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Autore: k_Gio_    25/08/2016    5 recensioni
Verità e bugie sono alla base di tutto. Tutti camminano in sentieri semi oscuri ma qualcuno vuole far sapere la verità.
Sarà l'inizio di qualcosa di bello o l'inizio di un doloroso epilogo, starà a loro capirlo e scoprirlo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8

«Mi stai dicendo che sono passate due settimane e tu ancora ti vedi con quella Emma?! Ma che cavolo ti sta succedendo? E' per  questo che non sei venuto prima qui? Che c'è oggi ti ha dato la serata libera?» Ruby era stata molto indelicata, come sempre del resto ma questa volta gli aveva dato fastidio.
«Carina come al solito. Non ho bisogno di avere il permesso per uscire ma ho avuto davvero da fare con Bae e gli spettacoli...» non si stava giustificando, e in ogni caso non doveva dare spiegazioni a nessuno.
«Non è che ti stai facendo fregare un'altra volta?» era davvero perfida quando si comportava così, lei lo sapeva e lo sapeva anche lui.
«Cazzate, non c'è niente se non appagamento reciproco» ghignò ma la malizia insita in quelle parole non arrivò agli occhi.
«Si certo, spero per te che almeno a letto sia brava» disse poco convinta la ragazza rimettendosi in posizione eretta e tagliando così l'atmosfera confidenziale, per riprendere a servire i clienti «Se ti chiedo di riprendere la nostra scommessa non ti tiri indietro giusto?» buttò li la bruna.
Lui grugnì, non gli piaceva quella situazione, era andato al locale per prendersi una pausa da Bae, David, Emma e Henry non per farsi mettere sotto esame da Ruby.
I suoi stessi pensieri lo fecero inorridire, da quando una sfida era un esame per lui? Davvero ci stava ricadendo?
«Quando vuoi Ruby» bevve il suo rum e accettò la sfida. Aveva la serata tutta per lui visto che Henry per scusarsi per il piccolo sfogo di qualche sera prima aveva invitato Bae a dormire da lui. Quindi eccolo lì a fare quello in cui riusciva meglio.
Ruby tutta contenta della nuova piega che stava avendo la serata esultò «Bene! Rendiamo piccante la serata...» si guardò intorno per cercare qualche preda «...mmm oggi ti dice bene, hai una vasta scelta» e dicendolo fece cenno verso una bionda con un seno prosperoso vestita con un abitino succinto al massimo.
«E' già mia» e dopo aver tamburellato con le mani sul tavolo come a darsi una spinta volò dalla ragazza.
Le parole non servivano in quei casi, bastava uno sguardo, un corpo premuto contro l'altro e le intenzioni di entrambi risultavano chiare. Mentre si avviavano verso uno dei privè, Killian scambiò uno sguardo con Ruby indicandole un tipo moro seduto ad uno dei tavolini lì davanti. Sfoderando i canini Ruby accettò e lui sparì dalla sua vista insieme alla bionda.
C'era qualcosa che non andava in lui però, non era nel solito stato adrenalinico che lo coglieva in quelle situazioni. Si sentiva quasi...in colpa. Prese per un attimo le distanze dalla ragazza soffermandosi a guardarla. Lei di rimando era confusa, se per l'alcool o per il suo comportamento nessuno dei due lo aveva capito.
«C'è qualcosa che non va?» chiese lei con voce roca.
C'è qualcosa che non va? Ma quando mai qualcuna gli aveva fatto quella domanda in una situazione del genere?! Un'altra bionda le comparve davanti, una bionda con gli occhi verdi. Scacciò quell'immagine dalla testa, Emma Swan non c'entrava nulla in quel momento. Fregandosene di ciò che il suo inconscio e l'opprimente sensazione di star per fare una grande cavolata gli dicevano tornò sul collo della ragazza e si persero nell'oblio.

Mary Margaret non riusciva a credere a quello che la sua amica le stava bisbigliando in modo da non farsi sentire dai bambini nell'altra stanza.
Bae non l'aveva ancora vista perchè era ancora addormentato, ma anche se l'avesse vista quello tutto sommato non era niente rispetto a quello che aveva fatto Emma.
«Ma sei completamente pazza?» Mary Margaret si era sporta pian piano che il discorso si faceva più allucinante fino a ritrovarsela ad un palmo dal naso.
«Elsa dovrebbe arrivare a momenti, sfogati ora perchè insieme non so se ce la faccio a reggervi» ormai rassegnata a quegli epiteti si abbandonò allo schienale della poltrona.
L'altra cercava di rimanere calma ma gli occhi si spostavano da un oggetto all'altro per carpire il senso di quello che stava facendo Emma.
Suonò il campanello.
«Eccola» sospirò e andò ad aprire.
Le due donne si salutarono e si accomodarono una sul divano vicino Mary Margaret mentre l'altra tornò sulla poltrona.
«Quindi ti ha parlato del suo geniale piano» domandò Elsa.
«Già e non riesco ancora a capire come sia potuta arrivare a fare una cosa del genere» disse con enfasi l'altra.
«E' piuttosto evidente direi, sono un'investigatrice privata e tu questo lo sai. E poi lo devo a Henry.»
Le due donne davanti a lei non avevano smesso un attimo di scuotere la testa da quando Emma aveva iniziato a parlare.
«Emma lo capisco ma hai capito chi è Killian Jones?! Che cosa vuoi fare con lui?!» la mora si stava agitando visto che lo conosceva, sapeva che non era una cattiva persona ma non poteva metterci la mano sul fuoco in fatto di fiducia.
«Lo so che non è un santo ma dovevo avvicinarlo per forza, e l'unico modo era portarmelo a letto...o meglio farglielo credere. E poi volevo vedere come fosse mio...Bae.» distolse lo sguardo dalle due, era e sarebbe stato per sempre un tasto dolente di cui parlare. Tutte e tre lo sapevano.
Le due si scambiarono uno sguardo comprensivo, entrambe la capivano ma quei mezzi erano pericolosi.
Per stemperare l'atmosfera che si era fatta  pesante Elsa le fece una domanda «Lui com'è?» le chiese sorridendole.
Emma non poté che fare altrettanto e sempre sorridendo si asciugò una lacrima scappata al suo controllo «Sta dormendo nell'altra stanza»
«Cosa?!»
«Ha dormito qui, Henry lo ha invitato e stanno dormendo nella sua stanza. Tra poco lo vedrai» Elsa colse la felicità in quelle parole e sebbene fosse contenta per lei non era ancora serena ma fu Mary Margaret ad esternare i dubbi e le paure di tutte.
«Emma quando lo scopriranno, perchè glielo dirai prima o poi, seconde te saranno contenti di essere stati...manovrati da te?! Killian non la prenderà bene e su questo non ho dubbi»
Emma non mostrò nessuna emozione, lo sguardo perso nel vuoto «Lo so.»
«Non sarebbe stato meglio dire tutta la verità fin dal principio? Lo sai benissimo che le bugie portano solo altre bugie e che presto ti ritroverai con l'acqua alla gola» Mary Margaret voleva capire il più possibile anche sapendo di diventare opprimente.
«Credi che non lo sappia o che già non faccia fatica, la mattina pensi sia bello guardarmi in faccia e scorgere una persona in cui non mi ritrovo?! Dire la verità...è da quando ho fatto il test del DNA che la cerco, e fidati che non è stato facile trovare quelle poche verità che sono emerse. Aspetterò che le acque si calmino per capire come muovermi, non è ancora il momento, voglio passare più tempo possibile con lui» iniziò a torturarsi le mani.
«Potrebbero toglierteli entrambi Emma» proruppe Elsa rovesciandole addosso quelle parole come fossero acqua ghiacciata «Hai certamente capito che tipo di persona è il signor Gold e la sua fama lo precede. La facilità con cui ha corrotto gli infermieri e i dottori all'ospedale fa immaginare che possa fare altrettanto con chiunque altro.»
Ora le mancava il fiato davanti ad una prospettiva del genere. Non avrebbe retto un simile futuro.
Mary Margaret colse la stato d'animo a terra della sua amica e per non infierire oltre cambiò parzialmente discorso «Allora cosa diremo quando mi vedranno tutti e due?»
«Non lo so, ho cercato di pensare a qualcosa ma non mi è venuto in mente nulla...»
Dei passettini alle loro spalle le fecero azzittire all'istante.
Stropicciandosi gli occhi ancora addormentati i due piccoletti di cui tanto si era discusso poco prima fecero capolino. Henry si avvicinò ad Emma e aspettò di essere abbracciato mentre con l'occhio vide che non era sola. «Ciao zia, ciao Mary Margaret» ma non diede segno di volersi staccare dalla stretta materna.
Bae poco più indietro li guardava, anche lui voleva essere abbracciato, la sua mamma non aveva tempo per queste cose. Emma accortasi dello sguardo del bimbo staccò un braccio dalla schiena del figlio e l'allargò facendogli segno di unirsi all'abbraccio, lui non se lo fece ripetere  e si accoccolò in quel rifugio caldo che sapeva di famiglia.
Poi come se si fosse accorto anche lui della presenza delle altre due Bae alzò la testa «Ciao Mary Margaret perchè sei qui? Mi sei venuta a prendere?»
Elsa e Mary Margaret si ritrovarono a fissare i tre. Continuavano  a non accettare il modo di fare di Emma ma vederla raggiante con i due bambini tra le braccia era qualcosa di perfetto, senza Bae c'era qualcosa che mancava sul volto della giovane, non perchè Henry non fosse abbastanza ma perché Bae era sangue del suo sangue, era una parte di lei.
La mora si riscosse «No no, io sono un'amica di Emma» disse semplicemente, trovando nella verità una soluzione semplice e vera.
«Ah, non lo sapevo»
Henry era visibilmente più tranquillo, la vicinanza di Bae non gli dava fastidio e non lo turbò nemmeno la vicinanza tra lui e sua madre. «Mamma abbiamo fame»
«Allora tutti in cucina!» e tutti e cinque si alzarono lasciando nella stanza i brutti pensieri.

Nell'appartamento regnava il più completo silenzio e quando David rientrò esclamando un ''sono a casa'' lo fece solo per abitudine, l'abitazione sembrava deserta e gli parve strano visto che Killian doveva aver già preso Bae e gli aveva detto che sarebbe rimasto a casa per cena.
Nel posare le buste della spesa sul bancone della cucina intravide un'ombra seduta sul divano nella più completa oscurità e per poco non gli venne un infarto «Killian! Ma che cavolo fai lì al buio? Mi hai fatto prendere un colpo» si portò una mano sul cuore per placarlo visto che era partito come un cavallo in corsa.
Sempre seduto con il mento che si poggiava sulle mani strette a pugno, in posizione curva, quasi stesse guardando la tv il moro continuava a fissare davanti in un silenzio quasi religioso ma più inquietante.
«Dov'è Bae?» David continuò tranquillo a smistare la spesa, come se quel comportamento fosse normale, ma del resto quel ragazzo non era normale.
Nessuna risposta parve arrivare e David appurando che Bae non ci fosse davvero accese la luce del salotto e gli si mise di fianco. Vederlo in quello stato comatoso gli cominciava a dare fastidio.
«Ehi, che diamine è successo? E dov'è Bae» ora iniziava a preoccuparsi per quel bambino «Ora chiamo Emma»
E come richiamato sulla terra Killian si voltò guardandolo con occhi stralunati. Quegli occhi riuscirono nell'intento di bloccare l'amico che aveva già preso il cellulare. Tornò a guardare il vuoto.
«Mi vuoi dire cosa ti è successo?»
«Sono stato con una ragazza» sussurrò sfinito.
«E la novità sarebbe?» David stava perdendo la pazienza, lo sapeva che soggetto fosse il suo amico e il fatto che si fosse portato qualcuna a letto non gli facilitava capire cosa lo turbasse.
Sembrava esausto, qualcosa lo stava logorando dall'interno, David lo poteva vedere dagli occhi spenti e dal corpo teso che tra breve avrebbe ceduto, infatti pochi attimi dopo sputò «E la novità sarebbe...che mi sento in colpa...» si strofinò la testa con fare nervoso e si alzò come se fosse rimasto seduto su quel divano da tutta la vita.
David era rimasto senza parole, una confessione del genere da quella bocca non l'aveva mai sentita. Non sapeva se sfotterlo o parlarne seriamente. Vide in che stato era l'amico e optò nel rimanere serio...per sfotterlo ci sarebbe stato tempo in seguito.
Cercò di raccogliere qualcosa da dire per quell'occasione più unica che rara ma le parole gli sfuggivano.
«Beh...si, cioè..io non so che dirti Killian»
Come un animale in gabbia il moro faceva avanti e indietro nel piccolo spazio qual era il loro soggiorno.
«Perché pensi che io sappia cosa dire?! Ma che cazzo mi prende»  si  sentiva un idiota, un grande idiota e non sapeva perchè si sentiva un tale schifo.
«Bae è da Emma?»
Lo vide fare si con la testa e prendere il cellulare che gli passò.
«Killian ma ti ha chiamato quindici volte da stamattina! Ma sei scemo? Perchè non l'hai richiamata?» David stava iniziando a capire ma comportarsi in quel modo era da immaturi.
«Non voglio parlarle»
«E tuo figlio? A lui non ci pensi, mi fai incazzare quando fai così. Ora la chiami» e si alzò porgendogli il telefono che quello scansò bruscamente.
«Io non voglio sentirla» sentenziò « parlaci tu, Bae tanto si trova bene lì, vedi cosa vuole fare» e detto ciò si chiuse nella sua camera mettendosi a suonare qualche motivetto triste con la sua chitarra.
David prese un profondo respiro per non insultarlo come la sua testa gli stava dicendo e chiamò la bionda.
''Brutto pezzo di idiota è da stamattina che ti cerco! Ci hai fatto preoccupare, dove diavolo eri finito''
David dovette allontanare il telefono per non diventare sordo ''Emma sono David''
Dopo un breve silenzio la ragazza con tono più calmo riprese ''Oh ciao David, dov'è l'idiota del tuo amico''
''In camera sua, non so cosa abbia. Ad ogni modo, quando posso venire a prendere Bae...anche se non so neanche dove abiti ora che ci penso'' si rese conto il biondo mentre tornava in cucina a preparare la cena.
''Se per te e Killian non è un problema posso accompagnarlo io domani mattina''
''Per me non ci sono problemi e neanche per il testone di là''
''Allora a domani, ciao David''
''Ciao Emma e salutami Bae e Henry''

«Tuo padre è fuori di testa Bae» Emma abbandonò il cellulare su uno scatolone e raggiunse i due piccoletti che stavano seduti sul divano mangiando i loro gelati.
«Lo so, che fine ha fatto?» chiese Bae con la faccia sporca di cioccolato.
Emma si accomodò in mezzo a loro mentre riprendeva il suo di gelato «Si è chiuso in camera sua ma David non mi ha detto altro»
«Forse si è messo in punizione da solo» optò Henry che a sua volta aveva più gelato sulla faccia che nello stomaco.
«Già forse hai ragione» concordò Bae.
«Già» Emma fece ripartire il film che però non riuscì a seguire come avrebbe voluto.

Killian non voleva fare nulla e non stava facendo nulla ma ciò lo portava a pensare e quella era l'unica cosa che non voleva fare.
Senza bussare David entrò e si sedette sul bordo del letto. «Ora mi dirai cosa è successo perchè mi sono preso gli insulti che erano destinati a te. Avanti»
Killian non voleva parlarne, lo faceva sembrare solo più idiota. Ma l'amico non dava segno di cedimento quindi meglio sputare il rospo e sperare che durasse poco.
«Sono stato con una ragazza»
«E questo me lo hai già detto»
«E mi sento in colpa...»
«Anche questo me lo hai già detto»
Silenzio.
«Io non so perchè mi sento in colpa»
«In che rapporti sei con Emma» chiese a brucia pelo David, sapeva che lo stato d'animo di Killian dipendeva da quella ragazza, ora doveva solo farglielo capire e accettare.
Lo vide grattarsi la nuca, nervoso come non mai.
«Ci vado a letto»
«E nient'altro, non provi nulla...a livello emotivo?» provò a tiragli fuori qualcosa ma con lui era terribilmente difficile.
«Ci vado a letto» ed eccolo che si chiudeva a riccio. Lo sguardo cupo e accigliato.
«A me pare che sia qualcosa di più. Non è che ti stai innamorando?» gli domandò con un sorriso conciliante David.
Gli occhi sbarrati davanti a quella possibilità. Tremò.


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Eccoci anche questo giovedì!!!!!!!!!!
Sto talmente fuori che quando ieri mi hanno detto che domani, quindi oggi era giovedì, non ci ho creduto xD non ci credevo che era già passata mezza settimana. Ma va be andiamo avanti.
Allora, come sempre spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto perchè sappiate che il cap 7-8-9-10 sono quelli che mi hanno risucchiato più energie di tutto il resto della storia. 
Ci siete rimaste male per il comportamento di Killian? Io troppo, quando l'aveva allontanata pensavo si sarebbe  fermato e invece no! che pezzo di demente. 
Finalmente abbiamo scoperto qualche carta riguardo Emma e questo suo passato fosco e misterioso. Contente?!
Devo ringraziare davvero di cuore coloro che che hanno lasciato una recensione al capitolo precedente perchè mi avete scaldato il cuore con le vostre parole, non me le aspettavo :') GRAZIE 
Spero di farvi passare cinque minuti sereni, e che soprattuto stiate tutte bene, non so dove abitiate ma quelle scosse hanno creato molti danni .-. io qui a Roma le ho sentite ma non mi pare abbiano causato problemi.  Mah...
Vi auguro un buon giovedì in ogni caso :)
Alla prossima!
Gio

 

  
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