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Autore: Nia    19/08/2016    4 recensioni
[Stranger Things]
Jonathan // Ep. 1x04
"Non puoi permettere che la sua confusione diventi la tua illusione."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATMOSPHERE

Atmosphere



Chiudi gli occhi, inspiri profondamente. Senti tua madre continuare a parlare con lo sceriffo. 
Le sue parole illogiche, prive di senso… folli.
Chiunque abbiate trovato non è il mio bambino. Non è Will!”
Inspira, espira. Inspira, espira.
Prendi le cuffie, accendi la musica e ancora… respira.
Le parole dello sceriffo Hopper sono ancora fresche, ancora dolorose, rimbombano nella tua testa con la forza di un martello.
Un agente ha trovato qualcosa in acqua… alla cava.”
Chiudi gli occhi, alzi il volume della musica perché fa troppo male.
Le parole di entrambi sono assurde.
Tuo fratello è morto. Tuo fratello è morto. Will è morto.
Continui a ripetertelo, continui a farti del male e continui a sentire il fiato mancare, ma non riesci a credere che una cosa simile stia veramente succedendo.
Non puoi, semplicemente non puoi credere che non lo vedrai più, mai più.  
Will è morto.
Continui a ripetertelo perché non ti è concesso il lusso di impazzire come tua madre, che si aggrappa ad allucinazioni e deliri per non accettare una realtà fin troppo dolorosa.
Non puoi permettere che la sua confusione diventi la tua illusione.
Will non tornerà, Will non tornerà. Will non tornerà. 

Non andartene.

Piangi, come forse non hai mai fatto in vita tua; nell’oscurità della tua stanza ti liberi di ogni maschera e piangi.
Cerchi disperato di aggrapparti all'ultimo ricordo che hai di lui. Cosa vi eravate detti? Dove vi eravate visti? Perché non riesci a ricordartelo?
Scavi nella tua mente perché hai bisogno di quel ricordo.
Hai bisogno di lui.
Non dovevi lavorare, dovevi restare con lui.
Senti scivolare via ogni cosa, ti è quasi impossibile stringere quei ricordi. 
Lo senti andarsene, in silenzio, sta andando via da te. In silenzio ti sta distruggendo.

Il senso di colpa che ti porti dentro dalla sua scomparsa si libera prepotentemente prendendo possesso di te. È l'unica cosa che senti, l'unica cosa che ti accompagna e che ti accompagnerà per il resto della tua vita.

Dovevo restare con lui. Dovevo restare con lui.

Rimane marchiato a fuoco dentro di te come un mantra.

Dovevo restare con lui.

Nella stanza dell'obitorio il medico mostra il corpo di tuo fratello davanti ai tuoi occhi.
Dovevo restare con lui.
Cerchi di obbligarti a guardarlo, non vuoi distogliere lo sguardo, sei colpevole più di chiunque altro.
Vorresti essere un sostegno per tua madre, ma l'unica cosa che riesci a fare è correre in bagno a vomitare anche l'anima.

In silenzio lo senti andarsene via per sempre.

“Io non so cosa pensiate che sia quella cosa lì dentro, ma non è mio figlio!”

La mano dello sceriffo Hopper è ancora sulla tua spalla in un vano tentativo di conforto, quando tua madre irrompe con quelle assurdità, rifiutandosi di firmare per il riconoscimento di Will.
Provi a fermarla, provi a chiamarla. Provi a stare calmo. E soprattutto provi a non aggrapparti a quelle parole totalmente prive di senno.

Non permettere alla sua confusione di diventare la tua illusione.

Provi a farla ragionare, a parlarle, ma finisci solo con l'urlarle contro sfogando la rabbia che porti dentro da giorni.
E quando ti allontani continui a sentirlo, il solito mantra, sempre e comunque: 
dovevo restare con lui.
Dovevo restare con lui.


Walk in silence, don’t turn away, in silence.

Your confusion, my illusion,

Worn like a mask of self-hate,

Confronts and then dies.

Don’t walk away.


   
 
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