Assassino
I’m a new
soul
I came to this strage
world
Hoping i could learn
a bit about how to give and take
Mi sentivo libera immersa nel verde
della foresta, guardavo
con la stessa curiosità di una bambina lo spettacolare
paesaggio naturale
proiettato dal basso di questo splendido albero latifoglie.
Un maestoso cervo dal manto ceruleo
si fece spazio tra degli
arbusti per abbeverarsi da quel piccolo ruscello da cui sgorgava
limpida acqua
cristallina, producendo un rumore rilassante che si sposava
perfettamente con
tutti gli altri armoniosi suoni del bosco.
Godevo di quei momenti che oramai per
me erano di tutti i
giorni, conducevo una vita serena circondata da piante ed animali di
svariato
genere.
La bella e preziosa
Madre Terra ha bisogno di cure e attenzioni.
E se soltanto le
dessimo l’amore che richiede nel mondo regnerebbe la
pace.
But since I came
here, felt the joy and the fear
Finding myself making
every possible mistake
All’improvviso uno sparo mi
fece rivenire dai miei pensieri
e sobbalzare sul posto.
Il cervo cadde ferito e una pozza di
sangue andò a colorare
di rosso l’esiguo fiumiciattolo.
I rumori melodici che stavano
invadendo il luogo svanirono
nel nulla, lasciando il posto avvolto nel silenzio.
Impaurita piombai giù dal
ramo su cui me ne stavo
appollaiata, precipitandomi sulla povera bestia sofferente.
Mi accovacciai accanto al bisognoso quadrupede e
sentii il suo respiro
flebile sotto i palmi delle mani.
Di lì a breve sarebbe
morto inevitabilmente e non avrei potuto
fare niente per impedirlo.
Questo non
è giusto.
Alla vista dell’animale che
esalava il suo ultimo respiro,
una dopo l’altra delle calde lacrime iniziarono a solcarmi il
viso.
See I’m
young soul in this very strange world
Hoping i could learn
a bit ‘bount what is true and fake
“E tu chi
saresti?”
Ero così presa da quella
morte avvenuta a ciel sereno, che
non mi ero minimamente accorta della presenza che si trovava da poco
alle mie
spalle.
Mi alzai ma senza voltarmi.
“Hai ucciso
tu…”
Gli chiesi a voce bassa continuando a
fissare il cadavere
con un coraggio che non credevo di avere, mentre il pianto sembrava non
volesse
darmi tregua.
“Ti riferisci al
cervo?”
“Sì.”
“Se ti girassi noteresti il
mio fucile insieme alla mia aria
pienamente soddisfatta e non ci sarebbe stato bisogno di farmi certe
inutili
domande.”
Mi sentii ribollire il sangue a
quelle parole piene di
arroganza.
“Non esiste giornata
migliore di quella passata ad ammazzare
a colpi di fucile bestiole indifese.”
Aveva goduto nel compiere un gesto
tanto ignobile e me ne
stava parlando come se ne andasse fiero.
Sollevai le mani
all’altezza dei fianchi, macchiate di un
sangue che non mi apparteneva.
Le strinsi.
“Sono contro ogni tipo di
violenza, ma avrei proprio voglia
di prenderti a pugni.”
Sbuffò scocciato.
“Voi ecologisti mi siete
sempre stati sui coglioni, pronti a
difendere a spada tratta queste futili sciocchezze.”
Era spietato, ogni singola parola
sembrava detta con un
disprezzo e un odio disumano.
“Voglio proprio vedere come
mi impedirai di sparare a quella
lepre.”
Scattai alla provocazione e mi
voltai, decisa a
guardare.
Un ragazzo dalla capigliatura rossa
in tenuta da caccia,
ghignava presuntuoso mentre imbracciava il fucile cercando di mirare in
direzione di quell’innocuo animaletto.
Vuole davvero farlo.
Con rapidità mi piazzai
davanti a lui spalancando le braccia
per dissuaderlo dall’idea di uccidere ancora.
But why all this
hate? Try to communicate
Finding trust and
love is not always easy to make
Qualcosa cambiò in lui non
appena mi guardò negli occhi.
“Stai…”
abbassò il fucile e il suo sorrisetto beffardo
scomparì del tutto.
“Stai piangendo?”
Rimasi allibita. Il mutamento del suo
stato d’animo così
improvviso era dovuto da questo normalissimo fenomeno espressivo?
In un impeto di imbarazzo mi coprii
il viso con entrambe le
mani, lasciando sottili fessure tra un dito e l’altro.
“Io non volevo farti
piangere” disse confuso e visibilmente
a disagio.
“Non sto piangendo per un
sociopatico come te. Piangevo per
il cervo, per il tuo vile assassinio.”
“Oh andiamo, per
così poco? E poi… si può sapere
perché
diamine ti stai coprendo? Oramai ti ho vista.”
Portò l’arma nel
fodero dietro la schiena e avvicinandosi scostò
con delicatezza le mie mani, non opponendomi in alcun modo a quel gesto.
“Forse…
beh… vedi ecco… il punto
è…” cercò di giustificarsi
impacciato.
“Finirai per sporcarti di
sangue ancora di più” cercò di
riprendersi con quella frase, sorpreso dal suo stesso comportamento.
I suoi occhi, i suoi movimenti, il
suo modo di parlare che
nell’arco di quel poco tempo era andato a contrastare
l’atteggiamento
distaccato e prepotente di prima.
Ora è
tutto più chiaro.
This is a happy end
Cause you
don’t understand
Everything you have
done
Why’s
everything so wrong
“Ho notato subito la tua
aura grigia, un colore spento di
chi preferisce la solitudine, una di quelle persone inavvicinabili e
chiuse.”
Misi la mia mano destra sul suo petto
e al contatto lo
sentii rabbrividire.
“Ero così
annebbiata dalla tua negatività che mi hai fatto
dimenticare la sensibilità e la purezza che essa
sprigiona.”
Mi sforzai di sorridergli, nonostante
mi sentissi ancora
scossa dalla scena raccapricciante a cui avevo assistito
precedentemente di cui
lui era l’artefice.
“il
miscuglio del
nero e del bianco creano il tuo colore neutrale, una vivace unione di
due
tonalità, l’una opposta
all’altra.”
Sembrò essere sempre
più disorientato parola dopo parola, ma
decisi comunque di continuare senza alcuna esitazione.
Oramai credo che anche i miei occhi
avessero ripreso a luccicare
di gioia.
“C’è
del buono in te,
non è vero?”
Le sue pupille partirono dal fissarmi
a scendere verso il
basso almeno un paio di volte, nel tentativo di analizzarmi per bene da
cima a
fondo.
Mi fece sentire come se per tutto
questo tempo non avesse
ancora notato la mia esile figura, come se fossi sempre stata
invisibile alla
sua vista.
“Va bene piccoletta, devo
proprio ammettere che…”
Si abbassò alla mia
altezza posandomi una mano sopra la
testa e assunse un espressione compiaciuta. Durante
quell’azione mi ritrassi e
chiusi gli occhi per un istante, non per paura ma bensì per
istinto. Sapevo
benissimo che non mi avrebbe fatto alcun male.
Avrei potuto contare tutte le sue
innumerevoli lentiggini in
quell’arco di tempo e riuscire ad osservare accuratamente
ogni singola
sfumatura grigia dei suoi occhi, non a caso dello stesso colore della
sua
anima.
“Per avere una testolina
così piccola ne hai veramente
troppa fantasia.”
This is a happy end
Come and give me your
hand
I’ll take
you far away
“Comunque…”
Tornò alla sua posizione
precedente, contrariato e pronto a
sputare sentenze.
“Soltanto perché
per un attimo mi sono sentito un verme, non
ti permetto di darmi del ‘sensibile’. Di certo non
sono io quello che si è
messo a piangere sopra una carcassa.”
Mi imbronciai, ero veramente sicura
che avesse dei pregi.
Peccato li stesse nascondendo in
tutti i modi possibili.
“E sappi che
l’aver salvato quella bestiaccia non fa di te
un bel niente, ho ucciso un mucchio dei tuoi amichetti della foresta
prima che
mi distraessi con quella tua scenata patetica.”
Egoista e meschino, quello spiraglio
di umanità che aveva
dimostrato di avere veniva sommerso dal suo ego smisurato.
Dovevo mettere termine a quella
discussione prima che
commettessi qualche altro errore, offendendolo ancora di più
del dovuto. E
probabilmente se fosse successo, non si sarebbe fatto scrupoli a far
fuori altre
povere creature.
“Non abbiamo più
niente da dirci allora.”
Feci per andarmene, ma lui con un
rapido movimento mi si
parò di nuovo davanti.
“Pensi davvero che me ne
vada così? Dopo essermi fatto
sfuggire quella lepre? Da perdente? Mi sa che non hai proprio capito
niente
fatina.”
“Hai distrutto innumerevoli
vite lo hai detto tu stesso, una
in meno non fa molta differenza ma te ne molto grata. Lo considero un
miglioramento, spero che un giorno tu possa capire. ”
“Questo lo dici
tu.”
Mi guardò allietato.
“Voglio qualcosa in cambio
per aver risparmiato una vita
quest’oggi.”
“E ce l’hai, non
senti di aver compiuto una buona azione? Tutto
l’intero pianeta ti sarà riconoscente. Per via
della tua prima e non unica
vittima purtroppo ne subirai le conseguenze ma non temere, Madre Terra
riconoscerà
sicuramente il tuo pentimento come tale e crederà in una tua
possibile
redenzione.”
Facendo finta di essere annoiato e
disinteressato alla mia
spiegazione simulò uno sbadiglio con tanto di mano davanti
alla bocca.
“Non mi basta.”
Si mise a braccia conserte
avvicinando sfacciatamente il suo
viso al mio.
“Voglio
di più.”
E con queste poche parole si
sentì in dovere di reclamare
quella che per lui era la reale ricompensa, prendendomi per i fianchi
fino a
far combaciare le nostre labbra contro la mia volontà.
Anche se per un attimo riuscii a
sentire i nostri spiriti
unirsi nonostante le divergenze, non voletti contraccambiare quel bacio.
Era una questione di principio, lui
era un assassino.
Non appena mi liberai da quella presa
mi puntò gli occhi
addosso e riassunse in men che non si dica quel suo sorriso crudele,
uno di
quelli che sembra volerti divorare.
“Questo si chiama dare e
ricevere mia cara.”
Aggrottai le sopracciglia, cercando
di sembrare più irritata
possibile.
“No, questo si chiama
prenderti quello che non ti spetta con
la forza.”
Rise di me e in seguito come se
avesse avuto l’idea più
brillante del mondo mi parlò entusiasta.
“Tu sai bene che in natura
gli animali cacciano e si nutrono
di altri animali giusto?”
Annuii con la testa.
“Bene, mettiamola su questo
piano…”
Si diresse verso il cadavere del
cervo caricandoselo sulle
spalle, lanciandomi uno sguardo che mi fece raggelare.
“Io sono il predatore tu la
mia preda.”
Deglutii intimidita.
La natura sa essere
veramente cattiva.
I’m
a new soul
I
came to this strange world
Hoping
to learn a bit’bout how to
give and take
But
since i came here, felt the
joy and the fear
Finding
myself making every
possible mistake*
*New Soul di Yael Naim