“When I saw you 
I fell in love 
and you smiled
because you knew.” 
(W. Shakespeare)


Rose Weasley ha 17 anni, è una strega brillante ed è una gran bella ragazza, e lo sa. Ha appena iniziato il suo ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. 
Negli anni passati Rose ha avuto varie relazioni con vari ragazzi, ognuno dei quali si è rivelato una delusione, chi troppo stupido, chi troppo geloso, chi troppo scorbutico e chi era interessato a lei solo per il cognome che portava. 
Ha i capelli lunghi di un rosso scuro, occhi azzurri e le classiche lentiggini da Weasley, gambe lunghe e il fisico allenato grazie agli allenamenti di Quidditch. È intelligente come la mamma e solare come il papà, e sta raggiungendo i suoi amici al loro solito punto di incontro: all'ombra di un albero davanti al Lago Nero. 

Scorpius è il migliore amico di Albus da sempre, e si è piano piano inserito nel loro gruppo. All'inizio erano tutti un po' scettici, i Malfoy non hanno una bella reputazione, però col tempo si è rivelato un ragazzo gentile e simpatico e, Rose deve ammetterlo, anche molto bello. Non sa precisamente quando abbia smesso di essere l'amico un po' nerd, bassino e timido ma fatto sta che ora mentre si avvicina e lo osserva sente le stesse emozioni che, spaventata, ha sentito alla fine dell'anno prima.
Sta lì seduto sul prato in maniera un po' scomposta, con le gambe lunghe distese e la camicia tirata fuori dai pantaloni, con le maniche arrotolate. Ride e mentre ride butta indietro la testa e i raggi del sole fanno brillare i suoi capelli biondi perennemente spettinati. Rose sente una stretta allo stomaco e si perde nella sua risata. Arriva al punto di incontro.
Scorpius solleva la testa verso di lei e apre la bocca come per dire qualcosa ma dalla sua bocca non esce un fiato e resta così, fermo e guarda Rose, come rapito. Lui lo sapeva che prima o poi sarebbe successo. Lo sapeva, se lo sentiva, era palese che prima o poi ci sarebbe caduto anche lui nella sua trappola. Ha questo qualcosa, Rose Weasley, che ti rende impossibile non amarla. Forse il modo in cui cammina, o il modo in cui vola, forse la fossetta che si crea quando sorride o magari è la sua voce o quel suo vizio di sistemarsi i capelli dietro un orecchio quando si sente in soggezione, come adesso. 
Osserva il movimento delicato della mano che prende la ciocca rossa e la posiziona dietro l'orecchio, con lo sguardo basso.
Poi la rossa rialza lo sguardo e lo incatena con il suo.
E quindi lui la guardò, rapito.
La guardò, innamorato.
E lei sorrise, perché sapeva.
Lo sapeva, lo avvertiva che anche lui provava qualcosa. E sorrideva ancora, quasi soddisfatta, sicuramente felicissima, un uragano nello stomaco e una fitta al cuore.
Sarebbe stato un bell'anno con lui, sarebbe stata una bella vita.
"Ciao, Scorpius"
Lui la guarda ancora, scuote la testa e sorride.
"Ciao, Rosie"