Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Leila 95    23/08/2016    2 recensioni
Sono la Principessa Leia Amidala Organa, figlia di Bail Organa, erede al trono di un mondo che ormai non esiste più, e voglio raccontare una storia. Una storia di guerra, di terrore, ma soprattutto una grande storia d'amore. La mia.
Il destino è stato molto crudele con me: mi ha fatto incontrare un uomo fantastico, di cui mi sono perdutamente innamorata, e poi me l'ha portato via, forse per sempre. Un uomo arrogante, spaccone e presuntuoso che, a dispetto di tutti i pronostici, ha saputo conquistare il mio cuore. Un uomo di nome Han Solo.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
---SOLO PER UNA NOTTE---
Anche se sono sveglia già da un pezzo, non voglio affatto aprire gli occhi. Oggi è l'ultimo giorno del nostro lungo viaggio verso Bespin, siamo praticamente arrivati a destinazione. 
Sono tristissima: l'arrivo a Bespin pone inevitabilmente fine al sodalizio che c'è stato fra me e Han, perché ora ognuno prenderà la sua strada e lui sparirà per sempre nell'immensità della galassia.
Lo sento cantare sotto la doccia, nel minuscolo bagno adiacente a quella che è diventata ormai la nostra cabina.
Non appena la porta del bagno si apre, spalanco gli occhi e mi puntello sui gomiti per poterlo vedere.
Esce con solo un asciugamano a cingergli i fianchi - probabilmente non pensava che io fossi sveglia. 
"Ehi!" esclama quando mi vede. "Buongiorno!"
Si avvicina sul letto e mi pianta un sonoro bacio in fronte. "Cinque minuti ed il bagno è tutto tuo."
Si è appena rasato, profuma di bagnoschiuma e dopobarba. 
Gli sorrido ed annuisco. "Che cosa stavi cantando prima, sotto la doccia?" gli chiedo. 
"Mi hai sentito?!"
Annuisco di nuovo. 
"Una vecchia canzone corelliana. Una canzone d'amore. Era molto di moda ai miei tempi, sai?"
Già, ai suoi tempi...a volte dimentico quanti anni ci sono di differenza fra di noi. A questi si aggiungono le molte esperienze che hanno caratterizzato le nostre vite, e che nella sua vita sono molte di più.
Questo fa di lui un uomo vissuto e di me una ragazzina impacciata e alle prime armi, almeno in fatto di relazioni.
"Non canti troppo male" gli dico, nascondendo un sorriso.
"Un'altra delle mie doti nascoste...sono un uomo ricco di sorprese, dovresti averlo capito ormai." 
"Già." Afferro decisa il suo viso fra le mani e mi concedo un più adeguato buongiorno baciandolo a lungo sulle labbra. 
Ormai le mie iniziative non lo sorprendono più: è stato lui ad insegnarmi il linguaggio del corpo, che percorre strade che le parole non conoscono, e ora entrambi preferiamo comunicare così. 
**********
Mi rimetto, con riluttanza, la tenuta da combattimento che avevo su Hoth, e che ho portato con me su quest'astronave, in quella che sembra una vita fa. È davvero scomoda ed inadeguata, ma purtroppo non ho altri vestiti con me. Raccolgo i miei capelli in due trecce che incrocio sopra la testa e mi guardo allo specchio. Riconosco il generale dell'Alleanza Ribelle, la senatrice senza scrupoli, il genio politico e militare...non la ragazza sognatrice e innamorata di un pazzo contrabbandiere che ho scoperto di essere. 
Bentornata Altezza.
Nella cabina di pilotaggio anche Han è tornato nei suoi panni: ha rimesso persino il blaster nella fondina ed il coltello a serramanico assicurato all'altezza del polpaccio. 
L'idillio è finito. È stato bello finché è durato, ma ora è giunto il momento di tornare con i piedi per terra e di affrontare la realtà. Una realtà nient'affatto piacevole, a giudicare da come ci stanno accogliendo allo spazioporto di Bespin, ovvero con laser a tutto spiano.
Incrocio lo sguardo di Han: anche lui, come me, è confuso e impaurito da questa accoglienza imprevista, anche se non vuole darlo a vedere. Tenta di comunicare con lo spazioporto, ripetendo che le nostre intenzioni sono pacifiche, finché non ottiene di poter atterrare a Cloud City.
Quando usciamo dal Falcon, una volta a terra, non troviamo nessuno ad accoglierci. Han cerca di mostrarsi impavido come al solito, per infonderci sicurezza, ma i suoi occhi tradiscono l'ansia che lo pervade.
Dopo attimi che paiono interminabili, finalmente arriva un piccolo gruppo di persone, guidato da un uomo di colore elegantemente vestito. 
"Vedi? Il mio amico" dice Han indicandolo.
Mormora qualcosa a Chewie e poi si avvicina al gruppo. 
"Hai un bel coraggio a venire qui dopo tutto quello che è successo" esclama l'uomo rivolgendosi a Han con sguardo truce. 
Non riesco a capire cosa risponde Han, perché è di spalle ma, dopo un momento di forte tensione, i due si abbracciano come vecchi amici.
Decido di avvicinarmi e di presentarmi.
"Sono Lando Calrissian, l'amministratore di questa base." dice Lando con tono suadente. "E tu chi saresti?" 
"Leia" rispondo asciutta. Tutto questo melenso mi insospettisce terribilmente, soprattutto se ripenso all'ostilità con la quale ci hanno accolto al nostro ingresso nell'orbita del pianeta. 
"Benvenuta a Cloud City, Leia." Mi prende la mano e la bacia sul dorso. 
Incrocio lo sguardo di Han, infiammato di gelosia nei confronti del suo amico.
Mi afferra la mano appena baciata e mi allontana prontamente dalle grinfie di Lando, mormorando qualche imprecazione. 
Mi piace vedere che sia geloso di me, che si scaldi così tanto a causa mia.

"Che cosa vi porta qui?" dice Lando, cambiando argomento. 
"Riparazioni. Il Falcon è messo un po' male..."
"Cosa hai fatto alla mia nave?"
"La tua nave!?" esclama Han indispettito. "Ehi, amico, ricordati che l'ho onestamente vinta. Devi sapere dolcezza" continua rivolgendosi a me "che hai davanti l'ex proprietario del gioiellino alle nostre spalle, e che non accetta tuttora di essersela fatta scappare."
**********
Lando ci ha offerto un lauto pasto in uno dei ristoranti più chic della città, ovviamente di sua proprietà: tornare a mangiare frutta e verdura fresca e cibo non precotto - dopo un mese di sopravvivenza con le scorte alimentari del Falcon - è stato un piacere immenso per tutti. 
Mentre mangiavamo, Lando ci ha chiesto se io e Han stiamo insieme. 
"Certo che stiamo insieme." ha sbottato Han. "E non ho alcuna intenzione di perderla al gioco. Quindi, Lando, puoi benissimo scordarti che esista." ha aggiunto, prendendomi la mano sotto al tavolo e stringendola forte. 
"Sarà molto difficile, amico." gli ha risposto Lando sorridendomi mellifluamente. 

Questa è la prima occasione in cui io e Han ci mostriamo come una coppia: è un'impressione strana, ma tutt'altro che spiacevole.
Mi stupisce un poco che Han abbia voluto mettere la situazione in chiaro sin da subito con il suo amico: stare da soli su una nave è una cosa, ma mostrarsi insieme pubblicamente è diverso. Una parte di me aveva temuto che, una volta scesi dal Falcon, la nostra vicinanza si sarebbe dissolta, per tenere saldo l'orgoglio o il pudore, o più semplicemente perché non era animata da sentimenti veri ma solo dalla noia di trascorrere tutto quel tempo da soli sull'astronave. E invece Han mi ha sorpreso ancora una volta, mostrando di tenere davvero a me.
Dopo aver mangiato Lando ci ha mostrato le miniere di gas dei suoi impianti e gli interni della sua base operativa, poi ci ha condotto in un alloggio preparato per ospitarci: un salottino circolare con divanetti bianchi che dà su quattro porte, ognuna delle quali porta ad una stanza da letto. Dalla terrazza la vista sulla città al tramonto è mozzafiato, perché siamo in uno dei grattacieli più alti di Cloud City.

Han è andato subito con Chewie a controllare il Falcon e a aiutare i meccanici che Lando ha messo a lavorare all'astronave, e io ne ho approfittato per fare un bel bagno rilassante. Un altro piacere che avevo dimenticato, visto tutto il tempo trascorso a usare la doccia sonica del Falcon.
Stare nell'acqua calda e profumata della vasca mi aiuta a distendere i nervi, a sciogliere la tensione accumulata e a riflettere. 
Questa storia con Han mi ha privato di ogni briciolo di fiducia in me stessa e oramai sono completamente dipendente da lui. Dubito di qualsiasi cosa, sono sempre in ansia, e soltanto lui sembra in grado di rassicurarmi e di infondermi sicurezza. 
E pensare che un tempo mi consideravo una donna forte!
Dopo più di un'ora mi decido ad uscire dalla vasca. Mi asciugo con molta cura, mi pettino a lungo i capelli e scelgo tra le camicie da notte che Lando mi ha messo a disposizione una color arallute, scollata quanto basta e con piccoli brillantini applicati sulla parte finale. Sono tutte davvero bellissime, di ottima fattura e immagino molto costose, come del resto sembrano essere tutto il resto della biancheria e dell'arredamento della stanza. Non riesco a capacitarmi di come Han possa avere un amico così raffinato ed elegante. O meglio, di come un contrabbandiere dei bassifondi abbia potuto trasformarsi in un viveur di così gran classe. 
Lascio i capelli completamente sciolti, perché ho imparato che a Han piacciono di più così...quante cose ho capito in questi giorni, su me stessa innanzitutto. Per esempio, che è bello sentirsi ammirata, desiderata, sapere di piacere a qualcuno, percepire lo sguardo di un uomo che ti guarda come se fossi un oggetto prezioso. In effetti, ho sempre avuto bisogno di sentirmi così, che qualcuno mi amasse...solo che Han Solo non corrispondeva affatto alla descrizione del mio uomo ideale.
**********
Entro silenziosamente nel salottino. Han è affacciato alla finestra - che offre una vista mozzafiato sulla città di Cloud City - e non pare accorgersi della mia presenza.
"Buonasera Han" dico per attirare la sua attenzione. 
Al mio saluto si volta subito verso di me e mi fissa sbalordito. Apre la bocca ma non emette alcun suono, mentre il suo sguardo mi mette in tremendo imbarazzo. 
"Che hai da guardare?!" esclamo.
Ci mette un po' per recuperare l'abilità a parlare. "E chi ti guarda!" 
"Sei uno sciocco."
"E tu sei davvero stupenda."
Ecco, ora sono totalmente nel pallone. Ho sempre esercitato un grande potere sugli uomini, e la cosa non mi ha mai creato problemi. Essere un generale comporta il fatto di dover avere a che fare con molti uomini, soldati, e anche la mia carriera diplomatica e politica mi ha costretto sin da giovanissima a relazionarmi con l'universo maschile. Gli uomini mi hanno sempre guardato con rispetto, timore. Nessun uomo mi ha mai guardato come Han sta facendo adesso: i suoi occhi ardono di desiderio, di lussuria, di brama. Questo mi spaventa. 
Non ho paura che Han possa farmi del male, ho paura perché non so come devo comportarmi adesso, come devo sfruttare il mio nuovo potere. 
"Vieni." Si toglie la giacca e batte la mano su uno dei candidi divanetti. "Voglio provarlo."
Mi avvicino cercando di non dare a vedere la mia insicurezza, il mio turbamento, e mi siedo accanto a lui.
Han mi circonda le spalle con il braccio e si avvicina per baciarmi...
"3PO non è ancora tornato?" dico per distrarlo dal suo intento. 
"Uh?" È evidentemente colto alla sprovvista. "Ah, sì...cioè, no. Sì sarà perso nei vicoli della città, oppure avrà attaccato bottone con qualche droide del posto. Non ti preoccupare, vedrai che tornerà presto. Comunque, Chewie è andato a cercarlo." Si riavvicina pericolosamente al mio volto.
"E cosa ti hanno detto del Falcon? Quanto tempo ci vorrà?"
Sbuffa frustrato. "Ci stanno lavorando. Domani mi diranno qualcosa di più preciso. I danni sono parecchi ed alcuni sono gravi..."
Ritorna alla carica e io inizio a essere a corto di idee per animare la nostra conversazione. Eppure mi sto divertendo un sacco a stuzzicarlo così. "Il tuo amico Lando è un uomo davvero affascinante" inizio a dire. "Ma non so se fidarmi o meno di lui." 
Inarca un sopracciglio. "Fidati. È un mio vecchio amico..."
Finalmente mi lascio baciare. Le sue dita si perdono fra i miei capelli mentre mi attira più vicino a sé. 
Dopo qualche istante si allontana per guardarmi negli occhi e mi ripete: "Sei davvero stupenda."
Si alza e si avvicina al tavolino. "Ti ho comprato un regalo prima." 
"Ah, sì? E perché?"
" Beh, perché ora sei la mia ragazza e, quando si ha una ragazza, ogni tanto bisogna farle qualche regalo...no?"
Non è che Han non mi abbia mai fatto regali. In occasione dei miei compleanni è sempre stato generosissimo con regali stupendi e anche molto costosi. È il minimo che possa offrire ad una principessa, ha sempre detto. In cuor mio, mi sono sempre rammaricata che spendesse tutti quei soldi per farmi dei regali, quando poi era sempre con l’acqua alla gola fra i debiti di contrabbando e le riparazioni al Falcon.
Quelli comunque erano regali di un amico. 
Questo è il regalo di un fidanzato. 
È una cosa diversa. Che mi fa scoppiare il cuore di gioia.
"Sì, credo che tu abbia ragione" dico. "Che cos'è?"
"Aprilo." Si avvicina di nuovo e mi porge una scatolina. 
È un braccialetto d’argento, con piccole pietre di opale di fuoco incastonate nei pendenti. "È bellissimo. Grazie, Han."
"Degno di una principessa?"
"Non essere sciocco. Lo sai benissimo che non sono più una principessa." lo rimprovero fingendomi offesa. "Comunque sì, degno di una principessa." 
Gli accarezzo una guancia e lo bacio fuggevolmente sulle labbra. "Grazie, davvero. Non dovevi." 
"Non dovevo, ma volevo."
Lascio che mi attacchi il braccialetto al polso, poi mi alzo prendendogli le mani. 
"Vieni" gli dico.
Si alza anche lui e lo conduco per mano nella mia stanza.
Non appena la porta si chiude alle nostre spalle allaccio le braccia dietro il suo collo e lo attiro forte a me, baciandolo con trasporto. 
Non credo di averlo mai desiderato tanto. Voglio fare l'amore con lui. Stanotte. 
Voglio regalarmi a lui, essere sua, anima e corpo. 
Cercando di non tremare troppo faccio scorrere le mani sul suo collo, sulle spalle, sul petto, fino a raggiungere i bottoni della camicia. Ma, non appena inizio a sbottonarli, Han si stacca dalle mie labbra e blocca le mie mani. 
"Che cosa stai facendo?" mi dice allarmato.
"Han, io ti voglio" mormoro, lo sguardo fisso a terra per l’imbarazzo.
"Cosa hai detto?!" È chiaro che non si aspettava una richiesta del genere da parte mia, almeno non ora.
"Voglio..." fare l'amore con te, dovrei dirgli, ma le parole mi muoiono in gola prima di uscire. Una frase del genere presuppone un coinvolgimento emotivo troppo forte, che non so se lui sente adesso. "...essere tua, stanotte" dico invece.
Mi prende il volto con entrambe le mani e mi guarda intensamente negli occhi. "Sei sicura di quello che stai dicendo?"
Annuisco. "Potremmo avere solo questa notte" dico piano "e voglio vivere questa esperienza con te. Prima che tu te ne vada."
“Ascoltami Leia, anch’io lo voglio…e non hai idea di quanto. Ma non vorrei farti fare una cosa di cui poi potresti pentirti.”
Sul mio pianeta l’unione dei corpi veniva considerato un momento estremamente importante per la vita di una persona: secondo la cultura alderaaniana – nonostante tutti i futuri compagni – si resta per sempre legati in modo speciale alla persona che per primo ti ha amato. E questo Han lo sa…sa che cosa significa la mia richiesta, quanto è importante per me quello che gli sto offrendo. Sospiro e lo guardo dritto negli occhi. “Sono sicura di quello che sto facendo, Han.” gli dico.
Mi abbraccia forte. "Farà davvero molto male lasciarci dopo stanotte, lo sai?"
"Lo so. Ma non me ne frega niente adesso." 
Tanto farà male comunque.
Prende le mie mani e le appoggia sul suo petto. 
"Sono tuo" mi dice. "Fai quello che vuoi."
Mi lascia campo libero, vuole che prenda io l'iniziativa, e questo mi mette nel panico. 
Ho paura, perché è una cosa nuova, perché so che mi sto lasciando andare troppo alle emozioni e che sto perdendo il controllo di me stessa. 
Lentamente ricomincio a sbottonargli la camicia, mentre lui mi tiene in una dolce stretta. 
Ci baciamo a lungo. Le sue mani mi accarezzano i fianchi e arrivano a sfilarmi la camicia da notte, che scivola a terra con un leggerissimo fruscio. 
Il primo contatto fra i nostri corpi nudi, pelle contro pelle, è già sufficiente a farmi ribollire il sangue nelle vene. Il cuore è un martello che mi rimbomba nelle orecchie, sempre più forte, sempre più veloce.
Anche se si è sempre vantato di essere un seduttore e un uomo affascinante, forse non si rende conto di quanto sia attraente e sexy in questo momento. Ora, con lo sguardo basso e vagamente imbarazzato perché, anche se l’ha già fatto centinaia di volte, questa è una prima volta anche per lui. Le spalle tornite, la muscolatura asciutta, quell’odore che è inconfondibilmente suo e che mi riempie le narici, i capelli folti in cui le mie dita si rifugiano, la sua voce calda e profonda che mi sussurra più volte che sono troppo bella per lui e che lui non mi merita, le mani ruvide e callose – mani da meccanico in fondo – vagano lungo il mio corpo finalmente libero dalla censura dei vestiti. Tutto è estremamente seducente in lui, ogni fibra del suo essere trasuda una virilità che non ho mai visto in nessun altro uomo.
Prendo le sue mani nelle mie e, senza smettere mai di baciarlo, lo guido sul letto. Steso su di me, con ogni centimetro del suo corpo che combacia perfettamente col mio, Han si stacca dalle mie labbra, senza fiato.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma lo metto a tacere baciandolo di nuovo, stavolta con una foga nuova, una passione bruciante.
Non voglio sentire parole stanotte, voglio soltanto fondere il mio corpo con il suo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Leila 95