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Autore: ElyTheStrange    24/08/2016    3 recensioni
La mia prima Fred/Hermione rivista e corretta sia nella forma che ne layout di pagina.
La prima parte è già pubblicata, inizialmente doveva essere una long di tre mini capitoli, alla fine è diventata una serie di long a minicapitoli e così, visto che mancherebbe ancora un'intera long ho deciso di ripubblicare tutto insieme per semplificare la vita a tutti coloro che cominceranno a leggerla solo ora. Ho raggruppato le long in uno o pochi più capitoli che risulteranno più lunghi. Beh è tutto, buona lettura.
PS: ho cercato di mantenere lIC, ma visto che non sono mamma Row per sicurezza metto OOC negli avvertimenti
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Buonsalve a tutti voi! Innanzitutto mi devo prostrare e chiedere umilmente perdono ai miei lettori di fiducia che hanno dovuto aspettare quattro, no dico QUATTRO, anni per avere un aggiornamento. Vorrei potervi dire che sono stata rapita dagli alieni, che un buco nero mi ha sparata in un'altra dimensione, che mi sono cadute le mani o che Salvini mi ha rispedita a casa mia con l'ausilio di una ruspa, ma mentirei spudoratamente. La triste realtà è che la mia adorabile ispirazione mi ha fatto ciaone con la manina ed è partita per Honolulu insieme a Mago Merlino gettandomi in un orribile blocco dello scrittore. Grazie al cielo scrivo solo fanfiction perchè se ne andasse del mio sostentamento a quest'ora la scientifica starebbe analizzando i miei resti ritrovati sotto ad un ponte dopo una rissa con un barbone per un tozzo di pane. Scene tristi ed orribili quasi quanto il bacio tra Harry e Ginny nel sesto film.

Dicevamo? Ah sì, il blocco dello scrittore, il ciaone della mia ispirazione... il problema essenziale è che io #queidue li amo tanto, troppo, per scrivere di loro senza cognizione di causa e quuuuindi attesi finchè in questi giorni... puff! L'ispirazione tornò e vissero tutti felici e contenti almeno fino al prossimo capitolo!

Ora bando alle ciance o ciancio alle bande vi lascio al parto malato della mia mente sperando che mi aiuti a farmi perdonare da voi. Il pov iniziale è tutto di Fredduccio mio bello adorato e lo ritroviamo vagante come un cane randagio dopo la sfuriata di Hermione... ricordate? No? E allora tornate indietro a leggere!

Buona lettura!

 

 


Sono innamorato di Hermione Granger, ormai su questo non ci sono dubbi. Non so esattamente perché mi sia capitata questa cosa terribile, ma è successo e basta. Vorrei che non fosse così? Certo! Vorrei essere in grado di gestire questa situazione come qualsiasi altra e cioè con ironia e giusto un pizzico di menefreghismo? Assolutamente sì, ma la triste e penosa realtà e che non sono assolutamente in grado di affrontare un accidenti di niente al momento. Non mi sono mai sentito così e se questo è l'amore... beh, grazie tante, potevate risparmiarmelo.

Io non sono un tipo da amore, cuori e romanticismo. Non so gestire un rapporto in cui devo stare attento a ferire qualcuno. Ancor meno se devo stare attento a ferire ME. Ferito. Odio ammetterlo, ma è così che mi sento. Anzi, in realtà la sensazione che provo in questo momento, mentre cammino mollemente verso non so nemmeno dove, mentre le parole di Hermione mi rimbombano in testa, mentre i suoi occhi delusi non abbandonano i miei pensieri, ecco... la sensazione che provo è che qualcuno mi abbia strappato le viscere e si sia divertito a versare del sale sul buco che queste ultime hanno lasciato. Merlino che immagine disgustosa ed esilarante al contempo! George si farebbe grasse risate. L'amore fa schifo, esattamente come farebbero schifo le mie budella sparpagliate sul pavimento.

 

Rientro in sala comune con l'aria da cane bastonato e George, il mio adorato e adorabile fratellino mi accoglie con una pacca amichevole sulla spalla. So che in questo momento vorrebbe ridere fortissimo di me, perché al suo posto lo farei anch'io, e apprezzo tantissimo che non lo faccia, non ho le forze per affrontare uno scambio di battute al momento.

 

"Sei riuscito a parlare con Hermione?" Mi domanda sedendosi al nostro solito tavolo. Annuisco, sedendomi sconsolato e sfinito.

"Ti ha fatto a pezzi eh?" Aggiunge, dissimulando un sorrisetto ironico con un falsissimo colpo di tosse.

"Già... " Borbotto. Lui scuote la testa.

"Sapevo che sarebbe finita così, io ti avevo avvisato che non sarebbe finita bene, ma tu non mi ascolti mai! La Granger non è come le altre, sai che non devi provarci con quel tipo di ragazza!" Mi rimprovera con un tono che assomiglia dannatamente a quello di mia madre. Gli lancio un'occhiataccia.

"Cosa? Sei stato TU a convincermi a provarci!" Ribatto alterato. Lui fa spallucce.

"E da quando dai retta ai miei consigli in questioni... amorose? Solo un idiota lo farebbe!" Replica scontato. Lo fisso sconcertato e mi copro il volto con le mani per evitare di ammazzarlo di botte qui e ora.

"Ciao George! Ti volevo chiedere se... oh, ciao Fred!" Lee, ci mancava solo lui.

"Ciao Lee" Rispondiamo quasi all'unisono. Lui si siede e inizia a guardarmi come mia mamma guarda i cuccioli di pinguino abbandonati dai genitori alla tv babbana. Poi si volta verso George.

"Ha parlato con... tu.sai.chi?" Bisbiglia, come se io fossi diventato improvvisamente sordo o completamente idiota.

"Esattamente" gli risponde George.

"Cavolo, l'ha fatto nero..." Entrambi annuiscono con compassione, io incrocio le braccia sul tavolo e ci affondo la testa con un verso esasperato.

 

Fortunatamente le mie pene d'amore non sono un argomento di conversazione interessante e i miei due compari hanno cambiato discorso concentrandosi sui vari ordini per il nostro grande progetto. La serata vola tra una chiacchiera e l'altra e il mio stato d'animo migliora ogni minuto, tanto che quando finalmente la sala comune si svuota e vedo Hermione intenta a ripassare mi convinco che sicuramente anche lei ora si sentirà molto meglio e che mi perdonerà se gli chiederò scusa in un modo simpatico. Stappo un pezzo della pergamena su cui Lee sta scrivendo, scrivo un semplice mi dispiace, estraggo la bacchetta ed ecco un adorabile uccellino che svolazza sul suo foglio. Lo adorerà, ne sono certo. Infatti ecco che lo guarda sorpresa, lo apre e mi guarda. É fatta, mi ha perdonato!

"Hei, cos'è?" Le chiede Ron, che come al solito è totalmente incapace di farsi gli affari suoi. Lei accartoccia il foglietto e lo getta nel fuoco.

"Niente, solo cartaccia" risponde stizzita. "Ho sonno, vado a dormire, buonanotte" e così dicendo si dirige verso le scale del dormitorio, non prima di avermi lanciato sguardo sprezzante. Ho la netta sensazione che non sarà così facile, George e Lee sghignazzano senza ritegno.

 

Una settimana, un' intera e lunghissima settimana fatta di animaletti di pergamena, bigliettini tra le pagine dei libri e persino un adorabile richiesta di perdono nel budino. Nulla di tutto questo ha smosso anche solo minimamente dalla sua posizione quella cocciutissima e adorabilmente sadica Hermione. Non ho mai fatto così tanta fatica per avere il perdono di una ragazza, nemmeno con Angelina quando ha scoperto che la tradivo con Camille... o con Katie quando ha scoperto che la tradivo con Angelina e Camille.

Sono sfinito e sempre più demoralizzato, ancor più che ogni momento che Hermione passa arrabbiata con me io affondo sempre più in queste orribili sabbie mobili chiamate innamoramento. Cerco di distrarmi e così butto giù una nuova lista di ingredienti da mandare al nostro fornitore, sono appena arrivato in guferia quando la vedo.

 

"Hermione!" Esclamo sorpreso. Lei mi guarda torva.

"Fred" dice in tono glaciale. Decisamente non è qui per chiacchierare amabilmente.

"Che ci fai qui?" Le domando cercando di apparire disinvolto.

"Volevo sapere quale parte di lasciami in pace non avessi capito" Risponde seccata. Accidenti, ma è sempre stata così... bella?

"Oh, io ho capito benissimo." Ribatto, ostentando una sicurezza che in questo momento non ho nemmeno per sbaglio.

"E allora perché non mi lasci in pace?" Mi chiede sempre più irritata.

"Semplice: non ti lascerò in pace finché non deciderai di ascoltarmi una buona volta" sta per replicare, ma la zittisco mettendole un dito sulle labbra "senza interrompermi." Aggiungo.

"Ok, se serve questo per farti smettere di assillarmi: parla. Non ti interromperò" Conclude, stringendo le braccia la petto spazientita. È giunto il momento di scoprire le carte, credo che peggio di così le cose non possano andare, quindi tanto vale buttarsi.

"Non la vedrò più, non vedrò più nessun'altra."

Mi  fissa incredula e confusa  inarcando un sopracciglio. Adoro spiazzarla.

"Si può sapere cosa stai dicendo?" Mi chiede, incrociando le braccia al petto. Io sorrido divertito.

"Sai Herm, inizio a dubitare della tua tanto decantata intelligenza... " Non so nemmeno io perché la sto tirando tanto per le lunghe, lei mi fulmina con lo sguardo e arrossisce appena i suoi occhi incrociano i miei. Ecco perché lo faccio, vederla così

"Arriva al punto." Borbotta stizzita.

"Il punto è questo: per te potrei anche arrischiarmi nell'inesplorato campo della monogamia... " L'ho detto, ora non si torna più indietro. Lei arrossisce a dismisura e io vorrei soltanto chiudere qui la questione baciandola, ma ho capito che con Hermione le cose non sono mai così semplici.

"Mi stai chiedendo di essere la tua ragazza?" Domanda tutto di un fiato. Le sorrido quasi imbarazzato, mi sento un vero idiota a fare questa conversazione, copro un auto-schiaffeggiamento passandomi la mano tra i capelli.

"Beh, dipende." Lo so, sono un vero stronzo a tenerla così sulle spine, ma è bellissima quando non capisce cosa sta succedendo. Si morde un labbro e questo mi rende ancora più difficile annullare la distanza tra le nostre bocche.

"Dipende da cosa?" Mi domanda curiosa e preoccupata. Le sorrido.

"Mi stai dicendo di sì?" Le domando facendo un passo verso di lei che ora è quasi nel panico.

"Dipende." Ribatte, mordendosi un labbro. Merlino dammi la forza di non saltarle addosso. Sorrido ancor di più pregustandomi il sapore delle sue labbra.

"Da cosa?" le chiedo di rimando, avvicinandomi di un altro passo.

"Sai cosa voglio." So esattamente cosa vule, anche se non sono ancora così certo di poter fare promesse di questo tipo, tuttavia, annuisco.

"Allora è un sì?" Domando speranzoso coprendo la distanza che ci separa. Annuisce, le sorrido e finalmente  la bacio. E giuro su Godric Grifondoro che è il bacio più bello che io abbia mai ricevuto. Ora capisco cosa intenda la gente quando parla di farfalle nello stomaco, mi sento così entusiasta che potrei mettermi a correre nudo per Hogwarts, anche se dubito che lo farò. È tutto esattamente come avevo sperato e forse anche meglio, finalmente Hermione Granger è mia.

 

 

********************************************************************************

 

C'è qualcosa che non va. C'è davvero qualcosa che non va in me. Sono mesi che aspetto questo momento: il momento perfetto. Fred che mi bacia appassionatamente, il silenzio ovattato della neve che cade oltre le mura della guferia, le nostre mani intrecciate teneramente, la prospettiva del mio primo amore corrisposto... eppure. Eppure non mi sento come credo dovrei sentirmi.

Innanzitutto dovrei riuscire a godermi questo momento senza analizzare ogni singola cosa. Dovrei avvertire le farfalle nel mio stomaco sbattere le ali compiaciute, avere la sensazione di svolazzare a mezz'aria e dimenticarmi dell'esistenza del resto dell'universo. Perché non mi sento così? Il mio stomaco sembra essere diventato di ferro, gelido e pesante come se qualcuno mi avesse fatto ingoiare un'incudine. Dove accidenti sono finite quelle stupide farfalle? E perché ora, proprio ora che le labbra di Fred si allontanano dalle mie provo solo sollievo? Perché il suo sguardo da pesce lesso non mi fa provare il desiderio di coccolarlo come fosse un gattino? Eppure Ginny mi ha garantito che è proprio così che ci si sente, che è proprio così che si sente lei ogni volta che Harry entra nel panico per qualcosa e gli viene quella buffa espressione... sto divagando. Forse dovrei dire qualcosa. Fred continua a fissarmi.

"Ehm..."

Niente, sento le mie guance infiammarsi e il cuore scalpitare come durante le interrogazioni del professor Piton. Fred, ti prego: almeno tu dì qualcosa. Nulla, se ne sta lì immobile a fissarmi con un'espressione indecifrabile. Sorrido nervosamente mentre il silenzio attorno a noi sta diventando angosciante.

"Non credevo che ci sarei mai riuscito."Mi dice con un sorriso che fino a qualche ora fa mi avrebbe fatto cedere le ginocchia. Lo guardo stranita.

"A fare cosa?" Domando allibita.

"Lasciarti senza parole." Ribatte sorridendomi furbo e qualcosa dentro di me inizia a sbloccarsi perché un sorriso sincero si fa strada sulle mie labbra.

"Ora devo andare... io... noi..." Sembro una totale idiota, mi sento una totale idiota, voglio solo allontanarmi da questa situazione il più in fretta possibile.

"Ci vediamo in Sala Comune." Termina per me. Annuisco grata.

"Bene... allora... ciao!" Mi faccio quasi pena da sola, lui non deve pensarla così perché mi sorride.

"Ciao, Hermione." Mi fa l'occhiolino, si volta e si dirige verso un grosso barbagianni. Mi sento frastornata e spaventata da questa situazione, ma un pensiero mi attraversa comunque la mente come un fulmine a ciel sereno: Ron.

"Fred!" Lo richiamo, lui si volta con la missiva stretta in mano. Lo fisso senza saper bene cosa dire.

"Possiamo... sì, voglio dire... tenerlo per noi?" Sono patetica. Fred fa un passo verso di me, il suo sguardo si è rabbuiato.

"Non vuoi farlo sapere a Ron, vero?" Mi domanda tranquillo, anche se la sua espressione si è fatta dura. Perché mi legge nella mente? Odio quando mi legge nella mente.

"No... non intendevo questo, è solo che..." Ormai balbetto. Non sono più nemmeno sicura di quello che provo per te, ecco cosa dovrei dirgli, ma con che coraggio? Dopo tutto quello che mi ha detto e quel bacio... non posso. Rimango in silenzio un istante cercando le parole giuste, lui mi lancia uno sguardo dubbioso.

"Davvero, non è per Ron." Concludo, molto meno sicura di quello che vorrei. Annuisce poco convinto e torna sui suoi passi.

Cammino velocemente verso la Sala Comune, mi sento strana, spaventata, colpevole. Spero di non incontrare...

"Hermione! Ma dov'eri finita? È un'ora che ti cerchiamo!" Esclama Harry, venendomi incontro con Ron dalla parte opposta del corridoio. Maledizione, maledizione, maledizione! Il cuore inizia a battermi all'impazzata e sudo freddo.

"Harry! Ron! Anche... io vi stavo cercando." Mento spudoratamente. Ron mi lancia uno sguardo indagatore e io non desidero altro che la terra si apra sotto ai miei piedi per inghiottirmi.

"Beh, l'importante è che ora ti abbiamo trovata... un momento, perché ci stavi cercando?" Oh, Harry Potter: io ti strangolerò nel sonno. Sento lo sguardo di Ron bruciarmi le guance.

"Io... oh, beh sai... le solite cose..." Sul serio? Cervello io e te dovremo fare un discorsetto prima o poi.

"Solite cose? Stai bene Hermione?" Imbecca di nuovo Harry. Perché quel ragazzo ce l'ha con me? Che cosa gli ho fatto di male?

"Certo che sto bene... io... e allora perché voi cercavate me?" Ah- ah! Passare al contrattacco è sempre una tattica vincente. Harry si sistema gli occhiali sul naso.

"La Umbridge ha emesso un nuovo Decreto, non potremo più vedere Hagrid fuori dalle lezioni." Mi risponde Harry abbattuto. Quella vecchia megera!

"Che cosa? E perché?" Domando infuriata.

"Forse perché è una str..."

"Ron!" Lo rimprovero.

"Cosa?!" brontola lui, sdegnato.

"Stai parlando di una professoressa!" So che ha ragione, ma è più forte di me.

"Ma noi la odiamo!" Si giustifica lui con aria imbronciata.

Ed eccolo quello sguardo, quel broncio così adorabile che... oh no, no, no, no! È tutto sbagliato, non dovrei sentirmi così. Non ora. Non per Ron. Faccio istintivamente un passo indietro e distolgo velocemente lo sguardo, non voglio sentirmi così. Li saluto con una scusa banale e mi dileguo alla velocità della luce, dovrò delle spiegazioni ad entrambi più tardi, ora non ne ho le forze. Giunta in Sala Comune mi rifugio nei dormitori che grazie al cielo sono deserti.

Mi butto stancamente sul letto, Grattastinchi, che stava dormendo sul cuscino, miagola stizzito.

"Oh non ti ci mettere anche tu sai?!" Lo rimprovero, lui mi lancia uno sguardo offeso.

"Ho avuto una pessima giornata!" Lui continua a guardarmi con un'espressione risentita e ora inizio a capire perché Ron detesta quel muso schiacciato.

"Smettila, ok? È vero, Fred e io siamo... ma c'è Ron ed è tutto così strano..."

Continua a fissarmi.

"So cosa stai pensando, ma non è come credi! Mi sento solo confusa, è perfettamente normale in questa situazione!" Dico stizzita, lui scuote il testone e sbadiglia.

"Oh, così ti sto annoiando? Bene, torna a dormire!"

Si stiracchia e si mette seduto, come a dire "sono tutto orecchie".

"Andrà tutto bene, ne sono certa, è solo successo tutto troppo in fretta, era... inaspettato, ecco."

Tiene lo sguardo puntato nel mio e sembra che nei suoi occhi passi un lampo divertito, quasi sadico.

"Ti stai divertendo vero? Ah, ah, ah... che ridere! Quella stupida di Hermione non sa nemmeno cosa, o meglio, chi vuole!"

Scuote il testone, di nuovo.

"Cosa vuoi capirci tu di queste cose? Sei solo un gatto! Non hai qualche topo da cacciare?"

E così dicendo lo spingo giù dal letto tra le sue vivaci proteste e affondo il viso nel cuscino.

Ho appena litigato con un gatto. La mia sanità mentale ormai è totalmente sparita e tra un po' potrò far domanda per fare coppia con Gazza come la bidella svitata della scuola.

 

È ora di cena e non posso evitare di recarmi in sala grande dove sarò costretta a starmene seduta lì sentendomi mortalmente imbarazzata e in colpa. Scendo le scalinate guardandomi attorno come se qualcosa o qualcuno dovesse attaccarmi all'improvviso, ma la scuola sembra deserta, probabilmente perché sono in ritardo. Ho perso tempo di proposito in modo che tutti fossero scesi, dalla cima delle scale ho visto Fred che indugiava su una poltrona e Ron ed Harry che mi aspettavano sul divano. Fred ha lanciato un paio di occhiatacce a suo fratello che ignaro di tutto lo scrutava interrogativo. Alla fine Ron ed Harry sono andati via, ma ho dovuto aspettare ancora dieci minuti prima che anche Fred desistesse.

Ecco la sala grande. Faccio ancora in tempo a scappare a gambe levate, ma il mio stomaco protesta e quindi entro, individuo i miei amici e mi siedo accanto a loro. Il mio sguardo però sfugge al mio controllo e vaga subito alla ricerca di Fred che mi sta guardando gongolante, con un'adorabile espressione che non so definire. Mi sorride e lo sfarfallio riprende più vivace che mai. Sorrido a mia volta inconsapevolmente, mi fa l'occhiolino e io arrossisco pensando al significato di quel piccolo, innocente gesto. Arrossisco ancor di più mentre il mio cuore ha una brusca accelerata pensando che ora lui è il mio ragazzo, non so da dove venissero tutte quelle stupide paranoie, quei dubbi assurdi... io sono follemente innamorata di quel furfante.

"Hemione?" La voce di Ron mi riporta alla realtà. I. Suoi. Stramaledetti. Occhi. "Hermione mi stai ascoltando?"

"Scusa, stavo pensando..." A tuo fratello. Che ora è il mio ragazzo. Arrossisco, di nuovo.

"Se lo dici tu..." risponde dubbioso. "Mi passeresti le patate?" Mi chiede poi, mentre io ringrazio il suo stomaco per avermi tolto dall'imbarazzo.

"Certo!" Gli passo il piatto. Le nostre mani si sfiorano: brivido. Maledizione, finirò davvero in manicomio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco qui, oltre 3000 parole scritte in meno di due ora, mi prenderei a schiaffi da sola. Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, voglio solo precisare che la ripetitività (cambiando pov) di alcune scene è essenziale ai fini della storia, spero che la amiate quanto la amo io e che non sia solamente ripetitiva.

Per finire, visto che siamo ad un punto "caldo" voglio farvi una domanda.... secondo voi, avranno il lieto fine? Tranquilli io so già come finirà, quindi non mi farò influenzare dalle vostre ipotesi ;)

 

   
 
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