Si guardò allo specchio e si aggiustò il trucco ormai sceso. Il pollice solcò quella parte del labbro su cui il rossetto sbavava e per non sbagliar movimento avvicinò il suo viso al vetro di casa. Una ruga. Maledizione, una ruga proprio sotto a quegli occhi incantatori. A quella vista Videl sentì tutto ad un tratto la sua bellezza dileguarsi. Il suo bel viso era sempre stato immacolato,ma quella guancia cadente l'aveva sporcata. Sin da giovanissima il suo corpo aveva ironicamente preso in giro la vecchiaia e quest'ultima non si era mai presentata alla donna. Sebbene avesse quarantaquattro anni, le sue gambe facevano invidia alle ragazze più giovani di lei. Delle volte quando si recava all'università del marito, sentiva addosso quei pettegolezzi delle studentesse. "Dio, ma quella è la moglie del professore Son?" "Ma quanti anni ha?! Sembra una ventenne!" "Quant'è bella!" Queste frasi apparvero come un treno nella sua mente. Temeva di non riceverle più. D'altronde il suo modo di vestire era molto spartano e ricevere tali complimenti oltre a lusingarla più del normale, le facevano sentire più suo Gohan. Nessuna delle sue studentesse gli avrebbe fatto delle proposte, se lei fosse stata ancora giovane come loro. Ma ora a sua insaputa, la vecchiaia si era ben camuffata e di colpo aveva lasciato un segno sulla sua pelle. Era questa la sua vendetta e da ora in poi la decadenza sarebbe avanzata con forza. "Amore, sei pronta? Usciamo?" Gohan spalancò la porta e fece un gran baccano. Videl sobbalzò e dopo lo spavento, annuì. "Sei bellissima.." Videl lo ringraziò, ma la gelosia le spaccò il cuore in due: lui, così giovane d'aspetto e così bello, non c'avrebbe messo molto a trovare una ragazza più bella di lei. In fondo, il motivo di tanta agonia era esclusivamente quello.