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Autore: drugpayne    23/08/2016    1 recensioni
Harry continuava a parlare in attesa di una reazione da parte della persona al suo fianco, che non faceva altro che guardare il vuoto in quella notte dove non c'erano stelle. 'Si saranno spente alla visione della fine di un amore destinato a durare per sempre' pensava il riccio.
Eppure Louis non riusciva a spiegare cosa stesse succedendo in lui.
«È il ciclo che sta arrivando» aveva detto scherzando Harry, non rendendosi conto che la persona che amava era entrato in un vortice di disperazione, dove depressione, autostima inesistente e istinto suicida, regnavano sovrani.
Genere: Dark, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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[N​I​GH​T​​M​A​R​E]​Larry
 
“Find what you love and let it kill you.”
– Charles Bukowski
 
«La prima volta che ti ho guardato, sul serio intendo, non ci ho trovato niente di speciale. Solo che mi piaceva come ridevi. È per questo che ti ho parlato, perché avevi una risata che mi faceva sorridere. E avevi dei begli occhi.
Così, con una scusa qualunque, mi sono avvicinato. E poi abbiamo parlato e parlato. E mi sono ritrovato seduto vicino a te sul pullman, nemmeno io so come.
E parlavamo, tanto e di tutto. E la tua musica mi piaceva perché mi metteva di buon umore.
Ti facevo ridere, e che cazzo quella risata quanto mi piaceva. E tu facevi ridere me, e tanto anche.  Poi mi hai preso la mano. E quattro ore dopo mi sono ritrovato a baciarti. In pubblico. Davanti a centinaia di omofobi. Ma a noi non importava; tu avevi me, e io avevo te.
Mi hai fatto innamorare in meno di una giornata, ma non pensare mai, nemmeno per un momento, che ti dimenticherò. Ti amo. E basta.  Sei il mio primo amore, ma amore sul serio.» Harry raccontava, aspettando.
«Dicono che ti accorgi di essere innamorato, quando passi le notti sveglio, perché quello che stai vivendo, è senz'altro il sogno più bello che tu possa fare. Non avevo mai capito cosa significasse prima di incontrarti. Poi sei arrivato.»
Harry continuava a parlare in attesa di una reazione da parte della persona al suo fianco, che non faceva altro che guardare il vuoto in quella notte dove non c'erano stelle. Si saranno spente alla visione della fine di un amore destinato a durare per sempre, pensava il riccio.
Eppure Louis non riusciva a spiegare cosa stesse succedendo in lui.
«È il ciclo che sta arrivando» aveva detto scherzando Harry, non rendendosi conto che la persona che amava era entrato in un vortice di disperazione, dove depressione, autostima inesistente e istinto suicida, regnavano sovrani.
«Potresti almeno spiegarmi cosa ti succede?» urlava esasperato, non sapendo che così peggiorava solo le cose.
Era cominciato tutto due mesi prima, al compleanno di Gemma, la sorella di Harry.
 
«Haaaaz, vieni qui! Tua madre ci vuole fare una fotoo!»
«Bene, ora dammi un bacio.»
«Guardaci quando siamo belli, aw»
«Sì, siamo i più belli, Lou.»
 
Quelle furono le sue ultime parole. Erano felici insieme, molto. Tanto. Forse troppo.
Subito dopo Louis si chiuse in camera sua per due mesi, uscendo solo per bere dell'acqua e mangiare qualcosa. Era diventato magrissimo, e non parlava più con nessuno. Se ne stava nel suo letto, con la porta della camera chiusa, a scrivere e a dormire. Faceva solo questo.
Harry si preoccupava a morte, non sapeva cosa fare. Chiamò anche sua madre, le sue sorelle; ma niente.
Finché, una sera, Louis non decise finalmente di andare sulla spiaggia. Saranno state le 3.30 AM ma Louis era sveglio, ed Harry pure, così lo seguì.
Si misero seduti a parlare su quella sabbia gelida, o meglio, Harry parlava.
«Potresti almeno spiegarmi cosa ti succede?» ma niente, nessuna risposta.
Louis, come se niente fosse, mise la mano in tasca come per cercare qualcosa di cui aveva tremendamente bisogno, tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne prese una; prima di accenderla, però, finalmente pronunciò una parola.
Probabilmente era la parola sbagliata
Probabilmente portò ancora più confusione nella testa di Harry.
Probabilmente «bipolare» non era la parola che il ragazzo con gli occhi verdi aspettava.
Ma non importava cosa sapeva Harry di quella parola, o quante spiegazioni voleva dal suo amato; Louis svanì in quella nebbia, che adornava una buia e dolorosa notte d'inverno.
 
Dopo quella notte, gli occhi verdi smeraldo non incontrarono pù quelli azzurri come il cielo in piena estate; dopo aver pregato Harry di non rivedersi più, Louis partì per New York dove entrò in una casa di cura. Di Harry non si seppero più notizie, girava voce che si era addormentato nella notte per poi non risvegliarsi più, mentre abbracciava l'orsetto arcobaleno regalato dalla persona che con due parole gli stravolse il mondo, poi con una lo distrusse.


 

Poi Louis si svegliò tra le braccia di Harry e, capendo che era stato tutto solo un brutto incubo, si rimise a dormire.
 
 
   
 
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