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Autore: ElisBettis    22/08/2016    3 recensioni
Dal primo capitolo.
«Uno: chi ti ha autorizzata ad entrare. Due: chi ti ha dato il permesso di spegnere lo stereo?» domandò nervoso riaccendendolo.
«Potresti abbassare per favore?» domandò Casey spegnendolo di nuovo per farsi sentire.
[...]
«Come hai detto tu sei stata costretta a cambiare casa. Ciò significa che adesso vivi qui, a casa mia» rispose enfatizzando l’ultimo concetto «Nessuno mi ha mai detto di abbassare la musica, e di certo non lo farà l’ultima arrivata. Mia la casa, mie le regole» aprì trionfante la porta della stanza invitandola a uscire facendole un cenno della testa.
Casey ringhiò infuriata e uscì fuori sbattendo i piedi. Odiava il suo nuovo fratellastro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Casey McDonald, Derek Venturi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova famiglia.





 
«Vi dichiaro marito e moglie».
La vita di Casey era finita, quelle cinque parole l’avevano demolita in meno di tre secondi. Per carità, George era fantastico e amava sua madre, ma sapeva che la sua vita sarebbe cambiata di lì a poco.
Nuova casa, nuova città, nuovi scuola, nuovi amici. Una nuova vita la aspettava, nessuno le aveva chiesto cosa ne pensasse e, in ogni caso, lei non avrebbe mai confessato a nessuno che non voleva abbandonare le sue vecchie abitudini, soprattutto alla madre. La donna aveva sofferto tanto per il padre, era andato via con un’altra molto più giovane e non le avrebbe impedito di essere di nuovo felice con un uomo che la trattava come una principessa.
Sua sorella era entusiasta di questa nuova convivenza, non aveva poi così tanti amici nella sua vecchia città e odiava la casa in cui abitava, era piena di troppi oggetti che le ricordavano il padre, e ogni stanza rappresentava una situazione diversa.
Lizzie aveva sofferto davvero molto per la separazione dei suoi genitori, l’aveva resa ancora più chiusa in se stessa e timida di quanto già non fosse, parlava poco e solo con sua madre e sua sorella.
Casey era invece sempre stata la colonna portante, non aveva mai mostrato quanto stesse male, lei era quella forte, quella su cui le altre due donne facevano affidamento nei momenti in cui si sentivano più deboli, per questo Lizzie le era così grata e affezionata.
Casey era quella indistruttibile, mentre lei aveva il ruolo di quella dall’aria tosta ma sofferente e solitaria.
Per questo era stata stranamente felice quando conobbe Edwin e Marti, i suoi futuri fratellastri, che si erano dimostrati molto simpatici sin dal primo momento e che l’avevano accolta a braccia aperte, si era sentita parte di una famiglia, e questo già la faceva stare meglio.
Anche Casey li trovava adorabili, Marti le si era affezionata molto dato che non aveva mai avuto una sorella maggiore, ed era sicura che Edwin avesse una piccola cotta per Lizzie dal modo in cui la guardava e le stava intorno ogni volta che si incontravano.
Edwin era un ragazzino di undici anni molto giocherellone e spiritoso, qualche volta dispettoso ma sempre in maniera discreta, e si divertiva a fare scherzi e a confabulare con Lizzie. Non somigliava per niente a George, che aveva l’aspetto da componente di un band rock – con i suoi capelli lunghi biondi e il fisico asciutto – al contrario era un ragazzetto semplice, un po’ pacioccone per via dello sviluppo, con capelli corti e castano scuro e gli occhi marroni.
Marti, invece, era una bellissima bambina di sei anni con i capelli lunghi fino alle spalle con la frangetta di colore castano scuro e due occhi grandi e blu, era forse un po’ viziata, ma rimaneva comunque tenerissima.
George aveva anche un altro figlio, Derek, di quattordici anni come Casey, ma nessuno lo aveva mai conosciuto – ad eccezione di Nora ovviamente – perché non aveva mai voluto partecipare agli innumerevoli pranzi e cene che i due nuovi sposi organizzavano spesso.
Lo aveva sempre e solo sentito nominare, soprattutto da Edwin che lo venerava, ma non lo aveva nemmeno mai visto in foto.
Casey non aveva mai capito perché non volesse partecipare a queste riunioni, forse perché era spaventata quanto lei all’idea di questa famiglia allargata - aveva pensato più volte. Ma se era adorabile quanto i suoi fratelli e suo padre, allora sarebbero andati sicuramente d’accordo.

«Allora, che te ne pare?» domandò Nora entrando nella stanza che Casey e Lizzie avrebbero dovuto condividere.
«È troppo piccola, lo sai. Ho bisogno dei miei spazi per studiare e ballare» commentò Casey in tutta sincerità. Non le dava fastidio condividere la stanza con sua sorella, ma in quella cameretta c’era si e no spazio per i due lettini su cui avrebbero dovuto dormire e se c’era una cosa a cui Casey teneva, era avere abbastanza spazio per organizzare le cose alla perfezione, era maniaca dell’ordine infatti.
«Lo so tesoro, infatti sto cercando una soluzione con George in modo che ognuna di voi possa avere una propria stanza» la porta di casa si chiuse in modo brusco, qualcuno era tornato in anticipo.
«Ecco Derek» sorrise Nora, riconobbe subito il modo poco delicato del ragazzo nel chiudere le porte.
Lizzie si precipitò al piano di sotto, era curiosissima di vedere com’era fatto il suo nuovo fratellastro, ma nel momento in cui le fu davanti rimase impalata per la timidezza e distolse lo sguardo dal ragazzo per poggiarlo verso le scale, dalle quali Nora stava scendendo per andare a salutarlo.
«Ciao Derek, lei è mia figlia Lizzie» Derek le porse la mano per farsela stringere, poi tirò su in spalla il suo giacchetto di pelle con l’altra e si precipitò di corsa verso la sua stanza.
Casey nel frattempo era rimasta nella sua camera a sistemare alcune cose e, quando qualche secondo dopo aprì la porta ed uscì, quasi si scontrò con un bel ragazzo dagli occhi e i capelli scuri, con uno stile di vestire simile a quello di George.
«Oh ciao. Io sono Casey» si presentò la ragazza «Tu devi essere Derek, vero?» domandò, la mano ancora in aria che aspettava di essere stretta.
«Già» rispose il ragazzo prima di chiudersi la porta alle sue spalle, che era esattamente di fronte a quella della ragazza.
Che scortese, pensò Casey mentre rientrava nella sua camera, l'aveva infastidita.

A cena non si incontrarono, Derek era rimasto a casa nella sua stanza a mangiare pizza e guardare i videogiochi, e Casey aveva fatto altrettanto intenta a studiare per  il giorno dopo. Il resto della famiglia invece aveva deciso di mangiare fuori in un ristorante cinese.
Aveva appena preso in mano le fotocopie con il programma che era stato eseguito dai vari corsi che aveva deciso di frequentare, quando dalla stanza di fronte un rumore assordante cominciò a farsi spazio per tutta la casa impedendo a Casey di concentrarsi.
Derek aveva acceso lo stereo con la sua musica rock/metal alzando il volume al massimo, e le grida di Casey che gli chiedeva gentilmente di abbassare furono sovrastate completamente – in realtà Derek aumentava il volume di proposito ogni volta che la voce della sorellastra arrivava attraverso le pareti.
Uscì fuori dalla sua camera e bussò energicamente alla porta del ragazzo. Non ottenendo risposta entrò, Derek era di spalle e si accorse della sua presenza solo quando la musica cessò.
«Uno: chi ti ha autorizzata ad entrare. Due: chi ti ha dato il permesso di spegnere lo stereo?» domandò nervoso riaccendendolo.
«Potresti abbassare per favore?» domandò Casey spegnendolo di nuovo per farsi sentire.
«E perché mai dovrei?» chiese sovrastandola con la sua statura.
«Sto cercando di studiare e con tutto questo casino non ci riesco».
«Quale idiota si mette a studiare alle nove di sera!» esclamò Derek prendendola in giro.
«Qualcuno che è stato costretto a cambiare casa e scuola e che deve recuperare il programma, idiota» sottolineò l’ultima parola sentendosi offesa. Non aveva il diritto di trattarla male o prenderla in giro come meglio credeva, nemmeno si conoscevano.
Derek serrò la mascella, nessuno gli mancava di rispetto.
«Quindi, per favore» riprese, poi, calma «Non ti sto chiedendo di spegnere lo stereo, ma semplicemente di abbassare il volume».
«Come hai detto tu sei stata costretta a cambiare casa. Ciò significa che adesso vivi qui, a casa mia» rispose enfatizzando l’ultimo concetto «Nessuno mi ha mai detto di abbassare la musica, e di certo non lo farà l’ultima arrivata. Mia la casa, mie le regole» aprì trionfante la porta della stanza invitandola a uscire facendole un cenno della testa.
Casey ringhiò infuriata e uscì fuori sbattendo i piedi. Odiava il suo nuovo fratellastro.

Alle sette del mattino Casey si svegliò, come d’abitudine, grazie alla suoneria della sua sveglia.
Si alzò con calma dal letto e prese i vestiti da indossare, che aveva deciso e posato sulla sedia la sera precedente, e si diresse verso il bagno.
Bussò per assicurasi che non ci fosse nessuno al suo interno e aprì la porta per entrare.
«Ehi!» esclamò massaggiandosi la spalla.
Derek l’aveva appena spinta contro lo stipite della porta facendole sbattere spalla e braccio sinistro violentemente.
«Oh scusa, non ti avevo vista» rispose sarcastico voltandosi e battendosi una mano sulla fronte.
«Esci, sono arrivata prima io!» ribatté cercando di mandarlo via tirandolo per la manica.
Derek scoppiò a ridere nel vedere la faccia buffa di Casey che, con le guance gonfie, cercava di trascinarlo senza alcuna forza.
«Senti, vado prima io Baby» la ragazza rabbrividì a quel nomignolo viscido che le aveva appena affibbiato e preferì andarsene prima di cominciare una discussione la mattina presto.
«Odio Derek» si lamentò sedendosi sulla sedia. Solo in quel momento si accorse che, oltre a Lizzie e sua madre, si trovavano nella stanza anche George, Edwin e Marti.
«Ehm, grazie Casey» rispose l’uomo ridendo.
«Scusami George, ma mi sta rendendo questa convivenza impossibile! Stavo per entrare in bagno e mi ha praticamente sbattuta fuori, e io avevo la precedenza perché ero arrivata prima!»
«Nessuno ha la precedenza nel bagno in questa casa» commentò Edwin «Derek va per primo perché gli serve tempo per improfumarsi. Sai, lui ci tiene a fare colpo» concluse facendole l’occhiolino.
Nora guardò contrariata suo marito, adesso erano in sette a vivere sotto lo stesso tetto e, per quanto Derek fosse abituato a certi ritmi, avrebbe dovuto imparare a seguire degli orari, una specie di tabella di marcia, in modo che ognuno avesse potuto usufruire del bagno a sufficienza.
«D’accordo, parlerò io con Derek» si arrese George, non voleva avere problemi con Nora o le sue figlie a causa del comportamento sgarbato di Derek.
Quest’ultimo dopo una mezz’ora buona si decise ad uscire dal bagno, le grida di Casey che lo supplicavano di sbrigarsi non erano servite a niente, e uscì solo quando fu George ad aprire la porta e a rimproverarlo di far entrare anche gli altri. Ormai però era tardi, e Casey non ebbe il tempo di farsi la doccia e prepararsi come avrebbe voluto, perciò si limitò a rinfrescarsi velocemente il viso, lavarsi i denti e vestirsi.

Sistemò il suo nuovo armadietto ordinando i libri in ordine di grandezza e spessore in modo che andassero a formare una fila in ordine crescente, appese qualche foto e souvenir per personalizzarlo e controllò la fotocopia con le materie che avrebbe avuto quel giorno.
«Ciao, io sono Emily» esorsì una ragazza avvicinandosi «Tu sei Casey» la ragazza poté notare che la sua non era una domanda, ma un’affermazione.
«Già si parla di me?» domandò l’altra chiudendo l’armadietto alle sue spalle.
«La scuola è grande, ma le voci corrono veloci» Emily era una ragazza davvero socievole ed espansiva, aveva pensato di avvicinarsi e presentarsi a Casey perché immaginava come una ragazza si potesse sentire a frequentare una scuola nuova e a ritrovarsi a partire da punto a capo completamente sola. Perciò le era sembrato carino rendersi disponibile nei suoi confronti.
«Come mai ti sei trasferita qui a Londra? – città dell’Ontario – a tua madre non piaceva più Toronto?» scherzò e Casey notò che sapeva molte cose sul suo conto, ma del resto anche nella sua precedente scuola le notizie sui nuovi studenti erano quelle di cui tutti venivano a conoscenza.
«No, ha sposato un altro uomo e adesso viviamo con lui e i suoi figli, di cui uno di questi frequenta questa scuola. Probabilmente lo conosci» Casey si accorse che la ragazza occupava l’armadietto alla sua sinistra ed era contenta che l’unica ragazza che aveva conosciuto avesse l'armadietto quasi di fronte al suo così avrebbero potuto passare molto tempo insieme e conoscersi meglio.
«Oh, pure qua ti devo avere vicina?» una voce irritante, proveniente da destra, interruppe il discorso delle due ragazze.
«Non posso crederci» sussurrò a bassa voce chiudendo gli occhi e sospirando. Respirò profondamente una seconda volta e si girò dalla parte opposta «Tu cosa ci fai qui?» domandò.
«Si da il caso, mia cara, che questo sia il mio armadietto» rispose tirando fuori il libro di storia, la superò veloce e raggiunse un gruppo di ragazzi alla fine del corridoio che lo salutarono entusiasti – durante il tragitto, poté notare Casey, alcune ragazze lo avevano salutato con delle risatine nauseanti.
Non poteva credere che lo avrebbe avuto in mezzo ai piedi anche a scuola, sperava che almeno lì avrebbero potuto far finta di non conoscersi.
«Tu conosci Derek Venturi?» strillò quasi Emily.
«È lui il ragazzo di cui ti parlavo, è insopportabile»
«Derek Venturi è il tuo fratellastro e vive sotto il tuo stesso tetto?» chiese alzando ancora di più il tono.
«Smetti di chiamarlo di continuo per nome e cognome nemmeno fosse una star del cinema?» chiese irritata Casey. Adesso l’unica persona che aveva conosciuto era una fan sfegatata di quell’idiota.
«Una star del cinema no, ma la star della scuola sì!» ribatté Emily incamminandosi verso la lezione di algebra.
«Come?» domandò l’altra.
«Ti rendi conto di essere la sorellastra del ragazzo più figo e popolare della scuola?» chiese a sua volta la ragazza mulatta che aveva sempre avuto una cotta per lui «Noi semplici ragazze possiamo solo sognare di ricevere un saluto da Derek, e tu invece hai addirittura l’onore di viverci insieme!»
«Sì, viverci insieme ricevendo in cambio offese e dispetti da parte sua ogni giorno!» borbottò Casey che, al contrario della nuova amica, non lo sopportava per niente.
«Non sai cosa darei per essere al tuo posto» sospirò Emily sognante, accompagnandosi con una leggera alzata di spalle.

«Derek!» strillò esasperata «Mamma! Derek l’ha fatto di nuovo!» entrò arrabbiata in soggiorno attirando l’attenzione di tutta la famiglia.
«Cos’è che avrei fatto?» domandò seguendola con calma.
«Io stavo per entrare in bagno e lui mi ha preceduta. E questa volta non usate la scusa che si deve preparare per andare a scuola» puntò un dito contro Edwin e George, ricordando l’atteggiamento che avevano avuto la mattina stessa.
«Infatti ora mi devo preparare per uscire» la sbeffeggiò.
«Ok, qui c’è bisogno di una riunione di famiglia» si intromise Nora, George appoggiò immediatamente la sua proposta e fecero sedere i due ragazzi per discuterne insieme.
«Tra l’altro per la cameretta ancora non si trova una soluzione. Non posso andare al bagno in santa pace e non posso avere nemmeno uno spazio tutto per me per studiare e ballare» le veniva da piangere dalla rabbia, la irritava tutta questa convivenza, era troppo complicata.
«Certo, immagino quanto siano grandiose le tue capacità di ballerina» scherzò il ragazzo.
«Derek!» lo rimproverò George.
«Facciamo così, tu entri prima al bagno ogni volta che ti pare» propose Casey.
«Continua» rispose il ragazzo, forse la sorellastra aveva trovato un compromesso che avrebbe giovato a entrambi.
«E in cambio mi dai la tua stanza, è grande abbastanza per soddisfare i miei bisogni» rispose con un sorrisetto di sfida.
«Cosa? Stai scherzando?» domandò Derek alzandosi in piedi piuttosto infuriato.
«Ok ragazzi, basta» si intromise George piazzandosi tra i due e facendoli rimettere seduti.
«Derek non cambierà la sua stanza. Gli appartiene da quando era bambino e ci è molto affezionato»
«Sì, ma anche Casey ha bisogno di una sua stanza personale, così come ne ha bisogno Lizzie» disse Nora in difesa di sua figlia.
«Lo so, hai ragione. Quindi ora noi troveremo una soluzione» disse l’uomo riferito a lei e alla moglie «E voi intanto andate nelle vostre stanze, e basta discussioni» e con quella frase sperò che il discorso fosse concluso.

La soluzione alla fine si era trovata, Casey avrebbe dormito nella camera da letto di Nora e George – grande abbastanza per lei – e i due avrebbero dormito al pian terreno, dove sarebbero potuti stare comodi e in tranquillità, senza avere sempre tra i piedi i ragazzi.
L’unico lato negativo era che la camera di Casey adesso si trovava a fianco a quella di Derek, ma avrebbe fatto di tutto per non farci troppo caso.
«Beh, sei contenta della nuova sistemazione?» una voce alla sue spalle la fece sussultare.
Era mezzanotte inoltrata ed era convinta che stessero tutti dormendo, lei però non riuscendoci aveva deciso di guardare un po’ di televisione.
Quando si girò ad osservarlo poté notare che il ragazzo indossava solamente i pantaloni del pigiama mentre il petto era completamente nudo e gli addominali si potevano notare benissimo.
«Ci sono altre persone in questa casa, potresti vestirti così eviti agli altri il vomito facile?» chiese alzandosi.
«Come se non ti piacesse quello che stai vedendo» rispose avvicinandosi.
«Esattamente» rispose la sorellastra mentre cercava di superarlo.
«Dove vai?» domando Derek che si spostava davanti a lei ogni qual volta tentasse di fare un passo verso le scale.
«Lontana da te!» esclamò spintonandolo via e correndo verso la sua stanza.
Era ufficiale. Lei odiava Derek Venturi.

 
 
 
   
 
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