgendola con una parte dell’haori e cercando di scaldarla. Attorno i lampioni tracciavano il percorso insieme alle lanterne rosse che ricoprivano Osaka di luci.
Quanto sei bassa!
Sta’ zitto tu!
Ah, Kazuha…
Si..?
Questo Yukata ti stringe troppo sul seno, mi sa che l’anno prossimo ti toccherà farne un altro.”
Cosaa?” Kazuha arrossì di botto, cercando di non darlo a vedere e di guardare il marciapiede con fare spontaneo. Il calore delle guance che contrastava col fresco del venticello.
Sì, oggi ti guardavano tutti.”
Ma non è vero!
Oh, sì che è vero, idiota!” Heiji si fermò, costringendola col braccio a farle fare altrettanto. Attorno a loro il buio li avvolgeva, lo foglie degli alberi creavano lievi fruscì muovendosi nell'ombra e risplendendo a tratti come bagnati dalla rugiada della luna.
Abbassò lo sguardo su di lei, concedendosi qualche minuto per studiarle le curve delle gambe che lo yukata fasciava rendendole ancora più snelle, dei fianchi e del seno su cui poggiavano i capelli sciolti e morbidi e che coprivano leggermente l'apertura del vestito. Li sfiorò con un dito e sorrise.
Era splendida, ma non poteva di certo dirle tutto quello che gli stava balenando in testa.
Sì, è troppo stretto. L’anno prossimo ti presto il mio vestito.
Ma mi starà gigantesco!
Infatti, non ti guarderà nessuno.
Smettila!”
Smettila tu di darmi pizzicotti!
Ma, camminando fianco a fianco Heiji, per la prima volta, si concedette di stringerla a sé un po’ di più del solito.

*Il dizionario di SkyDream*
Yukata= Kimono primaverile/estivo tipico giapponese.
Obi= Fascia che chiude lo yukata.
Obijime= Cordino che chiude l'obi.
Haori= Giacca maschile tipica tradizionale.

Angolo autrice:
Questa storia è stata vittima di un esperimento, mi sono concentrata su tutto ciò che circondava Heiji e Kazuha: storie esterne, piccoli pensieri e sfondo.
Cosa ne pensate? Ed Heiji è IC stavolta? Spero di si :')

Dedicata a "la_ragazza_ke_sogna_nei_libri_", che se non recensisce le do un colpo di katana in testa. E lei sa perfettamente che sono seria :*

Bacini (e biscottini)


_SkyDream_


 
   
 
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