25/08/2016
0 recensioniti sto scrivendo perché ho davvero bisogno di parlare con qualcuno, ma non so proprio a chi potrei rivolgermi.
Da quando ho cambiato scuola le cose sembrano essere ancora più complicate, però non posso fare a meno di pensare che anche se fossi ancora lì non sarei comunque riuscito a confidarmi con nessuno. Probabilmente sono solo troppo vigliacco per farlo o troppo sfigato per avere qualcuno pronto ad ascoltarmi… forse entrambe. Poco importa ora. Oggi, durante la lezione di educazione fisica sono rimasto negli spogliatoi più tempo degli altri (come al solito del resto, detesto quelle lezioni) e, ad un certo punto, ho sentito qualcuno arrivare. Mi sono affrettato a togliere gli occhiali e ho iniziato a sfregarli su un panno pulito che avevo nello zaino. Dovevo giustificare in qualche modo la mia presenza lì e farmi trovare indaffarato in quella operazione è stata la prima cosa a venirmi in mente. Immagino che non avrei potuto pensare a niente di più stupido. Alzando lo sguardo, con gli occhiali in mano, non sono riuscito subito a capire chi fosse entrato. Chissà che aria sospetta avevo quando una voce proveniente da quella chiazza annebbiata dalla miopia mi ha chiesto cosa ci stessi facendo lì… e sono sicuro di aver balbettato terribilmente mentre cercavo di indossare di nuovo gli occhiali. Rimesse a posto le lenti, le cose non sono di certo migliorate: mi sono reso conto di avere di fronte Castiel, il bullo della classe. È un chitarrista e tutte le ragazze gli muoiono dietro nonostante sia sempre burbero e scontroso. Ripensandoci suppongo fosse entrato negli spogliatoi per fumare una sigaretta e poi tornarsene tranquillamente a lezione, ma in quel momento ero talmente agitato e intimorito da non riuscire a ragionare lucidamente. Io… ho continuato a blaterare giustificazioni fin quando Castiel, avanzando verso di me, mi ha costretto ad indietreggiare facendomi finire con le spalle al muro. Ero completamente in preda al panico! Credevo stesse per prendermi a pugni, ma non gli avevo fatto niente! Torreggiava di fronte a me facendomi sentire minuscolo, mi aveva intrappolato. Deglutii. Lui appoggiò il palmo della mano sul muro, a pochi centimetri dalla mia testa, mettendomi ancor più alle strette. Tremando credo di avergli detto di non farmi del male… E a quel punto lui… lui… mi ha detto di calmarmi e… mi ha baciato! Santo cielo… stento ancora a crederci, eppure mi ha baciato! Non sono riuscito a muovermi di un centimetro, né prima, né dopo. Non ho potuto fare altro che rimanere paralizzato e tremante, addossato a quel muro contro il quale ero stato spinto. Dopo mi ha pure detto che avevo degli occhi bellissimi, prima di voltarsi per ritornare a lezione. Che diamine significa? Cosa dovrei fare? Non so come comportarmi… e domani lo vedrò di nuovo a scuola! Non ho nessuna voglia di incontrarlo. Mi fa sentire terribilmente a disagio!
Ken
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Caro Diario,
come se non bastasse quello che ti ho raccontato l’ultima volta, a scuola sono successe altre cose spiacevoli. Una ragazza mi ha derubato e tutti sono venuti a saperlo… mi sento davvero uno sfigato. Mio padre ha deciso di farmi cambiare istituto, di nuovo. Questa volta mi ha iscritto in un’accademia militare. Sento che sarà il peggio del peggio. Che disastro.
Ken
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Caro Diario,
domani partirò per la scuola militare. Ho deciso di non portarti con me… se qualcuno degli altri ragazzi ti trovasse e riuscisse a leggerti potrei avere dei problemi. La cosa migliore da fare è lasciarti qui, ad attendere il mio ritorno. Speriamo che questo periodo mi renda davvero più forte, come dice mio padre… Anche se ci credo poco. Ho davvero paura di quello che potrebbe avvenire domani. Ma almeno non dovrò nuovamente tornare a scuola e vedere Castiel.
Ken
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Caro diario,
sono tornato. Ne è passato di tempo dall’ultima volta che ti ho scritto e rileggere le mie parole di un anno fa mi ha fatto quasi intenerire. Ora sono diverso. Ora non ho più paura. Adesso non mi lascerò intimorire da un bulletto e di certo non mi farò derubare da una ragazza. Anzi, potrò avere per me tutte le ragazze che voglio. Mio padre alla fine aveva ragione, la scuola militare mi ha reso davvero più forte.
Ken
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Caro diario,
sono un coglione. Chissà cosa credevo di fare! Appena tornato a scuola ho incontrato la tipa che mi aveva derubato e, credendo di aver architettato qualcosa di geniale, l’ho baciata! Si, esatto, l’ho baciata… ci è rimasta malissimo. Ok, era quello che volevo, ma la cosa non mi ha fatto sentire per niente bene. Non so nemmeno cosa volessi dimostrare facendo una cosa del genere, forse che potevo avere chiunque ora che sono più bello e muscoloso di prima. Adesso mi chiedo che senso abbia, anche perché io non voglio chiunque! E di certo non voglio quella lì. Né tantomeno quell’altro bell’imbusto che si è preso la briga di baciarmi senza alcun motivo negli spogliatoi. Tra l’altro, per la cronaca, SI, ancora mi mette profondamente a disagio la sua presenza! Chissà cosa credevo di fare ritrovandomelo davanti. Due baci completamente sprecati… potessi tornare a quel giorno negli spogliatoi lo prenderei a pugni in faccia, altro che restare lì inerme e terrorizzato! Era il mio primo bacio! Avevo il diritto di darlo a qualcuno di importante… peccato che me ne sia reso conto solo ora che so di essere più desiderabile. Come se questo non bastasse è davvero frustrante vedere tutti a scuola avvicinarsi a me per cercare di stabilire chissà che legame quando prima mi evitavano come la peste. Fatico a volerci avere qualcosa a che fare in tutta sincerità. Quanta delusione…
Ken…tin.
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Caro diario,
oggi ho scoperto che, durante la mia assenza, a scuola sono arrivati due nuovi studenti… e… è strano ammetterlo ma non riesco a smettere di pensare ad uno dei due. Il problema è che… si tratta di un ragazzo. Di solito i ragazzi non dovrebbero provare qualcosa del genere per le ragazze? Eppure non riesco a togliermi dalla testa quegli occhi color ametista. In fondo non sarebbe nemmeno la mia prima esperienza omosessuale a ben pensarci, ma… sta volta è diverso. Con Castiel non ho scelto un bel niente, non provavo assolutamente nulla, ha solo approfittato del fatto che fossi impaurito. Per quale motivo poi? Se ci ripenso… Cielo cosa gli farei! In effetti… A ben pensarci ora è diverso, è vero, ma credo lo sia in positivo. Forse non mi interessa nemmeno che quello che sto provando vada “bene”, bene a chi poi? Poco importa, anche perché adesso ho cose decisamente migliori che mi passano per la testa. Tipo quei capelli leggeri, del colore del cielo, e quel sorriso così allegro e solare. I suoi modi, estroversi e talvolta un po’ bizzarri. Per la prima volta non c’è cosa che desideri di più che un bacio da quelle labbra morbide. Ragion per cui per la prima volta aspetterò. Aspetterò il momento giusto, aspetterò che lo voglia anche lui… e quando saremo in due a volerlo, solo allora potrò dire di aver dato il mio primo VERO bacio.
Alexy, ti sto aspettando…
Kentin