Oggi è il giorno della mia nascita,
la celebrazione della mia venuta al mondo.
Suntuosa, rutilante e superba,
come tuo solito,
Oscar, mia Oscar,
dalle cento battaglie
(Tuo padre voleva un maschio e un erede, ha avuto solo femmine, tu sei stata l’ultima occasione di Tua madre, ha deciso di rovesciare la sorte ironica, benché femmina saresti stata il suo erede, con un appellativo maschile e conseguente dura educazione..)
Io, orfano e negletto,
accolto come “compagno di giochi e crescita”, pugni e risate,
ho avuto il privilegio di crescere con Te
ripenso alla definizione di una tua amata sorella,
la marchesa Fuentes dalle iridi di zaffiro.
Nato tra i ranghi del popolo,
educato come un nobile..
che alchimia,
che regalo di compleanno.
Mia madre mi abbracciava e baciava sulle pallide guance,
mio padre era già una remota ombra,
siamo noi che restiamo,
senza perfezione..
il suono delle parole e profumi di torta,
parole ..
le tue.
Buon compleanno, Andrè..
Ma forse e dico forse,
regali sono state le tue parole schive in inverno, regalarmi una spada della vostra famiglia,
un cavallo,
un futuro ..
un RISCATTO..
E la quiete, sospesa,
come una stella danzante..
oro, incenso e mirra,
i doni dei Re Magi,
sei il mio regalo giornaliero,
una rosa,
una castagna irta di spine che nasconde una immensa dolcezza..
Ombre splendenti..
Chiudo le palpebre e sorrido..
Tu sei il sogno.