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Autore: MrsShepherd    17/08/2016    0 recensioni
Ho pensato creare una storia che procedesse per file parallele e contemporaneamente esplorasse la vita famigliare di Bones e Booth, le gioie e le preoccupazioni di un genitore. La storia si basa sul film "Genitori in trappola". Bones e Booth vivono in due stati separati ognuno con una rispettiva figlia, ma non sanno che le gemelle stanno tramando qualcosa che sconvolgerà le loro vite! Enjoy!!!
P.S: E' la mia prima storia, spero vi piaccia!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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17. Ultimo capitolo: UN FINALE RELATIVAMENTE DISCUTIBILE

 

Hazel fu svegliata da un gran vociare proveniente dal giardino, si stropicciò gli occhi assonnati, cercando di abituarsi alla calda luce estiva, che illuminava la sua stanza. Si affacciò alla finestra, sopra il suo letto: per un attimo immaginò l'odore del mare, il sole cocente e i surfisti sulla spiaggia, sorrise.

- Dai Hazel, sbrigati!- Trillò Jasmine, la mattiniera.

La bambina si tirò su dal letto, incespicò verso l'armadio dei vestiti, si tolse il pigiama ed indossò il costume da bagno.

- Muoviti lumacona. Hai dormito fino a mezzogiorno. Noi ti aspettiamo in acqua!- fece eco Christine: - Oggi è più azzurra del solito!-

- Sto arrivando, datemi un attimo.- ripose la sorella. Hazel sentì il tonfo di Christine che toccava l'acqua seguito dal delicato tuffo della gemella. Subito le venne una gran voglia di nuotare, in fondo le era stato consigliato come recupero, per incrementare la mobilità delle gambe, aveva detto il dottore. Cercò di affrettare il passo, ma le scale rappresentavano ancora un problema per lei. Finalmente superò anche l'ultimo gradino e varcò l'ingresso della sua nuova-vecchia casa di Washington. Si avvicinò alla piscina, tolse i tutori e con un balzo si buttò in acqua. Seguirono gare di schizzi, spruzzi e risate, presto le ragazze si dimenticarono del caldo afoso cittadino, del languorino allo stomaco e di tutto ciò che le aveva tormentate in questo terribile anno di cambiamenti.

Seeley Booth era seduto sui gradini dell'ingresso, ammirando le sue splendide, meravigliose tre creature.

Bones si avvicinò e lo baciò sul collo, si sedette accanto a lui avvinghiando le sue braccia color del latte alla sua vita sicura.

- Dobbiamo dire loro che è pronto in tavola?- sospirò la dottoressa.

- No...lasciamole giocare ancora un po'.- sorrise l'uomo: - Adesso ho capito.- disse dopo una breve pausa.

- Cosa?- chiese la donna incontrando i suoi occhi color caffè che brillavano al sole.

- Non ho bisogno di cercare di essere perfetto per voi, perchè voi mi rendete perfetto...ogni singolo giorno, non vorrei niente di più al mondo.-

Bones lo baciò sulla mano, commossa: - Ti amo. E ti amerò... ogni singolo giorno.-

- Lo prometti?-

- Lo prometto.-

 

 

 

 

 

 

Facciamo un gioco. Se io pronunciassi la parola SACRIFICIO, cosa ti verrebbe in mente?

Una vittima che si dona al suo aggressore?

Un amante che scende a compromessi?

Una madre che rinuncia ai suoi cuccioli per garantir loro una vita migliore?

Un eroe che muore in battaglia?

Un colpevole che paga le sue colpe?

La verità, fratello mio è che siamo tutti sacrificabili, nessuno escluso. Puoi anche schiacciare una formica e distruggere una montagna, ma ci sarà sempre qualcuno che prenderà il loro posto. Perciò oggi mi sacrificherò, per lei, per te, per un piano più grande che ho compreso andare oltre le mie possibilità. Non ho paura, non temo più la morte, la galera, forse è questo il mio destino. Affronto ciò che mi capiterà con serenità e con la consapevolezza di non essere solo, ma di far parte di una famiglia che condivide la mia stessa sorte, il mio stesso fato. Così come l'ho ricevuta, lascio la mia opera nelle tue mani, vergini, ma fedeli e desiderose di mettersi alla prova.

Ognuno è sacrificabile, ognuno è sostituibile, ognuno ha il diritto di portare un po' di inferno del mondo, come lei lo ha portato nelle nostre vite.

Fai quello che devi fratello. Noi saremo con te.

 

 

L'uomo richiuse il foglio di carta e lo pose in una scatola di latta sotto il bancone, insieme ad altre centinaia di lettere, conservate con cura. Si sistemò il colletto e le maniche della camicia, stropicciate da una lunga giornata di lavoro. Chiuse il caffè ed infilò i guadagni della giornata nel portafoglio, poi uscì dal retro. Caricò i bagagli su un Berlingo bianco di seconda mano. Fischiettò allegro.

- Andiamo GGG. Non ho tempo da perdere.- urlò lanciando una manciata di biscotti per cani nel bagagliaio. Un grosso alano color sabbia si rannicchiò brontolando nel baule.

L'uomo entrò nell'auto, chiuse la portiera e mise in moto.

-Non farmi quella faccia, pigrone. Volevi una vacanza? Eccoti accontentato: ce ne andiamo a Washington, a respirare un po' di aria di città. Bye bye California. La nostra famiglia ha bisogno di noi.- e sparì dall'orizzonte sciogliendosi come burro sotto il sole estivo.

 

 

 

Fine

 

 

 

Questa storia è giunta al termine. Ho lasciato un finale aperto, non perchè volessi fare un seguito, ma per darvi la possibilità di giocare con la fantasia e con i personaggi, cercando di creare una storia, magari e sicuramente migliore della mia. Mettere la parola FINE ad una fanfiction così un po' dispiace, perchè ha accompagnato un anno della mia vita riempiendo i miei pensieri e le mie notti insonni.

Questa è stata la mia prima fanfiction nonché la prima volta che scrivo un racconto...ci saranno sicuramente delle imperfezioni e delle parti da migliorare, ma spero di aver svolto un buon lavoro.

Ringrazio tutti quelli che hanno seguito e apprezzato la mia storia, sono disponibile per chiarimenti e accetto MOOOOOLTO VOLENTIERI i vostri consigli.

Ciao da MrsShepherd.

   
 
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