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Autore: saffyj    23/08/2016    13 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ciaooo! Mi sono fatta attendere tantissimo... lo so, ma non è stato facile e questa settimana è stata di fuoco, ma spero di riuscire nei prossimi giorni ad essere più celere!!!! Anche perchè ho altre sorprese e avventure per voi... quindi...
Ci leggiamo presto!!!
BUONA LETTURA!!!!
 
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Domenica 24 gennaio

La serata è stata fantastica. Come ai vecchi tempi abbiamo cenato tutti insieme e i ragazzi si sono divertiti a raccontare storie del terrore creando la giusta atmosfera nel salone. Ci siamo seduti in cerchio sulla pista da ballo, con le sole luci del piano bar a rischiarare la stanza e le torce elettriche che illuminavano il volto del narratore.
Edward ha raccontato delle storie che hanno affascinato tutti. Forse perché non le avevamo mai sentite, o forse perché è proprio bravo a raccontare e si diletta a fare anche i rumori e le voci terrificanti. Sta di fatto che a ogni racconto di Edward tutti abbiamo urlato alla fine e Seth si è pure accoccolato vicino alla sorella Leah, con grande disappunto di Paul!
Ovviamente ogni volta che ero spaventata Edward mi ha stretta a lui e, purtroppo, io mi sentivo protetta, nel posto giusto… ma ho cercato di rimanere lucida e seguire il piano di Jasper.
Li ho scorti oltre la porta della cucina e ho tremato quando Alice ha urlato… ma ringraziando Emily ha urlato nello stesso momento nascondendo la sua voce.
Nel viaggio di ritorno a casa Edward mi ha sempre tenuto la mano e, al momento di separarci, mi ha chiesto se volevo compagnia per non avere incubi dopo la serata passata a parlare di vampiri, licantropi e zombi…
Avrei voluto cedere e chiedergli di stare con me, almeno fino a quando non mi fossi addormentata, ma sono riuscita ad essere forte e, con il cervello che continuava a ripetermi che avevo già rischiato una volta di farlo vincere, mi sono convinta a salutarlo ai piedi delle scale che portano in camera mia con un bacio.
 
Mi sveglio urlando a causa di un incubo in cui Edward era un bellissimo vampiro che mi aveva ammaliata e mentre gli porgevo il collo per essere morsa, Robert è entrato dalla finestra, si è trasformato in lupo, e lo ha attaccato.
“Shhh! Era solo un sogno” sussurra Edward facendomi appoggiare al suo petto. Cerco di far rallentare i battiti del cuore, mentre chiudo gli occhi cullata dal battito del suo cuore e dal suo profumo. “Sono qui. Nessun zombi, vampiro o licantropo ti può toccare” continua con voce dolce mentre mi accarezza i capelli per rilassarmi.
“Non mi lasciare… resta con me” mormoro stringendo la sua maglietta nel pugno.
“Non vado da nessuna parte” lo sento sorridere “Fosse per me rimarrei con te per sempre.”
Il mio cervello segnala il pericolo ed io mi sveglio definitivamente. Mi siedo con uno scatto e lo guardo dritto negli occhi, anche se posso vedere poco a causa del buio rotto solo dalla luce che filtra dal corridoio.
“Cosa ci fai qui?” gli chiedo allarmata.
“Sono salito per andare in bagno e ti ho sentita parlare nel sonno” sorride sornione come se avessi detto qualcosa di compromettente ed io mi copro la bocca preoccupata.
“Tranquilla, non hai detto nulla che posso usare contro di te” sciabola le sopracciglia sorridendomi “Mi hai chiamato…” si avvicina malizioso e mi accarezza la guancia “credo che il sogno fosse piacevole… ma poi hai urlato e sono venuto a tranquillizzarti” cerca di farmi tornare nel suo abbraccio, ma io mi divincolo.
“Non dovresti stare qui.” Gli faccio notare fredda e lui abbassa il capo. “Se mio padre ti scopre siamo morti entrambi”
“Sono disposto a rischiare, se la mia presenza di assicura sogni più tranquilli” sussurra avvicinandosi e riprovando a farmi sdraiare sul suo petto.
Sospiro e mi accoccolo su di lui. Mi abbraccia e con una mano mi accarezza la schiena facendomi rilassare completamente. Non c’è malizia nei suoi movimenti, ma non mi fido più di me stessa.
“Oggi in cucina è stato un errore che non voglio ricommettere” mormoro e lo sento irrigidirsi.
“Dormi” sussurra baciandomi la fronte “Stanotte non succederà nulla”
E in pochi secondi mi ritrovo nel mondo dei sogni dove io e Edward siamo anime gemelle, che si amano senza riserve, che si baciano e si possiedono senza secondi fini, solo la voglia di essere l’uno parte dell’altra.
 
***
“Sveglia dormigliona” la dolce voce di Edward mi fa ritornare alla realtà. Apro di poco gli occhi e vedo che fuori è ancora buio. Mi copro il viso con il cuscino e borbotto “Ancora cinque minuti”
“Sicura di voler incorrere nell’ira di Renèe?” mi chiede alzando leggermente il cuscino per potermi guardare in faccia.
“Che inizi con lo sfruttare te… io arrivo appena ritrovo il cervello” mormoro con la voce impastata dal sonno e girandomi per ritrovare una posizione comoda.
“Signorina Swan! Le ho preparato la colazione e lei me la snobba così?” mi chiede togliendomi definitivamente il cuscino dalla testa e mettendosi in piedi con le mani puntate sui fianchi.
Mi stropiccio la faccia e cerco di mettermi seduta. Colazione è la parola magica che mi fa venire voglia di svegliarmi.
Apro definitivamente gli occhi e rimango stupita dalla quantità di cibo che imbandisce il vassoio.
“Non conosco i tuoi gusti, quindi ho fatto un po’ di cose” si giustifica sedendosi sul letto e posando il vassoio tra di noi. “E poi, qualcosina è anche per me!” sorride prendendo un muffin.
“Hai fatto tutto tu?” gli chiedo stupita mentre decido se iniziare con il muffin o il bacon e uovo.
“Renèe mi ha dato una mano” ammette affondando i denti nel muffin e risvegliando ogni mio istinto.
Di prima mattina è difficile resistere al fascino-Masen!
Chiudo gli occhi e scuoto la testa ripetendomi Scommessa-Masen Scommessa-Masen!
Mangiamo colazione mentre mi spiega i programmi di mia madre. E’ entusiasta come un bambino a Natale, forse non si rende conto che mia madre lo sfrutterà per tutto il giorno!
“Felice di vedere il tuo amico?” chiede cambiando repentinamente discorso.
“Sì.” Rispondo anche se non capisco a cosa si riferisce, ma con tutte le bugie che sono state dette, sono certa che non posso chiedere delucidazioni.
“Deve essere stata una persona molto importante per te se il pensiero di rivederlo ti ha emozionata fino alle lacrime” e la lampadina si accende nel mio cervello ancora addormentato. La bugia di Seth!!!
“Ogni persona che ha fatto parte della mia vita per me è importante e rivederla è sempre un’emozione!” potrei fare politica per le risposte non risposte che sto imparando a dare.
“Spero che un giorno ti emozionerai nel sapere che mi stai per rivedere” mormora accarezzandomi la guancia e sorridendomi amaro.
Mi allontano come scottata. Credo che tra sette giorni piangerò appena sentirò nominarlo, ma non per emozione… forse per rabbia, o per odio, o per ciò che sarebbe potuto essere tra di noi se fossimo vissuti in una realtà parallela…
“Se riuscirai a lasciare un segno positivo, sicuramente sì… se lascerai un segno negativo…” mi stringo nelle spalle mordendomi il labbro “mi dimenticherò di te…” lo guardo negli occhi per vedere la sua reazione. Odio la sua capacità di mentire anche con lo sguardo! Sembra turbato dalle mie parole… dispiaciuto e pure ferito…
“Spero che non ti dimenticherai di me” mormora accarezzandomi la mano con il pollice.
“Dipende da te” ammetto stringendogli la mano e guardandolo fiduciosa. Forse qualcosa di buono esiste in lui… Bella! Non iniziare con questi pensieri pericolosi… solo più sei giorni… e il vero Edward Masen uscirà in tutto il suo “splendore”!
 
***
Appena entriamo nel salone la prima persona che noto è Robert.
E’ accerchiato da tutti i Quielutes e sorride ricevendo e donando pacche sulle spalle. E’ sempre bellissimo e il suo sorriso è così radioso da illuminare la stanza.
“Robert” dico a mezza voce senza riuscire a smettere di guardarlo e facendo scivolare la mia mano da quella di Edward.
“Chi?”
Come richiamato si volta e mi sorride venendomi incontro.
“BELLA!” mi chiama affrettando il passo e stringendomi in un forte abbraccio appena mi raggiunge. “Quanto mi sei mancata” sussurra stringendomi forte a sé.
“Anche tu” ammetto senza riuscire a trattenere le lacrime. Inspiro il suo profumo e chiudo gli occhi per assaporare con tutta me stessa il suo abbraccio tanto famigliare quanto curativo.
“Ti vedo in forma! L’aria di Seattle ti fa bene!” esclama mettendomi a terra e osservandomi da capo a piedi con gli occhi illuminati dalla felicità. “Sapevo che Alice esagerava” mi dà un buffetto sulla guancia prima di posarmi il braccio sulla spalla per portarmi dagli altri.
Edward si schiarisce la voce per ricordare la sua presenza.
“Oh! Robert, ti presento Edward” recupero la mancanza ritornando sui nostri passi.
I due uomini si squadrano come se fossero in un’arena e poi entrambi si sorridono come prevede la buona educazione.
“Piacere, io sono Edward. Un compagno di università di Isabella e futuro cameriere alle dipendenze della signora Swan” si presenta stringendogli la mano un po’ troppo forte.
“Piacere, io sono Robert. Ex fidanzato di Bella e spero futuro marito… adesso che Garrett è in panchina!” gli risponde facendogli l’occhiolino e stringendo anche lui la mano con troppa foga.
Le saette che intercorrono tra i due rendono l’aria irrespirabile e decido di intervenire.
“Adesso che vi siete presentati credo che sia meglio andare da mia madre, prima che dia di matto.
E prendendo entrambi sottobraccio mi incammino verso Renèe.
 
“Non mi avevi mai parlato di Robert” mi fa notare mentre imbandiamo il tavolo del buffet.
Mi stringo nelle spalle mordendomi il labbro.
“Ci sono altri ex che devo conoscere?” mi chiede continuando a sistemare i piatti.
“No. Nessuno”
“E questo Robert da dove è uscito?”
“Studia a New York e torna a casa appena gli è possibile”
“Sapevi che ci sarebbe stato anche lui?”
“L’ho saputo ieri da Seth”
“E con lui…”
“Senti Edward. Io non ti chiedo delle tue ex, e poi questo interrogatorio mi sembra fuori luogo”
Alza finalmente lo sguardo e dopo aver dato una veloce occhiata alle mie spalle, mi prende per il polso e mi trascina nel magazzino dove ci sono le scorte.
“Credevo che fossi diversa dalle altre. Credevo che tra me e te stesse nascendo qualcosa… ed invece escono ex da ogni parte” mi accusa adirato intrappolandomi tra lui e il muro.
“Tra di noi c’è una buona amicizia… e l’amicizia non prevede gelosie per gli ex!” rispondo piccata.
“Smettila di mentire a te stessa” mi incatena con lo sguardo furente. Per alcuni secondi rimaniamo immobili con i nostri respiri che si mischiano mentre i nostri occhi cercano risposte l’uno nell’altro. Lo guardo dritto negli occhi spaventata dalla sua furia e confusa dai miei sentimenti. Si allontana sbuffando e si passa nervoso una mano nei capelli prima di sfregarsi la faccia stancamente “Tra me e te non c’è solo amicizia e ieri me lo hai dimostrato” afferma guardandomi dolcemente e posando le mani a lato della mia testa.
“Ieri…”
“Non dire che è stato un errore!” ringhia battendo un pugno sul muro “Perché ciò che c’è tra me e te può essere chiamato in molti modi, ma non che è un errore!”
“Non sono un’oca-Masen, Edward!” mi difendo cercando di allontanarlo.
“LO SO!” risponde frustrato battendo un altro pugno. Mi guarda arrabbiato e poi si fionda sulle mie labbra con forza.
E’ rude, possessivo, animale e mi piace oltre il lecito. Non riesco a trattenere i gemiti mentre spinge il suo corpo sul mio e si impossessa della mia bocca lottando con la mia lingua.
I nostri fiati sono corti e posso sentire il desiderio che ha di me trasudare da ogni poro. Mi imprigiona il viso tra le mani e continua a baciarmi anche se ormai siamo senza fiato.
“Non sei un’oca-Masen, e vorrei che fossi solo mia” mi sussurra roco continuando a tenere il suo corpo schiacciato contro il mio e spingendo la sua eccitazione verso il mio centro.
“Solo se tu sei solo mio” gemo sentendo ormai esplodere il mio corpo.
“Solo tuo” mi soffia sulle labbra prima di ricominciare a baciarmi con passione.
…noi faremo la nostra parte, ma tu non devi dimenticarti chi è veramente l’uomo che hai vicino…
“Possono vederci” cerco di allontanarlo prima che qualcuno scopra che sono di nuovo quasi caduta nella rete.
Lui ringhia frustrato e con lentezza si allontana da me.
“Mi farai impazzire” dice con voce roca accarezzandomi con mano tremante la guancia e spostandomi una ciocca ribelle di capelli dietro l’orecchio “Sono un uomo e tu sei la donna più conturbante che abbia mai incontrato” confessa guardandomi con occhi ardenti di desiderio.
 
“Ma dove vi eravate cacciati?” ci chiede mia madre mentre si muove come una cavalletta tra il tavolo del buffet e quello degli aperitivi “Tra pochi minuti arriveranno tutti e manca ancora metà tavolo del buffet”
“Rimedio subito signora Swan” si propone Edward correndo a sistemare gli ultimi piatti.
E’ preciso nel posizionarli e li sistema in modo impeccabile, tenendo conto delle quantità che abbiamo e l’ordine in cui deve essere gustato il cibo.
“Posso parlarti un attimo?” mi chiede Robert arrivandomi alle spalle.
“Certo” rispondo tranquilla e fingendo di non aver notato le nocche bianche sulle mani di Edward.
 
“Alice e Jacob mi hanno chiamato per tenerti d’occhio dato che loro non possono farsi vedere dal damerino, ma anche tu devi darmi una mano!” mi aggredisce appena chiudo la porta di casa Black.
“E’ difficile per me” ammetto senza pentirmene.
“Sono preoccupato Bella. Lo guardi come fosse il tuo principe azzurro. E ho paura che cadrai nella sua rete uscendone distrutta.”
“Lo so. E’ solo che è tremendamente bravo.” Piagnucolo facendomi ricadere sul divano e prendendomi la testa tra le mani.
“Potrei sentirmi offeso” risponde stizzito. Alzo gli occhi preoccupata, ma mi guarda con un sorriso che raggiunge gli occhi.
“Mi piace veramente, Robert. Mi piace la sua compagnia, la sua voce, il suo profumo, il suo corpo… ogni parte di lui mi piace e mi attira nelle sue spire. Quando sono con lui, quando siamo da soli, mi sento completa, come se tra le sue braccia fosse il mio posto nel mondo.”
“Posso capire cosa provi, perché è ciò che provo quando sto con Kris. Ma Edward non sta con te per amore nei tuoi confronti, ma per la scommessa” cerca di farmi ragionare sedendosi anche lui sul divano.
“E se invece anche lui provasse le cose che provo io?” azzardo, ma Rob fa una smorfia.
“Non lo conosco così bene da poterlo capire, quindi non posso dire con certezza che è un uomo infimo che pensa solo a sè stesso… ma credo che se ti amasse almeno la metà di quello che lo ami tu… ti avrebbe detto della scommessa” adesso sono io a rispondergli con una smorfia.
“E’ inutile che fai così! Se proprio non volesse dirtelo in faccia per evitarsi una sberla, potrebbe fartelo capire… o almeno trattenersi fino al termine della scommessa!” mi guarda con la testa inclinata sulla spalla e sorridendomi amichevole “Ma da quello che ho saputo, più si avvicina la scadenza e più diventa ‘voglioso’…”
Purtroppo devo dargli ragione e il suo ragionamento non fa una piega.
“Ricordati Bella, se sono rose fioriranno, ma al momento stai seminando in un deserto…”
“Sono patetica!” ammetto stringendolo forte.
“Non sei patetica… sei speciale e anche se Masen è un gran bastardo, ha buon gusto e non è uno stupido… ha capito che sei un fiore raro, peccato che non abbia capito quanto tu sia delicata…”
 
Ritorniamo in mezzo alla folla che nel frattempo si è radunata alla festa.
Edward serve con maestria gli invitati e mia madre lo guarda con occhi sognanti.
“E’ veramente un ottimo acquisto!” esclama appena la avvicino “Riesce a convincere la gente ad assaggiare ciò che desidera e nel frattempo ha anche venduto i biglietti della lotteria… se sei furba lo tieni stretto!” e pizzicandomi il sedere si dirige verso Leah che la sta chiamando per un problema con gli aperitivi.
“Posso darti una mano?” chiedo ad Edward avvicinandomi.
“No. Tranquilla. Vai pure a fare le passeggiate romantiche con Rob, qui ho tutto sotto controllo… certo signora, quell’insalata è veramente deliziosa”
Scuoto la testa cercando di allontanare il fastidio che provo allo stomaco per le sue parole fredde e dette con distacco.
Mi allontano di un passo, ma lui mi ferma tenendomi per il polso.
“Scusa” sussurra “Lo so che non ho nessun diritto… e mi farebbe piacere mi aiutassi con questa banda di affamati” mi sorride indicando con un gesto del capo la folla che si è ammassata davanti al buffet.
Annuisco felice e mi riavvicino al tavolo per aiutare la gente a servirsi.
Per la prima volta il lavoro da cameriera non mi è pesato. Lavorare con Edward è divertente. E’ veloce e preciso. Sa trattare anche i più maleducati e riesce ad arrivare a tutto… è perfetto anche a fare il cameriere!
E’ perfetto in tutto… ci vuole qualcosa che lo renda meno perfetto… e la sua sicurezza di vincere la scommessa e illudere una ragazza ignara è ottimo per ripristinare l’equilibrio!
Mentre serviamo riusciamo anche a mangiucchiare qualcosa e più volte scoppio a ridere nel vedere le facce di Edward. Non è abituato alla cucina indiana e molti gusti sono troppo forti per lui, che corre a bere per sciacquarsi la bocca.
“E’ inutile che ridi delle mie disgrazie!” afferma mentre si pulisce la bocca dopo aver assaggiato i dolci di Billy. “Anche io riderò quando ti porterò al ristorante giapponese!” sorride malefico.
“Ho già assaggiato il giapponese e non mi dispiace!” rispondo orgogliosa.
“Anche le cavallette ti sono piaciute?” mi chiede inarcando il sopracciglio.
Spalanco la bocca e poi la richiudo cercando di riprendere il contegno e lui scoppia a ridere.
“Lo sapevo! Tu sei andata dai finti giapponesi! Ma appena torneremo a Seattle ti porterò in un locale dove fanno il vero cibo giapponese… e mi vendicherò di tutte le tue risate!”
 
***
 
“Cosa voleva Robert oggi pomeriggio?” mi chiede mentre stiamo ritirando i piatti ormai vuoti.
“Essere sicuro che non stessi giocando con il fuoco” confesso continuando a riempire i sacchi.
“Con il fuoco?” mi chiede fermandosi ed io annuisco soltanto.
Mi prende le mani tra le sue e mi fa alzare il volto.
“Io non sto giocando con te, Bella. E non voglio bruciarti” mente guardandomi negli occhi ed io capisco che Robert ha ragione.
“Ne riparleremo tra un paio di mesi” rispondo ormai certa che se voglio vivere questo sogno lo devo fare sigillando bene il mio cuore.
“Perché non possiamo parlarne adesso?”
“Perché sarebbe inutile… non credo che tu… sia pronto per una storia seria”
“Io non ti chiedo questo” e la spada di Damocle cade direttamente al centro della mia testa. Sospiro e recupero ogni singolo pezzetto di falsità e tranquillità che dimora nel mio corpo.
“Non sono una persona che riesce a donarsi a metà… e lo avevo capito che tu non sei il tipo da storia seria. Quindi va bene così. Gustiamoci la nostra compagnia e quando verrà il momento ognuno troverà la sua via.”
“Io vorrei che sulla mia via ci fossi tu”
Nego sorridendo per la sua contraddizione “Sulla tua via potrei esserci solo se pensi a qualcosa di più serio di una sveltina”
“Io con te non voglio una sveltina!” risponde offeso “Io con te vorrei una serata speciale, con tanto di lume di candela, musica in sottofondo, lenzuola di seta e un’intera notte di fronte a noi per poterci amare in ogni modo umanamente possibile”
“Mi dispiace… ma né una sveltina, né una notte completa di sesso… non sono un’oca-Masen”
“Un’oca-Masen” ripete sorridendo “Un’oca-Masen è esclusivamente una sveltina e non la voglio trovare nel mio letto quando mi sveglio… invece con te, vorrei addormentarmi, svegliarmi, farmi sfruttare da tua madre, preparare le relazioni…”
“L’aria di La Push ti sta facendo male…” lo canzono scuotendo il capo.
Sorride finendo di togliere le ultime stoviglie rimaste sul tavolo.
“Isabella Swan mi fa male…” sussurra allontanandosi per portare il tutto nel furgone nel catering.
Ovviamente viene subito intercettato dalle ragazze del catering che con sorrisi e sculettamenti lo aiutano a sistemare tutto nel furgone.
Scuoto la testa nel vedere come si ringalluzzisce e come sfrutti il suo sorriso sghembo per farsi servire da quelle poverine… Masen è un donnaiolo e non cambierà mai!
“Vieni anche tu a sentire i racconti degli anziani? Ci sono tutti!” mi chiede Seth trascinandomi per un braccio. Di istinto guardo verso Edward. Sta facendo in carino con una biondina e si passa la mano nei capelli in modo sexy, mentre con l’altra mano si tiene appoggiato al cassone del furgone bloccando la fuga della povera ragazzina che lo guarda sbavando…
“Quando avrà finito ci raggiungerà” esclama Seth sorridendo mentre anche lui guarda la triste scenetta “Dai vieni, altrimenti ci perdiamo l’inizio dei racconti di Billy” e lo seguo correndo per fuggire a quell’immagine che mi fa attorcigliare lo stomaco per la gelosia.
Dovresti rimanere così ti rendi ben conto di chi è veramente Edward Masen e smetti di fantasticare su di lui! Mi ammonisce la coscienza, ma non gli do retta, perché non ho bisogno di farmi ulteriore male per saperlo!
Senza farci notare troppo ci sediamo vicino ai nostri amici. Billy sta raccontando la storia della sua tribù, ed anche se tutti ormai la conosciamo, rimaniamo sempre a bocca aperta nel risentirla.
“Tutto bene?” mi sussurra Robert facendomi sedere tra le sue gambe come eravamo soliti fare quando stavamo insieme.
“Sì” rispondo poco convinta.
“Se sono rose fioriranno…” e mi bacia sulla guancia stringendomi a lui ed insieme ci perdiamo nei racconti del capo tribù.
Quando ormai l’immagine di Edward che fa il carino con la biondina si allontana dalla mia mente, Masen decide di fare la sua apparizione dall’altra parte del cerchio.
Lo squadro per vedere i segni della sveltina che avrà appena finito, ma non trovo nessun indizio, vedo solo un forte odio sprizzare dai suoi occhi. Mi fulmina con lo sguardo e scuotendo il capo esce dalla stanza.
“Non andare… non ne vale la pena” mi sussurra Rob stringendo l’abbraccio.
“Ma può perdersi nel bosco…” gli faccio notare preoccupata.
“Se è quello che ti preoccupa aspettami qui, vado io a cercarlo” e mentre lo dice si alza pulendosi i jeans e dopo avermi fatto l’occhiolino esce dalla stanza all’inseguimento di Edward.
Ritornano insieme dopo soli pochi minuti. Robert mi sorride, mentre Edward continua ad uccidermi con lo sguardo.
“Non ho bisogno della balia” mugugna mentre si siede sbuffando vicino a me.
“Non conosci il posto ed è buio per fare trekking” gli faccio notare con la stessa nota acida che ha utilizzato lui.
“Cosa ti importa?” lo guardo per capire dove vuole andare a parare, ma lascio perdere e mi stringo semplicemente nelle spalle ritornando ad ascoltare le storie degli anziani del luogo.
 

 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
“Voglio crederti… ma devi capirmi… ci conosciamo da troppo poco tempo per cambiare un’idea che mi sono fatta in mesi…”
“Non abbiamo più molto tempo…” sussurra stringendo la mandibola e indurendo i tratti del viso.
Rabbrividisco al pensiero della scommessa e mi maledico per essere una stupida che crede ogni volta alle sue moine…
solo più cinque giorni Bella!


 
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