Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: CreepMind    24/08/2016    1 recensioni
Questa è la storia di due ragazze particolari, che si sono sempre sentite diverse dal resto del mondo. La loro frase più ricorrente era: “Noi non siamo come loro”.
Cosa avessero di speciale, nessuno sapeva spiegarselo, ma era visibile ad occhio nudo che fossero “strane”.
Le vite di entrambe erano principalmente composte da libri, serie tv, film e ancora libri.
Drogate di tutto questo, ne assumevano una dose spropositata al giorno, tanto da meritarsi l’appellativo di “asociali”.
Per tutta la loro vita non avevano fatto altro che sognare l'avventura, quell'evento che avrebbe sconvolto le loro vite per sempre e nessuno avrebbe mai potuto immaginare che alla fine sarebbe successo.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa è la storia di due ragazze particolari, che si sono sempre sentite diverse dal resto del mondo. La loro frase più ricorrente era: “Noi non siamo come loro”.
Cosa avessero di speciale, nessuno sapeva spiegarselo, ma era visibile ad occhio nudo che fossero “strane”.
Le vite di entrambe erano principalmente composte da libri, serie tv, film e ancora libri.
Drogate di tutto questo, ne assumevano una dose spropositata al giorno, tanto da meritarsi l’appellativo di “asociali”.
Ma asociali non erano, l’una c’era sempre per l’altra, si facevano compagnia a vicenda, condividevano interessi e passioni che nessun’altro aveva nel loro gruppo.
Quando la gente chiedeva se fossero migliori amiche loro semplicemente rispondevano così: “E’ stata una fortuna incontrarla”.
Non si definivano migliori amiche, questa era una cosa che facevano quelle ragazze snob che credevano di essere chissà chi e che al posto delle migliori amiche avevano delle schiave.
Fino a poco prima di conoscersi erano costrette a condividere ogni aspetto della loro vita con loro stesse: non c’era nessun’altro in grado di capirle e questo le scoraggiava pesantemente. Non uscivano mai, preferivano rimanere a casa a leggere un libro anziché stare con persone con le quali non avrebbero mai potuto parlare dei loro veri interessi.
 Poi l’una è arrivata per l’altra e tutto cambiò, quasi come se fosse stato il destino a sceglierlo.
Inizialmente non erano così tanto amiche, ma le circostanze le portarono a lavorare insieme per un progetto scolastico e così ebbero modo di conoscersi meglio e di capire che erano praticamente la stessa persona.
Ciò che le univa di più era questo senso di non appartenenza al mondo reale.
Fantasticavano e parlavano del loro universo personale, quello ideale, sognando che un giorno le cose sarebbero cambiate e tutto si sarebbe realizzato.
Infatti, proprio grazie alle troppe serie tv, ai troppi film e ai troppi libri la loro immaginazione aveva ormai raggiunto dei livelli ammirevoli.
Non mancavano le persone che le definivano “fatue”, “stupide” o ancora, “sfigate”.
Erano sempre lì in disparte che parlavano emozionate di quella che un giorno sarebbe stata la loro vita e dei progetti in ballo che avrebbero voluto realizzare.
A volte, invece, si isolavano da tutto e tutti semplicemente per guardare alcuni episodi delle loro serie tv preferite o per leggere un libro su cui, alla fine, si sarebbero scambiate pareri come ogni volta.
Insomma, erano inseparabili, identiche, si completavano.
 
Un giorno, un giorno impensabile, un giorno come tutti gli altri, un giorno e basta.
Max e Charlie erano a scuola, nella loro non tanto amata classe ad ascoltare i loro noiosissimi professori e a svolgere i loro esigentissimi compiti.
Era straziante.
Max si girò verso Charlie e le disse sottovoce “Non ce la faccio più” e Charlie le rispose “Io sto ancora aspettando”.
La professoressa le riprese. “Che palle!” -pensarono- “Non si può neanche parlare in questa scuola di merda.”
In quel momento entrò di colpo un uomo vestito di nero.
Era abbastanza strano: indossava occhiali da sole neri, pantaloni neri stretti, anfibi neri, una giacca nera che arrivava fino al ginocchio e guanti in pelle, neri.
Era fermo, appena oltre la soglia della porta, rivolto verso Charlie e Max.
Le fissava, senza dir nulla.
Loro si guardarono, incerte.
La cosa buffa era che la professoressa non si fosse interrotta durante la spiegazione e i compagni di classe continuavano ad essere annoiati come al solito.
Max disse “Ma che…” e Charlie dubbiosa le chiese “Ma sono solo io, o lo vedi anche tu? Perché qui sembra non accorgersene nessuno!”
In quel momento l’oscuro signore pronunciò lentamente una singola parola: “Fuori.”
Le ragazze continuarono a guardarsi, cercando di capire a chi si riferisse. Lui le guardò e disse “Andiamo, non abbiamo tempo.”
Così Charlie chiese alla professoressa: “P-possiamo..?”
E la donna, stupita, le rispose: -Ma cosa?- e Charlie le fece –Come cosa? Non ha sentito il sign..- in quel momento subentrò Max ed esclamò –In bagno! Possiamo andare in bagno?-
Scocciata la professoressa fece senno di sì, raccomandandosi di tornare presto.
Non avevano tempo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: CreepMind