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Autore: icydarcystormy26    25/08/2016    4 recensioni
Erano passati ormai due mesi, ma Darcy e Stormy non avevano ancora superato per nulla la morte della sorella e, soprattutto, continuavano a portare rancore per la nipote, rancore che durerà a lungo.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Celeste stava camminando per i corridoi del palazzo guardandosi intorno. 
"Zeus! Zeus, vieni fuori!" disse Celeste. 
Sentì in lontananza un miagolio, così iniziò a seguire il suono sperando di trovare il suo gattino. 
Man mano i miagolii si facevano più forti, segno che si stava avvicinando al posto in cui si trovava Zeus. Svoltando per un corridoio vide finalmente il suo gattino. 
"Zeus, mi hai fatto preoccupare" disse Celeste prendendo il gattino da terra. 
In quel momento arrivò il clone di Derek. 
"Ciao zio" disse Celeste. 
Ma, appena Zeus vide l'uomo, mostrò i denti facendo un suono minaccioso. 
"Zeus, cosa fai?!" disse Celeste. "Scusa zio, non capisco cosa gli prenda". 
"Perchè non lo addestri invece di andare in giro con quell'emo e fare allenamenti inutili con quelle due baldracche?" chiese il finto Derek con tono acido. 
Celeste rimase a fissarlo per qualche secondo sbalordita, poi si ricompose. 
"Scusa?" chiese Celeste. 
"Hai capito benissimo" disse Derek
"Ma... Ti ricordo che una di quelle due "baldracche" è Stormy, la donna che ami e che è incinta dei tuoi figli" disse Celeste sempre più sconvolta. 
"Già, si è fatta mettere incinta dal primo che ha trovato, poi va a vedere se quelli sono davvero figli miei" disse Derek per poi allontanarsi. 
Celeste era rimasta sconcertata da ciò che le aveva detto lo zio. Era sempre stato gentile, anche prima del riappacificamento di Celeste con le zie. E inoltre non avrebbe mai pensato che Derek potesse dire cose del genere su Stormy, sembrava la amasse così tanto. 
***
Celeste, Abigail, le Trix e Derek erano seduti a tavola. Stavano pranzando, Darcy e Stormy stavano parlando da un po', probabilmente di qualche questione politica. 
Celeste era pensierosa, era ancora sconvolta per ciò che le aveva detto Derek. Ad un certo punto lo guardò e si accorse che anche lui la stava guardando. Aveva uno sguardo freddo e minaccioso, sembrava volesse intimarle di non aprir bocca. Celeste sarebbe riuscita facilmente a resistere a quel tipo di sguardo, le sue zie gliene avevano lanciati di ben peggiori, ormai ci era abituata, ma in quella sitazione non ci riusciva. Non resistendo più distolse lo sguardo da quello di Derek per poi ritornare a fissare il vuoto. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Stormy. 
"Ehi, va tutto bene?" chiese la strega. "È da un po' che fissi il nulla". 
Celeste guardò Derek un attimo. 
"Si, stavo solo pensando a una cosa" rispose Celeste. Abigail però la guardò sospettosa, ormai aveva imparato a conoscerla e aveva capito che c'era qualcosa che la turbava. 
***
Dopo che tutti furono usciti dalla sala da pranzo, Abigail prese da parte Celeste. 
"Che cosa c'è?" chiese Celeste. 
"Questo dovrei chiederlo io a te, si vede dalla tua faccia che è successo qualcosa" rispose Abigail. "Su avanti, sputa il rospo". 
"E va bene" disse Celeste sospirando. "Prima ho incontrato lo zio Derek, è stato molto scortese e inoltre ha detto certe cose su la zia Stormy, tua madre..."
"Cosa avrebbe detto su mia madre scusa?!" chiese Abigail arrabbiandosi. 
"Nulla di diretto, aveva chiamato lei e la zia baldracche e inoltre aveva detto certe cose sulla zia che è meglio non dirle" disse Celeste. 
"Dobbiamo dirlo alla zia, deve parlarci e risolvere la questione" disse Abigail. 
"Era soprattutto per questo che ero pensierosa" disse Celeste. "Da una parte sarebbe giusto dirglielo così che possa affrontarlo e cercare di risolvere la situazione, ma dall'altra...si è appena ripresa da quella depressione, non vorrei darle altre preoccupazioni e magari delusioni, perchè non è detto che poi riesca a risolvere il problema". 
"Beh, in effetti hai ragione" disse Abigail. "Per ora non facciamo nulla, la situazione potrebbe anche risolversi da sola, ma noi comunque stiamo attente". 
"Si, è meglio fare così" disse Celeste. "Comunque cosa sta succedendo? Ieri tua madre e la zia mi hanno chiesto aiuto per una questione riguardante te, ma non ho capito molto". 
"Mia madre crede che io stia sviluppando un nuovo potere, forse ti hanno chiesto di aiutarle per capirne la provenienza" disse Abigail. 
"Si, è probabile. Ma ora non hai l'allenamento?" chiese Celeste. 
"Come lo sai?" chiese Abigail. 
"Ho ipotizzato..." rispose vagamente Celeste. 
"Beh, io vado allora" disse Abigail allontanandosi. 
***
Abigail entrò nella stanza degli allenamenti. 
"Se facessero le olimpiadi del ritardo, tu vinceresti senza alcun dubbio l'oro" disse Stormy notando la nipote. 
"Ciao, eh" disse Abigail. "E comunque stavo parlando con Celeste di una cosa importante". 
"Si certo" disse Stormy. "Preparati, oggi l'allenamento sarà un po' diverso". 
"In che senso diverso?" chiese Abigail. 
"Lo vedrai" disse Stormy sorridendo. 
"Comunque perchè devo fare un'allenamento anche oggi? Di solito ne faccio due alla settimana e questo è già il terzo" disse Abigail. 
"Perchè hai perso molti allenamenti e devi recuperarli" disse Stormy. 
"E io che credevo di averla scampata" disse Abigail guardando in basso. 
***
Celeste stava camminando per i corridoi, aveva un impegno ed era già in ritardo. 
"Ancora in giro?" chiese freddo Derek affiancando la ragazza, senza, tuttavia, gurdarla. 
"Non sono certo affari tuoi" rispose Celeste con tono acido, anche lei senza guardare l'uomo. 
"Non ti hanno insegnato a rispettare gli adulti?" chiese ancora Derek
"Io rispetto chi mi rispetta" disse Celeste. 
"Che bambina" disse Derek
"Guarda non so proprio cosa mi trattenga dal dirle tutto" disse Celeste visibilmente irritata. 
"Lo sai invece cosa ti trattiene, lo sai e come, e farai meglio a continuare a tenere il becco chiuso" disse Derek per poi allontanarsi dalla ragazza. 
"Che cosa ti succede zio?!" chiese Celeste quando Derek non si era ancora allontanato del tutto. Egli si fermò un attimo, per poi continuare a camminare senza rispondere alla ragazza. 
***
"Perchè non iniziamo? Stai aspettando qualcuno?" chiese Abigail, che si stava riscaldando da mezz'ora ormai. 
Stormy era seduta su di una sedia con il mento appoggiato alla mano. Ad un certo punto sorrise alzando un sopracciglio guardando un punto della stanza. 
"Bene, ora possiamo iniziare" disse Stormy alzandosi in piedi. 
"Oggi dobbiamo concentrarci sui miei attacchi, giusto?" chiese Abigail dopo essersi avvicinata alla zia. 
"Si...no" disse Stormy posandosi un dito sul mento. "C'è stato un cambio di programma".
Stormy si alzò in volo. Abigail la seguì, pur rimanendo a debita distanza. Spesso infatti la zia la attacava improvvisamente, se fosse stata lontana almeno avrebbe avuto un po' più di tempo per reagire. Stormy si fermò, subito seguita da Abigail. La donna si girò verso Abigail e iniziò a far scaturire delle scintille dalle mani. Le pareti della stanza erano nere, così come anche il soffitto e il pavimento. Non c'erano finestre, solo qualche candela appesa ai muri che davano una scarsissima luminosità alla stanza. La lieve illuminazione data dalle scintille di Stormy dava a quest'ultima un'aria molto inquietante. 
"Attacca tu per prima" disse Stormy. 
"E ti pareva" disse Abigail tra se e se. 
Lanciò una sfera di oscurità contro la zia, che però si difese con uno scudo. Abigail provò ripetutamente a colpirla ma Stormy si scansava o si difendeva con uno scudo ogni volta. Abigail allora decise di provare con il suo nuovo attacco. 
"Raggio ipnotico" disse Abigail lanciando il raggio verso la zia che però riuscì a creare uno scudo. 
"Cos'era questo? Un modo per distrarmi dal vero attacco?" chiese Stormy. 
"Ma la smettete di prendere in giro il mio attacco?!" disse Abigail. "L'ho chiamato "Solletico ipnotico", ci sto ancora lavorando". 
"Bene, ma questo devi farlo alle lezioni di tua madre, con me si combatte" disse Stormy lanciando due fulmini fatti da cinque piccoli fulmini ciascuno. Abigail riuscì ad evitarne uno, ma l'altro la colpì facendole perdere quota, fortunatamente però riuscì a fermarsi prima di schiantarsi. 
"Ma mi hai presa per un parafulmini?!" disse Abigail. 
"Vieni qui lamentosa" disse Stormy mettendosi le mani sui fianchi. Abigail si avvicinò alla zia lanciandole contro delle sfere. Stormy aprì le braccia e iniziò a ruotare su stessa aumentando sempre di più la sua velocità fino a creare un tornado intorno a se. Esso respinse tutti le sfere di Abigail, che per poco non la colpirono. Dopo aver respinto gli attacchi della ragazza, il tornado si staccò da Stormy diridendosi spedito verso Abigail. La ragazza venne "catturata" dal tornado e iniziò a roteare incessantemente in esso, fino ad essere sballottata fuori per poi schiantarsi contro la sedia su cui era seduta prima Stormy, distruggendola.
"Abigail!" disse Stormy avvicinandosi alla nipote pur rimanendo in volo. "Hai distrutto la mia sedia preferita!". 
"Tranquilla, eh. Ho due lividi grandi quanto la mia mano sul sedere, ma sto bene" disse Abigail alzandosi. 
"Muoviti capricciosa" disse Stormy dando una pacca sul sedere ad Abigail. "Ti eri distratta, come mai?". 
"Pensavo a quanto dovesse girarti la testa con quell'attaccho" disse Abigail.
Stormy ricominciò subito a colpire Abigail e lei a schivare e a colpire quando poteva. Ma ad un certo punto Abigail iniziò a sentire come un'altra presenza. Sentì qualcosa arrivarle da dietro, ma non fece in tempo a girarsi che quel qualcosa la colpì facendola andare contro Stormy, che la afferrò. 
"Ehi, c'ero io dietro, fa attenzione" disse Stormy verso la direzione da cui proveniva l'attacco. Abigail aprì gli occhi, che aveva chiuso per l'impatto, e vide Celeste davanti a se. 
"Scusa zia, non ti avevo vista" disse Celeste. 
"Fatemi indovinare, dovrò fronteggiarvi entrambe contemporaneamente" disse Abigail. 
"Esatto" disse Stormy staccandosela di dosso mentre Celeste la colpiva con un raggio congelante. 
"Come se i fulmini e i tornado non bastassero" disse Abigail muovendo il braccio congelato cercando di rimuovere il ghiaccio. Alzò gli occhi e vide che sia Stormy che Celeste stavano creando un attacco da lanciarle. Immediatamente le lanciarono contro i loro attacchi. Erano molto veloci, Abigail non avrebbe mai fatto in tempo a scansarsi, e riuscì solo ad alzare un braccio per cercare di proteggere il suo viso. Ma i colpi non le arrivarono. Aspettò un altro po' ma niente. Abbassò il braccio e aprì gli occhi. Alzando lo sguardo notò che sia Stormy che Celeste la stavano guardando stupite. Abbassò un po' lo sguardo e notò una specie di muro di terra davanti a lei. 
"L-l'ho creato io?" chiese Abigail indicando il muro di terra, sorpresa almeno quanto la zia e la cugina. 
"Sembrerebbe di si" disse Celeste incrociando le braccia. 
Stormy era rimasta molto sorpresa, forse anche un po' sconcertata. A prima vista, quel potere le sembrava identico a quello di Derek. 
"Ehm, basta per oggi" disse Stormy atterrando, subito seguita dalle nipoti. Aveva un terribile sospetto. Subito dopo essere atterrata uscì dalla camera. 
"Chissà perchè se ne sarà andata così di fretta" disse Celeste. 
"Beh, la zia soffre di claustrofobia e tu hai chiuso la porta quando sei entrata, forse non resisteva più" ipotizzò Abigail. 
***
Stormy camminava per i corridoi, aveva un'espressione irritata mista a spavento. Arrivò davanti una rampa di scale, si bloccò davanti al primo scalino. Era la stessa rampa di scale su cui aveva avuto l'incidente l'anno prima. Vide passare Derek di sotto. 
"Derek!" disse Stormy per attirare l'attenzione dell'uomo. 
Derek si girò verso Stormy. 
"Cosa c'è?" chiese Derek
"Vieni, devo parlarti di una cosa importante" disse Stormy. 
"Perchè non vieni tu scusa?" chiese Derek con tono freddo. 
"Lo sai perchè" disse Stormy. 
In effetti no, lui non lo sapeva, il vero Derek si, lo sapeva benissimo, ma lui era una sua copia. Non poteva certo sapere tutto. Per non destare sospetti salì le scale raggiungendo Stormy. 
"Mi devi una spiegazione!" disse Stormy appena l'uomo l'ebbe raggiunta. 
"Perchè?" chiese Derek con noncuranza. 
"Poco fa ho scoperto il nuovo potere di Abigail. Derek, lei ha il TUO potere!" disse Stormy. 
"E allora? È una coincidenza" disse Derek cominciando a scendere le scale. "Dovresti fare qualcosa per i tuoi attacchi isterici, sono insopportabili". 
"Smettila Derek!" disse Stormy ancora più arrabbiata, tanto che i suoi capelli furono attraversate da scosse elettriche. Poi si calmò. "Derek, nove anni fa, quando abbiamo iniziato a frequentarci, ho notato che hai una voglia sulla spalla sinistra. Abigail ne ha una identica sempre sulla spalla sinistra. Tu mi hai detto che era una coincidenza, e io ho voluto crederci. Ora viene fuori che Abigail ha un potere identico al tuo. Iniziano ad essere un po' troppe coincidenze, non trovi?!". 
"Mi hai stancata, ora basta!" disse Derek girandosi verso Stormy con sguardo furioso. 
"Non ti riconosco più Derek" disse Stormy girandosi per andarsene. 
***
Vai" disse Menlok. "È il momento". 
"Il momento per cosa?" chiese Derek agitandosi. 
"Di' ciao ciao alla tua adorata Stormy" disse Menlok con un sorriso diabolico. 
"No!" disse Derek dimenandosi cercando di spezzare le catene. 
***
Derek guardò ancora qualche istante Stormy mentre si allontanava, poi preparò un'attacco e lo lanciò a tutta velocità contro la donna. Stormy sentì l'attacco arrivarle addosso, si girò ma ormai era troppo vicino e l'avrebbe sicuramente colpita in pieno se all'ultimo Abigail non le si fosse parata davanti, prendendo il colpo al posto suo. La ragazza finì addosso a Stormy e entrambe andarono contro il muro. 
"Beh" disse Abigail con difficoltà. "Ora non puoi certo dire che arrivo sempre  in ritardo". 
“Stai bene?” chiese Stormy. 
“Sono stata meglio” disse Abigail alzandosi a fatica, subito seguita da Stormy. “Tanto orami sono abituata ad incassare i colpi”. 
Stormy si girò verso Derek
“Ma sei impazzito?!” chiese Stormy. 
“Se una persona cerca di liberarsi di una palla al piede secondo te è pazza?” chiese Derek
“Ehm, forse è il caso che io vi lasci da soli…” disse Abigail indietreggiando. 
“No, non serve” disse Stormy allungando un braccio verso Abigail, intimandole di fermarsi. 
“Che c'è? Ti sei accorta che ho ragione?” chiese Derek mettendosi le mani sui fianchi. 
“Fuori di qui!” disse Stormy indicando l'uscita del palazzo. 
“Cosa?” chiese Derek
“Hai capito benissimo, vai fuori!” disse Stormy. 
Derek si alzò in volo e si avvicinò minacciosamente a Stormy. La strega indietreggiò fino ad arrivare al muro. 
“Zio” disse Abigail avvicinandosi. Derek la fece schiantare al muro con la magia. Delle specie di braccia uscirono dalle pareti afferrando la ragazza e tenendola ferma. Inoltre un braccio le tappò la bocca. La ragazza cercò di urlare, ma riuscì ad emettere solo dei gemiti. 
Derek si concentrò nuovamente su Stormy. 
“Beh” disse l'uomo aprendo le braccia. “Colpiscimi”. 
Stormy lo fissò per qualche istante, poi abbassò la testa. Derek, con uno scatto improvviso si avvicinò a Stormy stringendole il collo tra le mani a alzandola dal terra. 
“Derek” disse Stormy a voce bassa a causa del poco fiato. “Va bene, vuoi uccidermi. Ma in questo modo ucciderai anche i tuoi figli”. 
“Già” disse Derek. “I “miei” figli”. Derek le diede una ginocchiata in pieno ventre, facendola mugolare di dolore. Nel frattempo la stretta ala collo diventava sempre più forte. 
Abigail aveva provato ad avviare una connessione telepatica con la madre, ma non ci era riuscita. Probabilmente era impegnata. Così provò con Celeste. 
Ormai Stormy non riusciva più a respirare e Derek era sempre più vicino ad ucciderla. Avrebbe potuto ucciderla prima, ma preferiva farla morire lentamente. 
“È finita ormai” disse Derek
Una sfera d'oscurità colpì improvvisamente l'uomo facendolo staccare da Stormy. La strega si accasciò per terra tenendosi il ventre e respirando affannosamente. Le braccia che tenevano Abigail si dissolsero, lasciando la ragazza libera. 
“Celeste, mamma” disse Abigail. 
Venendo, Celeste era riuscita a chiamare Darcy, che si trovava lungo la strada. 
“È sparito” disse Darcy guardandosi intorno, non vedendo Derek
“Credo che al momento il problema sia un altro” disse Abigail che si trovava accanto a Stormy, accasciata per terra. 


Ciao a tuttiiii!!! 
Sono tornata! *Buuuu*. Ehi, insomma. Io vi ho salutati in modo amichevole. Come? Sieti arrabiati perché ho aggiornato solo una settimana fa e volevate liberarvi di me per un altro mese? Beh, vi è andata male. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ho scritto in questo modo il nome del sosia di Derek per far capire quando mi riferivo a quello vero e quando al sosia. Bene, non sto qui a scocciarvi ancora. Finisco però con una preghiera per tutte quelle povere vittime del terribile terremoto in Centro Italia. É incredibile che in Giappone sia tutto antisismico mentre qui centinaia di persone muoiono o rimangono ferite e senza casa.  A presto. 
Icydarcystormy 
   
 
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