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Autore: AnonymousA    20/08/2016    2 recensioni
Renesmee è cresciuta, così come i suoi sentimenti che, giorno dopo giorno, diventano sempre più insistenti, prepotenti. Difficili da ignorare.
E' innamorata di Jacob, il compagno di giochi di una vita. Ma nei suoi occhi non riesce a scorgere l'amore che desidera.
Nel frattempo Jacob ha una vita sociale impegnativa: dopo la ronda, si diverte nei locali di notte, in compagnia di diverse ragazze.
Reneesme rimane impotente a guardare, ignara di una verità più grande di lei.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Violenza | Contesto: Successivo alla saga
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Eccomi qua, finalmente dopo aver terminato il mio tour de force, a postare un altro capitolo per voi. 
Spero abbiate fatto buone vacanze e spero apprezziate il capitolo. Buona lettura, vi abbraccio!




Quando arriviamo alla Riserva, il cuore mi batte forte nel petto come un tamburo.
« Perché ci incontriamo qui? » chiedo a Jacob che è tornato in versione umana da poco. Vederlo a dorso nudo accanto a me mi fa uno strano effetto.
« I Quileute sono preoccupati. Non hanno voluto lasciare la Riserva incustodita » spiega col volto serio.
Dopo il breve tramonto, la notte è calata velocemente su Forks. La coltre di nubi impedisce di vedere le stelle e persino la luna appare più scolorita in alto nel cielo.
Non appena ci vedono, un silenzio carico di aspettative cala su di noi. 
Jacob ed io non ci teniamo per mano eppure ciò che si scatena tra di noi è palpabile, innegabile. Il nostro legame si avverte a chilometri di distanza e non è sfuggito a tutte le creature sovrannaturali che ci guardano con attenzione.
Le nostre famiglie sono divise da un piccolo falò al centro, che sembra fare da tramite.
Le lingue di fuoco saettano luci ed ombre qua e là, incupendo il pallore dei vampiri ed enfatizzando la luce dorata della pelle dei Quileute.
« Papà, cosa succede? » arrivo dritta al punto, allarmata.
Mio padre cinge la vita di mia madre come al solito; accanto ai nonni, zia Alice e zia Rose stanziano immobili come statue.
Dove sono zio Emmett e zio Jazz?
Esattamente dall’altro lato, il branco di Jacob giace in tensione. 
Nonostante il Patto non esista più, è difficile negare una punta di ostilità nei nostri confronti. 
Al centro, tra le due fazioni, Billy siede sulla sua consueta carrozzina; dietro di lui Rachel si regge ai manici.
Mio padre si stacca dal semicerchio per raggiungerci. Regge una busta bianca di medie dimensioni tra le mani.
Con discrezione, ce la porge. L’afferro con le mani che mi tremano ed una voragine nel petto. 
Jacob, accanto a me, m’infonde sicurezza. Prima che apra la busta, ci scambiamo un’occhiata carica di significato.
Mi ritrovo tra le mani una serie di fotografie. Di me e Jacob. Di poco fa. Alla Radura.
Le sfoglio una ad una e, nonostante la pericolosità di questo gesto, non posso impedire all’imbarazzo di affiorare sulle mie guance. 
Ci siamo io e Jacob mentre ci baciamo, ci abbracciamo; uno scatto ha catturato l’attimo in cui la sua mano mi accarezza il viso.
E mi sento violata, in un certo senso. Quegli attimi appartengo a noi, e a noi soli.
L’ultima foto inquadra solo me, intenta a raccogliere un fiore di Lavanda.
Non so perché, ma la volto. Sul retro della foto, scritta in una perfetta calligrafia, vi trovo la scritta:
                                          A presto, Renesmee.

E non ho dubbi su chi sia il mittente.
Deglutisco nervosa: « Che cosa significa questo? »
Jacob mi strappa le foto dalle mani, sfogliandole ancora e ancora. Fino allo sfinimento.
Mio padre incrocia le braccia: « Che può trovarti ovunque voglia »
Il nonno si avvicina calmo, si scambia un’occhiata eloquente con mio padre, il quale annuisce.
« Non è tutto però, tesoro » afferma porgendomi un’altra busta.
Questa volta l’afferro velocemente e l’apro con impazienza. Il soggetto in foto non siamo né io, né Jacob. 
E’ un’umana, dalla corporatura minuta e i capelli chiari. Riconosco immediatamente la fossetta sul mento mentre sorride e l’anello a forma di quadrifoglio che porta al dito.
June.
Vacillo, portandomi le mani al volto: « No! »
Mia madre si avvicina immediatamente, offrendomi il suo conforto. 
« Papà, June, no! » urlo in preda al panico.
Jacob mi cinge la vita, il calore del suo corpo lentamente mi calma.
«Sta tranquilla, Nessie » mi tranquillizza mia madre « I tuoi zii già sono stati sul posto a controllare. June sta bene »
Ecco il motivo della loro assenza.
Sam si avvicina, incombendo su di noi. La sua autorità è indiscutibile.
« Renesmee, adesso abbiamo bisogno di sapere tutto » ordina ed io annuisco.
Il cerchio si allarga e comincio dal principio.
Dal mio strano presentimento di inquietudine, agli odori che avvertivo durante il mio soggiorno da June.
Racconto dell’incidente, di come mi abbia mandato fuori strada e di come mi sia comportata per non farmi schiacciare dalle lamiere.
Descrivo gli occhi rossi come l’inferno, la sua curiosità e la strana espressione che ha utilizzato che mi ha fatto pensare subito ai Volturi.
Quando Sam mi domanda se sia uno dei Volturi presenti anche all’ultima battaglia rispondo che no, non lo è, perché ricordo perfettamente i volti di tutti i presenti di allora.
Spiego il suo comportamento ambiguo, di come avrebbe potuto nuocermi in qualsiasi modo, ma che non l’ha fatto. Dell’ordine che aveva di uccidermi, ma che non ha portato a termine. 
E poi, infine, della minaccia velata. A presto Renesmee, mi fa venire ancora i brividi.
Quando porto a termine il mio racconto, mio padre e il nonno si scambiano una lunga ed intensa occhiata con Sam.
« Cosa succederà, adesso? » chiede Quil, impensierito.
Sam sospira rumorosamente, gli occhi ancora puntati sui miei famigliari « Niente. Per adesso. »
Mi passo una mano tra i capelli, sconvolta. Siamo tutti esposti ad un pericolo fantasma. 
Non sappiamo chi cercare, ma soprattutto perché. 
« Perfetto! » si leva una voce dal branco che conosco bene « Ci troviamo immischiati, di nuovo, in una guerra che non ci appartiene »
L’acredine e l’ostilità delle parole di Leah mi arrivano quasi sfocate. Sono così abituata alle sue provocazioni che ormai non le colgo nemmeno più.
Non mi perdo di scrutarla in volto, però. La mascella squadrata, i capelli tagliati a caschetto fanno di lei una ragazza mascolina, ma pur sempre bella. 
Mi dispiace così tanto che tra di noi non siamo mai giunte ad un accordo. Jacob era sempre preoccupato per ciò che Paul avesse detto di me. Invece si era dimostrato molto ben predisposto ad accettarmi, mentre quella che aveva fatto più di dieci passi indietro era stata Leah. E non c’era stato modo di recuperarla.
Jacob fa per dire qualcosa ma Sam lo interrompe, rivolgendosi a Leah: « Appartiene a Jacob e per questo anche a noi. Non dimenticarlo mai »
Leah lo fissa attentamente negli occhi « Come potrei »
Una punta di dolore mi trafigge. So bene del triangolo Sam, Leah, Emily. 
Immagino che il suo sarcasmo sia solo un’utile arma di difesa. Credo che anche io, al posto suo, vorrei ritagliarmi un posto sicuro solo per me. Come ci si protegge dopo una delusione così grande?
Billy afferra Sam per il braccio « Non perdiamo di vista la questione »
« Esatto » s’intromette zio Emmett mentre scrocca un bacio sulla guancia a zia Rose, appena arrivato insieme a zio Jazz. 
Entrambi si avvicinano e zio Jazz mi sussurra all’orecchio « June sta più che bene. Trascorrerà il fine settimana dai genitori »
Immediatamente mi sento più tranquilla e il macigno che ho sullo stomaco pare sciogliersi come neve al sole. Anche se non sottovaluto mai la testardaggine dei vampiri.
Il nonno si fa avanti « Il punto è che i Volturi hanno un metodo ben preciso nelle proprie procedure. Sono abitudinari ed amano lo spettacolo. Non dico che non sarebbero stati capaci di ingaggiare un sicario per uccidere Renesmee » sospira, guardandoci uno ad uno, da vampiro a licantropo « Ma avrebbero fatto in modo di lasciare una traccia ben precisa. Tutti devono sempre essere al correnti della supremazia dei Volturi »
« E cosa ti fa pensare che non siano loro? » chiede Paul che era rimasto in silenzio fino a questo momento.
« Semplice » afferma il nonno « Il vampiro che ha attaccato Renesmee non ha lasciato firme. Anzi, il fulcro della faccenda è proprio questo: non abbiamo alcuna scia da seguire »
« Cosa ci stai suggerendo, Carlisle? » chiede spiccio Billy.
Il nonno si volta a guardare mio padre, in cerca di aiuto, il quale interviene subito « Di stare in allerta. Di tenere sotto controllo la zona e le persone a cui tenete di più. Dovremo collaborare»
Jacob si espone, con la sua imponenza « Questo non sarà un problema »
« Non per lui » mormora Leah irritata nell’orecchio di Seth, il quale la spintona. 
Nonostante i rapporti poco idilliaci, la sua asprezza non riesce a spezzare il legame precario su cui si basa questa pace. 
Jacob la fulmina con lo sguardo e poi si rivolge alla mia famiglia « Non abbiamo paura dei vampiri »
Mormorii di approvazione si levano dai Quileute. Ancora una volta i legami di queste persone sono capaci di emozionarmi e inondare il mio petto d’amore. Non potrò mai sentirmi sola sapendo che tutti loro sono sul mio stesso pianeta.
« Stiamo sperando nelle abilità di Alice » ci informa la mamma « Potremmo avere molti vantaggi »
« Immagino » risponde freddo Sam. Ha ancora qualche difficoltà nel trattare certi argomenti.
« Non appena avremo maggiori informazioni, non tarderemo a condividerle con voi » li rassicura nonna Esme.
Restiamo incastrati in un imbarazzante silenzio fin quando qualcosa attira la nostra attenzione e all’unisono ci voltiamo di scatto verso est.
Un odore familiare impregna l’aria, facendoci scattare all’unisono verso est.
Il pizzicore alla gola diventa man mano più potente.
«Umani» sussurra zia Alice, guardando zio Jasper.
I miei familiari decidono di uscire di scena prima dell’arrivo degli umani: non si è mai troppo prudenti.
Li rassicuro dicendo loro di essere in compagnia di Jake, il quale sicuramente mi scorterà verso casa.
Osservo i volti interrogativi di ognuno del branco e il cuore mi batte più forte nel petto, inspiegabilmente.
Una moto rosso fiammante fa il suo ingresso nella Riserva e non ho più bisogno di motivare la mia ansia.
Il casco integrale copre il volto di entrambi gli umani, ma non ci sono dubbi su chi sia la ragazza al posto di guida. Dietro di lei, un uomo.
Camille si sfila il casco, ondeggiando soavemente la testa per sistemare i capelli. Gabriel, dietro di lei, ci sorride ammiccando.
Gli occhi di Camille sono puntati su Jacob e il suo sguardo potrebbe infiammare l’intera foresta.
Nonostante il significato speciale dell’Imprinting, non riesco a non sentirmi minacciata dalla sua presenza.
Non è tanto questione di aver paura, quanto dell’insicurezza della natura del loro rapporto. Purtroppo per lei, la memoria di una vampira è molto spaziosa. 
E i suoi sospiri, le sue unghia lunghe sulla pelle di Jake, le sue mani sulle sue curve.
Chiudo gli occhi. E’ acqua passata, mi dico. E allora perché fa così male?
Jacob accanto a me non si è mosso. 
Il panico monta dentro di me velocemente e mi affoga. 
Faccio per andar via, perché questa situazione non la potrei reggere adesso. Va bene qualsiasi posto: il cuore della foresta, la spiaggia di La Push o dentro casa di Billy. 
Ovunque ma non qui.
Jacob mi afferra il polso e mi sbatte contro il suo petto. La sua mano scivola sotto al mio mento, sulla mia guancia. 
Le sue labbra si posano immediatamente sulle mie: delicate, tiepide, mi assaporano. Quasi come se stesse rivendicando ogni suo diritto su di me. 
I suoi occhi emanano scintille e maledico di nuovo la mia stupidità per aver dubitato di lui.
Dolcemente soffia sul mio viso «Resta».
Non posso oppormi alla sua richiesta. Con tutta la buona volontà, ma il mio cuore non potrebbe resistere.
Soprattutto di darla vinta a quella vipera.
Jacob, ancora più testardo, mi afferra la mano pronto a ricevere i suoi amici.
I riccioli castani si muovono ad ogni passo di Gabriel « Ehi, amico. Non dirmi che hai dimenticato.. »
« Be’, in realtà sì » lo interrompe Jacob, stando ben attento a tener puntati i suoi occhi solo su Gabriel. Camille, accanto a lui, si smuove frenetica ed irrequieta; mi lancia occhiatacce cariche di significato, potrei reagire alle sue minacce ma mi basta sentire il calore della mano di Jake per sapere che non ho bisogno di ricorrere a stupidi trucchetti.
« Ooooh, ma dai! » esclama Gabriel col solito tono allegreo « Sei sempre il solito idio.. »
Gabriel non termina la sua frase, perché qualcosa ha attirato la sua attenzione.
Ci voltiamo a guardare il centro del suo interesse e scorgiamo Leah, ammaliata e immobile nella sua traiettoria. 
E’ come se al mondo non esistessero altri che loro, ed è allora che accade: come un incantesimo sprigionato nell’aria che riesco ad avvertire persino io.
Billy ci porge una domanda ma l’attenzione di ognuno di noi è solo per Leah, la cui anima pare librarsi nel cielo ad una velocità mozzafiato. I suoi occhi sono puntini di stelle luminosi, il suo corpo pare sul punto di sciogliersi e rinascere allo stesso tempo.
Ogni suo dettaglio sembra enfatizzarsi: le labbra sono fresche e rosee, la pelle liscia e scintillante, i capelli setosi, lo sguardo più accattivante. 
La sua vita, da adesso in poi, ruota attorno a quell’unico essere in grado di diventare il centro della sua gravità.
Leah ha avuto l’Imprinting.


  
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