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Autore: THE LAND OF MATTI    20/08/2016    2 recensioni
Passato, parola indicante cose accadute. Clear non conosceva il suo, l’unica cosa che la rendeva realmente felice era Alfea, studiare per diventare una fata. Ma sapeva che un giorno avrebbe scoperto le sue radici, e quel giorno era arrivato. Sarebbe stata una nuova storia la sua, una storia che verrà raccontata.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Winx
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stormy stava camminando nei corridoi del palazzo, aveva un passo veloce e lo sguardo impaurito. In mano stringeva ancora il disegno di suo figlio e in testa le rimbombava solo quella frase, “La fenice il caos fermerà, e dalle sue ceneri risorgerà”, non doveva dimenticarla, poiché avrebbe dovuto riferirla alla sorella. Pensava ancora a cosa era successo qualche minuto prima:
Dopo essersi comportato in quel modo strano, Wilds guardò la madre, e le sorrise. Poi si raggomitolò nel letto della sorella e si addormentò. Era successo tutto così in fretta che Stormy non capì nulla.
La stanza di Notturnia era abbastanza lontana dalla sala da pranzo, quindi ci mise un po’ di tempo ad arrivare al locale. Appena arrivata sbatté le porte tanto forte da far sobbalzare Crystal, che dava le spalle a l’entrata e non aveva visto ciò che era successo. Stormy si sedette sulla sua sedia e fissò il vuoto per qualche minuto, non riusciva a dimenticare la scena di prima.
-Ragazze, il pranzo arriverà fra poco, andate nelle vostre stanze. Devo discutere di una faccenda con Icy- disse Stormy e senza obiettare le due si alzarono e si diressero nella camera di Crystal. La sala da pranzo era circolare, con il pavimento di legno scuro e le pareti viola. C’era un unico candelabro al di sopra del tavolo, quest’ultimo molto grande e ricopriva quasi tutta la stanza. La porta era fatta di legno, con rifiniture di ghiaccio e di fronte quest’ultima c’era un grande specchio, proprio alle spalle delle sedie delle Trix. Poi lateralmente si trovava la porta di servizio che utilizzavano i camerieri per portare i viveri. Icy notò subito lo sguardo della sorella.
-Cos’è successo? Hai forse qualche notizia di Darcy? –
-No, non riguarda lei, ma mio figlio- rispose la strega delle tempeste con lo sguardo fisso verso il tavolo.
-Tuo figlio? Cosa centra Wilds adesso?  – chiese sempre più ansiosa Icy
-Ero andata a controllare mio figlio. Entro e lo trovo con gli occhi fissi nel vuoto. Poi ha detto “La fenice il caos fermerà, e dalle sue ceneri risorgerà” e mi ha mostrato questo disegno che ha fatto- disse porgendo alla sorella il disegno. Icy lo prese in mano, poi lo mise sul tavolo e lo scrutò attentamente.
-Quel marmocchio secondo te ha fatto questo? Ma se qualche giorno fa non è riuscito nemmeno a disegnare un pipistrello, come vuoi che adesso abbia disegnato un fenice- ribatté Icy, iniziando a pensare che quel bambino le aveva dato alla testa.
-Non lo penso, ne sono sicura. E comunque non permetterti mai più di chiamare mio figlio marmocchio! Hai capito? –disse arrabbiandosi Stormy, alzandosi dalla sedia e puntando il dito verso la sorella.
-OK, OK, non lo faccio più. Ora però chiama le ragazze, discuteremo dopo in presenza di Darcy-
-Hai ragione- disse uscendo dalla grande stanza circolare.
-Tharma. Tharma rispondimi- sussurrò Icy, unica persona rimasta nella stanza. Fu proprio in quel momento che un pezzo di papiro cadde dal cielo. Icy lo analizzò attentamente, per paura che fosse una trappola o roba simile, solamente pochi minuti dopo lesse il contenuto:
“Icy, non c’è nulla che io possa fare in questo momento, perciò sono andata via, pero leggi attentamente ciò che ho da dirti. Devi sapere che nel vaso che Stormy ha lanciato qualche giorno fa, non risiedevo io, bensì c’era una polvere, una polvere abbastanza speciale. Quella polvere è in grado di riportare un fantasma nel mondo dei vivi. Quindi si, le Winx ci hanno sconfitte definitivamente ad Havram e …siamo morte, definitivamente. Quella polvere è andata a cadere sul mio vecchio libro di incantesimi e ciò mi ha fatto ritornare. Ma ora il mio spirito vive sia nel mondo dei vivi sia in quello dei morti. Per ora non posso aggiungere altro, ma sappiate che tornerò quando sarà tutto finito.
Tharma”
-Oh bene, quando servi non ci sei mai, stupida antenata- disse Icy –Ma cosa intendi con “Quando sarà tutto finito” – un volto preoccupato si dipinse sul volto di Icy
***
Darcy era finalmente arrivata in camera di Valtor. Era la stanza più grande del palazzo, con tanto di vetrate affacciate sul giardino di fiamme e fiori. Aveva un letto al centro della stanza, una scrivania e delle poltroncine. Una camera gigantesca non sfruttata a dovere.
-Finalmente sei arrivata- disse Valtor accostato con la schiena sul muro di fianco la porta –Che ne dici di divertirci un po’ –disse baciando sulle labbra la strega dell’oscurità. Per un po’ gli piacque, ma poi lo stoppò quando si accorse cose stava facendo.
-No, smettila. Non sono venuta per fare la sgualdrina. Sono venuta per accordare, solo per accordare- disse Darcy staccando le braccia di Valtor dalla sua schiena
-E di un po’. Come vorresti accordare con me, il tuo contendente di Rovenia- disse pulendosi le mai con il mantello
-Per salvare nostra figlia. Le winx stanno venendo qui, per riportarla in quella stupida scuola. La vogliono separare da me, da te e da Rovenia. Stavamo già iniziando a ideare un accordo di pace e alleanza per far terminare le guerre, ma ora che abbiamo scoperto che nostra figlia è viva, io direi che sarà molto più semplice. Devi aiutarci, anzi no, non aiutare noi, aiuta tua figlia- disse Darcy.
Valtor si sedette sulla poltroncina davanti la vetrata, pensò un attimo e poi disse: -E va bene, l’accordo di pace e di unione sarà stipulato. Vi aiuterò a combattere le Winx, ma ognuno governerà la sua parte del pianeta. Ora ci conviene andare. Non vorremo perdere il pranzo- continuò con uno sguardo maligno.
-Pranzo? Quale pranzo? –chiese la strega perplessa
-Il pranzo a casa tua. Così discuteremo della battaglia. Ma prima, voglio conoscere mia figlia. Come hai detto che si chiama? Chear? Clara? –
-Clear. Si chiama Clear –
-Oh si, bel nome. Suppongo tu sappia cosa significa. Hai studiato inglese in quella scuola per streghe principianti, guidata da quella traditrice della Griffin? –
-Si, l’ho studiato-
-Limpido, chiaro, trasparente. Volevi fosse pulita e limpida da tutte le tue colpe. Tutto ciò che hai commesso-
-Dopo aver avuto una figlia, da te, non volevo più essere cattiva, volevo cambiare per lei. Ma poi quando me l’hanno portata via, mi hanno fatto arrabbiare ancora di più. Ma ora dovremo andare, se non vogliamo fare tardi-
-Va bene, mia signora- rispose Valtor ridacchiando, avviandosi verso l’uscita di quell’enorme palazzo.
***
-Ragazzi, preparatevi. Siamo quasi arrivati, iniziamoci a prepararee- disse Bloom alzandosi dal sedile della navetta e posizionandosi al centro di essa.
-Bill, Bill ci sei? –chiese Tecna a suo figlio. Tutti erano dotati di un auricolare attraverso cui erano in contatto con Bill e Roselia, ed anche con Melody, Ron e Saladin.
-Si mamma- rispose Bill dall’auricolare –Io e Roselia abbiamo appena finito di scansionare la mappa di Rovenia, dovrebbe esservi arrivato un fax-
-Si eccolo, grazie figliolo-
-Bene, se continuate ad andare a questa velocità, dovreste arrivare al palazzo delle Trix tra precisamente 3,56 minuti-
-Grazie Bill, monitora ogni cosa che facciamo- rispose la madre.
-Ora prepariamoci a scendere-disse Bloom trasformandosi.
***
-Ciao, Icyuccia, da quanto tempo-
-Oh sei tu, Valtor. Non ti aspettavo qui a pranzo. Dì un po’ ci sarà anche Malfus, il tuo unico figlio? Ah no, giusto, hai anche un’altra figlia. Avuta da mia sorella!! –disse sbattendo i pugni sul tavolo.
-Su, su. Non è il momento di arrabbiarsi così. Soprattutto ora che siamo in alleanza-
-Ah! – disse Icy alzandosi e nascondendo la lettera in tasca –Sono abbastanza soddisfatta da questa nuova alleanza, e spero che continui per sempre. Allora, quanti posti devo aggiungere a pranzo? –
-Due. Se vi devo aiutare contro le winx, pretendo almeno il pranzo? –disse Valtor ridacchiando, mentre Icy lo guardava con sguardo maligno.
-Roxana !!! Vieni subito qui!! –urlò Icy. Roxana entrò dalla porta di servizio e si fermò a circa un metro di distanza dalla padrona. –Roxana, aggiungi due posti a tavola, avremo ospiti oggi-
-Certo, padrona- disse portando tovaglioli e posate –Ora, se non vi dispiace, vado a vedere se ci vuole ancora tempo-
-Si, certo vai-disse facendo una smorfia e poggiando i gomiti sul tavolo. In quel momento volle chiedere una cosa a Valtor, ma si accorse che non c’era più.
***
La stanza di Crystal era tutta basata sulle tonalità del blu. Le pareti erano tutte azzurine, mentre il pavimento era del colore del mare. Il letto si trovava circa davanti la porta, con le lenzuola celesti, con le rifiniture di rosa perla. Proprio di fianco il letto, si trovava una grande piscina. Questo perché Crystal, essendo anche figlia di Tritannus, è una mezza sirena e ogni tanto ha bisogno di bagnarsi.
-Secondo te di cosa staranno parlando le nostre mamme? –chiese Notturnia appena chiuse la porta, poi si sedette sul letto della cugina.
-Non mi interessa. Ho già imparato la lezione di non ficcare negli affari di mia madre, e non dovresti farlo neanche tu- rispose indicando la cugina e immergendosi nella vasca, a quel punto al posto delle gambe, comparve una grande coda da sirena, molto grande, di un colore tra il verde e l’azzurro, con varie perle e conchiglie che le circondavano la coda. Crystal iniziò a nuotare da una parte all’altra della vasca, facendo immersioni e formando bollicine su tutti i bordi.
-Allora, che ne pensi della nostra nuova cugina- chiese la mezza-sirena a Notturnia.
-Beh, non saprei dirti. In primo luogo non ho avuto modo di vederla se non meno di sei o sette minuti. Per quanto riguarda l’aspetto è praticamente la gemella di zia Darcy, stessi capelli, stessi occhi e stesse labbra. Ma penso che non sarà molto benvoluta da tua mamma e dalla mia, principalmente per il fatto che è una fata. Quindi non saprei dirti, ma mi sembra una tipa intelligente, ma che si fa rispettare. Tu invece? –
-Neanche io ho un’idea precisa di Clear, ma penso che il fatto che sia una fata non mi peserà molto. Anche perché noi non abbiamo la stessa visione delle nostre madri, anche perché Clear è la prima fata che vedo. Ma so per certo che lei non è una di quelle fate che appartengono alla categoria delle principessine viziate, come quella Stella di cui ci hanno parlato le nostri madri-disse Crystal, interrotta poi da qualcuno che bussava alla porta.
-Di cosa parlavate? –
-Mamma, avete già finito? –chiese Notturnia
-Si, è quasi pronto, oh Crystal, forza asciugati. Sai che tua madre non sopporta i ritardatari-disse Stormy, sorridendole.
-Si, certo. Ora arriviamo, dammi un attimo-rispose Crystal
-Io inizio ad andare. Icy mi ha detto che oggi avremo ospiti- disse chiudendo la porta dietro di se e lasciando le due cugine da sole.
-Secondo te chi saranno? –chiese Notturnia avviandosi alla porta.
-oh, basta Notturnia. Non essere sempre così curiosa. Spero che sia qualcuno che conosco, almeno-
E le due ragazze, uscirono dalla camera. Ma loro non sapevano che qualcuno li stava spiando.
***
Clear era ancora legata al letto, sdraiata su di esso a pensare e ripensare a tutto quello che le era capitato. Dopo la scoperta della sua famiglia, del suo mondo di origine, delle cugine, di suo padre, lei si sentiva confusa, si chiedeva come potesse essere successa una cosa del genere.
-E quindi sei tu Clear. Sei uguale a tua madre-
-Chi sei? Cosa vuoi da me? Fatti vedere!! –disse Clear mettendosi seduta sul letto.
-Sono io, Valtor- disse l’uomo uscendo da una parete, la stessa parete in cui si trovava la porta.
-Valtor, mio padre??! –chiese Clear paralizzata
-E così ci conosciamo finalmente-
-Già. E’ sempre un piacere per una fata scoprire che suo padre è uno degli stregoni più malvagi dell’intero universo- rispose Clear sbuffando
-Dai non fare così. Sappiamo entrambi che in realtà sei felice di conoscere la tua famiglia. Comunque, ora ti lascio da sola, ho delle questioni in sospeso con tua madre e le tue zie, nel frattempo c’è un’altra persona che vuole conoscerti, Malfus, entra- disse Valtor, facendo entrare malfus nella stanza, e a sua volta scomparendo.
-Wow. Sei uguale a Darcy. Sapevo che tra genitori e figli ci si assomigliasse, ma neanche io e mio padre siamo così identici-
-E chi sarebbe tuo padre? –chiese Clear, non sapendo la vera identità del ragazzo
-Valtor! –disse Malfus sorridendo
-Valtor? Ma Valtor è mio padre-  ribatté Clear, stupita
-Beh, ti ricordo che tua madre non è sposata con mio padre, e mio padre è uno di quei terrestri, come si chiamano- si fermò Malfus un attimo a pensare –Ah si un Don Giovanni. Uno di quelli che fanno innamorare migliaia di donne. Comunque, prima che tu lo chieda, non sono figlio di tua madre, ma il fatto che sono nato dopo di te non significa che tu non devi portarmi rispetto. Comunque sono sempre un principe, quindi merito il tuo rispetto-
-Si certo. Scusa l’arroganza, ma chi è tua madre? –
- So solo che è una donna bellissima, ma non conosco niente di lei e nemmeno il suo nome-
-Aspetta, hai detto che sei un principe. Ma pensavo che le mie cugine fossero le principesse di Rovenia-
-No, dato che non sai la storia te la racconto. Fin da quando ero piccolo mio padre combatteva con tua madre e le tue sorelle per il dominio e il controllo politico del pianeta. Da ormai penso una decina di anni hanno stipulato un accordo con cui hanno diviso il pianeta in due parti: la parte più fredda è di tua madre e le sue sorelle, mentre la parte più calda appartiene a tuo padre. Ma anche dopo quest’accordo, i nostri genitori combattono ancora per il controllo del pianeta. Quindi mentre le tue cugine sono le principesse del regno freddo, io sono il principe del regno caldo-
-Non sapevo che in questi anni fossero successe tutte queste cose-
-E’ ovvio che tu non le sappia. Rovenia è ormai un pianeta dimenticato e nessuno si preoccupa più di quello che succede qui. Devi sapere anche che Rovenia controlla tutti i commerci illegali e inoltre devi sapere che non ci sono fate su questo pianeta. Sono tutti stregoni o tutte streghe. Tu sei la prima e unica fata-
-Beh c’era da aspettarselo, su un pianeta come questo-
-Devi smetterla di giudicare il pianeta e tutte le persone che ci abitano. Prima che me ne vada devo dirti una cosa: cattivi non si nasce, si diventa- concluse il ragazzo mettendo le mani in tasca e uscendo dalla stanza. Forse il suo fratellastro aveva ragione. Doveva smetterla di insultare qualunque cosa di quel pianeta, in fondo ci abitava la sua famiglia.
***
-Eccoci- disse Notturnia appena entrata nella sala da pranzo, accompagnata da Crystal.
-Appena in tempo, stiamo ancora aspettando una persona- le rispose la madre
Crystal si guardava in giro. Sapeva che ci sarebbero stati due ospiti, ma sua zia aveva detto che stavano aspettando solamente una persona, quindi significava che uno degli ospiti era già arrivato. A tavola c’erano già: Icy, Darcy, Notturnia, Stormy e …VALTOR. Quindi significava che l’ultimo invitato doveva essere…
-Ehi Crystal, come sta la mia principessa preferita- disse ridacchiando Malfus, alle spalle della ragazza.
-Malfus, mi chiedevo dove fosse finito il mio STALKER-urlò Crystal
-Ora siamo una specie di famiglia, suppongo tu sappia di tua cugina, la mia sorellastra-
-Si, già ci siamo parlate, mi ha ridato questo- disse Crystal indicando il ciondolo a forma di cuore
-Oh, quello che ti ho regalato qualche anno fa. Pensavo che tu lo avessi buttato. Almeno era così che avevi detto-
-Ragazzi, venitevi a sedere. Sto morendo di fame, quindi se vi muovete, mi fate un favore- disse la strega delle tempeste.
Roxana e altri due servi portarono a tutti la prima portata. Consisteva in un primo di pasta con aragosta, appena pescata da Tritannus. Mentre le trix pranzavano nella sala da pranzo, i servi pranzavano invece in una piccola stanza nella soffitta.
-Finalmente mangi…- Disse Icy finché non fu interrotta da un grande rumore all’esterno. Icy si alzò e si affacciò, non riusciva a credere a cosa aveva appena visto, a chi aveva appena visto… Bloom.
-La battaglia è iniziata-


Ciao ragazzi, finalmente sono tornato. Non preoccupatevi se vedete che non carico più gli aggiornamenti a inizio settimana, ma per problemi privati ho dovuto spostare l’aggiornamento a fine settimana. Per non divagarmi troppo vi digo solamente che la frase “Cattivi non si nasce, si diventa” viene dalla serie TV Once upon a time, in Italia “C’era una volta”. Ringrazio Tressa e Gaira per aver recensito lo scorso capitolo e tutti quelli che la leggono e seguono la mia storia. Al prossimo aggiornamento
 
   
 
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