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Autore: MaryFangirl    23/08/2016    4 recensioni
Dopo aver rotto con Mickey, Ian cerca di tornare insieme a lui ma i Milkovich, Mandy e Svetlana tentano di proteggere Mickey da lui.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo originale: We're speaking in bodies
 
 
 
A Ian non ci volle molto per rendersi conto che rompere con Mickey era stato un errore.
Esattamente, bastò un giorno e mezzo.
Stranamente, era stata Fiona a farlo destare dallo stordimento in cui si era perso, e non l'aveva nemmeno fatto apposta.
Aveva parlato di come probabilmente avrebbe divorziato da Gus, e di come non era ancora sicura che Sean fosse il tipo giusto per lei.
E mentre ascoltava i problemi amorosi della sorella – che, francamente, erano patetici e inutili - ...a un certo punto si era svegliato.
Mickey.
Mickey era quello che c'era stato per Ian a prescindere da tutto.
Mickey era quello che aveva resistito, dicendo a Lip e Fiona che Ian non era semplicemente un'altra Monica.
Mickey era quello che l'aveva tenuto stretto dopo essere uscito dal reparto psichiatrico.
Nessuno dei due aveva dormito molto quella notte, si erano limitati a rimanere stesi, a sussurrarsi diverse cose.
Cose come:
"Ti amo, lo sai"
"Ti amo"
"Questa cosa che hai, non cambia niente"
"Posso baciarti?"
"Ti amo"
"Sei bellissimo"
"Sono felice che tu sia qui"
"Ti amo"
"Ti amo"
"Ti amo"
"Ti amo"
Quelle tre parole erano state ripetute durante quella notte, così tante volte che Ian non sapeva quante, e a pensarci gli veniva da sorridere.
Il suono della voce di Mickey mentre le pronunciava, le stesse parole che aveva avuto così tanta paura di dire per anni.
Fiona aveva tutti quei ragazzi, e non ne amava nessuno. Altrimenti, perché diamine si sarebbe ritrovata a dover scegliere?
E invece ecco Ian, a buttare via la migliore cosa che avesse mai avuto, la più reale che avesse mai provato.
 
 
 
Così, Ian si ritrovò fuori dalla casa dei Milkovich, bussando freneticamente alla porta.
Fu Iggy ad aprire, con una sigaretta in bocca.
"Che cazzo vuoi?"
Ian fu leggermente colto di sorpresa dal suo tono, ma lasciò perdere.
"C'è Mickey?"
"Sì, è nella sua stanza"
"Ottimo, grazie" disse Ian, tentando di entrare, ma Iggy lo fermò. "Che succede?"
"Non credo che voglia vederti" disse Iggy e Ian si accigliò.
"Senti, so quello che ho fatto è stato uno schifo ma sto cercando di rimediare"
Svetlana comparve dietro Iggy, con Yev attaccato al fianco.
"Rubi bambino, spezzi cuore di mio marito. E adesso vuoi venire qui, fai finta che non è successo niente, sì?"
"No, io - "
"No seconda possibilità" lo interruppe Svetlana.
Ian guardò Iggy, che mantenne un'espressione severa, ovviamente concordando con lei.
"Ma se potessi soltanto - "
"Lasciaci in pace, cazzo, hai fatto abbastanza"
"Mandy?!" fece Ian, apparendo dietro Iggy e Svetlana.
"Sì, bello! Lasciaci in pace" esclamò Colin da dentro casa.
"Non sapevo fossi tornata" disse Ian a Mandy, tentando di avvicinarci per abbracciarla, ma lei si scostò.
"Quando tu e Mickey avete cominciato a frequentarvi, gli dissi che se ti avesse spezzato il cuore, gli avrei spaccato la faccia. Pensi che non valga lo stesso per te? Vattene prima che mantenga quella promessa"
"Ma io - "
"Vattene, cazzo!" gridarono tutti e quattro, e finalmente Ian afferrò il concetto, allontanandosi.
Mandy gli sbatté la porta in faccia e lui si avviò verso casa, le spalle basse.
 
 
 
Qualche ora dopo, qualcuno bussò alla casa dei Gallagher e visto che c'era solo Ian, andò ad aprire.
"Mickey?" rispose, sconvolto. Immediatamente si fece di lato, consentendo al suo ex ragazzo di entrare.
Ian chiuse la porta e si mise le mani nelle tasche, aspettando che Mickey parlasse.
"Mi hanno detto che sei passato a trovarmi" disse infine, sedendosi sul bracciolo del divano.
"Sì" annuì Ian imbarazzato. "Mi ero dimenticato che Mandy potesse diventare un pitbull, così come Lana e Iggy"
Mickey ridacchiò. "Voglio solo - "
"Proteggerti? Sì, lo so"
Mickey annuì. "Allora, perché sei passato?"
Un milione di possibili risposte vorticarono nella mente di Ian. Ma solo una aveva senso.
"Perché ti amo"
La testa di Mickey scattò in su. "Cosa?"
Ian fece un passo in avanti e Mickey si alzò.
"Mick, so che non cambia niente, e non mi riferisco solo alla nostra rottura, ma io ti amo. A prescindere dalle stronzate che faccio, o che dico, questo non cambierà mai"
"D-davvero?" balbettò Mickey, e Ian annuì.
"Senti, ho fatto talmente tanti fottuti errori, e ne farò altri"
Ian prese il volto di Mickey fra le mani, supportandogli il capo e sospirando di sollievo quando Mickey si appoggiò al suo tocco.
"Ma non ti darò mai più per scontato, Mick. È stato quello il mio peggior errore"
Mickey annuì.
"Mi ha fatto davvero male, Ian" gracchiò. "Non la rottura, ma..."
Il tradimento, l'aver infranto la sua fiducia. Malato o no che fosse.
Mickey non dovette dirlo, Ian lo sapeva. Ian appoggiò la fronte alla sua.
"Lo so, amore. Mi dispiace così tanto"
Mickey gli abbracciò la vita, avvicinandosi a lui.
"Mi dispiace tanto, amore" ripeté Ian sussurrando, sapendo che chiamandolo così Mickey si sarebbe rilassato, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
"Ti amo" disse Mickey, a malapena udibile.
"Ti amo, così tanto, cazzo" ribatté Ian.
Mickey avvertì una lacrima scappargli, ma non ci badò.
Aveva di nuovo Ian, era tutto ciò che contava.
"Ti amo" ripeté Ian e finalmente, Mickey raccolse il coraggio per baciarlo.
La loro relazione non era perfetta o facile, ma finché l'uno avesse avuto l'altro, avrebbero anche avuto la certezza di stare bene.

 

  
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