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Autore: _Alexis J Frost_    15/08/2016    2 recensioni
Lo scenario è perfetto, lui è soddisfatto. Desiderava una scena teatrale gioiosa e l'aveva ottenuta. La musica di sottofondo era perfetta e a sostituire i canti vi erano le risate, le parole ed i discorsi; gli scherzosi battibecchi tra gli amici e in un attimo, un singolo istante poco importante se paragonato al Tempo del mondo intero, il suono di una macchina fotografica venne aggiunto al tutto, troppo veloce per potersene rendere conto.(...)
Un ricordo, un attimo di vita in mezzo a tanti ma non per questo meno importante o meno vivido, impresso per sempre in una piccola foto ingiallita che ritraeva tutti loro in quel gioioso momento.
Per sempre...
«Ehi, pagliaccio! Posso fartela una domanda?» Alice, piccola ragazzina invadente, stava parlando con Break. Era un animo curioso lei, una fiamma, una super nova impossibile da spegnere. Il Cappellaio si voltò, con in mano l'ennesima fetta di torta con panna e fragole che tanto amava e di cui non poteva farne a meno.
«Oh, Alice cara, certo. Cosa vuoi sapere?»
«Quanto dura un per sempre?»
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo è blu,
I venti sono sereni
ed i fiori sbocciano in modo magnifico!


I caldi raggi del sole riscaldavano deliziosamente l'intero paesaggio; delicati, come solo quelli emanati dal Sole di primavera potevano essere. La brezza, fresca e piacevole, smuoveva le chiome degli alberi, generando quel tipico  e rilassante fruscio di foglie che al pari di una ninna nanna, rasserenava l'animo. Il cinguettio degli uccelli si aggregava, questi rappresentava il  coro di una sinfonia naturale composta da voci acute e brusii di strumenti, improvvisatori esperti di un'opera gradevole e frizzante in grado di incantare il pubblico. Tuttavia, non erano queste melodie aggraziate le reali protagoniste. Sembra che un  improvviso cambio di programma abbia avuto la conseguenza di un mutamento quasi radicale di scenario, un incantesimo gettato tutt'un tratto  da una fata capricciosa che richiedeva qualcosa di meglio del semplice suonare della natura. Doveva essere una fata alquanto potente, poiché il suo desiderio venne subito esaudito con quel suo scocco di dita e ahimè, probabilmente era meglio non farla agitare! Cogli l'attimo e non attendere era il motto suo e per questo, neanche un secondo doveva esser sprecato.
Mia signora siamo ai vostri servigi, quel che i suoi occhi desiderano vedere, ebbene, vedranno. Ciò che le sue orecchie vogliono ascoltare, allora ascolteranno. Destino, signora e signore di tutto, senza volto e senza corpo,senza sesso e identità, le umili creature che popolano la terra vi son prostrate dinnanzi e voi, che di certo fata non siete ma controllate davvero le sorti, potete mettervi comoda ed osservare quei momenti felici che hai voluto donare con tanta generosità e celata perfidia.
«Non è un fantastico giorno di sempre?» Esclamava un uomo dai biondi capelli; il gran sorriso sulle sue labbra diffondeva note allegre in grado di richiamare la felicità di tutti come un incantatore con i suoi serpenti. Oscar era il nome di quella figura ed era stato proprio lui il servitore inconsapevole di quel volere Supremo, scelto tra tutti loro per la sua solare presenza, unica degna di render felice quel normale pomeriggio di allegria e serenità.
Nessuno aveva rifiutato il suo invito e, ditemi, come avrebbero potuto dinnanzi a cotanta leggerezza? I giorni precedenti avevano avvolto nel nero i cuori di Pandora tutta e se un solo, caldo pomeriggio di primavera, poteva portare in dono dei momenti di pace allora, chi avrebbe mai trovato una motivazione per rifiutare?
«Il cielo è blu, i venti sono sereni ed i fiori sbocciano in modo magnifico! E tutti sono qui, ora. E' un miracolo poter condividere questo momento tutti insieme, per cui...Buon non compleanno a tutti!»
Un fantastico giorno di sempre. Poichè ogni giorno è speciale se vissuto con le persone a cui tieni di più. Riuniti tutti in quel giardino, con le tazze di porcellana ricolme di ottimo té, tutti loro erano accomunati da quell'unico pensiero. Promesse venivano scambiate e seduti vicino ad un albero, tre ragazzi progettavano di cambiare le sorti delle loro famiglie.
Quanto coraggio, nei loro cuori! Quanta speranza! L'opera che volevano fosse mostrata stava palesandosi in tutta la sua armoniosa bellezza. I pezzi del puzzle venivano tutti incastonati tra di loro,le anime unite da quell'unico filo conduttore che mai li avrebbe separati. Mai, nonostante le cupe forze fossero più vicine di quanto avrebbero potuto immaginare.
Ma aveva importanza, in quel momento? Poteva la negatività prender possesso di loro proprio ora? Nossignore, il copione diceva loro di recitare altre battute ed i primi ad averle imparate divinamente erano stati proprio Elliot ed Oz, divenuti compositori di un'antica melodia stroncata sul nascere che legava i Nightray ai Vessalius. Leo si aggregava presto a loro, con i sorrisi che lui ed Elliot prontamente si scambiavano, legati da una catena indistruttibile che rendeva l'uno la parte mancante dell'altro, le due facce di una medesima moneta.
Ed Eccolo, il Cappellaio! Si aggirava tra i tavoli strapieni di deliziosi dolciumi che senza ritegno mangiava ed eccola! Alice, colei che voleva la carne nonostante Gilbert le ripetesse continuamente che in un tea party, al pomeriggio, la carne non veniva solitamente servita. Presto comparve anche la piccola Ada, la bellezza della famiglia Vessalius che con occhi malinconici cercava un uomo che non aveva idea fosse proprio là, nascosto dietro la tende dentro la magione ad osservare gli altri come un escluso. Vincent, povero sciocco che diceva fossero stupidi simili eventi solo perchè lui non si sentiva degno di farne parte. Vincent che per non incrociare gli smeraldi di lei, abbandonava quella finestra per esser accolto dal freddo abbraccio della solitudine, ormai la sua migliore amica e fedele compagna.
Anche Echo era lì, timida e timorosa della compagnia. Diceva di voler solo controllare la situazione ma nessuno credeva alle sue parole, piccola ed innocente ragazza che per quanto volesse negarlo, desiderava anche lei la felicità e voleva la compagnia di quelli che insistentemente si definivano suoi amici. Seguili quelli amici, cara ragazza dagli occhi del cielo, Oz afferra la tua mano e ti porta con sè, riscaldando il tuo animo con quel suo allegro sorriso che per quanto tu non voglia ammettere, rallegra il tuo cuore che credi sia di ghiaccio quando è, in realtà, capace di provare sentimenti forti e ardenti come il fuoco.
Lo scenario è perfetto, lui è soddisfatto. Desiderava una scena teatrale gioiosa e l'aveva ottenuta. La musica di sottofondo era perfetta e a sostituire i canti vi erano le risate, le parole ed i discorsi; gli scherzosi battibecchi tra gli amici e in un attimo, un singolo istante poco importante se paragonato al Tempo del mondo intero, il suono di una macchina fotografica venne aggiunto al tutto, troppo veloce per potersene rendere conto.
Eppure tutti erano lì e lo avevano sentito dopo tante storie, poiché sembrava dovesse andare così per le foto di gruppo, in cui era assai difficile comprendere il tempo giusto di scatto. Ci erano riusciti. Certamente, Leo aveva dovuto tirare per un braccio Elliot e poi tenerlo per mano per far sì che rimanesse vicino a sè -lo faceva spesso, quando gli altri non se ne accorgevano- , Sharon e Reim non avevano quasi idea di come posizionarsi e Alice faceva facce insolite da vedere nelle foto, senza prestare ascolto ai rimproveri di Gilbert.  Ma, nonostante tutto, quello era il ricordo più bello che insieme, loro tutti, potessero avere. Un ricordo, un attimo di vita in mezzo a tanti ma non per questo meno importante o meno vivido, impresso per sempre in una piccola foto ingiallita che ritraeva tutti loro in quel gioioso momento.
Per sempre...
«Ehi, pagliaccio! Posso fartela una domanda?»  Alice, piccola ragazzina invadente, stava parlando con Break. Era un animo curioso lei, una fiamma, una super nova impossibile da spegnere. Il Cappellaio si voltò, con in mano l'ennesima fetta di torta con panna e fragole che tanto amava e di cui non poteva farne a meno.
«Oh, Alice cara, certo. Cosa vuoi sapere?»
«Quanto dura un per sempre?»

Erano passati tre anni da quel giorno.
Alice teneva in mano quella foto. Erano accadute così tante cose da allora.
Aveva compreso che il Destino sapeva essere benevolo tanto quanto crudele e con loro, aveva raggiunto l'apice in entrambe le definizioni. Non sapeva se odiarlo o meno e nel dubbio, aveva deciso che si sarebbe lasciata trasportare da esso, recitando al meglio la parte affidatagli. Non lo si poteva combattere, solo assecondarlo. Tante cose, in quegli anni, erano cambiate e gli occhi le divenivano lucidi alla vista di quella foto. Dovevano esser stati così felici mentre adesso, molti di loro non c'erano più. I loro ricordi erano vividi nei loro pensieri, è ovvio, indelebili nelle memorie che ancora non si davano pace per le perdite subite e ricercavano inutilmente la presenza di chi ormai non c'era più e mai sarebbe ritornato. Eppure, niente sarebbe più tornato come prima.
Quanto durava un per sempre? Questa era stata la sua domanda e ricordava ancora il sorriso del Pagliaccio, quello sguardo indecifrabile presente nel suo unico occhio rosso che come tutti gli altri, mai avrebbe dimenticato. Si era voltato verso di lei e le aveva dato una risposta che solo ora, solo dopo tutto questo tempo, mentre la ripeteva ad alta voce all'unisono con i suoi stessi ricordi, aveva finalmente capito.
«A volte, solo un secondo.» 


 
Angolo dell'autrice.
Ri-salve a tutti, eccomi con l'ennesima fic su Pandora Hearts. Su questo manga non verrà mai scritto abbastanza e nel mio piccolo, continuo a scrivere storie su storie, questa ispirandomi ad Alice nel Paese delle Meraviglie per il titolo e le frasi principali della storia,
Che dire, spero davvero sia di vostro gradimento. Alla prossima!
- Alexis 

 
  
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