Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: Akeryana    21/08/2016    2 recensioni
Quanto sappiamo di Leon Vergas?
Perché non ci hanno mai detto nulla su di lui? Perché all'inizio della serie lui sta con Ludmilla, ma poi con Violetta cambia?
Perché lui prima è cattivo e poi diventa buono?
Perché prima odia Fran, Maxi e Camilla e poi diventano suoi amici?
Ve lo siete mai chiesti? E se le risposte fossero nel suo passato?
Avrete risposte a queste domande.
Vi do il benvenuto nel passato di Leon Vergas.
Non fatevi ingannare dalle apparenze. Lui che sembra felice è in verità colui che soffre di più. Non perdetevi nella strada, potreste non trovare più la via di casa, per quanto difficile è il sentiero che il nostro protagonista ha dovuto percorrere.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Federico, Francesca, Leon, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’uomo che non sei tu

Leon e i suoi amici erano davanti l’enorme entrata dell’accademia e il ragazzo fece per avvicinarsi ma fu trattenuto da un uomo, anzi, una montagna di due metri con occhi castani e capelli neri rasati rigorosamente,sul suo viso non c’era nemmeno una ruga ma i suoi occhi parlavano invece di mille avventure e disavventure.
<<  Leon, ti presento mio zio. Alfredo Heredia. >> 
Il ragazzo si sentiva un verme in confronto all’orso che aveva davanti, si lui aveva un po’ di anni d’allenamento alle spalle, ma quell’uomo invece aveva i segni ancora vividi sulla pelle a significare che le sue battaglie erano ancora accese come da giovane, no che fosse vecchio, però non poteva paragonarsi ai ragazzini che aveva davanti.
<<  Tomas, chi sono questi e cosa ci fate qui? >> chiese l’uomo a suo nipote, con sguardo indagatore.
<<  Scusa la visita senza preavviso zio, ma Leon ha bisogno che tu lo addestri per salvare dei suoi amici che si trovano in pericolo.  >>  spiegò Tomas indicando Leon, per poi continuare a spiegare  <<  Lei è Francesca e lui Diego, sono dei nostri amici ma staranno a guardare assieme a me.  >> 
All’ora l’uomo si rivolse a Leon, scrutandolo attentamente  <<  Ti fa onore essere qui per i tuoi amici, ma non pensare che ti darò vita facile. Ora seguirmi, pivello.  >> 
Leon inghiottì a vuoto la saliva, chiaramente nervoso, e seguì quella montagna con le sembianze da uomo, per poi mettersi nel gruppo con gli altri ragazzi che si dovevano addestrare, ma a quanto pareva non era visto di buon occhio da loro. Si sentivano messi da parte, loro che erano lì da mesi e erano stati sostituiti facilmente da un ragazzino.
Nel mentre Alfredo si metteva al centro del campo, davanti a loro. Leon però, un po’ lontano, vedeva degli uomini con dei pesi, che sembravano due gong in miniatura, attaccati ai polsi mentre cercavano di arrampicarsi su un palo nel tentativo di prendere la freccia in cima, ma non ce l’avrebbero mai fatta in quel modo.
Ma per sfortuna Alfredo se ne accorse <<  Non pensarci nemmeno, pivello. Quei due idioti che stanno cercando di arrampicarsi sono qui da almeno un anni e non ci sono ancora riusciti, tu già entro domani sarai via di qua a piangere da tua madre.  >> 
Tutti si misero a ridere della battutaccia di Alfredo, mentre Leon voleva sprofondare dalla vergogna, non si era mai ritrovato in una situazione del genere, forse era stato uno sbaglio andare lì.
Però, intanto, l’addestramento era iniziato.
Alfredo prese un bastone mentre due suoi uomini lanciavano dei piatti di vetro per aria, lui riuscì a romperli entrambi col bastone prima che toccassero terra con delle mosse di Kung Fu.
<<  Se cercate un fatto io ve lo darò. Gli unni han vita corta Chi vivrà vedrà!  >>  con lo sguardo incitò gli altri a farlo, nemmeno il tempo di prendere il bastano, che un uomo prese uno scorpione da terra e lo mise nella maglietta di Leon mentre lui non guardava, il povero ragazzo cominciò a dimenarsi sentendo le zampette di quell’animale su tutta la schiena, ma nel modo di farlo stava colpendo tutti col suo bastone, mandandoli a terra. Tocco ad Alfredo intervenire togliendogli il bastone dalle mani  <<  E anche se voi siete deboli lavoreremo ancor di più. Si vedrà l’uomo che non sei tu!  >>  afferrò il ragazzo per il colletto della maglietta e lo alzò di almeno due metri da terra, guardandolo male. Francesca e Tomas dovettero tenere fermo Diego dall’andare a prendere a pugni Alfredo.
Subito dopo si spostarono in lato del campo pieno di alberi, Alfredo si mise un secchio d’acqua sulla testa e si muoveva agilmente senza far cadere nemmeno una goccia mentre tutti gli tiravano dei sassi  <<  La foresta è calma ma nasconde in se, mille o più minacce. Vi trasformerò  >> 
Poi, ovviamente, ci voleva qualcuno che facesse vedere agli altri come si faceva, Alfredo scelse Leon, che all’inizio non temeva nulla, lui era cresciuta nella foresta selvaggia, tra animali feroci e serpenti velenosi, cosa poteva capitare?
Leon prese il secchio stracolmo d’acqua e se lo mise sulla testa, ma cambiò espressione quando vide gli sguardi malvagi dei suoi “compagni”, che subito dopo lo martoriarono di sassi e pietre, fino a fargli perdere l’equilibrio e cadere a terra, facendo rovesciare così il secchio d’acqua sulla sua testa, rendendolo zuppo oltre che in imbarazzo.
<<  Fino a far di voi degli uomini, sempre pronti a tutto e poi degli eroi, come me anche voi!  >> 
Ma fortunatamente Leon non era il solo a credere che l’allenamento fosse troppo faticoso, eppure, al tramonto di quella faticosa giornata, Alfredo li costrinse a portare dei pesi per una salita che portava agli alloggi, ma Leon non ne poteva davvero più. Cadde a terra, facendosi seminare dagli altri. Si appoggiò ai gomiti, cercando di rialzarsi, anche sotto l’incitamento dei suo amici, ma nulla, e per sua sfortuna, di nuovo, Alfredo lo notò.
<<  Manca poco tempo, la guerra ormai è qui. Sopravviverete spero ma… Non so  >>  andò da Leon, prendendo anche i suoi pesi aggiungendoli a quelli suoi, per poi ricominciare a correre, ma prima gli lanciò uno sguardo di disgusto, facendo sprofondare ancora più il ragazzo, ancora a terra.
Quella sera Leon, stanco e affaticato, si recava alla sua branda, ma ad attenderlo trovò Alfredo, con in mano uno zaino che conteneva le sue cose, glielo lanciò  <<  Io combatterò ma senza voi, quindi va, non servi più. L’uomo che cerco io non sei tu!  >> 
Appena l’uomo se ne tornò nella sua stanza, Leon guardò il palo, dove ancora c’era la freccia da prendere, nessuno c’era riuscito, lui poteva farcela, usando solo un po’ d’ingegno.
Andò lì e si mise i pesi ai polsi, inizialmente provò ad arrampicarsi normalmente, ma come volevasi dimostrare, cadde di sedere sul terreno, quei pesi lo frenavano, doveva trovare il modo di usarli come appoggio… Certo! Trovato!
Legò i pesi tra di loro e li usò come fossero una fune e salì, in quel momento comparve l’alba e tutti andarono a vedere, per fino Alfredo rimase sorpreso nel vedere che era riuscito a prendere la freccia  <<   E sarai, veloce come è veloce il vento. E sarai, un uomo vero senza timori. E sarai, potente come un vulcano attivo. Quell’uomo sarai che adesso non sei tu!  >> 
L’addestramento finì nel migliore dei modi, Leon dimostrò quanto valeva e si fece amici anche gli altri, e Alfredo decise di metterli alla prova, mandandoli in un campo di battaglia…
 
Ma intanto, in Violetta, qualcosa non andava, il volto di uno strano ragazzo le appariva in sogno, che fosse una persona che conosceva? Eppure lei non lo ricordava… Andò nel giardino sul retro, a riflettere sulle cose strane che le stavano accadendo, perché lei non ricordava il suo passato e all’improvviso il ragazzo dagli occhi verdi le appariva in sogno con tutta la sua bellezza?
Vilu si sedette sull’erba verde a guardare il cielo  <<  Guardami… Non potrei sembrare una buona figlia mai.  Ma lo so, questo ruolo non mi va.  >>  guardò German, Olga e Roberto, un collega di suo padre, dalla porta finestra che dava sul giardino, con immensa tristezza, non si sentiva parte di quel luogo  <<  Sono qui e se io facessi ciò che vorrei… i miei cari perderei.  >>  si alzò e rientrò in casa senza farsi vedere da nessuno, diretta nella mansarda  <<  Dimmi chi è l’ombra che riflette me. Non è come la vorrei, perché… Non so.  >>  entrò nella stanza, piena di abiti della madre ormai in cielo, a quanto le aveva detto il padre, ma lei non ricordava nemmeno il viso… Violetta si mise davanti alla specchiera e tenne la testa china, senza guardarsi allo specchio, temeva di vedere chi fosse riflesso…  <<  Chi sono lo so io e solo io. E il riflesso che vedrò mi assomiglierà!  >>  quando finalmente alzò lo sguardo sullo specchio, ebbe la risposta, rifletteva il ragazzo dagli occhi verdi, non c’era lei, ma lui, eppure lui faceva i suoi stessi movimenti, cosa significava?  <<  Quando il mio riflesso avrò… Sarà uguale a me  >>  Violetta uscì dalla stanza con lo sguardo basso, mentre da lontano, lo specchio ingannava la realtà, mostrando il riflesso… Di Leon.
 
Ormai i ragazzi erano sul campo di battaglia, ad attendere l’attacco. Per ordine sia di Leon, che di Alfredo, Tomas, Francesca e Diego erano rimasti all’accampamento per paura che gli potesse succedere qualcosa.
Nel tragitto Alfredo si mise al fianco di Leon, per parlare un po'.
<<  Devo ammetterlo ragazzo, mi hai sorpreso, e non di poco, pensavo che un pivello come te sarebbe corso via con la coda tra le gambe.  >> 
<<  Dovrebbe essere un complimento?  >> 
<<  Ma non prenderci la mano con me, ti posso ancora uccidere senza nemmeno sporcarmi le mani. Chiaro?  >> 
<<  Cristallino signore!  >> 
<<  E non voglio che ti monti la testa.  >> 
<<  Certo che no signore!  >> 
<<  Mi stai prendendo in giro, pivello?  >> 
<<  Mai e poi mai signore!  >> 
L'uomo lo guardò storto, finalmente un momento di pace, ma durò pochi istanti, subito dopo una freccia colpì la spalla di Alfredo, che in quel momento era distratto a parlare con Leon. Tutti si misero sull'attenti pronti a colpire il nemico, un gruppo di soldati provenienti da oriente molto probabilmente. Leon e gli altri erano in netto svantaggio, loro avevano armi potenti anche se usate da lontano, dovevano avvicinarsi, ma a farlo sarebbero morte troppe persone. Una persona doveva sacrificarsi. Una persona folle, che sapeva che stava rischiando la vita…Chi meglio di Leon?
Lui sapeva bene che doveva e soprattutto voleva, il pensiero che se non fossero riusciti a fermarli avrebbero attaccato Buenos Aires… Doveva riuscirci. Prese un fucile e corse con quello fino ad arrivare a pochi passi dai nemici, sparò un colpo, ma li manco, tutti ne furono scioccati. Alfredo infatti gridò  <<  Come hai potuto mancarli?!  >> 
<<  Non miravo a loro!  >> 
Dietro a tutti loro, nel loro campo, c’era un prato pieno di bombe a mano, con quello sparo le fece attivare, per poi correre via per evitare di essere spazzato via come l’esercito nemico. Mentre tutti esultavano entusiasti della vittoria e acclamavano Leon, l’eroe, per fino Alfredo gli sorride. Leon si sentiva davvero felice.
Quella notte tornarono al rifugio a festeggiare la vittoria anche con Tomas e gli altri, ma Diego, a un certo punto, si allontanò da tutti rifugiandosi nell’oscurità della foresta. Solo Leon e Francesca se ne accorsero, e lei si offrì di andare da lui.
L’unico pensiero di Diego era rivolto alla ragazza che lo aveva conquistato mentre era alla ricerca del suo migliore amico.
E’ un emozione nuova per me.  Mi sento scosso senza nessun perché, ma capisco che c’è molto più da scoprire.
Francesca lo guardava nascosta e sorrideva ammaliata
Il cuore sta impazzendo perché, penso più spesso a lui che non a me e lo voglio felice da morire.
Ma per suo sfortuna Diego se ne accorse, allora lei si nascose dietro l’albero, arrossendo, e lui ridacchiò.
C’è qualcuno che mi vuole bene, che strana sensazione. Io non mi sono mai sentito.
Lui fece per avvicinarsi a lei, ma inciampò in un ramo caduto finendo faccia a terra e questa volta fu lei a ridere.
Com’è buffo! E’ la prima volta che un sogno mio si avvera.          Io non mi sono mai sentita così.
Diego e Fran, una volta che lui si rimise in piedi, si allontanarono ancora un po’ dagli altri e lei ne approfittò per mostrare a Diego le bellezze della foresta, ma lui pensava solo a una cosa…
Sento un calore dentro di me.
Lei gli sorrise un po’ imbarazzata, notando che Diego la stava fissando.
Se mi sorride mi sento sciogliere. Sento il cuore che batte più forte. Che follia!
Lui allora non resistette più, la afferrò per i fianchi portandola a un palmo dal suo viso.
Non so più parlare appena dice ciao.
Francesca allora divenne rossa come un peperone, ma lo lasciò fare inebriata dal suo profumo e dal cuore che le batteva a mille.
Io non mi sono mai sentita…
Diego a quel punto la baciò con tutta la dolcezza che aveva nel cuore e lei ricambiò con infinito amore.
Io non avrei immaginato… Io non mi sono mai sentito così.
 
Ma intanto, non tutti potevano essere felici e vivere una bellissima fiaba come quello delle principesse e dei principi. Infatti, mentre nessuno guardava, Alfredo si ritirò nella sua stanza, dove ad attenderlo c’era suo fratello Felipe.
-Allora, Alfredo, cosa mi dici di Leon? Qual è il suo punto debole?-
-Felipe, Leon… E’ troppo forte per te, non potrai mai batterlo… Mai.-
-Cosa stai dicendo?! –
-Quel ragazzo è speciale, non si farà mai piegare.-
-Io troverò il modo e quel giorno lui e tu, meschino traditore, pagherete!- l’uomo se ne andò sbattendo con forza la porta, lasciando il fratello da solo, coi suoi pensieri.
“Resisti Leon, per tutti noi.”
 
Nota autore: Salve a tutti! Mi dispiace per il ritardo ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, che secondo me è molto emozionante. Scusate ma dovrò essere breve. Cosa succederà a Leon? Felipe lo catturerà con l’aiuto di Tomas? Cosa ne pensate del romantico bacio Diecesca? Che fine hanno fatto Maxi e Nata? Perché Violetta ha come riflesso Leon? Recensite. Un beso.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: Akeryana