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Autore: lilith20    21/08/2016    0 recensioni
Quella stanza, quell'odore di sangue. Non me lo leverò mai dalla testa.
La mano cade a terra. Non deve cadere in questo modo! Se le mani cadono così significa che la persona non è... non... non è viva! La macchia cremisi continua ad allargarsi. -n...non capisco! Cosa è successo?- non so se sono sotto shock per il sangue che mi esce dal braccio e mi fa girare la testa o più per quella creatura che ho appena creato e anche...ucciso.
Una lezione priva di dolore non ha valore.
Sento sopra di me quell'uomo. -non...non capisco. Cosa è successo?- Alzo di scatto la testa urlando -posso... posso rimed...- vedendo il suo sorriso maligno mi blocco, il suo volto sembra quello di un demone. -mi sembra ovvio. Non ci sei riuscita.- un cenno della mano, l'inizio della mia morte e della mia nascita.
Perché, senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Edward/Winry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quella stanza, quell'odore di sangue. Non me lo leverò mai dalla testa.

La mano cade a terra. Non deve cadere in questo modo! Se le mani cadono così significa che la persona non è... non... non è viva! La macchia cremisi continua ad allargarsi. -n...non capisco! Cosa è successo?- non so se sono sotto shock per il sangue che mi esce dal braccio e mi fa girare la testa o più per quella creatura che ho appena creato e anche...ucciso.

Una lezione priva di dolore non ha valore.

Sento sopra di me quell'uomo. -non...non capisco. Cosa è successo?- Alzo di scatto la testa urlando -posso... posso rimed...- vedendo il suo sorriso maligno mi blocco, il suo volto sembra quello di un demone. -mi sembra ovvio. Non ci sei riuscita.- un cenno della mano, l'inizio della mia morte e della mia nascita.

Perché, senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla.

FLASH

ALCHEMIST

(1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 1

UN'ALCHIMISTA

 

Mi sveglio di colpo, ma non di soprassalto o spaventata. Sento il treno che fischia, sono ancora qui. Fuori dal finestrino il paesaggio di campagna viaggia veloce sotto i miei occhi ancora appannati dal sonno. -Tutto bene?- mi volto verso la voce e vedo un ragazzino di sedici anni, capelli neri ed occhi color pece. Porta una giacca corta col colletto alto e un paio di normali pantaloni rigidi. Io sventolo una mano davanti alla faccia e gli rispondo -si tutto bene.- Lui è Ryo, il suo nome si scrive con gli ideogrammi di “spirito di drago” un nome che fa fronte al suo carattere. Sento un peso sulla mia spalla destra. Mi volto e vedo un ragazzo beatamente addormentato. Lui è Samshyte. Indossa una camicetta a scacchi neri e rossi, un paio di pantaloni comodi neri e una maglietta bianca con un disegno. -Sam.- gli scuoto la testa tentando di svegliarlo -lascialo dormire. Manca ancora tanto a Central City.- Già, Centrale City. È li che stiamo andando tutti quanti. Io voglio diventare alchimista di stato, Ryo vuole diventare un militare e Sam... Sam non ho idea di che ci faccia qui. Credo che voglia solo accompagnarmi. Io per Samshyte sono come una sorella e la cosa e reciproca. Mi metto una mano tra i capelli per nascondermi un occhio sotto ad una ciocca bionda. Il verde del prato che circonda la ferrovia fa uno strano contrasto con il grigio del cielo. Mi porto la mano sinistra sulla spalla destra ed inizio a massaggiare la giuntura. -ti fa ancora male?- io alzo le spalle e dico -succede sempre quando sta per piovere.- in lontananza si possono vedere le prime case della periferia. Tutti quanti l'abbiamo tanto sognata ed ora che è qui non ci sembra vero e ne siamo euforici ma io e Ryo non amiamo dare sfogo alle nostre emozioni. Mi ficco una mano in tasca e ne estraggo una biglia azzurra, la metto sul palmo della mia mano sinistra e poi unisco le mani. Una piccola luce azzurrognola ne esce e quando riapro le mani invece di una biglia c'è un piccolo uccellino di vetro azzurro. Me lo rigiro tra le dita continuandolo a fissare. Sotto la pancia c'è una striscia gialla che gli arriva fino alla giugulare, sull'ala destra ha un'altra striscia rossa che gli arriva fino a tagliargli a metà l'occhio. C'è anche una terza striscia, questa è blu. Parte dalla coda e gira intorno alle altre due. Sembriamo proprio noi tre. Io che punto sulla vista per poter tener buono il nemico, Ryo che punta al punto più vitale e Sam che ci tiene uniti. Ryo si alza ed inizia a raggruppare i bagagli -stiamo per arrivare. Sveglia Samshyte.- Sam quando dorme sembra ancora più piccolo di quanto non lo sia già da sveglio. -Sam...- gli scuoto dolcemente la testa e per tutta risposta russa più forte. -Sam!- si sveglia di soprassalto e cade dal sedile sbattendo anche contro la mia mano. -dannazione Aria! Ti pare il modo di svegliare la gente?- e con un sorrisino da prendere a schiaffi gli dico -sì.- lui si massaggia la testa contrariato e si rimette in piedi stiracchiandosi.-che succede?- -siamo arrivati.- il suo sorriso si spegne e diventa serio. -oh- È sempre stato contrario alla mia scelta di diventare un “cane dell'esercito”. Per lui i militari sono dei buoni a nulla che non fanno altro che ammonticchiare i cadaveri. A me non interessa diventare un militare per aver titoli o potere a me interessano le ricerche che posso fare e i soldi per viaggiare in giro per il mondo. Prendo il mio borsone e raggiungo Ryo alla fine dello scompartimento. Il paesaggio ormai è cambiato, al posto delle verdeggianti colline ci sono solo case e cemento. In lontananza si riesce ad intravedere il quartier generale. -siamo arrivati. Central City.-

 

Il quartier gener

Il quartier generale è un enorme edificio completamente bianco e pieno di finestre.

Gli stendardi con il drago sono un po' ovunque. Me lo aspettavo molto affollato ma oggi è completamente spoglio da tutti i militari, probabilmente staranno tutti assistendo alla performance degli alchimisti. Il militare che mi sta scortando apre una grande porta di legno scuro e mi trovo dentro ad una stanza vuota. Mi ricorda troppo quella stanza. Sopra ad un soppalco molti militari seguono ogni mio movimento soprattutto uno. Ha capelli e occhi neri, ha il grado di colonnello e assomiglia in modo impressionante Ryo. Sento molti commenti che dicono cose del tipo -dopo acciaio tutti credono di essere dei geni.- -prima un moccioso e ora una femminuccia. Dove stiamo andando a finire.- l'essere chiamata femminuccia mi irrita non poco. Sgrunt! Se non fossi in mezzo a dei militari gli salterei al collo. Mentre sono ancora assorta dalla stanza un brivido mi percorre la spina dorsale. Seguo la direzione del brivido e noto che su un piccolo palco è apparso un uomo di mezza età. Le stelle sulle sue spalle facevano notare il suo grado. Era lui, King Bradley. -allora è vero. Un altro ragazzino si è fatto avanti.- apre leggermente l'occhio non coperto dalla benda e nota i miei auto-mail. -anche tu hai un auto-mail.- -la guerra civile dell'est.- dico in tono freddo. Mi sono preparata in anticipo per queste cose. -hai l'occorrente per disegnare un cerchio alchemico?- mi chiese il soldato alle mie spalle. -non mi serve.- unisco le mani e poi le poso con forza sul suolo. Dopo una luce azzurrina ecco apparire una spada. Un brusio si leva dalla platea. -anche lei non usa cerchi alchemici?!?> come anche lei? Non sono l'unica a riuscirci? Io lascio la spada a terra e dico a voce alta -non sono venuta qui per farvi vedere la trasmutazione di una spada.- il comandante supremo era sempre più interessato. Un uomo anziano alla sua sinistra mi chiese -e per cosa allora?- non amo usare questo tipo di alchimia ma se non sono l'unica a non usare cerchi alchemici devo sorprenderli. -per far vedere la mia tecnica speciale ho però bisogno di un sacrificio vivente.- tutti furono piuttosto sorpresi ma non esitarono a darmi ciò che avevo chiesto. Portarono una capra che posizionarono al centro della stanza. Io guardai il soldato alla mia destra e dissi -avete tutti una suola di gomma vero?- lui mi guarda stranito e dice -certo perché?- io mi stiracchio le spalle e dico -non vorrei che invece della capra morisse qualcun altro.- il soldato gelò sul posto. Portai le mani davanti al petto a formare una croce, chiusi gli occhi e mi concentrai. Il silenzio era sovrano e la curiosità di tutti i presenti si poteva quasi toccare. Con un gesto netto e sicuro abbassai le mani e feci partire una scossa che pervase tutto il pavimento e arrivò alla capra che crepò sul posto, senza neanche un belato. Altro brusio che partii. -come ci riesce?- disse esterrefatto l'uomo alla sinistra del comandante supremo. -semplice. Faccio partire una scossa elettrica e colpendo il pavimento si trasmette a qualsiasi corpo che non sia isolato. Per farla breve con una piccola scossa posso far accendere tutte le lampadine del quartier generale.- -riesci a farlo anche senza toccare il terreno?- -sì ma i fulmini sono molto liberi e non sempre colpisco il bersaglio e poi in quel caso devo congiungere le mani.- il comandante supremo se ne va con aria soddisfatta, senza spiccicar parola e la stanza si svuota piano piano. Sento una mano sulla spalla e vedo un uomo sui trent'anni con capelli e occhi nerissimi. -colonnello Mustang!- i due soldati si mettono sull'attenti. Lui li saluta con un cenno della testa e poi si rivolge a me -complimenti. Non ho mai visto un'alchimia simile.- -grazie- mi porge la mano ed io gliela stringo -colonnello Roy Mustang- -l'alchimista di fuoco-.Non mi aspettavo che l'alchimista di fuoco fosse la copia spiccicata di Ryo. -vieni.- Mustang mi invita fuori dalla stanza. Mentre mi accompagna all'uscita parliamo molto della mia alchimia. Sento che non mi sta accompagnando fuori perché gli sono simpatica, cosa vorrà da me? -da dove vieni?- -da un paesino sperduto del sud ovest.- mi apre una porta che deve essere il suo ufficio e mi invita a sedersi su una sedia. -come è nata la tua alchimia?- -non è nata. Fa tutto da sola.- incrociò le mani e ci poggiò il mento. -la teoria è molto simile a quella dell'alchimia di fuoco...- sembra molto interessato alla mia alchimia anche se io odio usarla. -come mai vuoi diventare un'alchimista?- io abbassai lo sguardo. Non posso certo dirgli la verità. -se la mia alchimia può essere usata per fermare il cuore forse si può usare anche per farlo ripartire.- lui si appoggia allo schienale della sedia. Stava per chiedermi qualcosa di importante ma bussarono alla porta. Da dietro alla lastra legnosa spuntò la testa corvina di Ryo. -Aria sei qui?- appena si accorse che stavo parlando con un militare si mise subito sull'attenti tenendo una mano in obliquo sulla fronte. -mi scuso. Non avevo notato che era impegnata.- non so se si riferiva a me, al colonnello o ad entrambi. -chi è questo ragazzo?- mi chiede Mustang probabilmente sorpreso di aver trovato il suo sosia. -è un mio amico si chiama Ryo.- Ryo si mise comodo e si avvicinò a me -ah, Ryo lui è il colonnello Roy Mustang.- Mustang alzò leggermente una mano per salutarlo -colonnello lui è un mio amico d'infanzia nonché compagno di avventura.- finiti i convenevoli che sono tutto un cliche finalmente chiesi a Ryo cosa ci facesse dentro a questa tana di militari che francamente mi stavano tutti un po' sulle scatole. -ero solo venuto a sapere se avevi finito.- bugia spudorata. Sa bene che le mie trasmutazioni senza cerchio alchemico suscitano spesso scalpore e sperava dunque che avessi fatto conoscenza con qualche militare a cui raccomandare. -non eri venuto qui per prendere servizio?- Se non si fosse capito il mio passatempo preferito e far crollare il palco a Samshyte e Ryo proprio quando mi chiedono di reggerglielo. Ryo mi fulmina con lo sguardo ma la sua attenzione viene presa dal colonnello -quindi vuoi diventare un militare?- dice interessato Mustang -sì è così signore. Sono uscito da poco dall'accademia con il massimo dei voti e sto cercando lavoro.- lo dice rimanendo sull'attenti. Io do un'occhiata all'orologio e mi accorgo che è tardissimo! Se facciamo tardi per parlare con dei militari Samshyte ci spenna! Con una velocità che dall'immaginabile raccolgo la mia roba e dico -grazie per il the ma ora dobbiamo andare.- prendo Ryo per un braccio per smuoverlo -allora ci vediamo tra due giorni per sapere se sei passata.- -grazie.- ci catapultiamo fuori verso l'hotel dove avevamo deciso di alloggiare. -che ti è preso Aria?- disse Ryo mentre mi correva dietro. -se facciamo tardi Sam ci lincia!- già è contrario alla nostra decisione se facciamo anche ritardo all'appuntamento perché ci siamo fermati a parlare con un colonnello Sam ci ammazza! Arriviamo con il fiatone e con un Samshyte molto arrabbiato che ci guardava malissimo -siete in ritardo!- quando qualsiasi persona si sarebbe scusata io agitai la mano e con aria da menefreghista dissi -sì ma solo un po- - solo un po?- si stava per gettare su di me con le sue prediche quando io con aria annoiata gli dissi -stai calmino che anche se ti metti in punta di piedi non è che diventi più alto.- mi misi le mani in tasca pronta per la sua reazione esagerata e con le risate strozzate di Ryo e con Sam che sta diventando rosso dalla rabbia ci avviammo a mangiare.

Quando sto con loro è l'unico momento in cui sorrido o rido. Non amo stare con le persone e raramente mostro le mie emozioni ma quando sto con loro posso lasciarmi andare e mostrare tutto quello che provo. Non ho idea se questo mio carattere freddo sia solo una maschera formale o è la conseguenza per ciò che è successo ma non arrivo certo a farmi delle domande così complicate, soprattutto se so già che non ho la risposta.

 

La sera faccio fatica ad addormentarmi e continuo a rigirarmi nel letto. Non credo che mi sia rimasta sullo stomaco la cena. Chissà come sta... Un brivido mi percorre la schiena appena mi accorgo di averci pensato di nuovo. Sconfitta dai miei stessi pensieri sfilo da sotto la maglietta un ciondolo d'oro a forma di cuore. È piccolo e lucido, lo accarezzo come se fosse vivo. Lo apro e ne fuoriesce una canzone da carillon. Quella musica così meccanica mi ha sempre tranquillizzato anche nei miei momenti di crisi. Cullata da quella dolce musica le palpebre si fanno sempre più pesanti fino a chiudersi.

 

Mi risveglio di nuovo in quella stanza sento ancora l'odore del sangue. Al mio fianco vedo una bambina di otto anni, capelli neri e occhi decisi ma rigati di lacrime. -Mary!- lo urlo ma dalla mia bocca non esce alcun suono. Alla mia sinistra vedo una ragazzina di nove anni, capelli biondi e con occhi pieni di paura. Capisco subito cosa sta succedendo. Una luce si sprigiona dal cerchio di trasmutazione posto al centro della stanza. Mi butto sulla ragazzina con i capelli neri ma prima che la possa toccare lei si dissolve in tanti pezzi. -Mary!!- lo urlo ancora ma ancora non si sente niente. -n...non capisco! Cosa è successo?- -mi sembra ovvio. Non ci sei riuscita.- mi giro con terrore e vedo solo lo schizzo di sangue che mi bagna la faccia.

 

Mi sveglio di soprassalto, ho una mano davanti a me e sono sudata come un maiale. Sono ancora nel letto dell'albergo, tranquilla. Mi metto seduta e mi massaggio la giuntura della gamba che mi fa un male cane. -Aria sei sveglia?- sento la voce di Ryo fuori dalla porta. Stropicciandomi gli occhi mi alzo. Mentre mi dirigo verso la porta mi lecco la mano normale e me la passai sui capelli per farli scendere. -è arrivata una chiamata dal quartier generale.- la parola quartier generale mi fa schizzare in piedi. Da dietro la porta si sente qualche cosa che cade insieme a me ed io che impreco perché ho sbattuto la gamba contro la sedia. -dal quartier generale?- esco con i vestiti un po' alla caso e con i capelli che non si sa dove arrivano. -era del colonnello Mustang. Dice che è arrivata la risposta per la tua ammissione.- Dopo essermi messa un po' a posto la giacca ed essermi legata i capelli scesi, non passo neanche a fare colazione e corro verso il quartier generale.

 

Una volta arrivata Mustang mi ha porge un orologio d'argento e un paio di carte. -queste sono la certificazione, i codici per i fondi delle ricerche e cose varie.- apre una busta e disse -bhé il comandante supremo ha scelto un secondo nome appropriato.- -e sarebbe?- mi allungò il foglio e lessi -io comandante supremo King Bradley ti nomino alchimista di stato e ti conferisco il nome di fulmine... fulmine?- -fulmine.- ripete a pappagallo Mustang. La fantasia nel dare i nomi è agghiacciante. -complimenti Aria, ora sei ufficialmente un “cane dell'esercito”- io sorrisi amaramente. Presi le scartoffie e l'orologio e mi avviai verso l'uscita. Poco prima della porta mi fermai e chiesi -colonnello Mustang?- -sì?- -gli posso raccomandare il mio amico Ryo? Ci tiene a diventare un militare.- -vedrò cosa posso fare.- mi disse con un sorriso. E almeno una cosa buona l'ho fatta, Ryo ne sarà felice.

 

Fuori dalla porta mi aspettano Samshyte e Ryo -allora?- dissero all'unisono -sono passata!- dissi con il pollice verso l'alto. La cosa mi fa piacere ma se non ci fossero stati loro lo avrei detto come al solito, che non mi fa ne caldo ne freddo -qui ci vuole un dolcetto per festeggiare!- disse Sam con un giga sorriso. -ma non eri contrario alla cosa?- dico io alzando un sopracciglio -cosa centra? I dolci sono sempre dolci.- e grandi risate da parte mia e di Ryo.

 

Era sera ed eravamo appena rientrati in albergo che mi arrivò una chiamata da pensate chi? Ma dal colonnello ovviamente. -Aria? Stanno mobilitando tutti i militari per trovare l'alchimista di ghiaccio. Vai anche tu.- e mette giù senza neanche darmi il tempo di ribattere. Credo sia una delle pecche di essere un'alchimista di stato. -brutte notizie?- chiese Ryo vedendo la mia faccia. -no ma voi non uscite dall'hotel. Devo catturare un'alchimista e la cosa sarà turbolenta.- dissi mentre uscivo -aspetta vengo con te.- dice Ryo. La cosa non mi sorprende, in fondo ora lui è un militare a tutti gli effetti. -anche io.- disse Samshyte. E lui perché diavolo vuole venire? Mi balena in mente il ricordo di Samshyte che adora un alchimista di stato, come diavolo si chiama? L'alchimista di ferro? Di latta? no... com'era... ah sì! L'alchimista d'acciaio -va bene ma devi stare lontano dai posti dove si combatte, capito Sam?- lui gira la testa contrario. So che vorrebbe rendersi utile aiutandomi ma l'unica cosa che è realmente bravo a fare è il peso morto in queste situazioni.

 

 

 

Arrivati sul luogo dove era stato avvistato Mcdugan l'ultima volta ci ferma un soldato: io gli mostro l'orologio d'argento e passo come Ryo che mostrò il simbolo dell'accademia militare che aveva frequentato e la prova di essere un militare a tutti gli effetti. Grazie colonnello per la rapidità, almeno è stato di parola. Samshyte dovetti farlo passare a forza perché era solo una mascotte. Lo stesso soldato ci disse dove era stato avvistato l'ultima volta. Dopo un po' di ricerche in zona lo trovammo in un vicolo. Era piegato a disegnare qualcosa a terra. -l'alchimista di ghiaccio?- lui si voltò verso di noi -deve venire con noi.- appena vide per intero la mia figura e quella di Ryo fece una faccia strana come se fosse arrabbiato o forse una sorpreso.

Mi sveglio di colpo, ma non di soprassalto o spaventata. Sento il treno che fischia, sono ancora qui. Fuori dal finestrino il paesaggio di campagna viaggia veloce sotto i miei occhi ancora appannati dal sonno. -Tutto bene?- mi volto verso la voce e vedo un ragazzino di sedici anni, capelli neri ed occhi color pece. Porta una giacca corta col colletto alto e un paio di normali pantaloni rigidi. Io sventolo una mano davanti alla faccia e gli rispondo -si tutto bene.- Lui è Ryo, il suo nome si scrive con gli ideogrammi di “spirito di drago” un nome che fa fronte al suo carattere. Sento un peso sulla mia spalla destra. Mi volto e vedo un ragazzo beatamente addormentato. Lui è Samshyte. Indossa una camicetta a scacchi neri e rossi, un paio di pantaloni comodi neri e una maglietta bianca con un disegno. -Sam.- gli scuoto la testa tentando di svegliarlo -lascialo dormire. Manca ancora tanto a Central City.- Già, Centrale City. È li che stiamo andando tutti quanti. Io voglio diventare alchimista di stato, Ryo vuole diventare un militare e Sam... Sam non ho idea di che ci faccia qui. Credo che voglia solo accompagnarmi. Io per Samshyte sono come una sorella e la cosa e reciproca. Mi metto una mano tra i capelli per nascondermi un occhio sotto ad una ciocca bionda. Il verde del prato che circonda la ferrovia fa uno strano contrasto con il grigio del cielo. Mi porto la mano sinistra sulla spalla destra ed inizio a massaggiare la giuntura. -ti fa ancora male?- io alzo le spalle e dico -succede sempre quando sta per piovere.- in lontananza si possono vedere le prime case della periferia. Tutti quanti l'abbiamo tanto sognata ed ora che è qui non ci sembra vero e ne siamo euforici ma io e Ryo non amiamo dare sfogo alle nostre emozioni. Mi ficco una mano in tasca e ne estraggo una biglia azzurra, la metto sul palmo della mia mano sinistra e poi unisco le mani. Una piccola luce azzurrognola ne esce e quando riapro le mani invece di una biglia c'è un piccolo uccellino di vetro azzurro. Me lo rigiro tra le dita continuandolo a fissare. Sotto la pancia c'è una striscia gialla che gli arriva fino alla giugulare, sull'ala destra ha un'altra striscia rossa che gli arriva fino a tagliargli a metà l'occhio. C'è anche una terza striscia, questa è blu. Parte dalla coda e gira intorno alle altre due. Sembriamo proprio noi tre. Io che punto sulla vista per poter tener buono il nemico, Ryo che punta al punto più vitale e Sam che ci tiene uniti. Ryo si alza ed inizia a raggruppare i bagagli -stiamo per arrivare. Sveglia Samshyte.- Sam quando dorme sembra ancora più piccolo di quanto non lo sia già da sveglio. -Sam...- gli scuoto dolcemente la testa e per tutta risposta russa più forte. -Sam!- si sveglia di soprassalto e cade dal sedile sbattendo anche contro la mia mano. -dannazione Aria! Ti pare il modo di svegliare la gente?- e con un sorrisino da prendere a schiaffi gli dico -sì.- lui si massaggia la testa contrariato e si rimette in piedi stiracchiandosi.-che succede?- -siamo arrivati.- il suo sorriso si spegne e diventa serio. -oh- È sempre stato contrario alla mia scelta di diventare un “cane dell'esercito”. Per lui i militari sono dei buoni a nulla che non fanno altro che ammonticchiare i cadaveri. A me non interessa diventare un militare per aver titoli o potere a me interessano le ricerche che posso fare e i soldi per viaggiare in giro per il mondo. Prendo il mio borsone e raggiungo Ryo alla fine dello scompartimento. Il paesaggio ormai è cambiato, al posto delle verdeggianti colline ci sono solo case e cemento. In lontananza si riesce ad intravedere il quartier generale. -siamo arrivati. Central City.-

 

Il quartier gener

Il quartier generale è un enorme edificio completamente bianco e pieno di finestre.

Gli stendardi con il drago sono un po' ovunque. Me lo aspettavo molto affollato ma oggi è completamente spoglio da tutti i militari, probabilmente staranno tutti assistendo alla performance degli alchimisti. Il militare che mi sta scortando apre una grande porta di legno scuro e mi trovo dentro ad una stanza vuota. Mi ricorda troppo quella stanza. Sopra ad un soppalco molti militari seguono ogni mio movimento soprattutto uno. Ha capelli e occhi neri, ha il grado di colonnello e assomiglia in modo impressionante Ryo. Sento molti commenti che dicono cose del tipo -dopo acciaio tutti credono di essere dei geni.- -prima un moccioso e ora una femminuccia. Dove stiamo andando a finire.- l'essere chiamata femminuccia mi irrita non poco. Sgrunt! Se non fossi in mezzo a dei militari gli salterei al collo. Mentre sono ancora assorta dalla stanza un brivido mi percorre la spina dorsale. Seguo la direzione del brivido e noto che su un piccolo palco è apparso un uomo di mezza età. Le stelle sulle sue spalle facevano notare il suo grado. Era lui, King Bradley. -allora è vero. Un altro ragazzino si è fatto avanti.- apre leggermente l'occhio non coperto dalla benda e nota i miei auto-mail. -anche tu hai un auto-mail.- -la guerra civile dell'est.- dico in tono freddo. Mi sono preparata in anticipo per queste cose. -hai l'occorrente per disegnare un cerchio alchemico?- mi chiese il soldato alle mie spalle. -non mi serve.- unisco le mani e poi le poso con forza sul suolo. Dopo una luce azzurrina ecco apparire una spada. Un brusio si leva dalla platea. -anche lei non usa cerchi alchemici?!?> come anche lei? Non sono l'unica a riuscirci? Io lascio la spada a terra e dico a voce alta -non sono venuta qui per farvi vedere la trasmutazione di una spada.- il comandante supremo era sempre più interessato. Un uomo anziano alla sua sinistra mi chiese -e per cosa allora?- non amo usare questo tipo di alchimia ma se non sono l'unica a non usare cerchi alchemici devo sorprenderli. -per far vedere la mia tecnica speciale ho però bisogno di un sacrificio vivente.- tutti furono piuttosto sorpresi ma non esitarono a darmi ciò che avevo chiesto. Portarono una capra che posizionarono al centro della stanza. Io guardai il soldato alla mia destra e dissi -avete tutti una suola di gomma vero?- lui mi guarda stranito e dice -certo perché?- io mi stiracchio le spalle e dico -non vorrei che invece della capra morisse qualcun altro.- il soldato gelò sul posto. Portai le mani davanti al petto a formare una croce, chiusi gli occhi e mi concentrai. Il silenzio era sovrano e la curiosità di tutti i presenti si poteva quasi toccare. Con un gesto netto e sicuro abbassai le mani e feci partire una scossa che pervase tutto il pavimento e arrivò alla capra che crepò sul posto, senza neanche un belato. Altro brusio che partii. -come ci riesce?- disse esterrefatto l'uomo alla sinistra del comandante supremo. -semplice. Faccio partire una scossa elettrica e colpendo il pavimento si trasmette a qualsiasi corpo che non sia isolato. Per farla breve con una piccola scossa posso far accendere tutte le lampadine del quartier generale.- -riesci a farlo anche senza toccare il terreno?- -sì ma i fulmini sono molto liberi e non sempre colpisco il bersaglio e poi in quel caso devo congiungere le mani.- il comandante supremo se ne va con aria soddisfatta, senza spiccicar parola e la stanza si svuota piano piano. Sento una mano sulla spalla e vedo un uomo sui trent'anni con capelli e occhi nerissimi. -colonnello Mustang!- i due soldati si mettono sull'attenti. Lui li saluta con un cenno della testa e poi si rivolge a me -complimenti. Non ho mai visto un'alchimia simile.- -grazie- mi porge la mano ed io gliela stringo -colonnello Roy Mustang- -l'alchimista di fuoco-.Non mi aspettavo che l'alchimista di fuoco fosse la copia spiccicata di Ryo. -vieni.- Mustang mi invita fuori dalla stanza. Mentre mi accompagna all'uscita parliamo molto della mia alchimia. Sento che non mi sta accompagnando fuori perché gli sono simpatica, cosa vorrà da me? -da dove vieni?- -da un paesino sperduto del sud ovest.- mi apre una porta che deve essere il suo ufficio e mi invita a sedersi su una sedia. -come è nata la tua alchimia?- -non è nata. Fa tutto da sola.- incrociò le mani e ci poggiò il mento. -la teoria è molto simile a quella dell'alchimia di fuoco...- sembra molto interessato alla mia alchimia anche se io odio usarla. -come mai vuoi diventare un'alchimista?- io abbassai lo sguardo. Non posso certo dirgli la verità. -se la mia alchimia può essere usata per fermare il cuore forse si può usare anche per farlo ripartire.- lui si appoggia allo schienale della sedia. Stava per chiedermi qualcosa di importante ma bussarono alla porta. Da dietro alla lastra legnosa spuntò la testa corvina di Ryo. -Aria sei qui?- appena si accorse che stavo parlando con un militare si mise subito sull'attenti tenendo una mano in obliquo sulla fronte. -mi scuso. Non avevo notato che era impegnata.- non so se si riferiva a me, al colonnello o ad entrambi. -chi è questo ragazzo?- mi chiede Mustang probabilmente sorpreso di aver trovato il suo sosia. -è un mio amico si chiama Ryo.- Ryo si mise comodo e si avvicinò a me -ah, Ryo lui è il colonnello Roy Mustang.- Mustang alzò leggermente una mano per salutarlo -colonnello lui è un mio amico d'infanzia nonché compagno di avventura.- finiti i convenevoli che sono tutto un cliche finalmente chiesi a Ryo cosa ci facesse dentro a questa tana di militari che francamente mi stavano tutti un po' sulle scatole. -ero solo venuto a sapere se avevi finito.- bugia spudorata. Sa bene che le mie trasmutazioni senza cerchio alchemico suscitano spesso scalpore e sperava dunque che avessi fatto conoscenza con qualche militare a cui raccomandare. -non eri venuto qui per prendere servizio?- Se non si fosse capito il mio passatempo preferito e far crollare il palco a Samshyte e Ryo proprio quando mi chiedono di reggerglielo. Ryo mi fulmina con lo sguardo ma la sua attenzione viene presa dal colonnello -quindi vuoi diventare un militare?- dice interessato Mustang -sì è così signore. Sono uscito da poco dall'accademia con il massimo dei voti e sto cercando lavoro.- lo dice rimanendo sull'attenti. Io do un'occhiata all'orologio e mi accorgo che è tardissimo! Se facciamo tardi per parlare con dei militari Samshyte ci spenna! Con una velocità che dall'immaginabile raccolgo la mia roba e dico -grazie per il the ma ora dobbiamo andare.- prendo Ryo per un braccio per smuoverlo -allora ci vediamo tra due giorni per sapere se sei passata.- -grazie.- ci catapultiamo fuori verso l'hotel dove avevamo deciso di alloggiare. -che ti è preso Aria?- disse Ryo mentre mi correva dietro. -se facciamo tardi Sam ci lincia!- già è contrario alla nostra decisione se facciamo anche ritardo all'appuntamento perché ci siamo fermati a parlare con un colonnello Sam ci ammazza! Arriviamo con il fiatone e con un Samshyte molto arrabbiato che ci guardava malissimo -siete in ritardo!- quando qualsiasi persona si sarebbe scusata io agitai la mano e con aria da menefreghista dissi -sì ma solo un po- - solo un po?- si stava per gettare su di me con le sue prediche quando io con aria annoiata gli dissi -stai calmino che anche se ti metti in punta di piedi non è che diventi più alto.- mi misi le mani in tasca pronta per la sua reazione esagerata e con le risate strozzate di Ryo e con Sam che sta diventando rosso dalla rabbia ci avviammo a mangiare.

Quando sto con loro è l'unico momento in cui sorrido o rido. Non amo stare con le persone e raramente mostro le mie emozioni ma quando sto con loro posso lasciarmi andare e mostrare tutto quello che provo. Non ho idea se questo mio carattere freddo sia solo una maschera formale o è la conseguenza per ciò che è successo ma non arrivo certo a farmi delle domande così complicate, soprattutto se so già che non ho la risposta.

 

La sera faccio fatica ad addormentarmi e continuo a rigirarmi nel letto. Non credo che mi sia rimasta sullo stomaco la cena. Chissà come sta... Un brivido mi percorre la schiena appena mi accorgo di averci pensato di nuovo. Sconfitta dai miei stessi pensieri sfilo da sotto la maglietta un ciondolo d'oro a forma di cuore. È piccolo e lucido, lo accarezzo come se fosse vivo. Lo apro e ne fuoriesce una canzone da carillon. Quella musica così meccanica mi ha sempre tranquillizzato anche nei miei momenti di crisi. Cullata da quella dolce musica le palpebre si fanno sempre più pesanti fino a chiudersi.

 

Mi risveglio di nuovo in quella stanza sento ancora l'odore del sangue. Al mio fianco vedo una bambina di otto anni, capelli neri e occhi decisi ma rigati di lacrime. -Mary!- lo urlo ma dalla mia bocca non esce alcun suono. Alla mia sinistra vedo una ragazzina di nove anni, capelli biondi e con occhi pieni di paura. Capisco subito cosa sta succedendo. Una luce si sprigiona dal cerchio di trasmutazione posto al centro della stanza. Mi butto sulla ragazzina con i capelli neri ma prima che la possa toccare lei si dissolve in tanti pezzi. -Mary!!- lo urlo ancora ma ancora non si sente niente. -n...non capisco! Cosa è successo?- -mi sembra ovvio. Non ci sei riuscita.- mi giro con terrore e vedo solo lo schizzo di sangue che mi bagna la faccia.

 

Mi sveglio di soprassalto, ho una mano davanti a me e sono sudata come un maiale. Sono ancora nel letto dell'albergo, tranquilla. Mi metto seduta e mi massaggio la giuntura della gamba che mi fa un male cane. -Aria sei sveglia?- sento la voce di Ryo fuori dalla porta. Stropicciandomi gli occhi mi alzo. Mentre mi dirigo verso la porta mi lecco la mano normale e me la passai sui capelli per farli scendere. -è arrivata una chiamata dal quartier generale.- la parola quartier generale mi fa schizzare in piedi. Da dietro la porta si sente qualche cosa che cade insieme a me ed io che impreco perché ho sbattuto la gamba contro la sedia. -dal quartier generale?- esco con i vestiti un po' alla caso e con i capelli che non si sa dove arrivano. -era del colonnello Mustang. Dice che è arrivata la risposta per la tua ammissione.- Dopo essermi messa un po' a posto la giacca ed essermi legata i capelli scesi, non passo neanche a fare colazione e corro verso il quartier generale.

 

Una volta arrivata Mustang mi ha porge un orologio d'argento e un paio di carte. -queste sono la certificazione, i codici per i fondi delle ricerche e cose varie.- apre una busta e disse -bhé il comandante supremo ha scelto un secondo nome appropriato.- -e sarebbe?- mi allungò il foglio e lessi -io comandante supremo King Bradley ti nomino alchimista di stato e ti conferisco il nome di fulmine... fulmine?- -fulmine.- ripete a pappagallo Mustang. La fantasia nel dare i nomi è agghiacciante. -complimenti Aria, ora sei ufficialmente un “cane dell'esercito”- io sorrisi amaramente. Presi le scartoffie e l'orologio e mi avviai verso l'uscita. Poco prima della porta mi fermai e chiesi -colonnello Mustang?- -sì?- -gli posso raccomandare il mio amico Ryo? Ci tiene a diventare un militare.- -vedrò cosa posso fare.- mi disse con un sorriso. E almeno una cosa buona l'ho fatta, Ryo ne sarà felice.

 

Fuori dalla porta mi aspettano Samshyte e Ryo -allora?- dissero all'unisono -sono passata!- dissi con il pollice verso l'alto. La cosa mi fa piacere ma se non ci fossero stati loro lo avrei detto come al solito, che non mi fa ne caldo ne freddo -qui ci vuole un dolcetto per festeggiare!- disse Sam con un giga sorriso. -ma non eri contrario alla cosa?- dico io alzando un sopracciglio -cosa centra? I dolci sono sempre dolci.- e grandi risate da parte mia e di Ryo.

 

Era sera ed eravamo appena rientrati in albergo che mi arrivò una chiamata da pensate chi? Ma dal colonnello ovviamente. -Aria? Stanno mobilitando tutti i militari per trovare l'alchimista di ghiaccio. Vai anche tu.- e mette giù senza neanche darmi il tempo di ribattere. Credo sia una delle pecche di essere un'alchimista di stato. -brutte notizie?- chiese Ryo vedendo la mia faccia. -no ma voi non uscite dall'hotel. Devo catturare un'alchimista e la cosa sarà turbolenta.- dissi mentre uscivo -aspetta vengo con te.- dice Ryo. La cosa non mi sorprende, in fondo ora lui è un militare a tutti gli effetti. -anche io.- disse Samshyte. E lui perché diavolo vuole venire? Mi balena in mente il ricordo di Samshyte che adora un alchimista di stato, come diavolo si chiama? L'alchimista di ferro? Di latta? no... com'era... ah sì! L'alchimista d'acciaio -va bene ma devi stare lontano dai posti dove si combatte, capito Sam?- lui gira la testa contrario. So che vorrebbe rendersi utile aiutandomi ma l'unica cosa che è realmente bravo a fare è il peso morto in queste situazioni.

 

 

Arrivati sul luogo dove era stato avvistato Mcdugan l'ultima volta ci ferma un soldato: io gli mostro l'orologio d'argento e passo come Ryo che mostrò il simbolo dell'accademia militare che aveva frequentato e la prova di essere un militare a tutti gli effetti. Grazie colonnello per la rapidità, almeno è stato di parola. Samshyte dovetti farlo passare a forza perché era solo una mascotte. Lo stesso soldato ci disse dove era stato avvistato l'ultima volta. Dopo un po' di ricerche in zona lo trovammo in un vicolo. Era piegato a disegnare qualcosa a terra. -l'alchimista di ghiaccio?- lui si voltò verso di noi -deve venire con noi.- appena vide per intero la mia figura e quella di Ryo fece una faccia strana come se fosse arrabbiato o forse una sorpreso.

   
 
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