D’accordo, bisognava ammetterlo.
Di certo quei capelli avrebbero avuto bisogno di una sistemata.
E la pelle era di una tonalità un po’ troppo scura per i canoni del XVIII secolo, per carità.
Per non parlare del suo caratterino. Sempre a ficcare il naso dappertutto.
Come dimenticarsi poi della sgradevolissima abitudine di allungare le mani per cercare di toccarlo? E quel suo fingere di non vederlo?
Lui, James August Peregrin Pimplebottom, aveva i suoi limiti, e sopportare quella ragazza andava ben oltre ad essi.
Ma, doveva ammettere, se si ignoravano questi difetti, Leslie Hay risultava anche gradevole.
La prima volta che giunse a questa conclusione per un attimo si domandò se non fosse pazzo. Ma poi Leslie sorrise, percepita la sua presenza, guardando nella direzione sbagliata, un po’ più a destra di dove si trovava lui, e James sentì qualcosa di caldo stringergli il petto in una morsa. E si disse che non gli importava di essere pazzo, perché quel sorriso era bello. Soprattutto perché l’aveva indesideratamente provocato lui.
164 parole - 22/08/2016