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Autore: AMarie345    24/08/2016    0 recensioni
Gli anni di Remus Lupin, partendo dal morso e concludendo con la sua morte. Song-fic basata su 'Seven Years' di Lukas Graham.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Angolo autrice:
Se non l'avete ancora fatto, ascoltate la canzone 'Seven Years' di Lukas Graham, che mi ha dato l'idea di questa storia. Ho cercato di accurare le età. Forse ho commesso qualche errore. Se così, scusatemi.
AMarie345

Angolo traduttrice:
Eccomi di nuovo qui con un'altra traduzione! Spero che questa storia piaccia a voi così come è piaciuta a me. Come per 'Home' lascio queste piccole note qui sopra per non rovinare la storia. Questo è il link della versione originale: https://m.fanfiction.net/s/12057128/1/Years .
Koganislove

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza nessuno scopo di lucro.

******************************

A sette anni, Remus non era un bambino come gli altri. Se ne stava sempre per conto suo, non usciva mai di casa -era un lupo mannaro, e i suoi genitori erano preoccupati per l'entità della sua condizione. Invece che fare amicizia con i bambini del vicinato che facevano avanti e indietro fra quelle strade, lui si teneva separato da tutti.

Sua madre lo ha invitato a fare amicizia, anche a trovare degli amici temporanei. Lei lo ha avvertito che avrebbe vissuto una vita solitaria, se avesse continuato a chiudersi così.

Ma a lui non importava di restare da solo.



A undici anni, aveva preso il treno diretto ad una scuola dove, gli era stato detto, sarebbe stato in grado di adattarsi. Il Preside stesso avrebbe provveduto che nessuno scoprisse della sua condizione.

Si ritrovò in uno scompartimento da solo dopo aver salutato i genitori. Suo padre gli aveva detto che Hogwarts era un posto grandioso -forse, se avesse incontrato qualcuno, non sarebbe rimasto solo ancora a lungo.

La porta si aprì e un ragazzo con i capelli neri e disordinati comparve sulla soglia. Aveva gli occhiali e sorrideva verso Remus.

«Posso sedermi con te? Non riesco a trovare nessun altro posto».

Remus annuì e il ragazzo si sedette di fronte a lui.

«A proposito, sono James Potter» disse il ragazzo, tendendo la mano.

Remus scosse la mano di James cautamente. «Remus Lupin» disse con calma, tirandosi indietro e ritornando al suo libro.

«Oi!» disse una voce proveniente dalla porta. «Potter, giusto? Ci siamo incontrati sulla piattaforma, è bello vedere che questo scompartimento è quasi vuoto, gli altri sono tutti pieni».

Un ragazzo con i capelli ricci scuri si lasciò cadere accanto a James. Guardò Remus, annuendo brevemente. «Io sono Sirius, Sirius Black».

«Remus Lupin» ripeté Remus per la seconda volta.

«Voi a quale Casa pensate che finirete?» chiese Sirius.

«Io spero a Grifondoro» disse James. «Coraggioso e nobile» aggiunse sorridendo.


«Tutta la mia famiglia è stata a Serpeverde» disse Sirius. «Magari io sarò l’unico diverso».


«Io non ho pensato a nessuna Casa» ammise Remus. «Non ero sicuro che sarei venuto».
 
«Non saresti dovuto venire a Hogwarts?» chiese James. «Perché?»
 
Remus si risparmiò la spiegazione quando un ragazzo con le fattezze di un topo e con i capelli di un biondo sporco entrò nello scompartimento.
 
«Scusatemi!» si scusò il ragazzo, sistemandosi e sedendosi di fianco a Remus. «Non riuscivo a trovare nessun altro posto. Anche voi al primo anno?»
 
Sirius e James annuirono, presentandosi.  Fu James a fare un gesto verso Remus e a presentarlo, risparmiandogli l’introduzione.
 
«Sono Peter Minus» disse il piccolo ragazzo.
 
Per la prima volta, Remus si scoprì rilassato. James e Sirius non gli chiesero più nulla sul fatto che non sarebbe dovuto venire a Hogwarts, ma,  invece, cercarono di trascinare Remus nella conversazione.
 


 
Aveva tredici anni quando loro scoprirono la verità. Lo avevano messo spalle al muro nel dormitorio dei ragazzi, nelle prime ore del pomeriggio dopo il suo ritorno a scuola.
 
Fu James a parlare per primo. «Amico, non possiamo fare a meno di notare che tu hai un’abitudine» disse lui. «Una molto interessante, a dire il vero».
 
«Non so di che cosa tu stia parlando» disse Remus nervosamente.
 
«Passi alcune notti fuori dalla scuola» disse Sirius, inarcando un sopracciglio. «Una volta al mese-».
 
«Te l’ho detto, vado a fare visita a mia madre».
 
«Durante la luna piena?» chiese James. «Deve per forza avere una malattia interessante se puoi farle visita solo durante le lune piene e Madama Chips ti deve accompagnare».
 
«La nostra domanda è, pensi di poterci ingannare così facilmente?» chiese James.
 
«Non lo so, dopotutto ho convinto Sirius che la sfera di cristallo stesse predicendo la sua morte da vergine».
 
Sirius sbuffò. «E io ti ho detto che stavi guardando il tuo di futuro, amico».
 
«Volevo solo chiederti una cosa» disse finalmente James. «Sei, o non sei, un lupo mannaro?»
 
«Io-» Remus non riuscì a rispondere. Non l’aveva mai detto a nessuno, non era sicuro di come avrebbero reagito.
 
«Perché, se lo fossi» continuò James, «saresti il ragazzo più figo tra noi quattro».
 
 


Aveva vent’anni quando scoprì la verita. La guerra era, in quel periodo, molto intensa, James (sposato e con un figlio appena nato) si era nascosto. Sirius e Peter erano molto contenti di avere Remus intorno, anche se non riusciva a trovare un lavoro o ad aiutare nell’appartamento alcune volte -tutto a causa del ciclo della luna.


Aveva scoperto che era stato morso per via di suo padre. Tutta la pietà che aveva provato per l’uomo che l’aveva morso era sparita -quell’uomo, Greyback, l’aveva fatto di proposito. E ciò disgustava Remus.


 
 
Aveva ventuno anni quando il suo mondo crollò. James e la sua cara Lily erano stati uccisi, e Sirius era stato spedito ad Azkaban per aver ucciso Peter. Remus era di nuovo solo. Le uniche cose che lo confortavano erano che il figlio di James fosse sopravvissuto e che la guerra fosse finita. Ma ancora una volta, Remus era rimasto solo, ma questa volta non avrebbe voluto.




Aveva trentatré anni quando incontrò Harry per la prima volta.
 
 


Aveva trentaquattro anni quando scoprì il tradimento di Peter e l’innocenza di Sirius, e tutta la verità dietro il cosiddetto omicidio.



 
Aveva trentacinque anni quando ritrovò il suo migliore amico -e ora non era più solo.





Aveva trentasei anni quando Sirius morì. Ne aveva trentasei quando si ritrovò di nuovo in mondo fatto di solitudine, e una donna gli si avvicinò assieme ai suoi sentimenti. Sentimenti che lui non avrebbe voluto ricambiare, per paura di quel che era.


 
 
Aveva trentasette anni quando si sposò. Sua moglie dai capelli rosa si era presa cura di lui, anche durante il periodo in cui lui l’aveva spinta via e rifiutata.



 
Aveva trentotto anni quando suo figlio nacque. Suo figlio, nato senza i geni della licantropia, cosa che lui temeva. Suo figlio dai capelli blu, che lui amava così tanto. Aveva trentotto anni quando morì. Il lampo verde e la caduta mortale di quella donna dai capelli rosa, lo avevano distrutto. Le aveva chiesto di rimanere al sicuro, ma lei lo aveva seguito, questa era lei. La osservò colpire il terreno, la vita lasciare i suoi occhi e i capelli rosa diventare marroni. Non vide neanche la luce verde colpirlo alla schiena.
   
 
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