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Autore: saljd    24/08/2016    1 recensioni
Tony si è trasferito da qualche mese a Parigi con la piccola Tali; durante una normale mattina al parco giochi, l'ex agente speciale avrà modo di riflettere sui suoi sentimenti dopo gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Tali David, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ziva loves Paris.

Parigi, la città dell’amore. Da pochi mesi era realmente sbocciato un nuovo amore, un po’ particolare e diverso dagli altri, un amore unico e indissolubile: l’amore di un padre per sua figlia.

Tony era seduto su una panchina intento a guardare Tali, mentre la piccola giocava con altri due bambini al parco giochi, ripensando a quanto aveva desiderato vivere quelle emozioni. L’essere padre, sapere che qualcuno gli avrebbe voluto bene a prescindere se lui fosse stato un agente dell’NCIS, della CIA o un mercenario agli ordini della Mafia russa. Ma nonostante questo, il Molto Speciale Agente Anthony Dinozzo – come amava presentarsi – sapeva che c’era qualcosa di sbagliato in tutto questo. Seduta al suo fianco non doveva esserci quell’anziana signora, bensì Ziva David, il suo grande amore. L’israeliana aveva deciso di lasciare Tony, l’NCIS e Washington qualche anno prima, per ritrovare sé stessa, senza però rivelare la verità sulle sue condizioni e su Tali.

Per Dinozzo non era stato facile accettare, da un giorno all’altro, che la donna che tanto amava era morta per mano di Trent Kort e, subito dopo, che quest’ultima gli aveva nascosto la sua gravidanza. Ne aveva diritto almeno quanto lei, o quasi, di sapere. Avrebbero potuto crescerla insieme, avrebbe potuto trasferirsi a Tel Aviv e, magari, Ziva sarebbe ancora viva.

Sto lottando per te, Ziva , ripeteva nel sonno quasi tutte le notti. Ma non poteva lasciare che il dolore lo abbattesse, non per lui, ma per Tali. Era tutto per lei ed era una sensazione mai provata prima; la madre di Tony morì quando lui era ancora piccolo, suo padre, invece, nonostante l’impegno negli ultimi anni, non era stato proprio un esempio da seguire. Dinozzo non s’era mai sentito indispensabile per qualcuno, non era mai stato tutto. Non per Jeanne, non per Ziva. Ma per Tali era diverso, lei aveva perso tutte le sue certezze a soli tre anni, tutte tranne suo padre.

Il suo cellulare iniziò a vibrare nella tasca del jeans. Già, Anthony non indossava più i soliti capi firmati di Ermenegildo Zenga. Non erano l’ideale per stare al passo di una bambina sveglia e iperattiva come Tali; così Dinozzo tirò fuori il telefono.

Sul display comparve il nome del suo mentore, Gibbs. Leroy Jethro Gibbs, occhi di ghiaccio, sguardo penetrante e un grande cuore messo al sicuro dopo anni di tradimenti, inganni e perdite. Il Capo – come continuava a chiamarlo Tony – molti anni prima, aveva deciso di continuare il suo lavoro, nonostante avesse messo su famiglia. Shannon e Kelly Gibbs erano state uccise mentre lui era via; ciò ha segnato terribilmente la vita di Jethro, motivo in più per cui Tony aveva deciso di sacrificare la carriera a favore della sua bambina.

- Pronto Capo?

- Dinozzo.

Gibbs, per Anthony, nonostante i tanti anni passati insieme all’NCIS, era ancora un mistero.

- C’è qualcosa che non va con Abby o Ducky? Non dirmi che McImbranato ha combinato qualche guaio?

- Calma, prendi fiato.

- Scusa Capo.

- Regola numero sei Dinozzo.

“ Non chiedere mai scusa, è segno di debolezza” , era una delle famose regole di Gibbs.

- Giusto. Perché mi ha chiamato?

- Volevo solo sapere come vanno le cose con la bambina.

Gibbs aveva sempre avuto un rapporto paternalistico con Dinozzo, sgridandolo molto spesso e riempiendolo di scappellotti. Ma nonostante ciò, lo stimava molto, al punto da definirlo il miglior agente con cui abbia mai lavorato. Lo stesso Jethro, per Tony era come un secondo padre.

- Ce la caviamo – disse con tono ottimista – Ma non è facile.

- Lo so Dinozzo, ma sono convinto che ce la farai.

- Grazie Capo – rispose orgogliosamente – Come stanno tutti? E il Re degli Elfi?

Il Re degli Elfi era l’agente speciale Timothy McGee, soggetto ad ogni tipo di atto di bullismo da parte di Tony, che amava riempirlo di soprannomi. Dinozzo e McGee non hanno legato sin da subito, ma con gli anni, nonostante le perdite di Kate prima, e Ziva dopo, al fianco di Gibbs c’erano sempre loro due. E col tempo sono diventati un duo inseparabile, colleghi, amici, fratelli d’armi.

- Stanno tutti bene, siamo carichi di lavoro ultimamente!

Quello era un modo molto velato, da parte di Gibbs, per confermargli quanto mancasse alla squadra.

- Mi mancate tutti voi.

- Non hai voglia di tornare a Washington?

- Sì, ma qui ho ancora delle questioni in sospeso. Ho i miei...

- Lo so. Bene, ora devo andare, è stato trovato un altro sottufficiale morto, il terzo questa settimana.

- Va bene Capo, salutami il Pivello, Bishop, Abby, Ducky e Palmer. Ah, e il direttore Vance!

- Senz’altro, abbi sempre cura di te e di tua figlia.

 Tony abbassò lo sguardo. Aveva i suoi motivi per restare lì, visto che Ziva ama Parigi; alzò il capo, vedendo la sua piccola ridere, correre e scherzare. Per un attimo si sentì stupido.

- No, Tali ama Parigi.

   
 
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