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Autore: little devile    19/08/2016    15 recensioni
Niente è quello che sembra. Tutte le storie sono vere. Fai attenzione a quello che desideri scoprire.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutte le storie sono vere… Slender Man
 
Adoro la Creepypasta di SlanderMan, mi affascina la sua storia, il suo aspetto, i suoi poteri e quello che è in grado di fare. Peccato che un giorno, girovagando su Internet ho scoperto che si tratta di un bufala.
Si, si, lo so che anche altre Creepypasta sono bufale… La maggior parte. Però credere nell’esistenza di queste creature e leggende, rende il mondo più oscuro e misterioso.
Da quando ho scoperto che lo SlanderMan non esiste, ho cercato su Intenet il nome del suo creatore, con un po’ di fatica e pazienza ci sono riuscita; Eric Knudsen. Lui ha avuto la brillante idea di creare questa creatura per un concorso fotografico, nel 2009. Il concorso prevedeva di ritoccare delle foto e farle risultare macabre e aggiungere anche delle entità misteriose.
L’aspetto dello SlanderMan; alto due metri e quaranta centimetri. Un viso senza occhi, naso, labbra e orecchie. Indossa un abito nero con una cravatta che alterna da nera a rossa. Lo rende stupendo agli occhi di chi ama l’horror e le Creepypasta. Guardando ancora su Internet, ci sono tantissime storie che riguardano lui: c’è chi racconta che è in grado di far fuoriuscire dei tentacoli dalle spalle. Altri dicono che in alcuni casi, lo SlanderMan, era un padre di un bambino che morì in un incendio ed è per questo che non ha il viso. È stato sfigurato dalle fiamme. Altri ancora modificano il suo aspetto: lo descrivono con delle braccia lunghissime. Oppure alternano le lunghe braccia con dei tentacoli, che usa per camminare come un ragno, oppure trasformandosi in un albero.
SlanderMan, viene descritto anche con dei poteri, il potere più diffuso è il teletrasporto. Ne ha molti a dire il vero; è in grado di causare interferenze agli apparecchi elettrici ed è in grado di provocare dei malesseri, come: vertigini, nausea, disorientamento, vomito, mal di testa, svenimento, perdita di memoria temporanea e sanguinamenti vari. In altri casi ancora può provocare: insonnia, paranoia, aggressività, panico, ansia, allucinazioni, autolesionismo, disturbo dissociativo dell’identità, disturbo ossessivo-compulsivo di personalità. Tutti questi malesseri possono anche essere chiamati; Malattia dello SlanderMan.
Insomma, su internet gira di tutto. L’unico modo per scoprire la verità su questa creatura è fare delle domande al suo unico creatore; Eric Knudsen.
 
Tutte queste ricerche mi hanno portato allo scopo originale, cioè scoprire il più possibile su Eric Knudsen. Voglio scoprire dove abita perché… Beh, perché voglio andare a trovarlo, voglio parlare con lui di SlanderMan.
 Dopo giorni di riflessione mi metto in viaggio verso il New Jersey.
Durante il viaggio verso casa di Eric perso a tutte le domande che posso fargli. Come gli è venuta l’idea di SlanderMan per quel concorso? Come ha fatto ad avere un successo così? Aveva in mente il suo aspetto da tempo, oppure ha dovuto pensarci attentamente?
Dopo aver guidato per ore intere finalmente sono arrivata a casa sua. Sono riuscita a trovare il suo indirizzo su internet, casualmente.
 Eric abita in un quartiere davvero carino, circondato da tante villette e un boschetto che mette un po’ paura. Non essendoci lampioni vicino al bosco, non c’è luce, quindi ogni ombra e movimento sembra qualcosa di spaventoso.  Di fronte casa sua si trova un piccolo parco giochi, dove stanno giocando tre bambini.
Mi soffermo a guardare la sua casa, al tramonto sembra una casa da famiglia felice. Una casa enorme a due piani, fatta con pietre sode e vetri grandi. Si vede molto dell’interno. Eric ha un bel giardino con un prato verde e rigoglioso. Alberi di pesco circondano un laghetto di pesciolini rossi.
Scendo dall’auto, faccio un respiro profondo e mi avvio verso la porta. Individuo subito il campanello, indugio nel suonare, sono un po’ nervosa. Alla fine, dopo aver preso un bel respiro suono e aspetto. Aspetto. Aspetto. ‘Non c’è nessuno in casa’ penso tristemente. Con aria mogia, mi volto e ritorno alla mia macchina. ‘tenterò domani’ penso, magari Eric lavora.
Frugo nella borsa per cercare le chiavi della macchina, quando alzo lo sguardo noto un’ombra provenire dal piccolo boschetto che si trova dietro casa di Eric. Aguzzo lo sguardo e cerco di capire di cosa si tratta, ma non faccio in tempo a individuare l’ombra perché sento una mano sulla spalla, urlo e faccio cadere le chiavi per terra. Ho il cuore in gola, mi volto per vedere chi è, con mia grande sorpresa mi trovo un uomo d’avanti a me. Alto con i capelli castano scuro, occhi azzurri, labbra sottili e un naso aquilino. Guardandolo per bene, questo ragazzo ha un’aria famigliare. “Mi scusi signorina, non volevo spaventarla.” Mi dice con voce gentile. Io faccio un sorrisino e rispondo di non preoccuparsi. Poi con calma mi rende le chiavi della macchina, tende la sua mano per presentarsi. “Sono Eric Knudsen, molto piacere.” Nel sentire il suo nome spalanco gli occhi, ‘è proprio la persona che stavo cercando’ dico mentalmente. Tendo la mia mano e mi presento, “piacere di conoscerla signor Eric, io sono Tessa.”
‘ecco, ora che ce l’ho d’avanti non so cosa fare’ penso frustrata. Faccio qualche respiro e poi parlo; “Signor Knudsen, la stavo cercando.” Lui aggrotta la fronte, si gratta il naso e dopo parecchi secondi finalmente parla “ah, sì? Come mai?”
“Volevo… volevo parlare con lei di una cosa.”
“Oh, certo. Di cosa si tratta?”
“Si ricorda di quel progetto che ha fatto?”
“Progetto? Scusi signorina, ma lei chi è?”
Tentenno un po’ perché non so cosa rispondere. ‘avrei dovuto pensare prima cosa dirgli’ mi ammonisco mentalmente. Inizio a torcermi le mani con imbarazzo.
Lo guardo negli occhi, alzo il mento e rispondo il più schiettamente possibile. “Il progetto di fotografia che ha fatto nel 2009. Lo SlanderMan. Ora si ricorda?” Eric sgrana gli occhi, non si aspettava una cosa del genere. “Signorina Tessa…” Lo interrompo subito, “può chiamarti solo Tessa e può darmi del tu.” Lui annuisce e riprende subito a parlare, “okay, bene Tessa, anche tu puoi darmi de tu. Per caso sei una giornalista?” Faccio una risatina imbarazzata, “no, no niente del genere. Soltanto… ecco sono una tua fan. Sono una fan dello SlanderMan.” Eric mi guarda impassibile, poi aggrotta ancora una volta la fronte. “Che ne dici di parlare di questa cosa dentro casa? Queste buste piene di cibo mi stanno facendo addormentare le mani e le braccia.” Abbasso lo sguardo sulle sue mani, in effetti ha delle buste della spesa, non le ho nemmeno notate. Annuisco e ci incamminiamo dentro casa.
Dopo aver messo via le buste della spesa e dopo che mi ha offerto una tazza di thè, finalmente parliamo del progetto e dello SlanderMan.
“Dunque, io sono un’amante dell’horror, e per caso ho trovato delle creepypasta su SlanderMan.” Dico tutto d’un fiato. “Cosa vuoi sapere di preciso, Tessa?” Domanda Eric. Accavalla una gamba sull’altra e si torce le mani. “Come ti è venuta in mente l’idea di creare lo SlanderMan?”
“Beh, vedi, quel progetto era molto importante. Ci è stato chiesto quasi l’impossibile. Creare delle foto inquietanti non è una cosa facile.” Si ferma a riflettere e io ne approfitto per fargli altre domande. “Hai avuto una bella fantasia nel creare lo SlanderMan. Hai dovuto pensare molto al suo aspetto oppure ci hai lavorato su?” Eric cambia posizione sulla sedia, si prende qualche secondo per rispondere, in fine dà una risposta che mi spiazza; “l’ho visto.”
“In che modo… Cioè non ho capito, scusa.”
“Oh, l’ho visto nella mia mente… Ovvio.” Mentre da questa risposta mi sembra un po’ nervoso. Sto per fargli un’altra domanda, ma non faccio in tempo, è lui a parlare per primo. “Ricorda quello che sto per dirti; tutte le storie sono vere.”
“Vuoi dire che lo SlanderMan è reale?”
“Umh… Si e no.”
“Non riesco a seguire il tuo discorso.”
Eric si alza dalla sedia e inizia a camminare per il soggiorno, alzo lo sguardo per guardarlo.
I suoi modi nervosi iniziano a mettermi ansia, così mi alzo anch’io. Lo fulmino con lo sguardo e gli faccio una domanda che non avrei mai pensato di porgli: “Eric, lo SlanderMan esiste davvero oppure no?”
Lui continua a camminare per la stanza, lo osservo per bene, ha la maglietta tutta sudata sulla schiena. I suoi nervi sono messi a dura prova, questa cosa inizia a mettermi paura. Sussurro il suo nome ma non vuole proprio rispondere. Mette le mani d’avanti alle labbra e sbuffa, poi all’improvviso si ferma e mi fissa. In men che non si dica, me lo ritrovo d’avanti al naso. Aggrotto la fronte, un po’ per paura e un po’ perché non riesco a capire il suo comportamento. Noto delle goccioline di sudore colargli sulla fronte e sul labbro superiore. Sussurro ancora il suo nome, ma niente non vuole parlare, tende a fissarmi e basta.
“Senti mi stai mettendo una certa paura, cos’hai?” Domando quasi urlando.
“Tutte le storie sono vere.”
“Cosa significa?!”
 “Mi dispiace, mi dispiace davvero.”
“Io… Cosa? Perché?”
“Tutte le storie sono vere, sullo SlanderMan… Mi dispiace.”
“Perché ti dispiace. Cosa significa quello che stai dicendo??”
Eric posa le sue mani sulle mie spalle e mi spinge verso la finestra. Sento i suoi palmi caldi e sudaticci sulle spalle. “Dove mi stai portando?” Domando con paura, inizio a sentirmi il cuore in gola. “Credi che sia stato un caso che il mio indirizzo fosse su internet?” Mi sussurra nell’orecchio. “Cosa…?” Lui continua a guidarmi vicino la finestra e poi si ferma, sposta una tendina e mi costringe a guardare fuori, vero il bosco. “Guarda!” Sussurra. Io guardo fuori, ma non vedo nulla. Mi stringe fortissimo le spalle, il dolore è così forte che sono costretta a cacciare un urlo. Eric finalmente molla la presa, lo sento dietro le mie spalle. Sento il suo respiro affannoso dietro la schiena.
“Tutte le storie sono vere…”
Questa frase mi resta impressa nella mente, perché mentre la dice io continuo a guardare fuori dalla finestra, verso il bosco vedo una cosa che mi sconvolge: vedo lo SlanderMan che ci fissa. Un uomo altissimo, con il viso pallido, senza occhi, naso o labbra. Sgrano gli occhi e guardo Eric a bocca aperta. “Chi era quello? Cosa volevi dire prima quando hai detto che non era un caso che il tuo indirizzo di casa era su internet?” Ormai ho il batticuore e sto sudando come non mai. La vista inizia ad annebbiarsi, il fiato mi manca. La paura si è impossessata di me. Eric mi rivolge un sorriso crudele e dice: “Quello è lo SlanderMan, l’unico, il solo e il vero. Non ho dovuto creare nessuno SlanderMan.” Lo osservo attentamente e sto ad ascoltare quello che ha da dire. ‘Tessa dai, forse ti sei immaginata tutto’ mi dico mentalmente.
Eric cammina per il soggiorno tranquillamente, ora non suda più. Sembra molto più sicuro di se.
“Da bambino vedevo questa creatura gironzolare per il bosco di casa mia. Non l’ho mai detto a nessuno” fa una pausa, si passa la mano tra i capelli e continua a parlare, “a dire il vero è stato lui a costringermi a non dire niente a nessuno.” Fa un sorrisetto e continua il suo discorso assurdo, “aveva dei piani per me, non so perché non mi ha ucciso quando ero un ragazzino. Io riesco a capirlo sai?” Scuoto la testa, non credo a nessuna parola. Non posso credere a quello che sta blaterando. “Tu sei pazzo, completamente uscito di cervello.” Ora è lui a scuotere la testa. “No dolcezza, io sono sano di mente, fidati. Chiediti una cosa, Tessa.” Mi passo la lingua sulle labbra, devo mantenere la calma. Mi avvicino al divano e mi siedo, ho le gambe troppo molli per stare in piedi. “Cosa?” Domando in un sussurro. “Credi che sia stato un caso che il mio indirizzo di casa si trovi su internet?”
“Non capisco il tuo indirizzo cosa c’entra con questa storia.”
“Oh, fidati c’entra.”
“Mi fai seriamente paura. Se si tratta di uno scherzo dimmelo subito.”
“Cazzo, sei dura di comprendonio, eh? L’hai visto tu stessa, li fuori.” Urla, indicando la finestra. Sobbalzo e mi alzo di nuovo dal divano. Guardo la porta in cerca di aiuto. “Non pensarci dolcezza. Appena sarai fuori da questa casa per te sarà la fine.”
“No…” Sussurro spaventata, più che mai. Sento gli occhi traboccare di lacrime.
“Le cose stanno così; ci sono parecchie persone fissate con l’occulto, quindi perché non mettere il mio indirizzo di casa cosicché i miei fan possono venire a trovarmi?” Fa una risata da pazzo e mi fissa. Mi squadra da capo a piedi. “Come te, stupida cretina. Sei venuta nella tana del lupo.” Cammina verso la finestra, sposta la tendina e guarda fuori per pochi secondi, poi torna a fissare me. Ormai con le lacrime agli occhi sussurro; “cosa vuoi dire, non ti seguo.” Eric fa un respiro esasperato e finalmente parla; “Dio… Quelle persone che vengono a trovarmi alla fine vanno a finire nelle fauci dello SlanderMan. Ora ci sei arrivata?”
“Cosa?”
“In poche parole procuro le vittime allo SlanderMan.” Fa una risata malefica e pazza al tempo stesso. “Quel concorso di fotografia è stata la mia benedizione.” Non ne posso più di stare ad ascoltare questo pazzo. Mi avvicino a Eric, gli tiro un ceffone e corro fuori dalla porta. Con le mani che mi tremano cerco le chiavi nella borsa. Con un po’ di fatica le trovo, apro lo sportello, mi asciugo le lacrime che non mi sono resa conto di avere e parto il più velocemente possibile.
Sto guidando da una decina di minuti, le lacrime non vogliono abbandonare i miei occhi. Questa storia mi ha messo una paura assurda.
Sto per allontanarmi dal boschetto che si trova nel quartiere di Eric quando la macchina si ferma. Imprecando cerco di rimettere in moto, ma non ci riesco. Frustrata scendo dalla macchina e prendo a calci una ruota dell’utilitaria. All’improvviso aguzzo l’udito, ho sentito un rumore provenire dal bosco. Inizia venirmi la pelle d’oca e il batticuore. Il rumore che ho sentito si fa più intenso, ora le lacrime scendono copiose. Faccio un respiro tremante e mi volto. L’ultima cosa che vedo è un uomo senza volto vestito di nero, che mi afferra per le braccia e mi trascina nella foresta. Poi tutto buio, sono morta.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve a tutti, dopo mesi sono ritornata con una nuova storia horror, ovviamente.
Non ho mai scritto una creepypasta, non so nemmeno se questo scempio si può chiamare così. Comunque, lo SlanderMan è la mia Creepypasta preferita e scrivere un racconto su di lui è d’obbligo.
Ho voluto scrivere questo racconto in modo semplice, perché ormai lo sapete, questo è il mio stile. E sapete anche che scrivo in modo sbrigativo. U.u
C’ho messo tanto impegno per scriverla, spero di non aver messo insieme parole senza senso. Spero vi piaccia e spero di non avervi annoiato.
Ho impiegato giorni per trovare il finale “perfetto”, spero di esserci riuscita e di non aver scritto una (scusate la parola) cazzata.
Come al solito, se ci sono errori, fatemelo notare. Se mi conoscete bene, sapete che se nelle mie storie non ci sono errori, allora c’è qualquadra che non cosa. xD
Se vi va lasciate una piccola recensione, positiva o negativa che sia. Se lo farete vi darò un biscottino. :3
Alla prossima.
 
Tutte le storie sono vere… SlanderMan.
 
Niente è quello che sembra. Tutte le storie sono vere. Fai attenzione a quello che desideri scoprire. 

 
  
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