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Autore: Kamala_Jackson    21/08/2016    1 recensioni
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Annabeth, Katniss, Renesmee e Clary sono al loro primo anno ad Hogwarts, smistate in tre differenti Case e apparentemente non hanno niente in comune.
Si incontrano spesso a lezione, nei corridoi o in Sala Grande e ogni volta, come legati da un filo invisibile, i loro occhi si incrociano. E dalle semplici occhiate si passa ai saluti, alle chiacchierate e all'amicizia.
E' Novembre ad Hogwarts e accade qualcosa di strano. I gufi cominciano a sparire. Quelli rimasti non intendono muoversi, sembrano terrorizzati da qualcosa. Non si riesce ad avere più un contatto con gli altri maghi, Hogwarts sembra isolata da resto del mondo.
Nei corridoi cominciano ad aggirarsi strane creature fatte d'ombra, che non esitano a colpire chiunque incroci il loro cammino. E così iniziano a sparire anche gli studenti.
Renesmee fa incubi sempre più strani e orrendi.
Clary si sente attratta irresistibilmente da una strana porta chiusa scoperta per caso.
Katniss sembra essere l'unica sopravvissuta ad un attacco delle Ombre.
Annabeth ha visto qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.
Hogwarts vive nel terrore più puro e le quattro ragazze decidono di porre fine alla storia.
Ma ci riusciranno da sole ?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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24. I’ll Fight It
 
 
 
La battaglia infuriava, dentro Hogwarts. Gli Auror mandati dal Ministero della Magia lanciavano incantesimi potenti contro le Ombre, aiutati dagli studenti. I semidei avevano sguainato le loro armi, e infilzavano mostri a destra e a manca, incoraggiandosi l’un l’altro a gran voce.
Katniss fu quasi travolta da Clarisse La Rue che agitava la propria lancia urlando frasi in greco antico che avevano tutta l’aria di essere insulti.
Le sembrava di vivere un sogno. E il fatto che Harry Potter la tenesse dietro di lui per proteggerla rendeva ancora il tutto più surreale.
La Serpeverde non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. I capelli scuri scompigliati, gli occhi verdi e brillanti e la famosa bacchetta di sambuco ben stretta nella sua mano non sembravano la realtà. Forse era finita dentro uno dei libri che narravano della lotta contro Voldemort. E allora che cosa ci facevano le Ombre lì?
Fu quando Renesmee le corse incontro che si rese conto che era tutto reale. Le sembrò quasi che la bolla immaginaria che le si era formata intorno scoppiasse, mentre l’amica le gettava le braccia al collo e la stringeva forte a sé.
Katniss affondò il petto nella divisa strappata della Grifondoro, avvolta in quel caldo abbraccio dal sapore dolce. Sbatté piano le palpebre e Renesmee la prese per le spalle, gli occhi da cerbiatta che sembravano urlare la sua preoccupazione ai quattro venti.
-Stai bene?- le chiese, stringendo appena la presa. Katniss annuì, e solo dopo qualche secondo trovò la voce per parlare.
-Dove sono le altre?
-Clary è nell’infermeria con Simon e Annabeth e gli altri semidei sono in giro a combattere, credo.- la voce della mezza-vampira cercava in tutti i modi di essere rassicurante, ma non ci riusciva un granché.
La Serpeverde si lasciò scappare un piccolo sospiro, mentre ripensava a quello che aveva visto nel lago.
Un’idea le frullò nella testa, ma aveva bisogno di aiuto per metterla in atto. Gli occhi grigi si posarono su Harry, che ricambiò il lungo sguardo. Era reale. Ed era lì perché loro avevano chiamato Ginny.
Katniss fece un passo avanti.-Grazie.- disse decisa, mentre Renesmee sussultava, rendendosi conto di chi aveva davanti.-Ma ora devo andare ad aiutare i miei amici.
Il giovane uomo sorrise appena, e accennò un saluto con il capo.-Vai.- mormorò, prima di stringere la presa sulla bacchetta e voltarsi.
La ragazzina fece lo stesso e, presa Renesmee per mano, iniziò a correre tra gli studenti e i professori che affollavano i corridoi. Qualcuno giaceva a terra, con gli occhi vitrei, e Katniss ebbe l’impulso di fermarsi e controllare chi erano, ma si  ordinò di continuare a correre. Non sarebbe mai riuscita ad attuare il suo piano se avesse trovato Gale attaccato dalle Ombre.
-Che cosa hai intenzione di fare?- la mezza-vampira l’affiancò senza la minima fatica, mentre sguainavano le bacchette contemporaneamente.
-Credo di aver trovato un altro ingrediente. E per fermare Cassiopea dobbiamo parlare con una persona.- spiegò, sferrando un incantesimo verso un’Ombra alle spalle di Silena Beauregard. Quella le urlò un “grazie” riconoscente, prima di voltarsi e affondare un sottile stiletto di cristallo nel fianco di un altro essere oscuro.
-Con chi vuoi parlare?- strillò la Grifondoro, scuotendo la testa.-E soprattutto, vuoi farlo adesso?
Katniss non si lasciò spaventare dal tono incredulo dell’amica, e annuì, sperando che avesse capito.
 
 
-Adesso mi spiegate dove state andando, voi sette.
Avevano trovato Annabeth al terzo piano, spalle contro spalle con Percy, tutti e due con gli abiti bruciacchiati e anneriti dal fumo. Le Ombre che li attorniavano erano fuggite via non appena il figlio di Poseidone era stato abbastanza vicino ai bagni, e aveva fatto esplodere le tubature fino in corridoio.
Katniss aveva spiegato velocemente il piano che aveva in mente alla figlia di Atena, mentre Connor la stritolava in un abbraccio come mai aveva fatto, e insieme erano andati a recuperare Clary e Simon dall’infermeria.
E adesso, adesso che erano quasi vicini alla meta, ecco che Ginevra Weasley compariva davanti a loro con le braccia incrociate e lo sguardo indagatore.
-Ginny!- esclamò Clary, gli occhi ancora rossi di pianto. Lei alzò il mento.
-Si può sapere che state combinando?- sbottò lei, scuotendo la testa.-Lo so che centrate voi, in tutto questo.
Renesmee si morse le labbra.-Sì e no. Però stiamo cercando di rimediare.- berciò, forzando un sorriso storto.
La ragazza alzò un sopracciglio.-Dove state andando?
Silenzio. Annabeth osservò il corridoio vuoto con vago interesse, mentre accanto a lei Katniss si passava una mano tra i capelli, scompigliando ancora di più la treccia mezza disfatta.
la più grande emise un urlo soffocato, facendoli sobbalzare.-Oh, andiamo!- esclamò.-Siete state voi a chiamarmi, permettetemi di aiutarvi.
-Non vuoi dirlo ai professori?- le chiese Simon, beccandosi subito dopo una gomitata nel fianco da Connor.
-Ahia!- bofonchiò, lanciando un’occhiataccia al figlio di Ermes. Ginny sospirò, alzando gli occhi al cielo.
-Certo che no.- disse, fissando Renesmee dritto negli occhi.-Ci sono passata anch’io, sapete? E se siete almeno testardi la metà di quanto lo era Harry alla vostra età avete già un piano, e non riuscirò di certo a fermarvi.
Un piccolo sorriso illuminò il volto sporco di Percy.
-Sai dov’è la presidenza?
Ginny alzò entrambe le sopracciglia.-Certo che sì.
I ragazzi la seguirono in silenzio, stando ben attenti a non fare troppo rumore. La battaglia, ai piani di sotto, iniziava a terminare. Le Ombre venivano scacciate da incantesimi e lame di bronzo celeste, e Cassiopea sembrava essere svanita nel nulla.
La porta dell’ufficio del preside si nascondeva dietro alla statua di un enorme gargoyle di pietra scura, che fissava dinanzi a sé con fierezza.
-Come facciamo ad entrare?- chiese Clary, torturandosi le mani in grembo.
Ginny scosse la testa.-Ci deve essere una parola d’ordine, ma io non la so.- ammise dispiaciuta.
Annabeth iniziò a tamburellare l’indice sul mento, come faceva sempre quando era sovrappensiero. Gli occhi plumbei squadravano la statua con meticolosità, quasi a cercare un punto debole su cui fare forza.
-Albus Silente.- enunciò Connor, dietro di loro. Si voltarono tutti a guardarlo, e lui scrollò le spalle con imbarazzo, dondolandosi sui talloni.
-L’ha scoperta Travis qualche giorno fa.- si giustificò, mentre il pesante gargoyle si spostava per lasciarli passare.
Un sorriso triste si dipinse sul volto di Ginny, mentre entrava per prima nello studio.
La stanza era grande, ovale, e appesi ai muri innumerevoli ritratti brontolavano tra loro. I libri e gli oggetti sui vari ripiani erano riposti con ordine e cura, e Katniss notò un vecchio trespolo sistemato accanto alla finestra. Provò l’irrefrenabile impulso di schioccare le dita, mentre realizzava che erano più vicini alla soluzione di quanto pensassero.
La Serpeverde si fece avanti, osservando i quadri appesi davanti a lei.
-Harold Witheswallow?- chiamò, aspettando una risposta. Nessuno rispose.
-Preside Whiteswallow?- provò allora Annabeth, affiancando l’amica.-Dovremmo parlarle un attimo. Riguarda sua figlia.
Qualche ritratto si agitò nella propria cornice, e un sottile vociare si diffuse tra i quadri. Le due ragazzine si guardarono, abbacchiate. Non era quello il risultato che si aspettavano. Dietro di loro, gli altri ragazzi aspettavano in silenzio, mentre Ginny osservava l’ufficio piena di nostalgia.
-Mia figlia…- borbottò una voce mesta, facendoli sobbalzare.
Katniss cercò disperatamente di individuare il punto da cui era venuta la voce, mentre gli altri presidi si ammutolivano piano.
-Cosa volete sapere su mia figlia?
Annabeth le tirò una gomitata, indicando col mento il ritratto che aveva parlato.
Era un uomo giovane, sulla cinquantina. I folti capelli sale e pepe e la barba brizzolata facevano risaltare gli occhi chiari come gemme su quella pelle candida come la neve.
La Serpeverde prese un profondo respiro.-Noi…noi vorremmo sapere come scacciare le Ombre.
il preside Whiteswallow le osservò attentamente. Aveva uno sguardo stanco, distrutto dal dolore e terribilmente tormentato.
-Lo sapete già. Avete trovato l’incantesimo.- osservò l’uomo.
Annabeth si schiarì la voce.-È vero, ma non sappiamo come metterlo in atto. E ci chiedevamo se… be’, se lei sa come fermare sua figlia.
-Mia figlia…- pronunciava quelle due parole con voce sempre più rotta.-Dovete tornare all’origine, una cosa che io non ho fatto. Quello è l’unico modo per fermare tutto questo.- sussurrò, per poi chiudersi in nel silenzio totale.
Le due si guardarono, consce di non aver risolto niente. Fu allora che la porta scricchiolò.
Si voltarono di scatto, Percy sguainò la spada ma Cassiopea fu più veloce.
-Petrificus Totalus!
Il semidio cadde a terra, rigido come un blocco di ghiaccio e con gli occhi spalancati dalla sorpresa.
-Percy!- strillò Annabeth, pronta a lanciarsi in soccorso dell’amico. Cassiopea si parò davanti a loro con velocità disumana, e Renesmee tese i muscoli, pronta a saltarle addosso.
-Mi dispiace interrompere la conversazione.- ghignò, mostrando il sorriso disumano che faceva ogni volta rabbrividire Katniss dall’orrore.-Ma paparino deve ridarmi una cosa.
Dalla bacchetta che aveva rubato a Clary scaturì un raggio rossastro che colpì in pieno il dipinto del Preside Whiteswallow.
-NO!- strillò Clary, lanciandosi in avanti.
Cassiopea la scacciò con un gesto della mano, e la Grifondoro cadde a terra.
-Pensavo che avresti capito, mia piccola stella del mattino, ma a quanto pare ti ho sopravvalutato. Tanto vale porre fine a questa pagliacciata adesso.- disse la donna con noncuranza, mentre un manipolo di Ombre piombava sulla giovane strega dai capelli rossi.
Le gambe di Katniss si mossero da sole, prima ancora che potesse realizzare cosa stava accadendo.
Si frappose tra gli esseri oscuri e la sua amica e chiuse gli occhi, mentre le Ombre la investivano in pieno.
Fu come se ogni singola particella del suo copro prendesse fuoco. La pelle le bruciava, sentiva un calore inimmaginabile avvolgerla e perforarle le vesti, e poi la pelle, fino ad entrare dentro il suo corpo, annebbiandole il cervello.
Il respirò le venne a mancare e spalancò la bocca in certa di ossigeno, avvolta da quello strato nero come la pece.
L’immagine di suo padre le si parò davanti. Gli occhi color giacimento, così simili ai suoi. La pelle olivastra, i capelli neri, il sorriso gentile. Un senso di pace l’avvolse e il calore sembrò stabilizzarsi, diventando un tenero tepore.
-Non ti arrendere, saetta.- mormorò dolcemente. Katniss strizzò gli occhi, confusa. Suo padre aveva la stessa voce di Harry Potter.
All’improvviso, il fiato le tornò in gola e una luce azzurrognola si diffuse intorno a lei, scacciando le Ombre.
Il ciondolo brillava sul suo petto, ben visibile oltre i vestiti anneriti dal contatto con le creature oscure.
-Non è possibile!- sbottò Cassiopea, osservandola furente, un piccolo scrigno stretto tra le mani.
Katniss sentì qualcosa muoversi dietro di lei. Sentiva tutte le ossa del corpo indolenzite, la testa le girava e le sembrava di avere la pelle ustionata.
-Stupeficium!
Clary si stagliava dietro di lei, i capelli che le ricadevano selvaggiamente sulla schiena e sugli occhi, gli occhi verdi vibranti d’ira e la bacchetta di Simon puntata con sicurezza di fronte a sé.
Katniss non l’aveva mai vista così arrabbiata.
Cassiopea si schiantò contro la scrivania, ribaltandola e facendo crollare a terra tutto quello che vi era sopra in un fracasso assurdo.
Lo scrigno che aveva in mano fino a poco prima le cadde dalle mani e Connor, lesto come una volpe, lo afferrò e puntò la bacchetta contro la donna.
-Accio bacchetta!- ordinò ancora Clary, recuperando ciò che le spettava di diritto.
-Come osi…- ululò la donna, alzandosi a fatica.
-Impedimenta!- sbottò allora Ginny, e Cassiopea volò nuovamente all’indietro, colpita al petto. Andò a sbattere contro la parete piena di quadri, facendone cadere qualcuno.
Con un urlo di rabbia cercò nuovamente di alzarsi, ma la porta si spalancò e la preside McGranitt entrò come una furia nel suo ufficio, puntò la bacchetta contro il nemico e tuonò una maledizione senza perdono.
La magia potente che vibrò nell’aria fece rabbrividire Annabeth dalle dita dei piedi alle punte dei capelli, mentre cercava in tutti modi di tenere al riparo il corpo pietrificato di Percy da quello scambio di incantesimi.
Cassiopea strillò un’altra volta, ma non avendo più bacchette o Ombre accanto a sé, decise di battere in ritirata, e sparì con uno schiocco.
Katniss deglutì, osservando la preside con il fiatone e il punto dove fino a poco prima c’era il ritratto di Harold Whiteswallow.
Adesso, rimaneva solo un profondo squarcio dai bordi anneriti sul muro.
 
 
-Katniss!
Gale la sollevò di peso e la strinse a sé, facendole scappare un gemito di dolore.
Si staccò subito e le prese il volto tra le mani, l’espressione angosciata di chi ha temuto il peggio.
-Dio mio, che cosa hai combinato?- sbottò, osservando gli abiti squarciati e la pelle bruciacchiata in più punti.
La ragazzina si concesse un sorriso di scuse, mentre Mags la strappava da quell’abbraccio e la ficcava in uno dei letti liberi dell’infermeria.
Connor osservò Gale sedersi accanto a lei e prenderle una mano tra le sue, mentre un moto di gelosia gli avvolgeva la bocca dello stomaco. Incassò la testa tra le spalle e lanciò un’occhiata ad Annabeth, che sorseggiava nel letto accanto a lui il suo nettare, riacquistando pian piano un po’ di colore.
Percy mugugnò qualcosa, ma l’incantesimo che l’aveva colpito non era ancora svanito e il figlio di Ermes non aveva capito nulla.
Sbocconcellò di malavoglia il suo cubetto di ambrosia, che sapeva dei marshmallows che arrostivano intorno al falò ogni sera, al Campo Mezzosangue, e osservò suo fratello venirgli incontro.
Travis aveva un taglio superficiale sul viso ed era un po’ ammaccato, ma tutto sommato sembrava stare bene.
-Quel tipo ti sta rubando la ragazza.- disse, indicando con il pollice Gale.
Percy, accanto a loro, gorgheggiò, e Annabeth si staccò dalla sua tazza per mostrare una smorfia sul viso ambrato.
Connor scrollò le spalle.-Katniss non è la mia ragazza.- borbottò, fissandosi la punta delle scarpe.
Suo fratello alzò un sopracciglio.-Friendzone?- chiese, cercando di usare un tatto che non gli apparteneva.
Il minore sospirò appena.-Qualcosa del genere.
-Ahia.
-Già.
Percy provò a sibilare qualcos’altro, ma sembrò parlare il balenese come Dory de Alla Ricerca di Nemo. Annabeth scosse la testa e tornò a sorseggiare il contenuto della tazza, con o sguardo fisso nel vuoto.
Da quando Cassiopea era sparita nel nulla si era fatta più silenziosa del solito.
-Quindi avete un piano.- non era una domanda. Travis lo osservava serio, questa volta.
Connor sollevò un angolo della bocca.-Direi proprio di sì.
 
 
Il giorno dopo pioveva, e chiusi nel bagno di Mirtilla Malcontenta, in dieci, si stava piuttosto stretti.
-Quindi,- Harry si grattò la cicatrice in un gesto istintivo, osservando i tre oggetti davanti a sé e ignorando i commenti del fantasma che ronzava sopra le loro teste.- abbiamo tre ingredienti. Uno è nel bosco, l’altro nel lago, l’ultimo non abbiamo neanche idea di che cosa possa essere.
Ginny posò il viso su una mano, incrociando le gambe sul pavimento.
-Detto ‘osì sembra molto meho posihivo.- biascicò Percy, che continuava a parlare male. Secondo Bane ci sarebbero volute almeno ventiquattro ore per recuperare del tutto le facoltà fisiche e tornare a saper parlare decentemente.
Mirtilla piagnucolò che nessuno l’ascoltava, e tirò lo sciacquone dell’ultimo gabinetto.
-In realtà questo non è un ingrediente. O almeno credo.- disse Annabeth, passandosi la mano tra i riccioli biondi. Prese tra le mani lo scrigno che Cassiopea aveva trovato dietro il ritratto di suo padre, aprendolo senza difficoltà. Dentro faceva bella mostra una piccola chiave di ottone piena di ghirigori anneriti dal tempo.
-Cosa pensate che apra?- Gale parlò per la prima volta da quando si erano riuniti nel bagno, chinandosi in avanti incuriosito.
Connor, seduto alla destra di Katniss, serrò la mascella senza darlo a vedere. Era stato molto scocciato quando se lo era visto arrivare in compagnia della compagna di Casa. Lo era stato ancora di più quando Katniss si era seduta tra loro due, e lo era anche adesso che Annabeth gli passava la scatolina che aveva aperto pochi secondi prima.
Renesmee si schiarì la voce.-Stanotte ho fatto un sogno strano.
-Un altro?- chiese il figlio di Ermes.
-Un incubo?- chiese contemporaneamente Gale. Entrambi si lanciarono un’occhiata secca, e Connor si morse la lingua mentre nella sua testa esplodevano insulti di tutti i tipi.
-Sì.- rispose la mezza-vampira.-Ho sognato la cella dove era rinchiusa Cassiopea. Solo che era diversa, sembrava una serra. E c’era il preside Whiteswallow che mostrava qualcosa ad una bambina. Solo che ad un certo punto la bambina trovava un’apertura nel pavimento e ci cadeva dentro.
-E...?- chiese Percy, corrucciando le sopracciglia in modo buffo.
-E il preside sputava un fiore rosso.- terminò la Grifondoro, scuotendo la testa.
-E che senso dovrebbe avere questa cosa?- domandò Katniss, lisciandosi la treccia mora.
-Non lo so.- ammise Renesmee, con aria mesta.
Ginny tamburellò le dita sul ginocchio, osservando la strana sostanza dorata che conteneva una delle due boccette sul pavimento.
-Forse so chi può dircelo, ma non so quanto sia attendibile, come fonte.- disse, mordicchiandosi l’interno della guancia.
-Chi?- le chiese confuso e stupito Harry, voltandosi verso di lei.
Lei forzò un sorriso, come se sapesse che la risposta che stava per dare non sarebbe piaciuta al suo ragazzo.-La professoressa Cooman.
Harry si lasciò scappare un verso contrariato, così come Katniss.
-Pensavo che i vecchi professori fossero andati in pensione.- Annabeth aggrottò le sopracciglia, mentre Ginny scuoteva la testa con vigore.
-In realtà hanno solo avuto un periodo di riposo dopo la guerra contro Voldemort.- rivelò.-Dovrebbero tornare l’anno prossimo ad insegnare.
-Cosa?- Renesmee quasi lo urlò, e Simon le fece segno di abbassare la voce. Mirtilla Malcontenta dovette trovarlo molto divertente, perché iniziò a ridacchiare.
-Non lo sapevate?- gli chiese Harry.
Katniss scosse la testa.
-In realtà i professori che avete ora hanno già un altro lavoro, al di fuori del mondo magico e insegnano solo momentaneamente.- spiegò il giovane, cercando di sistemarsi meglio in quello spazio ristretto tra i lavandini, con scarsi risultati.
Clary, che non aveva parlato fino a quel momento, tossicchiò leggermente, attirando l’attenzione su di sé.
-Forse so dove può essere la botola.- disse, mentre il ghigno di Cassiopea le solleticava la memoria.


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Kamala's Corner

Hola, gente, sono tornata! So che vi ho fatto aspettare un bel po' per questo capitolo, ma scriverlo è stato un parto, tra la mancanza di ispirazione e i problemi con il computer che mi hanno assicurato un posto bello pronto nell'Inferno, per tutte le maremme che ho tirato giù.
So, Katniss per poco non ci resta secca, ma a quanto pare i doni della Driade l'hanno protetta, e grazie all'infarto che si è presa, Clary ha tirato fuori la Grifondoro ch c'è in lei e ha schiantato alla grande #CassiopeaLaSvitata.
E finalmente ci sono Harry e Ginny. Ginny, la mia amata bambina *-*.
Connor alla fine sputa il rospo, mostrando la cotta che si è preso per Katniss e la sua poca simpatia nei confronti di Gale, che si riappacifica con la nostra Ghiandaia Imitatrice.
Che dire, gente, ci si rivede alla prossima.
Kam.

 
   
 
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