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Autore: Niam_my_life    27/08/2016    1 recensioni
E se Don e Charlie non fossero fratelli di sangue?
Se Charlie fosse stato adottato?
Un'incredibile passione stravolge i due fratelli, una passione che Don, però, non riesce a controllare, rischiando di rovinare ogni cosa.
Questa storia si ispira alla canzone 'I'd come for you' dei Nickelback
I personaggi sono tratti da NUMB3RS, la mia serie tv preferita.
Per chi non la conosce troverà una spiegazione di quello che succede all'interno di questa serie nell' angolo autrice
|| Don/Charlie con accenni Don/Liz||
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Charlie Eppes, Don Eppes, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Don premette il piede sull'acceleratore.
Ora sapeva quello che voleva e la prima cosa da fare era chiarire col diretto interessato.
Suonò il campanello e ad aprirgli fu Alan
"Ehi Don che bello vederti, se cerchi Charlie per quel lavoro sul caso a cui state lavorando..beh non c'è" un sorriso apparve sul volto del padre mostrando le rughe ai lati del viso. 
"Sai dov'è andato per caso, papà?"
"Credo sia sulla spiaggia..ha detto che doveva pensare, non ho avuto coraggio a chiedergli cosa, sai no? Non ci capisco niente di quella roba lì"
Don fece un sorriso al padre e lo abbracciò stretto. 
Fece un piccolo sorriso e si staccò poco dopo dal suo corpo.
Dire che Alan era sconvolto era dire poco 
"Don come mai questa cosa?"
"Non posso abbracciare il mio vecchio?" Ad Alan quasi scappò una risata 
"Beh non siamo abituati agli abbracci in questa famiglia,una figlia femmina avrebbe di certo aiutato. È cambiato qualcosa per caso?"
Don sforzò un sorriso e corse nuovamente verso la sua auto. Sperava di non essere troppo in ritardo.
"Beh, spero che dopo oggi cambierà qualcosa" 
Mise in moto e partì come una scheggia verso la spiaggia, lasciando suo padre abbastanza confuso.
Sapeva che era il posto preferito di Charlie, la spiaggia. Fin da ragazzini ci si nascondeva per andare a pensare.
Doveva ammettere che da ragazzi non avevano avuto bei rapporti. Certo, Don lo proteggeva, ma alla fin fine era sempre stato Charlie ad avere avuto tutta l'attenzione su di sé.
E questo li aveva abbastanza separati e, dannazione, non voleva che questo succedesse di nuovo. Non in quel momento, quando le cose sembravano poter funzionare. Aveva fatto una cavolata ad andare a letto con suo fratello, ma aveva fatto ancora peggio ad aver permesso a Charlie di andare via, quella sera.

__________

"Charlie!" Erano parecchi minuti che lo cercava urlando il suo nome, ormai aveva quasi perso le speranze
"Charlie ti prego rispondi! Lo so che sei qui" fece quasi per andarsene e mollare tutto, ma girandosi il suo cuore perse un battito.
Fece un sospiro di sollievo nel vedere una figura seduta sulla riva del mare, non molto distante da dove si trovava. 
Aveva uno sguardo abbastanza triste, quasi pensieroso, i capelli scompigliati dal vento e le mani appoggiate sulle ginocchia a tenersi le gambe strette al petto.
A Don le gambe si fecero improvvisamente pesanti, prese un profondo respiro e si fece coraggio. Sapeva quello che voleva. Lo sapeva davvero e non si sarebbe più lasciato sfuggire la persona più importante della sua vita.
"Cosa ci fai qui? Se sei venuto a chiedermi del caso, beh ho già riferito tutto a Megan"
Charlie nemmeno girò lo sguardo quando sentì i passi avvicinarsi a lui. 
Don gli si sedette di fianco e corruciò le labbra
"Non sono qui per questo" fece una pausa e "ho bisogno di parlarti"
Charlie scosse la testa e, con un sorriso sarcastico, alzò il viso verso di lui
"L'ultima volta che ho sentito queste parole non è stata una bella giornata. Non mi servono altre parole, Don"
"Charlie, per favore fammi spiegare"
Adesso Charlie lo stava guardando, gli occhi lucidi, quasi arrabbiato.
"Don se a te piaceva Litz potevi dirmelo subito, okay? Potevi risparmiarti tutte quelle stronzate che hai fatto"
"Charlie, no, cosa dici, a me non piace Litz"
Una lacrima rigò il viso del più giovane e portò nuovamente lo sguardo rivolto verso l'orizzonte.
"Tu non mi hai mai voluto tra i piedi"
Don corruciò un attimo la fronte, non capendo.
"Cos..Charlie ma che stai dicendo?"
"Fin da piccoli. Non mi hai mai voluto tra i piedi, ti stavo antipatico. Tu eri il mio idolo Don, lo sai? Eri il mio fratello maggiore, ti volevo bene, ma tu no"
Qualche lacrima aveva iniziato a scorrere lungo le guance del matematico.
"A me nemmeno interessa lavorare all'FBI, ma è l'unico modo per poter entrare a far parte della tua vita. È l'unico posto in cui mi permetti di starti attorno"
"Charlie, per favore.."
"Pensavo fosse cambiato qualcosa, invece è proprio come quando eravamo piccoli, forse hai ragione sai? È stato tutto uno sbaglio quello che è successo tra noi"
"Ti prego smettila. Non è stato uno sbaglio. Sono io ad aver sbagliato dicendoti che era un errore"
Alzò leggermente la voce e sbuffò, passandosi nervosamente le mani sul viso. 
Aveva catturato l'attenzione del fratello minore che in quel momento si era rivolto a guardarlo.
"Ho cercato di tenerti lontano, ma non ci riesco.
Non volevo ammettere a me stesso che sei la cosa migliore che mi sia capitata se non la più importante, figuriamoci se lo avessi detto a te.
Sai, quando avevi solo un anno, la prima volta che ti ho visto ho promesso di proteggerti. E dopo quello che era accaduto quella notte, quando noi..abbiamo fatto l'amore, ho sentito come se avessi fallito.
Charlie io ho così paura che tu possa accorgerti di quanto io faccia schifo e di quando la mia vita sia un casino, tanto da farti scappare.
L'altra sera, quando abbiamo discusso e tu sei scappato via, volevo andarmene, credevo fosse tutto finito e di averti perso.
Quando però tu sei arrivato in ospedale per me, ho capito che non era ancora del tutto finito.
Sono tornato perché ho realizzato che litigare con te è molto meglio che fare l'amore con chiunque altro.
Voglio solo dirti che sono innamorato di te, ma ho così paura di non riuscire a proteggerti e a darti quello di cui hai bisogno che stavo per mandare all'aria tutto quanto.
Non sono una persona modello come credi tu, anzi. 
Sono paranoico, lunatico, non ho fiducia nemmeno in me stesso.
Ma tu riesci a rendermi una persona migliore e per quanto strano, è una cosa bellissima.
Se potessi tornare indietro impedirei a me stesso di farti piangere, perché ho seriamente capito di aver fallito nel momento in cui tu hai pianto a causa mia.
Sono un errore, un idiota e ho carattere orribile. Ma tu chiedimi di amarti e io lo farò con tutto me stesso, non ti prometto che non litigheremo o che sarai sempre felice con me, molto probabilmente ti stuferai, mai sappi che ti darò sempre il massimo.
E se il mio massimo non dovesse bastare, mi sforzerò affinché tu sia felice. 
Sei la miglior cosa che mi sia capitata nella vita e, ora, posso dire con fermezza che ti amo. 
Stavo solo cercando di salvarmi, ma ho finito col ferire entrambi"
Don non sapeva nemmeno quante volte aveva amato nella sua vita, ma ora era sicuro di amare quel ricciolino.
Aveva gli occhi appannati, il cuore a mille e sperava solo in una reazione del fratello.
Charlie, dal canto suo, era rimasto immobile, continuava a fissarlo. 
Per qualche secondo rimase così, le guance inondate di lacrime salate, un nodo alla gola.
Per un attimo pensò che il cuore sarebbe scoppiato e sarebbe uscito dal petto tanto veloce che correva.
"Ti prego..Charlie dì qualcosa, qualsiasi cosa"
La voce del ricciolo era spezzata, parlò a bassa voce.
"Sono innamorato di te da quando ho 16 anni, Don" prese un lungo respiro e poi.."era morto il suo pappagallo"
"Cosa?" Don non capiva. Aveva appena aperto il suo cuore a Charlie e lui parlava di pappagalli?
"Quando sei entrato in garage. Stavo abbracciando Amita perché le era morto il pappagallino. Ci era molto affezionata sai?"
A Don quasi venne da ridere per quella situazione.
"Charlie non me ne frega niente di quel pappagallo!" Si fece sfuggire un sorriso e con uno scatto rapido fece combaciare le labbra con le sue.
Portò una mano sulla sua guancia, l'altra dietro il collo, con lo scopo di avvicinare di più i loro visi.
Charlie, ovviamente, non perse tempo. Aveva aspettato troppo tempo e, anche se quello fosse stato un sogno, voleva goderselo a pieno.
Si baciarono a lungo, mordendosi le labbra, amandosi. Riuscirono a trasmettere tutto ed entrambi riuscirono a dimenticare tutto il dolore passato, solo con un semplice bacio. Erano uniti in quel momento.
Charlie sorrise sulle labbra del maggiore ed iniziò a schioccargli baci ovunque, comprese le adorabili zampe di gallina ai lati degli occhi.
"Le ho sempre amate" sussurrò, arrossendo visibilmente.
Il più grande gli accarezzò una guancia e sorrise. Il cuore ormai era impazzito.
"Io, invece, ho sempre amato te. Scusa se ho aspettato troppo per capirlo" 
E poi Don lo baciò.
E lo baciò ancora anche quando i vestiti erano ormai sparsi sulla spiaggia.
Lo baciò mentre i gemiti si fecero intensi.
Ma, soprattutto, lo amò.
Lò amò e, finalmente, entrambi si sentirono completi, si appartenevano, da sempre.

Angolo autrice 
Beh che dire, FINALMENTE Don si è dato una svegliata.
Spero che come capitolo vi sia piaciuto, il prossimo sarà l'epilogo.
Spero davvero di poter sapere cosa ne pensate..bacii <3

 
  
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