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Autore: DanieldervUniverse    17/08/2016    1 recensioni
Scritta in un accesso di noia, senza pretese, senza trama e senza una scusa attendibile per pubblicarla.
Per dirla breve, un Gary Stu descrive la sua misera esistenza dopo che al Campo Mezzosangue sono stati inviati da Atena i dodici guerrieri più letali del Cosmo come istruttori per i giovani semidei.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Qual è la regola numero uno del Campo? Mai cercare di irritare l'istruttore, di solito.

Cioè, dopo la guerra con Gaia è diventata la regola, dato che qui al Campo Mezzosangue Atena ha inviato, come ringraziamento per aver ristabilito la pace tra Roma e la Grecia e per aver salvato il mondo una seconda volta (prego miei dei), un gruppo dei suoi fidati guerrieri scelti per aiutare i giovani semi-dei a migliorare le proprie capacità combattive.

Se vi sale il dubbio su quanto riusciamo ad imparare da loro, a parte che il dolore e l'impegno sono la chiave della vittoria, allora la risposta sarà sicuramente zero assoluto.

Oh, perdiana, ho dimenticato di presentarmi.

Beh, non sono Percy Jackson: il campione se l'è filata al campo romano con Annabeth sottobraccio e ci ha lasciati nelle mani di questi qua.

Io mi chiamo solo Jones, sono un nessuno che è arrivato al campo su una scialuppa vuota, da solo, svenuto, e con un amnesia,

Sembra che io sia figlio della “sfiga” o una cosa del genere.

Sta di fatto che anche io sono un semidio, anche se non credo di sapere bene perché.

E se Chirone lo sa, o quell'oracola con i capelli rosso vivo lo sa, si guardano bene dal dirmelo o dal farmelo notare.

Già, mi chiedo perché perdo tempo a parlare con voi, tanto non è che per me sia un segreto che sono solo un personaggio di una Fanfiction.

Insomma, sono arrivato al Campo Mezzosangue già da adolescente, con un amnesia e su una barca, praticamente fuori dal nulla, non ricordo niente del mio passato, e nessuno me ne da un singolo accenno, per non parlare del fatto che il mio genitore divino ci sta mettendo diversi mesi a dirmi a quale casa appartengo.

Ho “Gary Stu” scritto ovunque, sono una “Mary Sue” al maschile.

 

Daniele II Nota: Mi congratulo con te ragazzo, sei il primo dei suoi ad averlo capito appena nato.

Jones Nota: Beh sono un Gary Stu, no?

DII N: In effetti parti avvantaggiato, ma devo comunque ammettere che anche quelli del tuo genere di solito non se ne accorgono.

Autore Nota: Sentite furboni qui la storia deve andare avanti. Quindi finitela di farmi perdere tempo e al lavoro.

 

Se il mio autore mi facesse almeno il favore di dirmi chi sono, così risolviamo questa inutile diatriba del personaggio con il complesso dell'orfano e finiamo la storia prima che cominci...

-Jones, cosa stai facendo quassù?

Oh no, eccolo qui.

-Saga, signore- dico, senza girarmi verso il Cavaliere dei Gemelli dagli imbarazzanti capelli blu lunghi un chilometro, che mi fissa tranquillamente dall'alto in basso senza bisogno fare lo sguardo truce.

Forse perché io sto rimirando la baia con le spalle rivolte al campo, chiedendomi chi sia, in cima alla scogliera su di un masso?

O perché lui è un greco da Guinnes dei Primati alto un metro e passa i novanta, capace di ridurre un orda di ciclopi al silenzio con un dito della mano destra?

Bah, i misteri della narrativa

-Le spiacerebbe scostarsi, che mi fa ombra?- chiedo, scuotendo le spalle con noncuranza.

A questo punto tanto vale affogare mentre limono con una sirena: non sarà mica peggio che fare il Gary Stu per un autore, no?

Poi mi rendo conto che Saga è ancora al suo posto, in silenzio, facendomi sentire come se avessi una spada a due passi dal capo.

-Ehm, c'èèèhhh... qualcosa che volete dirmi signore?- chiedo, tornando a guardarlo, purché la smetta di farmi sentire come un branzino che sta per essere infilzato da un arpione.

-Scusa l'attesa, Aioria e Shura avevano bisogno di una mano a scollarsi di dosso le figlie di Afrodite- dice in quel momento la voce gentile di Mur dell'Ariete, sempre uno dei soliti tutori gentilmente inviati da Atena.

Lui è quello Zen, non tratta mai male nessuno, non fa mai rimproveri, e quando ti fai male (se ti fai male) ti cura subito con chissà quale super potere.

Per paragone Saga è molto più protettivo con gli altri ragazzi ma ci va di mano pesante.

Se penso a tutte le volte che ho sentito lui e Aioros, mentre camminavano fuori dalle case per assicurarsi che nessuno violasse il coprifuoco, discutere a ripetizione di quanto il primo fosse un demone e il secondo una mammola...

-La prossima volta impareranno a fare silenzio quando gli verrà richiesto di andarsi a fare una nuotata- sibilò Saga, con il solito tono da fratello maggiore.

-Beh, almeno Aphrodite si è ambientato bene- replicò con un sorriso tranquillo Mur.

-Non me ne parlare, l'odore delle sue rose mi fa venire il mal di testa. Mi chiedo come facciano quelli a sopportarlo- rispose con uno sbuffo Saga.

Si, ora vi spiego, dato che sembra che quei due si siano dimenticati di me.

-Comunque Jones...- fa Mur, puntualissimo.

-Scusi, sto finendo di formulare un pensiero- lo interrompo.

Allora dove eravamo... ah si, Aphrodite dei Pesci è sempre uno dei tutori, e quando l'ho visto per la prima volta mi è subito venuto in mente lo stereotipo del francese stra-gay con le rose e i capelli riccissimi azzurri, finché non mi hanno spiegato che era svedese, e che il francese era il vichingo con i capelli rossi, tinti di verde marino, Camus dell'Acquario, nonché padrone di tecniche legate al ghiaccio.

Mi viene il dubbio che l'autore che ha inventato questi due abbia le idee parecchio confuse, o abbia raccontato una bufala ciclopica e tutto il mondo ci ha creduto.

Come fa uno svedese ad essere stereotipato a immagine e somiglianza di un francese e un francese a immagine e somiglianza di uno svedese?

Qui c'è qualcosa che non gira bene.

-Va bene ho finito- dico infine, volendomi levare i due tormentoni dai piedi.

Anzi correggo, IL tormentone, dato che Saga non è più in vista.

-Jones, credo che tu abbia realizzato che c'è qualcosa che non va con te, vero?- mi chiede Mur, cercando di essere il più Zen possibile.

-Ma va?! Coraggio dillo! Dillo! Chi sono io!?- esclamo, praticamente agitando le braccia al cielo e scalpitando come un neonato che gattona.

-Sei Khiros Kido- risponde Mur -Figlio di Atena.

-Ah? Oh, strano, mi aspettavo qualcosa come un grande “Sei il Figlio di Poseidone!” o simili- ammetto, grattandomi la testa.

-Ma non dell'Atena di lassù- mi interrompe Mur -Di quella di quaggiù.

Mi prendo dieci secondi prima di rispondere.

-Scusa, hai per caso fregato vino dalla dispensa di Mister D e lui ti ha condannato ad una sbornia perenne?

-Veramente no ragazzo. Sai una volta la dea Atena si reincarnava in un corpo umano, all'incirca per gli ultimi duecento-quattrocento anni. E tua madre era Saori Kido, l'ultima reincarnazione. Ma a casa di una svista dell'autore è morta di parto, e adesso Rachel ci ha aiutati predicendo che tu, in quanto suo figlio biologico, sei destinato a concepire con una donna la prossima reincarnazione. E non so bene perché io parli di un autore, mi dispiace di confonderti le idee in questo modo- finisce, senza perdere il suo Zen.

Mamma mia quanta ignoranza, se solo sapesse quanto abbia senso quello che ha detto.

Beh però, sono un Gary Stu e mi tocca questo lavoro di routine, ma che routine...

-Scusa Mur, quindi significa che devo fare sesso con ogni donna che incontro sperando di concepire un figlio?- chiedo, confuso, sperando nell'ovvia risposta.

-Beh, la profezia non è stata precisa sulle condizioni, quindi tecnicamente sei libero di fare quello che vuoi: una profezia si avvera sempre indifferentemente da quello che succede- rispose il Cavaliere, dopo averci pensato bene.

-SI! SI! Dei dell'Olimpo si! Ho trovato il mio scopo nella vita!- esclamo, piangendo di gioia -Quando posso cominciare?

-Ehm, quando vuoi- fa Mur, incerto.

-Grande.

-Ceeeeerto- fa una voce estremamente cupa e profonda alle mie spalle.

Mi giro e mi ritrovo all'altezza del viso un gigantesco cappuccio nero, a testa in giù.

-E tu chi sei!?- chiedo, sentendo qualcosa torcermi le budella.

-Io non ho un nome da rivelarti, ma puoi chiamarmi Guardiano.

 

A N: E dillo il tuo nome vero! Quante chance ci sono che da Dissidia vengano a leggerti qui o viceversa!

DII N: Ma quanto rompi eh!

 

-Ignorando quella piaga di autore, sarò il tuo antagonista- dichiara.

-E... perché mi serve un antagonista? Io sono un Gary Stu, vinco a prescindere- rispondo riflettendoci.

-Beh vediamo signorino- replica quella forma indistinta, raddrizzandosi -Se io privassi tutte le belle donne della loro capacità di avere figli? Come la mettiamo?

-Non oseresti...?

-Ho già cominciato.

-YYYYYAAAAAAAGH!


Salve, sono Guardiano, il tizio di là sopra.

E si, non sono un antagonista, sono solo un ospite qui.

-Quel Jones è un povero idiota, non imparerà niente dalla storia. Tanto vale chiuderla qui- dico a Mur, che mi conosce benissimo.

-Sai, forse ci sei andato un po pesante con lui- ammette comunque il Cavaliere, mentre guardiamo Jones che si scapicolla da una parte all'altra del campo, inseguito da Camus che vuole ristabilire l'ordine e sbatterlo in punizione.

-Forse, ma è un Gary Stu, alla fine andrà tutto bene- dico -Quindi non posso fare altro che augurare a te e ai tuoi di tornare presto al fianco della vostra Atena, e sperare in qualche modo di non finire nei guai di nuovo. È sempre un piacere Mur.

-Anche per me- risponde, stringendomi la mano.

-Ah, dimenticavo- fa poi il cavaliere dell'Ariete -Ma perché dirgli quella bugia?

-Non è tecnicamente una bugia, è solo un modo allungare il brodo e ridere delle sue sfighe- rispondo mesto, sentendo il gelo dell'Aurora Execution fin qui.

-Quindi potresti passare qui tutto il tempo a rimirare il ragazzo mentre si mette nei guai da solo?- chiede, vagamente imbarazzato.

-Beh lo spettacolino è finito, non credo ci sia molto altro da guardare- rispondo, adocchiando Camus che si sta caricando in spalla la forma congelata di Jones -Forse potrei farmi un giro a vedere come state adempiendo al dovere di Atena.

-Beh, non sarei esattamente nella posizione di dirti di no- ammette Mur, mentre una goccia dell'imbarazzo scivola lungo la sua nuca.

-Cosa ci sarebbe di tanto drammatico?- insisto, sapendo bene che con i Cavalieri c'era solo da ridere.

-Beh, Aphrodite si è piazzato nella casa di Afrodite, riempiendola di rose e facendo andare fuori di testa tutti i figli e le figlie della dea, che adesso stravedono per lui. Saga è diventato la nuova capoccia del Campo, facendo andare Mister D in vacanza, ma passa la metà del tempo a litigare con Aioros.

-Non sembrano grandi novità. Ma il vostro dovere di insegnanti e tutori?- chiedo, cosciente che Mur aveva sicuramente sette o otto scheletri nell'armadio.

-Ecco...

-Mi conosci, ti conviene parlare.

-Shaka sta facendo costruire una Casa a Budda. Aldebaran non fa altro che raccontare storie ai semidei più giovani. Aioros e Saga sono coinvolti in una specie di guerra civile, che ha contaminato soprattutto i figli di Atena e di Ares. Death Mask fa come gli pare e riempie di botte chiunque si pari sulla sua strada. Milo e Camus allenano gli studenti tutto il giorno ma il primo si fa complice di scherzi e bravate, mentre il secondo è fissato sulla disciplina, per cui il caos regna sovrano. Shura e Aioria sembra che abbiano sviluppato una rivalità amichevole, ma per le ragazze sono diventati il centro dei pettegolezzi e ovviamente l'interesse amoroso principale. Dohko passa il suo tempo a discorrere di filosofia con Chirone...

-E tu passi tutto il tempo nella casa di Efesto a riparare oggetti vero?- finisco per lui.

-Ma rispetto allo stare qui fuori è un paradiso- si giustifica, allargando le braccia.

-Comincio a chiedermi dentro quale delle Case sareste finiti se foste stati semplici semidei- dico, alzando una sopracciglia.

 

A N: Beh, potrei farci una storia sopra.

DII N: Ah-ah, sempre pronto a rubarmi le idee, Autore?

 

-Sono domande a cui non si può trovare risposta.

-Sarà. In ogni caso, Mur, è stato un piacere. Fammi solo una promessa: limitate Jones nelle sue avances, e insegnategli ad essere uomo. Anche se dovrete rompergli la testa un paio di volte.

-Sei sicuro che sopravviverà?- chiede Mur, sempre imbarazzato dalle mie espressioni.

-Oh si, ne sono certo. Ma adesso dico addio, Mur. Gli universi mi chiamano, perché altri mondi hanno bisogno di un eroe per salvarli, e solo io posso- lo saluto, facendo scuotere il mio ampio mantello nero al vento e scomparendo in un portale dimensionale, così come ero venuto.

  
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