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Autore: Frafra9    20/08/2016    3 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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< Bene signorina Cullen, le do un trenta. Rifiuta o accetta? > mi dice il professore di sociologia. 
 
Ho studiato due mesi per questo esame. Trascurando Jake e ora questo mi chiede se rifiuto il trenta? È pazzo!
 
< Accetto > dico sorridendo. Aspetto che mette il voto e lo firma sul libretto per salutarlo con un "Tanti auguri di buon Natale a lei e famiglia" e andarmene a fare le ultime commissioni prima di tornare a casa dalla famiglia Black. Oggi vengono Reby, Solomon e Sarah, dalle Hawaii per trascorrere il Natale con noi e vedere il nuovo arrivato in famiglia.
 
Prima ti tornare a casa e mettermi in versione “casalinga”, mi fermo a bere qualcosa al bar del campus, dove ho appuntamento con alcuni amici di corso per scambiarci un pensierino e gli auguri di Natale.
< Allora ci si vede tutti a gennaio > dice David. 
< Mi raccomando fate i bravi. E tu David, non far star male Ari, che non lo merita > gli dico. Ariana, detta Ari, è la sua ragazza. L'ho conosciuta a ottobre, quando è venuta qua per il suo compleanno. È molto dolce e simpatica e poi, ha una pazienza con lui incredibile.
< Tranquilla, amo troppo Ari. E tu, non trascurare Jacob > mi risponde sorridendo.
< Tranquillo che non lo trascuro... > - rispondo. - < Bri, salutami tua sorella e non pensare a "mano morta" > dico abbracciando Brianna. 
< Ci proverò. Comunque ho deciso che gliela faccio pagare se lo becco a rompere le scatole a una ragazza. > - dice e fa una pausa - < Glielo taglio davanti a tutti! > 
< Ahi! > - esclama David mettendosi una mano sui suoi gioielli - < Non vorrei, essere nei suoi panni > ridiamo.
< Fai bene Bri > le dico. 
Finito di bere una coca cola e mangiato al volo un panino, li saluto. Salgo in auto diretta al negozio di giocattoli a Hoquiam, e qualche altro addobbo natalizio per casa Cullen. Specialmente di quelli che piacciono ai bambini.
 
"Sono alla serata delle ragazze lupo. Gli unici maschietti presenti sono Joshua, che prende il latte dalla sua mamma, e Nicholas il figlio di Emily e Sam di cinque mesi che dorme beato nel suo lettino.
< Il venticinque, saremo in tanti...  Abbiamo tutte casa piccola. > dice Emily.
< Possiamo chiedere il capanno del signor Redwhite. > dice Kim. 
< E se facciamo direttamente alla villa Cullen? > - chiedo - < C'è spazio per giocare, è riscaldata e i piccoli non prendono freddo, la cucina c'è quindi nemmeno dobbiamo preparare cibi freddi. >
< Non è male come idea, almeno sui bambini stiamo tranquille. Sei sicura che non disturbiamo? > chiede Rachel mentre culla Joshua.
< Nessun disturbo. La mia famiglia non credo venga.  Dicono problemi di vampiri. > le rispondo."
 
Entro a casa Cullen, poso le buste della spesa sulla panca all’ingresso per togliermi il cappotto e le scarpe. In casa mi piace camminare scalza. Riprendo le buste e mi dirigo in salone per cominciare a sistemare gli addobbi appena acquistati.
Mi suona il cellulare. Rispondo senza guardare chi mi cerca, tanto so chi è.
< Amore! > rispondo felice di sentirlo.
< Com’è andato l'esame? Ma sei ancora lì, ti ha già interrogato, o...? > mi domanda Jake tutto di un fiato, ansioso peggio di mia madre.
< L'esame è andato benissimo. Ho preso trenta! Sono a casa Cullen > gli rispondo.
< Non dirmi che hai comprato altri addobbi...  Ti raggiungo e, ce ne andiamo a casa insieme. Rebecca è arrivata. > mi dice.
< Jake ma l'officina? Chi la chiude? > gli domando perché è ancora orario di lavoro.
< La chiude Embry > - dice come se fosse la cosa più ovvia. Poi ci pensa su - < Ah no! Embry è andato via un'ora fa.  A prendere Lily all'aeroporto. Sai che ti dico? È Natale. Mando Raul e John a casa prima e chiudo. Tanto di clienti non ci sono >
< Jake, non ce n’è... > inizio a dire, ma lui ha già chiuso la comunicazione.
Tipico da lui.
Sorrido e continuo a sistemare gli striscioni natalizi in casa.
 
 
< Nessie ma che cazz... Non l'hai riempita un po' troppo a festa la casa? > mi chiede da finto sconvolto e ride.
< Mi sembrava troppo spoglia. Casa è enorme! > mi giustifico, saltandogli addosso felice di vederlo.
< Non vorrei dirtelo, ma sembri Alice nei suoi momenti organizzativi > afferma stringendomi a se. 
< La zia avrebbe addobbato anche le stanze da letto credimi. Mentre io non l'ho fatto. > dico lasciandomi stringere a lui. Per  avvicinare poi le mie labbra alle sue e perdermi in piccoli dolci baci. 
< Sicura? > mi domanda. Annuisco. 
 
Con me in braccio, sale le scale e arriva fino all'ex stanza di mio padre. 
< Vedi che non l'ho addobbata? > gli domando mentre entriamo in camera.
< Vedo e ne ero sicuro.  > - dice sedendosi sul letto con me tra le braccia - < E’ solo che in questi giorni mi sei mancata e... > tra un bacio e un altro, una carezza e l’altra, si fa l’amore.
 
< Finalmente eccovi! > ci dice Billy non appena entriamo in casa.
< Ho aiutato Nessie a sistemare casa > dice Jake sorridendo.
< Bugiardo! Hai solo messo la stella in cima all'albero perché io non ci arrivavo! > gli rispondo dandogli una spintarella. Ride e va dalla piccola Sarah, che se ne sta in piedi vicino al divano a giocare con una bambolina. La prende in braccio e lei sorride felice allo zio che se la coccola. 
< Ciao Reby come stai? > la saluto dandole un bacio sulla guancia. 
< Bene e tu? Ti vedo in splendida forma > ricambia il saluto.
< Ti ringrazio della splendida forma. Sto bene, solamente un po’ stanca > le dico. 
< Spero che queste vacanze, le passerai lontano dai libri > - mi dice  Billy - < Studia troppo, la signorina. Com’è andato l'esame? > 
< Ho preso trenta > rispondo sorridendo. 
< Non ce ne erano dubbi > risponde Billy.
 
Nel pomeriggio aiuto Rebecca a disfare la valigia e mi coccolo per un po’ Sarah. 
< Jake prima mi stava dicendo che non dormirete qui a casa > mi chiede Reby. 
< Ehm... no, dormiremo a casa mia. Così durante la mattinata posso preparare da mangiare > le dico mentre gioco sul letto con Sarah. 
< Se devo preparare qualcosa, dimmelo che ti aiuto volentieri lo sai > mi domanda mentre apre il lettino da campeggio della figlia. 
< Tranquilla ho tutto sotto controllo. Tuo fratello mi darà una mano > - le dico mentre continuo a giocare con la piccola - < Hai Sarah di cui occuparti. >
< Tranquilla. Il papà e il nonno possono badare a lei. > mi risponde. 
 
Mentre la piccola dorme e gli uomini di casa sono a fare un giro per La Push, Reby ed io cuciniamo qualcosa per la cena a casa di Rachel. Joshua ha pochi mesi e farlo uscire di sera non è il caso e poi Rebecca non ha mai visto casa della sorella. 
 
Tutti pronti e con le pietanze in mano andiamo a casa Lahote. 
< Ciao e ben arrivati > - ci saluta Paul facendoci entrare - < Rach sta dando il latte al principino > 
< E così sei diventato papà. Come va? > dice Solomon a Paul stringendosi poi in un abbraccio. 
< Già e sto una meraviglia > lo sento rispondere mentre vado con Reby e Jake a posare i vassoi in cucina.
 
Poi io e Reby andiamo in camera da Rach. 
< Permesso si può? > domando entrando piano.
< Certo che potete >mi risponde Rach mentre allatta Joshua.
< Allora neo mamma, cosa mi racconti? > - le chiede Reby mentre sorride guardando il nipotino - < Amore di zia > si rivolge al piccolo Joshua che ciuccia beato il latte dal seno della mamma.
< Beh è un pochino faticoso, lo ammetto. > - risponde sorridendo Rach, - < Però... è qualcosa di stupendo. >
< I primi mesi sì, sono abbastanza faticosi, ma ti abituerai. Ammetto però, che quando Solomon è a lavoro e lei è sveglia, pensare alla casa e nel frattempo occuparsi di lei, è faticoso. Ci sono sere che mi addormento subito. Non c’è gioia più grande nel vedere i sorrisi di padre e figlia quando giocano insieme. Lì capisco che essere madre è un qualcosa di unico. Quando un giorno, Nessie sarai mamma anche tu, capirai meglio il discorso > mi dice Reby.
< E invece, capisco quello che mi hai appena detto. > - le dico - < Io amo tuo fratello e da impazzire. Sogno con lui un matrimonio e una famiglia tutta nostra. Vederlo giocare con Sarah, mi ha convinto ancora di più che lui è l'uomo giusto per me, che sarà un buon padre per i nostri figli. > 
< Lui lo sa questo? Cioè sa che lo vuoi rendere padre un giorno? > mi domanda mentre Rach le passa Joshua tra le braccia.
< Lo sa eccome e sa che finché non mi laureo, non si fanno progetti di questo genere > le rispondo. 
< Sei una ragazza con la testa sulle spalle e questo mi piace di te. Ricorda che per un figlio mai dire mai... > mi dice sorridendo.
Dopo aver cambiato, addormentato Joshua e i vari discorsi tra mamme, argomento che io ancora non ne faccio parte, ci sediamo a tavola a mangiare. Verso la fine della cena Joshua si sveglia mi alzo io che ho finito e lascio i neo genitori finire di mangiare. Torno di là in sala con il piccolo tra le braccia. 
< Staresti bene nelle vesti di mamma > afferma Solomon. Arrossisco. 
< Per ora, preferisco essere zia > rispondo. 
< E’ la donna che un giorno sposerò > dice Jacob guardandomi e sorridendo. Ricambio il sorriso.
< Qui sento odore di proposta > dice Paul. 
< Mi sa tanto di sì, Paul. L'aria natalizia ne è complice... > afferma Solomon. 
< Mi spiace troncare i vostri sogni, ma del futuro di Nessie e mio ne abbiamo parlato e il matrimonio ci sarà fra qualche anno > risponde Jacob.
< Dopo la mia laurea e con tanto di proposta prima > - dico ridacchiando - < Quindi mio caro uomo hai due anni ancora per pensare alla proposta > 
< Allora si sbrigassero a passare in fretta questi due anni così diventerò nonno per la terza volta. Sempre che non.. > dice Billy guardando Jacob, Solomon e Paul.
< Billy, io ho appena dato e Joshua è piccolino per avere un fratellino > risponde Paul alzando le mani.
< Stessa cosa Rebecca ed io. Sarah è ancora piccola per avere una sorellina > si giustifica Solomon.
< Nessie ed io dopo la sua laurea. Certo se capita prima... > dice Jacob lasciando la frase in sospeso. 
< Se capita, è un conto. Che almeno per il momento, non facciamo capitare > dico.
Rachel prende dalle mie braccia Joshua e si siede sul divano. Accanto a lei c'è la piccola Sarah che curiosa, guarda il cuginetto. Gli sorride e lui allunga la sua manina verso la cugina. Si stringono la mano. Tutti noi osserviamo la scena mentre i due papà scattano dai loro cellulari la foto di quel tenero momento. Io abbracciata a Jacob, memorizzo la scena per poterla disegnare, perché è stupendo questo gesto di due piccole creature che si conoscono per la prima volta. 
 
Tra le tante chiacchiere, foto ai piccoli, arriva il momento di andare a dormire. Ognuno a casa propria. Solomon con Billy, Rebecca e Sarah prendono la golf, Jake ed io invece andiamo in moto. 
 
È mattina Jacob dorme beato. Mi alzo e vado in bagno a lavarmi. Torno in camera a vestirmi, per vedere se “il lupo è sveglio”, faccio un po' di rumore nell'aprire e chiudere i cassetti, ma lui dorme. 
 
Anche il lupo dorme non solo l'uomo.
 
Scendo in cucina e dopo una colazione veloce, mi metto all’opera per preparare da mangiare per l’esercito di lupi.
 
< Che buon profumino > mi dice Jake cingendomi i fianchi e baciandomi il collo. Sorrido. 
< Buongiorno maritino. Sul tavolo, trovi la colazione > gli dico incontrando le sue labbra.
< Tu, l'hai già fatta? > - mi chiede e annuisco - < Se mi svegliavi, la potevamo fare assieme e ti avrei dato una mano in cucina >
< La mano sì, me l'avresti data, ma a distrarmi > gli dico ridacchiando.
 
Jake finisce di mangiare, sciacqua la sua tazza e mette nella credenza e nel frigo il latte e i cereali. Poi viene a darmi una mano tagliando alcune verdure. Dopo aver finito di cucinare, mando Jake a prepararsi mentre io rimetto in ordine la stanza e apparecchio la tavola.
 
Oddio a momenti saranno tutti qui! 
 
Salgo di corsa le scale ed entro camera a prepararmi.
Jake è nudo. 
< Non si bussa, prima di entrare? > mi dice scherzando.
< Scemo! > rispondo tirandogli la maglietta che mi sono appena tolta.
< Ho voglia di te anch’io, baby > mi dice facendomi l'occhiolino mentre comincia a vestirsi.
< Non c'è tempo purtroppo. Saranno qui a momenti > dico lanciandogli un bacio e scappo in bagno.
 
I primi ad arrivare sono i Black, che ovviamente le due sorelle, ferme non sono state e hanno portato qualcosa. 
A seguire Embry e Lily che appena ci vediamo, scoppiamo a ridere, non solo perché siamo vestite uguali, ma anche per la gioia di rivederci. Parlare al telefono o tramite Skype, non è la stessa cosa che stringersi in un abbraccio. 
Poi cominciano a venire tutti gli altri, nonno Charlie e Sue, Leah con Tyler e la piccola Milly in braccio allo "zio" Seth con Jennifer, il suo imprinting, Sam ed Emily con il piccolo Nicholas, Quil e Claire, Jared e Kim, e tutti gli altri con o senza imprinting. 
 
Dopo aver pranzato, arriva il momento dei regali. 
< Santa Claus, mi ha lasciato un biglietto in cui mi diceva di aver lasciato dei regali per alcune principesse e principi. Voi per caso sapete chi sono? > chiedo a Claire e a Milly. 
< Mah... > risponde Claire.
< Le principesse, siamo noi femmine > - dice Milly mentre con il ditino indica a tutti- < E i principi sono loro maschi >
La sua semplice ingenuità, fa ridere non solo noi adulti, ma anche, Sarah e Nicholas. Che ancora troppo piccoli perché capiscano il motivo.
 
< Venite con me sotto l'albero > dico prendendo le due bambine per mano e andiamo nella stanza, dove ci sono l'albero e i regali. Tutti ovviamente ci seguono. 
< Per la principessa Milly > dice Jacob tenendo una grande scatola in mano. Lei lo guarda sorridendo e corre verso il pacco che scarta e trova la casa delle bambole. 
< Era quella che volevo! > esclama contenta.
< Come si dice Milly? > la riprende Tyler, il suo papà.
< Grazie! > risponde lei.
< Questo è per il principe Nicholas > dico mentre tengo una scatola in mano.
< Grazie in nome di Nicholas > mi dice mentre prende il regalo e lo apre assieme al figlio. Un set di costruzioni grandi.
< Per la principessa Claire > dice Jake tenendo un pacco in mano.
< Grazie > dice Claire mentre prende il suo regalo. Lo scarta e trova una borsa a tracolla di quelle che piacciono a lei. Apre la borsa e da dentro tira fuori un libro per ragazze e una maglietta.
< Al principe Joshua > dico. Paul mi ringrazia e apre il regalo. Un set di prodotti naturali per il bagnetto
< Alla principessa Sarah > dice Jacob e si avvicina alla nipote per darle in regalo.  Anche per lei un set di costruzioni.
 

Finito di distribuire i regali ai più piccoli, che ne hanno ricevuti tanti, passiamo a noi grandi. Ci scambiamo piccoli pensierini, giusto per scartare qualcosa.
Dopo aver tolto la carta, mi siedo al piano e suono qualcosa di natalizio che le bambine sanno cantare e con loro anche gli adulti, Seth e Quil in modo speciale. Jacob è l’unico che non canta, ma resta in piedi, con i gomiti sulla coda nera del pianoforte, le mani sotto il mento e la sua espressione di ammirazione a guardarmi. Nei suoi occhi posso leggere che in questo momento esistiamo solamente noi due e la musica.
 
< Sapevo che ti avremmo trovato a suonare > una voce maschile interrompe il concerto. Mi giro alla ricerca di quella voce e sette persone con indosso i loro cappotti sono lì davanti alla porta che sorridono. 
< Mamma! Papà! > esclamo e corro verso di loro, seguita da Jacob.
< Sorpresa. Non ti aspettavi di vederci > mi dice nonno Carlisle, abbracciandomi.
< Come sei cresciuta, tesoro.  > mi dice nonna Esme.
Senza proferire parola abbraccio i miei genitori.
< Sempre più bella > con queste parole lo zio Jazz mi stringe in un abbraccio.
 < Sei una perfetta me > mi dice la zia Alice dopo aver osservato gli addobbi e stringendomi anche lei in un abbraccio.
La zia Rose, non dice nulla si limita solo a stringermi a se.
< Siamo venuti fin qui per giocare! È Natale > dice zio Emmett, come il suo solito.
 
Sparecchiata la tavola, cominciamo a giocare ai classici giochi natalizi. Anche le bambine si uniscono a noi fino a che stanche se ne vanno davanti alla tv a guardare un cartone animato dedicato a qualche principessa.  L’unico a non partecipare ai giochi è nonno Charlie che seduto davanti al caminetto ravviva il fuoco.
 
< Vinci tu per me > dico a Jake mentre lascio il mio posto e gli do un bacio sulla guancia.
< Se glielo dai sulle labbra, non ci scandalizziamo mica > dice papà ridendo.
Con il permesso di mio padre, bacio sulle labbra Jake. Poi mi alzo dal tavolo di gioco e prendo in braccio Nicholas che gattonando mi viene incontro.
< Ehi cucciolo > dico a Nicholas e gli stampo un bacino sulla fronte. Mi guarda e ride.
Con Nicholas tra le braccia, mi siedo sul tappeto, dove Sarah si diverte con le costruzioni. Allungando i braccini verso Sarah e le costruzioni, Nico mi fa capire che vuole giocare anche lui così mi avvicino e gioco con loro. Anche una timorosa zia Rose si unisce a noi.
 
Sorrido nel vederla giocare con Sarah e Nicholas.
 
Se era umana sarebbe stata una brava mamma.
 
Milly pur non conoscendola è la prima che si avvicina e le mostra la sua nuova bambola.
chiede Milly a zia Rose.
< Sì, è molto bella > le risponde la zia.
< Non so come chiamarla. Tu come ti chiami? > domanda sedendosi accanto a lei.
< Rose. E tu? > le risponde e domanda la zia.
< Mi chiamo Milly e lei > - dice indicando la bambola - < Si chiama Rose >
Giocano un po' insieme con la casa delle bambole fino a che Claire non va a giocare con loro. 
< Ti ci vedo nelle vesti di mamma > - mi sussurra zia Rose. Sorrido e arrossisco abbassando il viso. - < Non dirmi che... >
< È presto ancora. Prima finisco gli studi e poi si vedrà > le rispondo giocando con Sarah. 
< Mai dire mai cara. Tu a differenza mia puoi... > mi dice con una punta di rammarico. Lei ama i bambini e avrebbe tanto voluto averne uno, ma per la sua natura di vampira non può. Poi quando mia madre è rimasta incinta e sono nata, ha visto in me una figlia da accudire e proteggere. 
< Lo so che posso è solo che non è il momento adatto > le rispondo. 
 
Dopo che tutti sono andati via. Jacob ed io anche se stanchi, restiamo a parlare con la mia famiglia. Mi chiedono di tutto dal come mi trovo a vivere con un lupo a come va con l'università e se ho fatto nuove amicizie, passando a quanto tempo mi dedico allo shopping, e mento perché tra le mille cose da fare andare in giro per negozi non ci riesco. Ho ancora qualche giorno per recuperare. 
Stanchi salutiamo tutti e ce ne andiamo a dormire. 
 
 L'ultimo dell'anno, lo trascorro con le mie due famiglie i Cullen e i Black. Una cena a casa Black e dopo cenato, vengono i Cullen, che con la modifica al patto sono i benvenuti a La Push, per brindare al nuovo anno.
 
Come sempre quando si sta in compagnia e ti diverti il tempo, passa veloce. 
Ho recuperato il tempo perduto con Jacob per colpa degli esami e mi sono promessa di non farlo più. 
Ho riso, scherzato e parlato di tutto con la mia migliore amica Lily. 
Coccolata e stra coccolata dalla mia famiglia, sopratutto da mamma e papà che sembra strano, ma mi sono mancati. 
 
 
*Note Autrice*
 

Ecco un nuovo capitolo e scusatemi per il ritardo, ma non pensavo davvero di metterci tanto nella stesura di questo capitolo, che sinceramente non è che mi piaccia poi molto. Mi piace a tratti.
Passiamo al capitolo.
Come abbiamo visto nei due capitoli precedenti, Nessie inizia una nuova vita. Si diploma all’High School e i Cullen partono, lasciandola nelle mani del suo Jacob, poi l’università. Nell’ultimo capitolo, inoltre avevo accennato al Natale. E, infatti, qui si parla appunto del Natale, la prima festa che Nessie festeggia con la sua nuova famiglia. Com’è giusto che sia, a mio parere ovviamente, i Cullen tornano per le feste. Come al solito con le due gemelle Black e i loro pargoli l’argomento “maternità” non poteva non  esserci. Mi è piaciuta l’idea di descrivere l’innocenza dei bambini nell’avvicinarsi a una vampira, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e recensite.
Frafra
   
 
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