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Autore: heike_b    19/08/2016    0 recensioni
Ti voglio tanto bene bambina mia, spero di vederti presto,
Christoph Schneider
“Chi è questo signore?” mi chiese mentre ancora fissavo la sua grafia elegante e ordinata, e piangevo.
“Il mio papà”
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati sei anni dall’ultima volta che avevo visto mio padre.
Lui era sempre occupato con la band, mi lasciò in orfanotrofio, mi venne a trovare quando avevo dodici anni e lo abbracciai fortissimo. Era un po’ imbarazzato, ma parlammo di un sacco di cose, e stette con me tutta la giornata; poi mi promise che mi sarebbe venuto a prendere presto.
Passarono otto mesi, e venni adottata da una famiglia in Italia, andai alla scuola media del mio nuovo paese, imparai la lingua, e mi feci la mia compagnia di amici.
Mi iscrissi al liceo artistico, e lo feci con entusiasmo fino all’ultimo anno. Mi diplomai con un buon voto all’esame di stato, e feci il viaggio di maturità più bello di sempre con i miei migliori amici, in Spagna.
Stava andando tutto bene, ero pronta ad iscrivermi all’accademia delle Belle Arti di Milano e a laurearmi.
Una giornata di settembre, ero sdraiata sul letto a disegnare. Ascoltavo i Mayday Parade, quando sentì mia madre adottiva, Eva, dal piano di sotto, che mi chiamava “Heike!”
Scesi le scale per trovarla leggere una lettera. Appena mi vide si interruppe e me la porse.

Cara Heike,
spero tu ti ricorda di me. Volevo mettermi in contatto con te per chiederti scusa per il mio comportamento. Non mi sono mai dimenticato di te, te lo posso giurare. Sono stati sei anni pieni di imprevisti. La band ha spaccato, abbiamo iniziato a fare i tour mondiali, non ero nelle condizioni di farti da padre. Mi sono disintossicato da pochi mesi e sei la prima persona con cui ho voluto riprendere i contatti.
Non sono una persona modello, non sono un padre modello, ma non ti ho mai voluta abbandonare davvero.
Avrei tantissime cose da raccontarti piccola mia. Mi ricordo ancora il nostro ultimo incontro. Chissà come sei cresciuta. Ti prego rispondi a questa lettera.
Se non sai cosa dire e non vuoi rispondere, non ti biasimo. Fatti trovare sul retro del forum di Milano il 20 settembre alla fine del nostro concerto. Ci incontreremo lì.
Ti voglio tanto bene bambina mia, spero di vederti,
Christoph Schneider


“Chi è questo signore?” mi chiese mentre ancora fissavo la sua grafia elegante e ordinata e piangevo.
“Il mio papà” singhiozzai. Caddi a terra, piangendo dalla gioia. Non si era dimenticato di me. Eva mi abbracciò, sconvolta quanto me.
Segnai la data sul calendario: 20 settembre, il giorno in cui rivedrò papà.
Quella notte, andai a letto con il più grande sorriso in volto che abbia mai avuto. 

 
   
 
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