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Autore: Ghillyam    17/08/2016    7 recensioni
Se una terrestre portata finalmente a far parte del mondo da lei tanto amato può sembrare un inizio banale per una storia, non lo saranno una profezia misteriosa, il ritorno delle tre streghe più temibili della Dimensione Magica, storie d'amore appassionanti e una minaccia così terribile da ribaltare ogni equilibrio finora conosciuto... ma questo forse dovreste deciderlo voi.
[Dall'ultimo capitolo]
«C’è qualcosa di strano, ragazze, lo sento.»
«Già, comincio a pensarlo anche io. Prima Timmy, adesso Bloom e gli altri sono ancora là dentro. E del mio anello nessuna traccia.»
«Senza contare che Darcy non si è ancora fatta vedere.» concluse Musa.
Sentendosi chiamata in causa la strega delle Illusioni non poté più trattenersi e finalmente rivelò la sua presenza. Avrebbe voluto guadagnare più tempo per permettere alla maggiore di riprendersi, ma le tre bamboline si stavano rivelando più perspicaci del previsto ed era meglio mettere a tacere i loro dubbi prima che riuscissero a mettere insieme i pezzi e capire che ad aiutarle c’era qualcun altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Trix, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NdA: piccolo avvertimento: il cambio di rating è dovuto ad una scena presente in questo capitolo per cui non ero sicura bastasse il giallo anche se forse mi sbaglio, non so... comunque spero che non dia fastidio a nessuno e in caso di dirmelo. Buona lettura!

 

Tra anelli e scomparsi e sospetti

 


 

«Bloom!!!»
Stella si precipitò ad abbracciare la sua migliore amica e mancò poco che tutte e due capitombolassero a terra come sacchi di patate.
«Ciao Stella!» la salutò la fata della Fiamma del Drago, ricambiando l'abbraccio calorosamente; le sue amiche le erano mancate veramente tanto e in particolare la principessa di Solaria che sembrava volesse soffocarla tanta era la foga con cui la stava stringendo.
«Ehi, vacci piano, così la strangolerai.» la rimbeccò Flora affettuosamente, mentre si faceva avanti per riabbracciare Bloom, che l'accolse con entusiasmo.
«Come va, principessa?» chiese la fata dei fiori con un mezzo sorriso a colorarle le labbra sottili.
«Oh ti prego, niente principessa o vostra altezza, non ne posso più di sentirmi chiamare così.»
«Che c'è? La vita di palazzo è troppo dura per te?» la prese in giro Musa, salutandola a sua volta con una stretta calorosa, seguita subito dopo da Tecna e Aisha.
«Oh Bloom.! - sospirò Stella, catalizzando nuovamente l'attenzione su di sè - Non hai idea di cosa sia successo.»
«In realtà penso di averlo capito dai mille messaggi che hai lasciato sulla mia segreteria - disse Bloom, questa volta rivolgendo all'amica uno sguardo di leggero rimprovero - Si può sapere come hai fatto a perdere l'anello di Solaria di nuovo
«Devi credermi, non è stata colpa mia.» trillò la fata del Sole e della Luna, segnandosi con un dito il segno di una croce all'altezza del cuore.
«E di chi sarebbe allora?» domandò retorica Aisha alzando gli occhi al cielo.
«Magari è stato un folletto dei boschi.» riflettè Musa, reggendo il gioco all'Androniana.
«E se invece fosse stato uno spiritello?»
«Forse hai ragione, gli spiritelli sono più dispettosi.»
«Ragazze.! - le richiamò Tecna con tono pacato, ma deciso - Per quanto la nostra amica sia sbadata, questo fatto è di importanza primaria al momento. Sappiamo bene che lo scettro può essere pericoloso nelle mani sbagliate.»
«Tecna ha ragione, dovremo passare al setaccio ogni luogo possibile per trovarlo.» ragionò Bloom.
«Che ne dite di iniziare dal suo appartamento?» suggerì Flora.
«D'accordo. Aisha, posso rubarti dei jeans e una maglietta? Sono scappata talmente di corsa da Domino che non ho portato niente per cambiarmi.»
«Fai pure, Bloom. Nell'armadio ci sono anche un paio di scarpe nel caso ti servissero.»
«Grazie mille.»
«Io chiamo Brandon, può darci una mano a cercarlo: oggi non ha lezione.» disse Stella, che stava già digitando il numero del suo scudiero sulla tastiera del cellulare.
«Anche Timmy ha la giornata libera, provo a sentirlo.» comunicò la Zenithiana, imitando la bionda.
Flora seguì il loro esempio e scrisse un messaggio ad Helia, che sapeva non avere impegni quel giorno infatti avrebbero dovuto incontrarsi per una passeggiata in riva al lago di Roccaluce, ma l'urgente chiamata di Stella aveva cambiato i loro programmi. La ricerca dell'anello poteva essere comunque una buona occasione per permettergli di passare del tempo insieme.
L'ultimo anno a Fonterossa stava tenendo gli specialisti piuttosto impegnati e per questo le Winx cercavano di sfruttare ogni momento possibile per passare del tempo con i loro fidanzati, che erano sempre ben felici di vederle.
«Sky purtroppo è partito per Eraklyon questa mattina e tornerà solo domani sera. Mi ha detto che Saladin gli ha concesso un permesso speciale per tornare sul suo pianeta una volta al mese e aggiornarsi sui suoi compiti di sovrano.» si lagnò la fata del fuoco, lanciando un'occhiata malinconica al blocco schermo del suo cellulare, che ritraeva lei sulle spalle di Sky all'interno della piscina di Gardenia.
Quella foto l'aveva scattata Flora durante il loro ultimo giorno sulla Terra, che avevano deciso di trascorrere all'insegna del divertimento per festeggiare la sconfitta degli Stregoni del Cerchio Nero e godersi gli ultimi momenti di libertà prima di tornare ai rispettivi impegni.
«Nemmeno Riven viene se la cosa ti può consolare.» aggiunse Musa, che in realtà non sembrava poi tanto dispiaciuta e infatti ci pensò Aisha a farglielo notare «Questo perchè sei tu a non volerlo tra i piedi.»
«Si be', è uguale.»
«Aspetta, aspetta, aspetta... Cos'è questa storia?» chiese Bloom, eccitata all'idea di qualche pettegolezzo. A palazzo non aveva spesso l'occasione di parlare di ragazzi e altre frivolezze per cui voleva approfittarne.
«Non lo sai? Musa e Riven hanno rotto!»
«Stella! Non è niente di che, la solita storia solo che questa volta in modo un po' più... radicale.» spiegò la fata della musica con una scrollata di spalle.
«Credevo che aveste risolto i vostri problemi.» osservò Tecna, mentre Bloom accortaciava il suo regale abito e lo infilava sgraziatamente in un angolo dell'armadio della fata dei fluidi, e le altre uscivano dalla camera.
«Dì la verità: ti vedi con un altro.» la punzecchiò Stella, avviandosi nel corridoio deserto.
Musa avvampò e subito avvertì le mani iniziare a sudarle, era una cosa che le succedeva fin da bambina quando si agitava ed era costretta a mentire. Era un maledetto difetto che più volte l'aveva smascherata con suo padre, ma per fortuna nessuna delle Winx ne era a conoscenza.
«Ma sei impazzita? Non mi vedo proprio con nessuno!» dichiarò con fermezza, nonostante dentro di sè si sentisse un'infame nel mentire così spudoratamente alle sue migliori amiche, ma confessare era impensabile: non avrebbero mai capito.
«Ne sei proprio sicura? Guarda che abbiamo notato come sgattaioli sempre via ogni volta che ti squilla il telefono.» rincarò la dose Flora con un sorrisetto malizioso che poco le si addiceva.
«Dovete essere uscite di testa, sono i produttori a chiamarmi ad ogni ora; ormai manca poco all'uscita del mio primo disco.» si giustificò la Melodyana.
«Dai ragazze, lasciatela stare - la difese Tecna, per niente amante del gossip mondano e più concentrata sull'attuale problema chiamato Anello-scettro cercasi - Ashley, non si corre nei corridoi!» riprese poi una minuta ragazzina dalle lunghe trecce bionde che stava rischiando di scivolare sulle mattonelle lucide insieme alla borsa con all'interno i suoi libri.
«Certo, mi scusi, professoressa.» disse la giovane fata prima di allontanarsi a passo svelto e con la testa bassa.
Musa ringraziò mentalmente l'allieva che aveva posto fine alle domande inquisitorie delle altre Winx e con un leggero senso d'inquietudine che la invadeva uscì dal portone della scuola per salire sull'autobus che le avrebbe portate al condominio dove vivevano lei e Stella.

 

*


L'ultimo gruppo di matricole era appena arrivato sulla riva del lago quando la preside Griffin richiamò l'attenzione delle sue allieve e iniziò ad elencare i risultati ottenuti dalle ragazze durante quella prima prova «Dunque, le prime ad essere arrivate e quindi ad aggiudicarsi quanto stabilito sono state Nixi, Pauline, Estelle, Shirley, Jackline e Troian subito seguite dal gruppo guidato dalla signorina Rikky, che ha fatto guadagnare un meno a lei e alle sue compagne; vi ricordo ragazze che una strega deve sapersela cavare facendo affidamento sulle proprie capacità e non richiedendo l'aiuto del paparino, non ammetto che le mie studentesse vengano considerate delle privilegiate al pari delle fate.»
Dei cenni d'assenso confermarono quanto detto dalla preside e alcune tra loro lanciarono un'occhiataccia in direzione di un'alta ragazza con fluenti capelli neri, che sebbene mantenesse la testa alta pareva essere sul punto di sprofondare per la vergogna; Erin notò l'insistenza con cui si stava tormentando l'orlo della manica della felpa che portava, era un'abitudine che aveva anche lei e un po' le dispiacque per la sua compagna, ma poi pensò che dopo quell'umiliazione avrebbe imparato la lezione e sarebbe migliorata. Decisamente il tipo d'insegnamento della Griffin poteva rivelarsi utile per la vita.
Forse il modo in cui ha trattato le Trix è servito a lei di lezione per non commettere gli stessi sbagli. pensò la terrestre.
«Devo invece fare i complimenti a voi, signorine - proseguì la direttrice, rivolgendosi ad Erin e le altre - Non siete arrivate prime, ma vi siete battute bene e il vostro avversario, a cui il nome Pantigrone non rende il giusto merito - disse con una leggera nota di disappunto nella voce, guardando Fanny, che mormorò uno scusi appena percettibile - Era forse il più difficile da battere; tuttavia io e la mia collega Ediltrude abbiamo notato che due di voi non hanno preso parte allo scontro, ma visto che Selvafosca è un luogo nuovo per voi per questa volta chiuderemo un occhio. Ma che non capiti più.»
Angie e Jules tirarono un sospiro di sollievo e di nuovo quest'ultima guardò con sospetto Erin, che si chiese che problemi avesse con lei, ma decise di rimandare la questione a quando fossero tornate a Torrenuvola e ascoltò la Griffin concludere il discorso nominando gli ultimi due gruppi rimasti e il loro rendimento nell'esercitazione.
Quando ebbe finito il reseconto la direttrice le invitò tutte a seguire la professoresa Ediltrude fino al castello dove le aspettavano un pranzo gustoso e un arduo pomeriggio di compiti.
Erin si avviò al fianco di Fanny e Jules e subito intavolò un'animata discussione con la compagna di stanza sulla loro performance.
«Cavoli, non sai quanto t'invidio – stava dicendo la terrestre – Tu sai controllare il tuo potere alla perfezione, non hai mai esitato un secondo, io invece non so nemmeno da che parte cominciare.»
«Stai scherzando? Hai disintegrato quel coso in meno di un secondo!»
«E' vero, ma non ho proprio idea di come ho fatto... Quando vi ho esposto il mio piano non ero affatto sicura che avrebbe funzionato.»
«Sarà, ma io credo lo stesso che tu sia stata bravissima.»
«Credo lo stesso che tu sia stata bravissima. No, dico, ma ti senti?»
Jules, appena più avanti, si voltò verso di loro con un ghigno di scherno dipinto sulle labbra e il suo sguardo si posò sulla strega di colore che lo ricambiò con un'espressione infastidita; inarcando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto chiese «Qualche problema?»
«Niente di particolare, solo il sentirti adulare questa qui.»
«Come scusa?» intervenne Erin, stanca di quell'odioso atteggiamento – perfino per una strega – da parte della Newroniana nei suoi confronti. Jules però fece finta di non sentirla e continuò a rivolgersi a Fanny «Non pensi sia scorretto complimentarsi con qualcuno che non lo merita? - disse, assumendo un tono di finto ammonimento – Io non credo.»
«E chi se li meriterebbe i complimenti, tu? Se la memoria non mi inganna non hai nemmeno preso parte allo scontro perchè ti sei persa nella foresta come un'idiota.» replicò pungente Fanny, senza farsi intimorire.
Per un momento Jules fu incerta sulla risposta da dare: aveva un asso nella manica che però non era ancora certa di voler giocare del tutto, tuttavia non aveva intenzione di farsi zittire così; la ragione, però, prevalse e lottando contro il suo orgoglio si limitò ad un'alzata di spalle e ad un'ultima battuta impertinente prima di portarsi in testa alla fila, lasciando basite le altre due che si scambiarono un'occhiata perplessa .
«Ma cos'ha che non va?» esclamò la Metamorfamagus esasperata, alzando gli occhi al cielo.
«E chi l'ha capito!? E' più acida di un limone.»
«Già, e poi chissà cosa avrà voluto insinuare.»
«Proprio non lo so, ma non sembrava stesse scherzando.» riflettè Erin, a cui tornarono in mente le occhiatacce sospettose e piene d'astio che Jules le aveva rivolto da quando lei ed Angie si erano ricongiunte al gruppo.
«Bah, meglio lasciar perdere gente del genere. Sarà una di quelle che crede che solo comportandosi come una pazza lunatica possa essere considerata strega.» concluse Fanny, che la terrestre aveva notato avere idee assai diplomatiche per quanto riguardava le categorie in cui era inesorabilmente divisa la Dimensione Magica. Erin apprezzava molto il suo modo di pensare perchè le aveva dimostrato quanto in realtà fossero sbagliati i pregiudizi che gravavano sulle streghe, sebbene lei continuasse a credere che fossero decisamente superiori alle fate e che un po' di oscurità rendesse la vita molto più interessante.
«Ehi, voi due! Venite o avete deciso di rimanere a vivere qui?» le richiamò Arya, che insieme a Carina, Angie e tutte le altre si era allontanata da loro.
«Se senti la nostra mancanza basta dirlo.» la canzonò Fanny, accelllerando il passo per raggiungerla. Irene la seguì, ma le parole di Jules non smettevano di martellarle in testa.

 

*


Le Winx erano appena scese dalla navetta, che ormai da anni le accompagnava nelle loro trasferte nella città di Magix, quando si videro sfrecciare accanto tre di quelle che riconobbero essere Wind Rider di Fonterossa.
L'aria sollevatasi al loro passaggio scompigliò i capelli delle sei fate e, tra gli improperi di Stella per la sua perfetta acconciatura – dovuta a ore e ore di piastra – rovinata in meno di cinque secondi e la leggera risata di Flora per quel vizio mai perso dei loro ragazzi, le due professoresse e la fata del Sole e della Luna corsero ad abbracciare gli Specialisti, mentre Bloom, Musa e Aisha – chi per un motivo, chi per un altro – distoglievano lo sguardo da quella scena sdolcinata.
Ad interrompere la loro “sofferenza” ci pensò un vigile, passato proprio in quel momento, che riprese aspramente i tre piloti per quella manovra non autorizzata, che trasgrediva alle norme stradali di sicurezza della città; Brandon si scusò a nome di tutti e tre con un'aria colpevole che però non esprimeva alcuna traccia di pentimento e dava la certezza che quella non sarebbe stata la loro ultima infrazione al codice stradale.
Con un ultimo ammonimento e la promessa di rifilargli una multa salatissima se li avesse beccati di nuovo, l'uomo proseguì per la sua strada e lasciò i giovani alle loro effusioni e ad un coro sommesso di risate.
A sorpresa fu Stella la prima a separarsi dall'abbraccio del bel moro e con tono serio intimò a tutti di darsi una mossa e dare inizio alle ricerche. Nessuno obbiettò e in breve tempo raggiunsero l'appartamento della coppia, dove sembrava essere esplosa una bomba tanto era il disordine che lo invadeva – vestiti sparsi ovnque, attrezzi per la palestra lasciati in ogni angolo e un dito di polvere su tutti i mobili.
«Per curiosità... Da quanto non pulite qui dentro?»
Entrambi i proprietari ignorarono la domanda di Aisha e insieme iniziarono a ribaltare cuscini vari, il materasso del letto e ad aprire armadi, credenze e quant'altro, ma dopo quasi un'ora e mezza di ricerche sempre più disperate Fate e Specialisti dovettero arrendersi all'evidenza: l'anello non si trovava lì.
Sconsolata Stella si fece cadere pesantemente sul divano, sommerso da vari capi di abbigliamento più o meno stravaganti, e scoppiò a piangere – un po' per la frustrazione, un po' per il senso di colpa che l'aveva attanagliata non appena si era resa conto di aver perso quel tesoro così prezioso, sia dal punto di vista materiale sia da quello affettivo. Subito Brandon accorse a consolarla, cercando di far apparire quella situazione meno grave di quanto in realtà non fosse, e lo stesso fecero Bloom e Flora che, sebbene la biasimassero per quell'errore, non avevano il cuore di lasciarla sola nella sua disperazione.
«Coraggio, vedrai che lo troveremo – disse la fata dei Fiori, accarezzandole dolcemente la schiena – Se non è qui sarà sicuramente ad Alfea.»
«Si, Stella, non perdere la speranza: ci sono ancora alcune possibilità di trovarlo.» la rincuorò la principessa di Domino.
«Tecnicamente le probabilità di recuperarlo sono al minimo se calcoliamo...»
Tecna fu bruscamente interrotta da una gomitata di Aisha, che, nonostante la sua disapprovazione, non voleva comunque demolire in quel modo la flebile speranza che tentava di farsi largo nell'animo dell'amica.
«Be', ragazze – esordì ad un certo punto Helia in un tentativo di sollevare il morale a tutti – Io proporrei di andare a mangiare, non so voi, ma io sto morendo di fame.»
«Io ci sto!» approvò Timmy con entusiasmo.
«In effetti anche io avrei un certo languorino.» si accodò la fata dei Fluidi, rendendosi conto solo in quel momento del brontolìo del suo stomaco.
«E va bene - approvò Stella, alzandosi dal divano – Ma a condizione che offra io, è il minimo per l'aiuto che mi state offrendo.»
Non ci furono obiezioni a quella proposta e le idee per il ristorante in cui pranzare presero il posto delle discussioni sullo scettro di Solaria.
«Ragazzi, voi andate avanti; io vi raggiungo dopo, devo finire di sistemare alcune cose prima dell'incontro con il produttore di domani.» disse Musa, fermandosi sulla soglia di casa sua e iniziando a trafficare con lo zaino che aveva alla ricerca delle chiavi.
«Sei sicura?» le chiese Tecna.
«Certo, ci saranno mille altre occasioni per uscire a pranzo insieme.»
«Allora ci vediamo dopo.» la salutò Bloom, avviandosi verso l'ascensore, seguita dagli Specialisti e le altre Winx, fatta eccezione per la Zenithiana, che abbassando il tono di voce le disse «Sai che non mi piace ficcare il naso negli affari altrui, ma le altre hanno ragione quando dicono che sei strana ultimamente. C'è qualcosa che ti preoccupa?»
«Tecna, proprio tu ti fai influenzare? Non ho niente, solo un po' di sonno arretrato, tutto qua.» la rassicurò la fata della Musica, non riuscendo tuttavia a risultare del tutto convincente.
«Be', sappi che noi siamo sempre a tua disposizione.»
«Lo so e vi ringrazio. Ora vai.»
Non convinta che fosse l'opzione migliore anche la fata della Tecnologia se ne andò, lasciando sola l'amica che con un sospiro di sollievo si rintanò nel suo piccolo, ma accogliente appartamento: le pareti erano dipinte con un acceso color porpora e qua e là erano appese varie foto che ritraevano la Melodyana in compagnia delle sue amiche e degli Specialisti, in alcune invece comparivano lei e suo padre quando era più piccola – la sua preferita era senz'altro quella in cui si vedevano lei su un'altalena con dietro Ho-Boe che la spingeva sorridendo, doveva avere all'incirca quattro anni – ma quella che più di tutte significava qualcosa per lei era senza dubbio la foto incorniciata che teneva sul comodino: la raffigurava abbracciata a sua madre, mentre quest'ultima le leggeva un libro di favole. Da quell'immagine traspariva un'aria di perfetta armonia e tranquillità, una gioia e una pace che dalla morte di Wa-Nin raramente Musa aveva ritrovato se non in quei rari momenti in seguito alle crisi cui lei e le altre Winx avevano dovuto porre fine, non c'era giorno senza il quale non sentisse la mancanza di sua madre, ma con il tempo aveva imparato a conviverci e guardare al futuro.
Anche in casa sua l'ordine non regnava sovrano, ma mai quanto in quella di Brandon e Stella. Nonostante questo era convinta che se la sua Pixie, Tune, vi fosse entrata avrebbe iniziato un monologo su quanto poco si addicesse ad una signorina per bene un tale disastro di appartamento; c'erano un paio di chitarre abbandonate accanto al divano color crema e in un angolo, accanto al modesto televisore che aveva potuto acquistare grazie ai suoi risparmi, si trovava una batteria un po' vecchiotta che possedeva da anni e che si era fatta spedire da suo padre quando si era traferita lì dopo essere tornata da Gardenia.
La cucina era forse la zona più disordinata: una pila di piatti era impilata all'interno del lavandino e la tavola era ancora apparecchiata da quando aveva cenato lì l'ultima volta circa due sere prima, il frigo inoltre era svuotato quasi del tutto, rimanevano un vasetto semi-vuoto di olive e un paio di bottiglie di birra.
Sarà meglio che dia una sistemata e vada a fare la spesa. pensò la Fata della Musica, mentre apriva la porta della camera da letto.
Per poco non le venne un accidente quando vide, seduta a gambe accavallate sul suo letto, Stormy che la guardava con un ghigno beffardo in viso. Si stava rigirando tra le lunghe dita laccate di rosso una ciocca violetta e come vide Musa si sdraiò sul materasso, lasciando che la sua tipica gonna rossa scivolasse fino a scoprire quasi del tutto la coscia destra, poi si passò sensualmente la lingua sulle labbra scarlatte e ammiccò in direzione della fata, che la guardò accigliata per alcuni secondi: se c'era una cosa che non si aspettava era proprio trovarsi la sua amante ad aspettarla nella sua camera.
«Che ci fai qui?»
«Pensavo di divertirmi un po'...»
«E per farlo devi sempre comparire così all'improvviso?»
«Se non mi vuoi posso anche andarmene.»
Con queste parole la strega si alzò, curandosi di dare le spalle alla ragazza mentre con lentezza si chinava per raccogliere le scarpe che aveva lasciato ai piedi del letto.
Musa non riuscì a trattenere l'impulso di puntare lo sguardo sul fondoschiena della Trix che con un sorrisetto malizioso si voltò verso di lei, poi si infilò le scarpe e si assicurò di passare a pochi centimetri dalla Melodyana mentre usciva dalla porta. La ragazza non resistette alla provocazione e bloccò Stormy per un polso attirandola a sé per baciarla come ormai non faceva da quasi una settimana. Dopo la loro ultima breve scappatella durante il ballo di Alfea i loro incontri erano diminuiti e adesso che si trovavano di nuovo nella stessa stanza e per di più a distanza zero l'una dall'altra riuscivano a rendersi conto di quanto il contatto tra i loro corpi fosse mancato ad entrambe; naturalmente nessuna di loro l'avrebbe mai ammesso, né a se stessa né con l'altra, ma quella muta consapevolezza aleggiava nell'aria mentre con passi malfermi e una foga crescente – senza che si capisse chiaramente chi fosse a trascinare chi – si avvicinavano al letto.
Prendendo in mano la situazione Musa sfilò il top rosso della strega e la fece sdraiare sul letto, mettendosi a cavalcioni su di lei e facendo pressione sulle ginocchia per non schiacciarla sotto il suo peso; poi con uno schiocco di dita fece sparire le scarpe di entrambe che finirono nuovamente sul pavimento e si chinò sopra di lei, racchiudendo tra le labbra un lembo di pelle appena sopra la clavicola della riccia, che trattenne un sospiro e subito ricambiò il gesto della fata afferrandole le natiche e sollevando leggermente il bacino per avvicnarlo al suo e sfregarli l'uno contro l'altro.
La Melodyana sembrò apprezzare, infatti si tolse i jeans che indossava con un altro schiocco di dita e lo stesso fece con la mini-gonna dell'altra, che, non abituata a sottostare al volere di altri, penetrò senza preavviso l'intimità della partner, spostando di lato i suoi slip; Musa inarcò la schiena e portò indietro la testa, mordendosi le labbra per soffocare un gemito che però non trattenne a lungo quando la minore delle Trix spinse più a fondo, aumentando anche la velocità delle spinte.
«Scommetto che ora non sei più tanto dispiaciuta.» ghignò Stormy senza fermarsi.
«Chiudi il becco.» la zittì la fata e con quelle parole si sporse per catturare le labbra della strega, bloccando ogni suo altro tentativo di parlare.

 

*


Quando Musa si svegliò il sole filtrava ancora dalle persiane delle finestre e lanciando un occhio alla sveglia sul suo comodino si rese conto che, sebbene si sentisse incredibilmente riposata, in realtà erano solo le 14:05 del pomeriggio: non doveva aver dormito per più di venti minuti.
Allungando la mano verso l'altro lato del materasso si accorse di non essere sola e il motivo per cui si trovava a letto a quell'ora del giorno le tornò subito alla mente. Di scatto si alzò e si rese conto di indossare solo il suo paio di slip bordeaux e nient'altro: il reggiseno a fascia che aveva deciso di indossare quella mattina era abbandonato sotto le coperte e dandosi un'occhiata intorno vide il resto dei suoi abiti ammucchiati in un angolo della camera insieme a quelli della strega che adesso stava dormendo pacificamente a pancia in giù nel suo letto.
Musa trasalì, non era pronta ad un simile... evento, il pensiero di lei e Stormy beatamente addormentate dopo del sesso sfrenato non le era neanche passata per la mente tanto era difficile immaginarsi lei, una Winx, in compagnia di una delle tre nemiche più pericolose e potenti della Dimensione Magica in una comune situazione in cui avrebbero potuto trovarsi due persone “qualunque”. Tuttavia la scena della turbolenta strega delle Tempeste addormentata tranquillamente con i folti capelli ricci sparsi sul cuscino e un'aria serena sul volto era una cosa più unica che rara e ispirò nella fata della Musica un moto di tenerezza che mai avrebbe creduto di poter provare per lei.
La Melodyana si soffermò ad ammirare il tonico fisico dell'altra, che come lei indossava solo un paio di slip lilla, e per alcuni istanti rimase ipnotizzata nel vedere la sua schiena sollevarsi e abbassarsi al suono del suo respiro. Improvvisamente Musa si ridestò da quelle riflessioni e si rivestì velocemente poi, indecisa sul da farsi, andò in cucina e si preparò una caraffa di caffè nero super forte; da quando era tornata dalla Terra non aveva più potuto farne a meno.
Mentre versava lo scuro liquido bollente nella sua tazza preferita, decorata con numerose note musicali, un'idea le balenò in testa e l'angoscia che per un po' sembrava averla abbandonata tornò ad impadronirsi di lei: l'ultima volta che lei e Stormy si erano incontrate era stato circa una settimana prima ed era stato proprio in quel periodo che Stella aveva smarrito il suo anello-scettro, ma se invece la presenza della Trix nel college per fate non fosse stata affatto una coincidenza ma il risultato di un piano per sottrarre nuovamente l'oggetto alla principessa di Solaria?
Musa si diede della stupida per non averci pensato: chi altri avrebbe potuto rubare l'anello se non le Trix?
Non riusciva a credere che lei e le sue amiche non ci fossero arrivate prima, ma avessero semplicemente attribuito il tutto alla sbadatezza di Stella, certo lei avrebbe potuto accorgersene prima, ma questo non toglieva che non fosse stata la principessa a perderlo, ma le fosse stato sottratto.
La Melodyana sentì crescere la rabbia dentro di sé e strinse con forza la tazza che aveva in mano; solo quando si rese conto che era sul punto di romperla – anche a causa della sua magia – la lasciò andare e senza aspettare un altro momento a passi pesanti ritornò in camera, dove trovò Stormy che si stava rivestendo freneticamente: i capelli scompigliati le ricadevano disordinati sugli occhi e un impercettibile tremolio delle mani le stava rendendo difficile l'allacciarsi il cinturino delle scarpe.
Musa notò alcune scintille liberarsi nell'aria attorno alla strega, a quanto pare entrambe si stavano ritrovando vittime delle loro emozioni: per delle creature magiche al loro livello era raro che i poteri si manifestassero senza controllo e quando accadeva solitamente era perchè ci si trovava in una situazione che andava risvegliare dei sentimenti particolari.
Quando sollevò lo sguardo Stormy si ritrovò davanti una Musa alquanto infuriata e in un battito di ciglia scandagliò i motivi per cui poteva esserlo e ovviamente raggiunse alla conclusione che quelli validi non potevano che essere due: l'anello di Stella, della cui scomparsa doveva essersi resa finalmente conto perfino la principessina dorata, o il fatto che si fosse addormentata come una cretina a casa sua.
Con ogni probabilità il motivo di tale rabbia era l'opzione numero uno per cui decise di ricorrere al metodo della finta tonta, in fondo di prove non ne aveva e la strada per accusarla era ancora lunga.
«Non serve fare quella faccia, me ne sto andando.» disse, uscendo dalla stanza e dirigendosi il più velocemente possibile verso la porta, ma Musa la bloccò prima che potesse farlo con una leggera onda sonica che la costrinse a portarsi le mani alla testa per il fastidio. Non aveva mai sopportato quel trucchetto.
«Che cazzo fai?» ringhiò in direzione della fata. Perchè le cose tra loro tornassero esattamente com'erano quando si scontravano durante i combattimenti tra Winx e Trix ci voleva un attimo.
«Tu non esci da qui finchè non hai risposto ad un paio di domande.» l'avvertì Musa con tono fermo.
«Non credo, ho altro da fare.»
«Non ci provare!» esclamò la Melodyana vedendo che la riccia era sul punto di teletrasportarsi fuori dall'appartamento.
Stormy sbuffò e si accomodò sul divano, tanto valeva stare comoda se proprio doveva essere sottoposta ad un interrogatorio.
«Che c'è?» chiese sgarbatamente.
La cantante andò dritta al punto «Avete rubato voi l'anello di Stella?»
La Trix si stupì della sua perfetta – e finta – reazione stupita di fronte a quell'accusa; vide chiaramente l'ombra del dubbio farsi strada nello sguardo della ragazza, che non le aveva staccato un solo attimo gli occhi di dosso proprio per carpire un solo piccolo dettaglio che confermasse il suo sospetto.
Musa esitò, forse la sua era una supposizione errata e si era fatta influenzare dalle esperienze passate, ma, d'altro canto, poteva biasimarsi per questo? Era normale che la fiducia scarseggiasse tra loro.
«Sei in ritardo di qualche anno, non facciamo più queste cose.»
«Chi mi dice che tu non stia mentendo?»
«Io.»
«Bella garanzia.»
«Dovrai fidarti, tesoro.»
«Non credo.» insistette Musa, il cui istinto le diceva di non farsi abbindolare in quel modo.
Vedendo che la fata non aveva intenzione di demordere Stormy tornò alla sua intenzione di andarsene e si alzò in piedi, oltre tutto avrebbe anche dovuto ritornare dalle sue sorelle, completamente immerse nell'elaborare un piano che le aiutasse ad ottenere il Devilix.
In quel momento la porta si spalancò e Aisha entrò sorridente con in mano due enormi bicchieri appena usciti dal miglior negozio di frullati di Magix.
«Le altre mi hanno mandato in missione per venirti a prendere, eri spar...»
Le parole le morirono in gola non appena vide Stormy in piedi in mezzo al salotto e i due frullati le caddero dalle mani, andando a spagersi su tutto il pavimento.
Sul volto dell'Androniana si potè leggere la sfilza di emozioni contrastanti che la stavano attraversando in quel momento: stupore, rabbia, angoscia, determinazione e un pizzico di paura.
Stormy ebbe un leggero sobbalzo nel vedere la nuova arrivata, ma immediatamente sulle sue labbra si dipinse il sorrisetto di scherno che era solita utilizzare quando si trovava faccia a faccia con le sue nemiche; Musa invece era passata dal paonazzo all'essere bianca come un fantasma, ora si che era nei guai.
«Che sta succedendo?!» esclamò Aisha, visibilmente sconvolta.
«Posso spiegare...» sussurrò la Melodyana, che continuava a far passare gli occhi dall'una all'altra senza sapere cosa dovesse fare.
«Cosa c'è da spiegare?» scandì la fata dei Fluidi con furore, questa volta rivolto verso la sua migliore amica.
Stormy si aprì in un sorriso trionfante che le nacque spontaneo nel vedere quella scena tra le due Winx.
«Io vi lascio alla vostra discussione, fatine.» disse.
Poi, accompagnata da una risata, svanì avvolta in una luce rossa: aveva appena avuto un'idea geniale.

 

NdA: e rieccomi qua!!! Dopo due settimane passate nel luogo più bello del mondo, che per chi se lo stesse chiedendo è uno stupendo campo in mezzo alle montagne (Vi prego fatemi tornare a Campo!!!), e una “piccola” disavventura che c'entra con il mio telefono caduto nel water a causa di gente che non disegna più pantaloni con le tasche davanti, sono tornata con un nuovo capitolo.
Ci sono stati attimi di terrore prima di publicarlo perchè temevo di non riuscire a recuperare la password di Wattpad, dove tengo tutte le mie bozze quando sono fuori casa, e invece eccolo qui tutto intero; purtroppo non sono riuscita ad inserire i personaggi di Erin e le altre quanto avrei voluto, ma se lo avessi fatto ne sarebbe uscito un capitolo troppo lungo. In compenso, per farmi perdonare del capitolo troppoWinxoso, mi sono concentrata sulla mia nuova OTP, ossia la MusaxStormy (per cui sto ancora cercando un nome adatto) e, sebbene ci siano ancora molte cose che devo evidenziare di questa coppia, ho cercato di dar vita ad uno scenario un po' diverso rispetto alla loro relazione segreta (voi ve la sareste mai immaginata una Stormy tranquillamente addormentata? Io no) e giusto per non far mancar niente ecco il colpo di scena finale.
Adesso la smetto di annoiarvi e passo ai ringraziamenti.
Ringrazio:
-THE LAND OF MATTI per aver recensito i primi tre capitoli ed aver aggiunto la storia tra le seguite;
-Great_Gospel per aver recensito lo scorso capitolo e per aver aggiunto la storia tra le seguite.
E ovviamente tutti coloro che hanno già recensito – in particolare Tressa e MartiAntares, che non mancano mai di commentare con i loro consigli e impressioni la fic – e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima!

   
 
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