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Autore: fra_eater    24/08/2016    1 recensioni
Per la prima volta (anche se in ritardo) partecipo a questa Gajevy week :)
dal capitolo tre: "Proprio in quel momento il telefono di Levy squillò e gli occhi della bionda caddero sull’anteprima del messaggio “E quando verrai indossa le mutandine a fiori blu. Ancora non te le ho tolte”
Day 1:First Time
Day 2: Piercing
Day 3: Dirty Talk
Day 4:
Day 5:
Day 6:
Day 7:
spero di essere puntuale nei capitolo XD
With love
fra
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un passo d’avanti all’altro. Veloce, nonostante la difficoltà.
“Se vai troppo veloce cadi, piccoletta”.
Il ghigno di Gajeel era udibile e schietto e non  le fu difficile immaginarlo dipingersi sul suo volto mostrando i denti appuntiti e facendo brillare gli occhi rossi furbi e maligni.
“Mi spieghi perché mi hai bendato?”
Forse era la quinta volta che lo chiedeva da quando il dragon slayer l’aveva presa di peso dalla biblioteca della gilda e l’aveva bendata in malo modo.
“Silenzio, gamberetto” .
Guidava i suoi passi tenendola per mano, sogghignando nel vederle le guancie gonfiarsi per il nervoso.  La conosceva abbastanza da sapere che era innervosita per essere stata interrotta quando era immersa nella lettura e per essere stata portata via di peso, ma allo stesso tempo era curiosa. La curiosità era una delle caratteristiche che adorava di più del gamberetto di cui stringeva le piccole manine lisce e delicate.
Faceva fatica ad abituarsi a quella situazione, ad essere dolce con lei come un fidanzato dovrebbe essere. Arrossì violentemente a pensare a come le aveva proposto di stare insieme, qualche settimana prima, e ringraziò Mavis e tutti i draghi che la piccoletta non potesse vederlo.
Avevano litigato e di brutto. Ovviamente la colpa era sua, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
“Ti piace tanto fare la smorfiosa con tutti?”. Porca Metallikana, quanto si sentiva in colpa per quel commento sprezzante che aveva fatto vedendola arrivare in gilda sorridente. L’immagine del suo viso indurirsi e dei suoi grandi occhi gentili rabbuiarsi lo faceva rabbrividire.
L’aveva vista per le strade di Magnolia insieme a un ragazzo. Il bell’imbusto dagli occhi scuri e i capelli verdi le camminava affianco con dei libri stretti tra le braccia e doveva fare delle battute molto argute, notando come la piccoletta sorrideva e rideva di gusto. 
Gajeel aveva visto tutto, innervosendosi ad ogni passo che facevano e scappando via come un ladro, prima di farsi prendere dal desiderio malsano di mollarli un pugno sui denti perfetti.
Poco più di un’ora dopo Levy si era recata in gilda, raggiante, e si era diretta subito dalla sua cara Lu-chan, forse per raccontarle della sua uscita. Ed era stato proprio quel sorriso a farlo imbestialire.
Gli aveva urlato contro che doveva farsi gli affari suoi e lui aveva ribattuto che era frivola,che l’aveva vista andare in giro per Magnolia come una stupida oca che se la fa con il primo che passa. E Levy era scappata via in lacrime, umiliata e ferita, e lui si era trovato addosso gli occhi accusatori di tutta la gilda. Inutile dire che quelli sguardi lo trafiggevano ogni secondo e non passò molto prima che la seguisse per ammettere,anche se non esplicitamente e con un eccessivo giro di parole, che era geloso.
E lei, per tutta risposta, prima gli aveva tirato uno schiaffo sonoro e poi l’aveva baciato.
A ripensare a quelle labbra morbide contro le sue, Gajeel sorrise.
“Ma quanto ci impieghiamo?” chiese Levy, spazientita dalla lunga camminata senza vedere.
Gajeel si chinò, inarcando la schiena per raggiungere l’orecchio “Siamo quasi arrivati” le sussurrò, provocandole un brivido ben visibile “Abbi pazienza” e, improvvisamente, le baciò la guancia.
Il gesto dolce e inaspettato imporporò le guancie della ragazza che, tutta contenta, sorrideva e seguiva in silenzio le mani che la guidavano con ancora la benda blu sugli occhi.
Era così carina in quel momento. Come si faceva guidare, decisa ma al tempo stesso incerta, un passo dietro l’altro spedita, certa di sapere dove andare e poi ecco il momento, si ferma, guarda di fronte a sé al buio e attende, attende che lui le indichi dove andare.
“Aspetta un attimo” le dice con un tono autoritario e Levy si concentra per riconoscere il cigolio di un pesante portone “Dove siamo?” chiede con dolcezza, ma Gajeel non risponde e la trascina piano. L’aria della casa è stantia, come se l’ossigeno fosse stato lentamente consumato . cerca di riconoscere qualche odore, qualche suono ma nulla,Gajeel le tiene i polsi, impedendole di toccare qualcosa.
“Attenta al gradino”.
Solleva un piede e poi l’altro, salendo quel che sembra proprio una rampa di scale, sempre più curiosa.
Contò 12 gradini, prima di giungere su un pianerottolo e lui continua a guidarla per qualche metro.
Sente di nuovo il cigolio di una porta, questa volta più leggera rispetto alla prima.
“Puoi sbendarmi?” chiede con dolcezza, facendo inutilmente lo sguardo da cucciolo abbandonato.
“Un attimo. Come siamo impazienti”
Le basta mettere un piede in avanti per essere invasa da un forte profumo di rose, di cera calda e il crepitio di un fuoco scoppiettante.
Gajeel si porta alle spalle della ragazza e toglie la benda.
Levy impiega diversi istanti prima di potersi abituare alla luce.
Il pavimento di legno era pieno di petali di rosa rossi e bianchi; una libreria a destra, un tappeto di quelli morbidi d’avanti a un fuoco allegro e scoppiettante e una bottiglia di vino con due calici accanto al tappeto.
Levy spalancò gli occhi meravigliata dall’atmosfera romantica che le si manifestava d’avanti, sembrava come che tutti i suoi sogni si fossero avverati.
“Gajeel” esclamò estasiata “è una meraviglia!”
Il dragon slayer le si portò alle spalle, cingendole la vita e trascinandosela contro al petto “La vera meraviglia sei tu” e iniziò a baciarla sulle guancie, per poi spostarsi al collo e attendere la reazione della ragazza.
Il corpo di Levy fu invaso dai tremori e dai sussulti, la pelle d’oca era tangibile sotto le labbra dei ragazzo che sogghignò.
Fin troppo audacemente per  il suo carattere, la maga abbassò le spalline dell’abito che cadde con un tonfo soffuso, rimanendo in intimo e pronta a condividere per la prima volta la propria fragilità con il ragazzo; Gajeel le aveva dimostrato più di una volta di tenere a lei, di amarla e in quel momento era riuscito a mettere in pratica lo scenario perfetto dei suoi sogni più segreti.
Il mago, dopo essersi ripreso dallo spettacolo del suo corpo mezzo nudo e dopo aver contenuto l’eccitazione, le si avvicinò piano, prendendosi il primo bacio di una serie infinita.
La portò sul tappeto, ridacchiando per l’espressione buffa di lei e per il suo “Mi fa il solletico contro la schiena” e di liberò dei  suoi abiti, per poi dar sfogo a tutta la sua eccitazione ed amore.
Mai ringraziò abbastanza Juvia per averlo messo al corrente dei sogni di Levy durante una chiacchierata tra donne.
  
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