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Autore: Asialive    17/08/2016    2 recensioni
«– James T. Kirk.
– E lei come sa il mio nome?
– Come? Sono da sempre suo amico.
– Senta, io non la conosco.
– Io sono Spock »
~Star Trek - Il futuro ha inizio

Lui non è il mio capitano, si ripetè Spock cercando di far cessare quel calore che lo avvolgeva da capo a piedi, sintomo di una felicità illogica e insensata.
| 275 parole | Introspettivo | Reboot |
Riflessioni dell'ambasciatore Spock quando, dopo anni, si ritrova davanti un Kirk più giovane e diverso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James T. Kirk, Spock
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: Ciaooo... *Saluta timidamente colla manina*
Era da un po' che non pubblicavo una storia su efp e, siNceramente, non ho idea del perchè abbia Voluto iniziare a scrivere partendo da questo fandom. GuardO Star Trek da quando sono nata e, dopo l'ennesima maratona di TOS (la serie classica) e mio fratello ( da non amante della serie originale) che ieri sera ha deciso di cimentarsi nella visione dei nuovi film di Star Trek, mi è tornata magicamente la voglia di scrivere. Sappiate che è da un po' che non mi esercito (mancanza di tempo, idee e immaginazione) e credo di essermi tagliata le gambe da sola partendo da un personaggio così complesso come Spock. Quindi, mi scuso se ai vostri occhi risultera OOC e, in tal caso, accetterei voentieri consigli. Sono qui per imparare dopotutto, altrimenti avrei gi scritto un romanzo.

 


«– James T. Kirk.
– E lei come sa il mio nome?
– Come? Sono da sempre suo amico. 
– Senta, io non la conosco.
– Io sono Spock »
 
~Star Trek - Il futuro ha inizio
 
 
Lui non è il mio capitano, si ripeté Spock cercando di far cessare quel calore che lo avvolgeva da capo a piedi, sintomo di una felicità illogica e insensata. Dopo tutti quegli anni che gli erano calati addosso aveva quasi capito cosa significasse provare emozioni.
Aveva capito quale significato avesse per gli umani la parola "amore"; aveva compreso la tristezza, l'odio, la gelosia, la gioia... Spock aveva fatto molte scelte nella propria lunga vita e, una di questa, era stata quella di aprire il proprio cuore ad un lato di sé che per troppi anni aveva trovato le porte serrate. Aveva cominciato ad amare; aveva amato, con tutto se stesso o, perlomeno, per ciò che ne era stato capace. 
Col continuo avanzamento del decadimento del corpo aveva, via via, riscoperto lo spirito; si era riscoperto essere caduto preda nel sentimento che gli umani con troppa disinvoltura sintetizzavano con "amore". E Spock, sì, aveva amato. Amato nel senso più arcaico della parola. Come amore philia, amore agàpe. Aveva iniziato a scoprire che esistono vari tipi di modi d'amare, ed uno di quei miliardi di frammenti d'amore si trovava ora incanalato nel futuro di quel giovane affranto e arrabbiato. Un giovane che lui stesso in quel futuro deviato aveva abbandonato.
Ma lo Spock di quel tempo, dopotutto, non era lui; e quel Jim che adesso si trovava davanti non era un capitano, tantomeno il suo.
Lui non è il mio capitano, si ripeté nuovamente cercando di convincersene. 
Eppure, nonostante ciò, nel fondo di quegli occhi azzurri non poté fare a meno di scorgervi il riflesso dell'uomo che lui aveva conosciuto ed amato; e che quel ragazzo, un giorno, sarebbe diventato.

 
   
 
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