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Autore: Kronos333    29/04/2009    1 recensioni
Re Giuggiolo e la regina Dumberta hanno deciso: i loro figli, Berta e Belloccio, si sposeranno. Ma non sempre i figli vogliono fare quello che i genitori dicono. E se in più ci si mettono in mezzo anche un mago cattivo, una maledizione e un peloso animale allora si che sono guai! Parodia del film "The Swann princess - L'incantesimo del lago"
Genere: Romantico, Demenziale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tanto tempo fa, in una terra lontana lontana viveva un re. Si chiamava Re Giuggiolo. Il povero re era disperato perché non riusciva ad avere figli nonostante scopasse tutte le notti. Allora assoldò un gigolo che avrebbe ingravidato sua moglie. La moglie di re Giuggiolo restò incinta e nove mesi dopo nacque una bellissima bambina, la chiamarono Berta. Sfortunatamente subito dopo il parto alla regina venne voglia di una siringa e morì di overdose. Il povero re Giuggiolo non riusciva a consolarsi quindi assoldò una squadra di prostitute che gli tennero compagnia tutte le notti.

Alla cerimonia di presentazione della bambina vennero tutti i re dei paesi vicini, anche la regina Dumberta con suo figlio Belloccio. Fu alla cerimonia di presentazione che Dumberta e Giuggiolo ebbero l’idea che cambiò la vita ai loro figli: Belloccio avrebbe sposato Berta e così i due regni si sarebbero uniti. Siccome le disgrazie (si sa) non vengono mai da sole arrivò nel regno un mago cattivo di nome Ratface. Il cattivo voleva impadronirsi del regno di re Giuggiolo, ma fortunatamente una delle prostitute della corte del re andò a letto con lui e così seppe del piano. Allora re Giuggiolo decise di mettere a morte il mago ma nel compilare il modulo di pena inflitta crocettò a casella sbagliata e il mago fu solo bandito e privato dei poteri. Ratface prima di andarsene giurò vendetta.

 

(colonna sonora introduttiva)
THE DUCK PRINCESS

 

Intanto Belloccio e Berta passavano tutte le estati insieme odiandosi reciprocamente. Belloccio e il suo amico Broly (figlio illegittimo di Dumberta) facevano in continuazione scherzi a Berta. Passata la pubertà Berta crebbe e diventò bellissima. Aveva lunghi capelli biondi e lucenti, due magnetici occhi azzurri e due tette così. Belloccio crescendo divenne un uomo alto e ben piazzato, con corti capelli castani e lucenti occhi blu. Broly invece divenne obeso goffo e pasticcione. Gli caddero tutti i capelli e fu costretto a mettersi un ridicolo parrucchino a vita. Quando i due principi ebbero compiuto vent’anni si rincontrarono per l’estate come sempre ma qualcosa era cambiato nell’aria. Belloccio infatti si era fumato tre o quattro canne prima dell’incontro e si mise a ridere come un cretino appena vide Berta. Berta era ancora offesa con il principe per tutto quello che le aveva fatto passare quando erano piccoli ma vedendo che Belloccio rideva a tutte le sue battute allora si convinse che era cambiato. In breve, l’amore vinse e strinse i giovani cuori. Dopo qualche secondo di idillio totale durante il quale i ragazzi ebbero l’impressione di essere sospesi in aria, i due andarono a letto insieme. Dopo una notte molto lunga Berta chiese a Belloccio: “Tesoro, tu cosa ci trovi in me?”. Belloccio rispose pronto “A letto sei bravissima”. “Si, e poi?” insistete Berta. “Poi cosa? Che altro c’è?” rispose stupito Belloccio. Berta ci rimase malissimo (permalosa la ragazza) e decise di tornare a casa il mattino stesso. Mentre Berta e re Giuggiolo tornavano al loro castello però Ratface (il cattivo) interruppe il loro viaggio. Il mago si trasformò in uno strano animale e attaccò la carrozza.

Intanto alla reggia di Dumberta Belloccio non riusciva a capacitarsi che Berta se ne fosse andata. Il suo insegnante Rimmel però lo accusava di insensibilità. Belloccio allora capì che doveva riconquistare il cuore di Berta se voleva andare di nuovo a letto con lei. Per questo fu felicissimo quando il capitano della guardia di re Giuggiolo arrivò al loro castello dicendo che la carrozza era stata attaccata da quello che lui definì un “peloso animale”. Belloccio pensò che se salvava Berta da questo “peloso animale” sarebbe riuscito a farla innamorare e l’avrebbe convinta a scopare di nuovo. Purtroppo quando Belloccio arrivò sulla scena dell’attacco (no, non del crimine! Quello è CSI!) trovò la carrozza rovesciata su un fianco e re Giuggiolo steso in una pozza di sangue. Belloccio si avventò sul vecchio che continuava a perdere sangue e lo scosse :”Re Giuggiolo! Siete ferito?” Un altro schizzo di sangue colpì il principe in piena faccia. “Allora? Siete ferito?” Il povero re fece segno di si con la testa. “Dov’è Berta?”. “Il peloso animale, il peloso animale! Non è quello che sembra, non è quello che sembra!” farneticò Giuggiolo morendo. “Re Giuggiolo, perché voi persone in punto di morte con informazioni vitali parlate sempre per enigmi? Re Giuggiolo?”. Ma re Giuggiolo morì senza spiegare questo antico mistero. Belloccio giurò sul cadavere di re Giuggiolo che avrebbe salvato Berta da questo peloso animale anche a costo della vita.

Ma dove era finita Berta? Ratface le aveva fatto un tremendo incantesimo, la povera principessa era stata trasformata in una papera. Solo con la luce della luna poteva riprendere le sue sembianze umane e solo se si fosse trovata sul lago. Se la poveretta si fosse trovata all’alba lontana dal lago si sarebbe comunque ritrasformata in papera e non avrebbe potuto tornare umana se non fosse tornata al lago. Quindi Berta era prigioniera di Ratface e solo un principe che le avrebbe giurato amore eterno e che lo avrebbe dimostrato al mondo intero poteva liberarla. La ragazza però era molto socievole e quindi si fece dei nuovi amici: Striscio, un lombrico e Macinino, una pietra rotonda. Berta però era molto infelice sul lago perché, nonostante non ci fossero sbarre, quel luogo era una prigione. Quindi la sera piangeva e il giorno piangeva starnazzando. Tutte le sere Ratface veniva al lago e stuprava la povera Berta. Il suo piano era quello di avere un erede che potesse prendere il trono che era stato del povero e Giuggiolo. Fortunatamente Striscio e Macigno procuravano a Berta dei contraccettivi efficaci.

Passarono alcune settimane e Belloccio continuava a non darsi pace. Lui e il suo amico Broly si esercitavano tutto il giorno in “afferra la freccia”. In pratica Broly tirava una freccia a Belloccio mentre questi era girato di schiena, il principe avrebbe dovuto girarsi, prenderla al volo e centrare la mela legata in testa al suo amico. Dico “avrebbe dovuto” perché il principe era una frana. La freccia gli si piantava sempre in mezzo alle scapole.

Intanto al lago successe una cosa molto strana. Una notte mente Berta stava piangendo (tanto per cambiare) uno strano uccello ferito da una freccia le cadde hai piedi. Era un povero gabbiano trafitto a un ala. Visto che Berta aveva fame prese l’uccello e lo mise su un fuoco per farlo arrostire ma il gabbiano si svegliò. Disse che si chiamava Muffin. Berta si presentò e rinunciò a mangiare l’uccello, non sta bene mangiare qualcuno con cui si è fatta conoscenza. La fortuna volle che Muffin fosse un agente segreto e quindi elaborò in fretta un piano per liberare Berta dall’incantesimo. Lui, Striscio e Macino si sarebbero introdotti nel palazzo di Ratface e gli avrebbero sottratto il navigatore satellitare GPS bluetooth con radio FM integrata, connettore per Ipod, supporter per fotocamera digitale da cinquecento megapixel e fornelletto da campo retrattile. I tre amici avanzarono furtivi fino alla stanza di Ratface, che era andato al Pokerclub. Muffin prese il navigatore satellitare GPS bluetooth con radio FM integrata, connettore per Ipod, supporter per fotocamera digitale da cinquecento megapixel e fornelletto da campo retrattile ma quando stavano per uscire apparve… Mikaela, la donna delle pulizie filippina di Ratface. I tre fuggono disperati ma Mikaela era sempre un passo avanti a loro. Allora Macina intervenne facendo cadere Mikaela nel fossato con i coccodrilli. Preso il navigatore satellitare GPS bluetooth con radio FM integrata, connettore per Ipod, supporter per fotocamera digitale da cinquecento megapixel e fornelletto da campo retrattile Berta e i suoi amici cercarono di capire quale tasto dovessero schiacciare. Dopo numerosi (2.798.678.456.283.074.607.425.464.620.348.537.465.340) tentativi riuscirono a trovare le mappe satellitari e Berta decise di mettersi in viaggio con Muffin per raggiungere il castello di Belloccio.

Belloccio oltre ai suoi disastrosi allenamenti passava ore su Internet cercando informazioni sul peloso animale. Dopo numerose ricerche scoprì che il mostro che aveva attaccato la carrozza del defunto re Giuggiolo altri non era che Bigfoot. Questa creatura era infatti la più figa che il principe aveva trovato da combattere che corrispondesse alle descrizioni fornitegli dal re e dalla guardia scampata al massacro. Belloccio allora partì con Broly alla ricerca di Bigfoot nella foresta oscura del male. Il luogo di caccia era stato scelto per il nome oscuro e tenebroso da Belloccio, a discapito di Broly che avrebbe preferito cercare nel boschetto solare delle farfalle (quello vicino all’acquario di Genova). Proprio nel momento in cui i due ragazzi stavano attraversando il bosco Berta e Muffin lo stavano sorvolando. Attirata dalle grida di Broly Berta volle vedere chi faceva tanto chiasso e scese di quota. Belloccio, quando vide quella graziosa anatra che volava sopra di lui si dimenticò subito di Bigfoot e decise di catturarla per mangiarla nonostante avesse degli ottimi panini pomodoro e tonno nello zaino (detestava il tonno). Berta spaventata scappò verso il lago inseguita dall’audace principe che continuava a bersagliarla di frecce. Berta non era preoccupata, la mira di Belloccio era talmente scarsa che non avrebbe colpito nemmeno un gigante. Muffin e Berta attirarono il principe fino al laghetto appena in tempo. La luna spuntò da dietro le nubi e Berta si trasformò da anatra a principessa. Quando Belloccio vide Berta davanti a se, bella come una stella non riusciva a capacitarsi… dove era finita l’anatra? Berta gli spiegò tutta la storia (che non sto a ripetere). Belloccio capì e disse a Berta di venire al ballo che sua madre Dumberta aveva organizzato l’indomani sera. Li il principe avrebbe dichiarato il suo amore davanti al mondo intero e l’incantesimo sarebbe stato rotto. Ratface, nascosto nell’ombra ascoltò attentamente il piano. Dopo che Belloccio se ne fu andato il mago uscì dal suo nascondiglio stringendo in mano l’arco di Belloccio. Berta, capendo che era stata scoperta scoppiò a piangere (che novità). Le lacrime di Berta si fecero più copiose quando Ratface le ricordò che l’indomani sera non ci sarebbe stata la luna (no luna, no trasformazione, no party). Ratface per sigillare la sua vittoria gettò l’arco di Belloccio sul fondo del lago.

Il mago rinchiuse Berta nella torre del suo castello, una torre costruita direttamente sul lago, con l’acqua dentro. Intanto al castello Belloccio fece una scorta di magiche pilloline blu preparandosi per la notte. Arrivata la sera Berta era ancora rinchiusa nella torre con Broly che era stato catturato da Ratface. Il mago spiegò a Berta il suo piano malvagio: con le sue arti magiche avrebbe trasformato Mikaela in una copia perfetta di Berta (no, non centra niente la tecnica della trasformazione! Questo non è Naruto!) e l’avrebbe mandata al ballo. Quando Belloccio avrebbe giurato alla finta principessa il suo amore la vera Berta sarebbe morta (si, lo so che Berta non è ancora incinta. Non lo so perché Ratface ha cambiato idea, forse per aumentare la suspance).

Muffin Striscio e Macino allora liberano Berta e la aiutano a scappare verso il castello di Belloccio. Ci fu una corsa contro il tempo. La papera volò con tutte le sue forze per arrivare in tempo ma (guarda un po’ che sfiga) arrivò troppo tardi. Appena Belloccio terminò il giuramento a Mikaela Berta sentì un forte dolore al petto e cominciò a volare disperata verso il lago. Contemporaneamente Ratface entrò nel salone del ballo e svelò a tutti il suo piano, a dimostrazione smascherò anche Mikaela. Belloccio capendo la trappola che gli era stata tesa dal mago si mise a correre disperato verso il lago magico.

Broly intanto era riuscito a trovare una via di fuga dalla torre e cercò di scappare. Belloccio arrivò sul lago quando la tragedia si era già consumata. Berta, nella sua forma umana, giaceva a terra morta. Un furore scosse il principe che prese la spada e decise di combattere contro Ratface. Il mago apparve alle sue spalle e accettò la sfida. Belloccio si scagliò contro di lui ma l’uomo si trasformò in una creatura mostruosa e gigantesca: Bigfoot, il peloso animale. Il mostro strappo la spada dalle mani del principe e la spezzo, poi con un poderoso calcio lo gettò nella polvere. Macino, Muffin e Striscio però recuperarono l’arco e lo lanciarono a Belloccio. Al ragazzo mancava ancora qualcosa: una freccia. “Principe!!!”. Belloccio si girò appena in tempo per vedere Broly dall’altra parte del lago con l’arco teso. Voleva lanciargli una freccia, come negli allenamenti. Ma il principe non era mai stato bravo in quell’esercizio, non gli era riuscito nemmeno una volta. Poi pensò a Berta, lei gli avrebbe dato la forza. Lui sarebbe riuscita ad afferrare quella freccia al volo perché lo stava facendo per lei! Belloccio stramazzò a suolo colpito alla schiena dalla freccia che non era riuscito a prendere al volo (patetico vero?). I due innamorati ebbero un colpo di fortuna, infatti Ratface morì colpito da un infarto fulminante proprio quando stava per uccidere definitivamente Belloccio (questa non è fortuna, questo chiamasi CULO!!!!!). Allora Berta si risvegliò in forma umana. L’incantesimo era rotto! Berta e Belloccio si sposarono, ebbero molti figli (Belloccio aveva preso molte pilloline blu) e vissero per sempre felici e contenti.

 

FINE

 

Note dell’autore: Questa storia mi è venuta in mente riguardando (costretto dalla mia adorabile sorellina) il film “L’incantesimo del lago”. Ho voluto fare la parodia per sottolineare l’incredibile stupidità di certe favole.
  
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