Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: sister_of_Percy    26/08/2016    9 recensioni
STORIA INTERATTIVA || ISCRIZIONI CHIUSE
In tutti i distretti c'è un gran tumulto. La mietitura dei tributi per i Diciassettesimi Hunger Games si avvicina inesorabilmente.
Famiglie disperate, amici, orfani soli che non hanno più niente per cui vivere... Tra chi di questi verranno scelti i tributi?
Chi sarà il fortunato che verrà ricoperto di gloria e onore?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Saluti

(Parte uno)

 

DISTRETTO 1

 

DAYLA RAWTON

 

Dayla si aggiustò un ciuffo ribelle, preoccupandosi di essere impeccabile per quando i genitori si fossero presentati.

Sorrise al pensiero dei loro sguardi fieri e orgogliosi.

Si ricordò che, da quel momento in poi, sarebbe dovuta essere concentrata sulla sua impresa.

Venne distolta dalle sue riflessioni dal rumore cigolante della porta che si apriva.

Alzò lo sguardo e rivolse un sorriso ai genitori.

La madre la abbracciò e disse: "Siamo così fieri di te!"

Dayla notò un luccichio negli occhi della donna.

Rivolse lo sguardo al padre. Anche lui era fiero, ma non era difficile individuare una punta di preoccupazione.

Il padre sembrò riscuotersi e strinse a sè la figlia.

Dayla li avrebbe resi fieri di sè.

 

MAX GROTH

 

A Max si strinse il cuore nel veder entrare i nonni. Nonostante fossero entrambi malandati e malconci erano andati a salutarlo prima della partenza.

"Max, ti avevo detto di non farlo." Disse l'uomo con tono duro, cercando di nascondere il timore nella sua voce.

Max sorrise: "Non sono mai stato ubbidiente."

"No, ma sei sempre stato un bravo ragazzo." Disse la nonna carezzandogli la guancia.

Max le strinse la mano e promise: "Tornerò e allora avrò tutti i soldi per le vostre medicine."

 

DISTRETTO 2

 

Elisabeth sbuffò, aspettando la visita delle sue "amiche".

Sapeva che sarebbero andate a trovarla, magari si sarebbero anche finte gentili. Forse no, considerato il modo in cui si era comportata con Judith.

La ragazza in questione fece irruzione nella piccola stanza come una furia.

"Come hai osato?" Chiese Judith guardandola come se volesse incenerirla.

Per tutta risposta, Elisabeth inarcò un sopracciglio e portò una mano al petto con fare teatrale: "Ma come? Io ti ho salvato la vita."

"Mi hai rubato la gloria!" Ribattè Judith.

Elisabeth sbuffò: "Avanti, sappiamo tutti che ero migliore di te all'Accademia."

Il tributo sorrise, pensando alla faccia dell'altra ragazza quando sarebbe tornata nel distretto.

 

AGRIPPA WOLNER

 

Agrippa guardò fuori dalla finestra, annoiato.

Sapeva benissimo che nessuno sarebbe andato a salutarlo, ma non gli importava molto.

Dalla stanza in cui si trovava riusciva a vedere l'Accademia.

Sorrise amaramente, pensando ai bei tempi in cui l'unica cosa importante era essere migliore di quei montati del suo distretto.

Ricordò quel giorno in cui John Travers, capo di una delle bande che si divertivano a creare guai per le strade, aveva cercato di reclutarlo.

Il divertimento nel vedere la faccia di John al suo rifiuto, nonostante il passare del tempo, non era cambiato.

Agrippa sentì il rumore della porta che si apriva.

Il ragazzo si voltò di scatto e osservò il volto della cugina: "Non pensavo saresti venuta."

"E perché? Ci tengo ad incontrare il vincitore dei prossimi Hunger Games."

Agrippa guardò con sguardo malizioso la ragazza, poi si chinò per sussurrarle qualcosa all'orecchio.

Silvia ridacchiò e ricambiò lo sguardo del ragazzo.

 

DISTRETTO 3

BONNIE ROSY GILBERT

 

Bonnie osservò la sua famiglia mentre entrava nella stanza che lei, ormai, considerava come una prigione.

"Bonnie, mio Dio, stai bene?" Esordì sua sorella maggiore, Caroline, abbracciandola.

"Caroline, va tutto bene." Bonnie scostò la sorella e la osservò: stava piangendo.

In fondo alla stanza si trovavano i genitorie la sorella minore. Li strinse a sè uno alla volta, poi guardò di nuovo Caroline. Stava ancora piangendo.

"Caroline, pensi che non possa farcela?" Chiese Bonnie incrociando le braccia.

La sorella non rispose, si limitò ad osservarla come se volesse imprimere il suo volto nella sua memoria.

 

LARS BORK HUTCHERSON

 

Lars guardò Steffen e suo fratello Einar entrare nella stanza.

Aspettò che anche un uomo facesse il suo ingresso, ma, invece, la porta si chiuse.

"Papà?" Chiese nonostante la risposta fosse ovvia.

Einar si limitò a scuotere la testa.

Non era sorpreso. Si era sempre ritenuto un realista e quella filosofia aveva fatto in modo che non si illudesse nemmeno quella volta.

Suo fratello gli si avvicinò e lo guardò con solidarietà: "Non pensare a papà, concentrati sui Giochi. Sai sopravvivere e sei agile, ce la puoi fare."

Lars annuì. Forse poteva riuscirci davvero.

 

DISTRETTO 4

 

SUMMER SUNDERS

 

Summer non pensava che Ashley sarebbe stata la prima che avrebbe visto.

Si aspettava che la sua istruttrice di nuoto si sarebbe presentata, ma non avrebbe immaginato di vederla subito.

La donna la abbracciò stretta, poi la allontanò e le parlò con sguardo serio: "Devi fare colpo sugli sponsor. Se riuscirai ad attirare la loro attenzione magari potranno inviarti un tridente, allora sarai in grado di combattere e difenderti. Nascondi in tutti i modi il tuo problema, non ti metterebbe in buona luce."

Summer abbassò lo sguardo, poi annuì sicura.

Ashley la strinse di nuovo: "Spero tu ce la faccia."

Lo sperava anche Summer.

 

KYLE GOLMIR

 

Kyle strinse forte il fratellino, che nascosa il volto nella sua maglietta.

Kyle si era prefissato di mostrarsi forte, ma vedendo Kevin in lacrime non era sicuro di farcela.

I suoi genitori lo guardavano spaventati, ma cercavano di non far vedere la loro preoccupazione a Kevin.

"Ehi, pulce." Disse Kyle tirando fuori il nomignolo odiato dal fratello minore.

Kevin non ebbe nemmeno la forza di tirargli uno schiaffo sul braccio.

"Lo sai, sono forte. Posso farcela. E per quando tornerò voglio che tu sia almeno in grado di starmi dietro a nuoto. Hai capito, pulce?" Continuò il Golmir maggiore scompigliando i capelli al minore.

Kyle non sarebbe crollato. Avrebbe combattuto per suo fratello.

 

DISTRETTO 5

 

MEI HU

 

Mei cercò di mettere su il suo sorriso migliore mentre le sorelle e il padre facevano il loro ingresso.

Le tre gemelle si tenevano per mano a vicenda, cercando di mostrarsi forte per la sorella. Probabilmente era stato il padre a dirlo loro.

L'uomo era senza ombra di dubbio distrutto, ma cercava di nasconderlo. Si sforzava di mantenere il sorriso, anche se questo continuava a mutare in una smorfia.

"Mei, quando tornerai mi insegnerai a correre come te?" Chiese Yu guardando speranzosa la sorella maggiore.

"Lo insegnerà prima a me!" Dissero Beau e Shu all'unisono.

Mei sorrise sentendo le lacrime pungerle gli occhi: "Lo insegnerò a tutte."

 

MARCUS BENJAMIN MOORE

 

Marcus osservò Rachel fare il suo ingresso nella stanza.

La ragazza non disse niente, si limitò ad abbracciarlo. Mark cercò di non apparire troppo freddo e ricambiò la stretta.

"Mark, perché?" Chiese la sua migliore amica senza staccarsi da lui.

"Immagino che si tratti di probabilità. Ho chiesto varie tessere, perciò era più probabile che uscissi rispetto a molti altri." Rispose il ragazzo cercando di nascondere la sua vera paura.

Rachel si allontanò e tirò su con il naso.

"Sei un idiota." Disse sorridendo all'amico.

Mark ricambiò il sorriso.

Quella situazione era terribilmente ironica: i sorrisi di Mark erano una rarità e lui ne aveva appena mostrato uno durante quello che sarebbe potuto essere il suo ultimo giorno nel distretto.

 

DISTRETTO 6

 

BETHANY BRIDGETTE EVERDEEN

 

Beth sorrise rassicurante alla preoccuppata famiglia che le si presentava davanti.

"Beh? Cosa sono quei musi lunghi?" Domandò incitando gli altri ad affrontare la cosa.

"Beth, stai scherzando, vero? Sei stata estratta per i Giochi più mortali che esistano e tu vuoi prenderci in giro?" Chiese Duncan, il suo gemello.

"Non vi sto prendendo in giro. Semplicemente penso che dobbiate affrontare la cosa con filosofia e avere fiducia in me." Rispose calma Bethany.

Duncan abbassò lo sguardo con aria colpevole, poi annuì.

Bethany sorrise ancora di più, poi abbracciò il resto della sua famiglia.

 

TOBIAS MALONE

 

"Sei completamente fuori di testa?" Fu l'esordio di suo padre.

L'uomo sbattè forte la porta, poi posò il suo sguardo di fuoco sul figlio.

"Io te l'ho sempre detto che la tua irriverenza ti sarebbe costata cara! Cosa doveva significare quella scenata?" Proseguì l'uomo.

"Peter, per favore..." Provò la moglie.

"No, Gabrielle. Il ragazzo è impulsivo e irresponsabile. Ho cercato di educarlo, ma ho fallito." Detto questo l'uomo abbandonò la stanza.

Toby posò lo sguardo sulla sorellina. Aveva gli occhi lucidi.

"No, no. Non piangere." Disse il ragazzo sollevandola e cullandola tra le sue braccia.

Quando si fu calmata la restituì alla madre e abbracciò alla donna.

Alla fine si trovò nella stanza da solo con il suo migliore amico.

Daniel scosse la testa: "Sei un pazzo ed è per questo che sono tuo amico."

Toby sorrise.

 

 

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: sister_of_Percy