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Autore: H a n a e    28/08/2016    1 recensioni
[OOC] [AU] [Lucy Heartphilia] [Natsu Dragneel] [Gray Fullbuster] [Accenni NaLu]
Lucy è costretta a tornare nella sua città natale a causa di uno spiacevole evento dopo esserne scappata tempo fa.
Ha fatto di tutto per dimenticare ciò che è stata la sua vita fino a sette anni prima e ha cercato di lasciarsi alle spalle quel passato doloroso e pieno di dolore, scoprendo che certe cose non possono essere cancellate.
L'anima di Lucy partirà per un viaggio fatto di nostalgia e vecchie ferite mai rimarginate, che l'hanno portata ad allontanarsi per sempre.
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
E n j o y I t
🌸H a n a e🌸
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si intravedevano già delle chiazze verdi di bosco da quella distanza; le uniche risparmiate,
o sopravvissute probabilmente. Non si ricordava minimamente dell'esistenza di tutta quella flora in quel posto dimenticato da Dio.       
Dove viveva lei l'unica tonalità di verde che vedeva era quella delle magliette firmate delle persone; e le bastava e avanzava.
Con un braccio poggiato sul bordo del finestrino e il mento puntato sul pugno chiuso lasciava che lo sguardo scorresse su quei paesaggi che ormai aveva scordato, senza però prestare alcuna attenzione ai particolari che la circondavano; le sembravano energie sprecate. Tempo perso a contemplare qualcosa che non le apparteneva più, o che forse non le era mai neanche lontanamente appartenuto.
Fosse stato per lei non sarebbe neanche partita; non avrebbe mai preso quel treno e dopo quello stupido taxi puzzolente che l'avrebbe portata all'auto noleggio.
Lei stava bene nella sua vita, l'aveva rimodellata a sua immagine e si era creata una bolla intoccabile da mani altrui. Poteva definirsi quasi una farfalla in una teca, una di quelle rare e a lei, quella definizione non dispiaceva affatto. Le piaceva essere ammirata per la sua eterna ed irraggiungibile bellezza.
Perché infondo era così, lei era sempre stata irraggiungibile per chiunque non fosse lui.
Le era stato dato della vanitosa e forse anche dell'ipocrita, ma a lei poco importava, perché alla fine più parlavano di lei e più le davano potere, alimentando il suo ego cresciuto spropositatamente nel corso di quei sette anni.
Sette anni sono abbastanza per cambiare una persona radicalmente e nessuno gliene poteva fare una colpa.
La guerra cambia tutti.
Guardò l'orologio da polso e si rese conto di essere in ritardo.
Meglio così, si disse, si sarebbe evitata buona parte di quell'immensa rottura. 
«Le faccio le mie più sentite condoglianze, signorina» esordì il vecchio autista lanciandole uno sguardo fugace dallo specchietto retrovisore.
La giovane donna trattenne a stento uno sbuffo di fastidio; odiava le persone invadenti e curiose. La curiosità portava solo problemi.
«È la vita» rispose gelida e tagliente senza mai distogliere lo sguardo dal finestrino.
«Doveva essere una persona a lei molto cara se sta facendo tutta questa strada solo per venire al suo funerale» notò l'uomo portando Lucy al limite della sua pazienza.
Dov'era finita la discrezione di un tempo?
Erano affari suoi se faceva tutta quella strada.
«È stata un costrizione. I biglietti erano già stati saldati e non rimborsabili» specificò, soprattutto l'ultima frase, che parve zittire definitivamente il tassista, che non spiccicò parola fino alla loro destinazione.
 
 
«Fanno 43 jewels per la corsa» 
«Può tenere il resto»
«La ringrazio, madame»
 
 
Non appena le vennero date le chiavi della piccola macchina si chiuse lì dentro e mise in moto.
Dubitava di ricordarsi la strada, perciò tirò fuori il cellulare nuovo di zecca dotato di GPS, in caso ne avesse avuto bisogno.
Un brivido di fastidio le percorse la schiena e ciò le fece stringere il volante con più forza, giusto per assicurarsi che andasse tutto bene; dato che c'era sistemò anche lo specchietto retrovisore.
La strada che portava alla cittadina era ancora costellata dalle stesse buche che si era lasciata alle spalle anni prima, nessuna esclusa.
Si era sempre domandata perché non avessero mai riasfaltato quelle strade, creando magari anche delle scorciatoie che tagliavano proprio dentro la città, senza il bisogno di costeggiare quella stupida radura che le provocava solo allergia.
Non c'era un'anima a parte lei.
Fu costretta a fermarsi ad uno stop e, controllando che non arrivasse nessun altro il suo sguardo involontariamente finì su un vecchio pannello di legno per gli annunci ormai dismesso da anni.
La curiosità la spinse a domandarsi se quella vecchia scritta esistesse ancora, proprio come quell'ammaccatura fatta con il motorino ad uno dei pali.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri del tutto superflui e fuori luogo per quella situazione - o qualunque altra situazione la riguardasse.
Guidò fino alla rotatoria che segnò l'inizio della civiltà.
Un grande cartello con il nome della città si trovava proprio al centro di quel grande cerchio pieno di fiori e poteva già intravedere manifesti con l'annuncio del funerale.
Certo che le persone ti ricordano meglio da morto che da vivo. Aveva combinato tanti di quei casini quando era in vita che si sorprendeva del fatto che fosse stato annunciato già da quella distanza.
Sperava solo che al suo funerale non ci fossero tutte quelle cerimonie, del tutto inutili e superficiali.
Percorse altri due chilometri e dopo fu costretta a parcheggiare a causa delle strade chiuse per il corteo funebre.
Che esagerazione.
Scese dal veicolo e prendendo la borsetta nera si rese conto di non essere dovuta ricorrere all'aiuto del navigatore e la cosa la infastidì non poco.
Il rumore dei suoi tacchi sui gradini della piazza rimbombava e veniva amplificato dalla completa assenza di persone in giro.
Se non avesse saputo che quel luogo aveva visto più guerre e morti che altro avrebbe pensato fosse una città antica.
Era sicura che ci fossero tutti al funerale e già pregustava le facce sorprese dei partecipanti nel vederla lì dopo tanto tempo.
 
 
 
«Verrà per sempre ricordato e onorato come colui che ha portato questo paese alla pace che conosciamo oggi.
Eroe e difensore della libertà della città di Magnolia, luogo in cui ci ha donato sorrisi e speranza nei momenti più difficili.

In alto le spade per il soldato, fratello e amico Natsu Dragneel.»
 
 
 
La giornata uggiosa e i suoi colori spenti erano tutto l’opposto di lui e di come lo ricordava. Quella lapide grigia poi, una nota del tutto stonata con la sua persona.
 
 
Un rumore di passi che la seguiva la costrinse a fermarsi. Non le servì nemmeno voltarsi per capire chi fosse; sapeva a memoria il ritmo di quei piedi, come quelli della persona che un tempo li accompagnava.
«Alla fine sei venuta»
«Mi sono ritrovata costretta da quanto mi sembra di ricordare» rispose fredda.
 
«Sei cambiata»
«E tu per niente»
«Un tempo ero io quello gelido e senza cuore» disse sarcastico il giovane riferendosi a quella che potevano considerare come una vita passata.
«Le persone cambiano, e tu dovresti saperlo meglio di me, Gray» 
«Hai ragione, ma tu non sei più tu, Lucy» pronunciò quella frase con un tono di chi la sapeva lunga che fece imbestialire la bionda. Percepì anche una nota di rimprovero.
Si girò infuriata a quell'affermazione «E cosa ti aspettavi? Che facessi finta di niente dopo quello che è successo? »
«Ti aspettavi che rimanessi qui a marcire come avete fatto tutti voi e a fare la sua stessa fine?!»
«Certo che no»
«E allora cosa vuoi da me!» Domandò esasperata.
Lei non capiva. Non capiva perché ci teneva così tanto a farla soffrire dopo che già una volta era stata costretta a raccogliere i pezzi della sua anima e a rimetterlo tutti insieme, pezzo dopo pezzo.
Il moro non rispose. La ragazza furiosa si avvicinò a lui e gli puntò un dito contro il petto, «io non ho mai chiesto nulla di tutto ciò. Sono stata strappata da quella che consideravo una vita felice per poi ritrovarmi in questa merda!
»
«Sei scappata lontano da quella che era casa tua. Hai abbandonato la tua famiglia»
«Fuggita da una vita buia e piena di dolore?» Urlò oltraggiata, «È per questo che sono considerata da tutti una persona orribile, perché l'ho lasciato ad un destino che nessuno meritava? Non l'ho chiesta di certo io questa guerra, come non gli ho chiesto di sacrificarsi per una causa persa come questa!» Perché non voleva capire?
«Lui non ha mai smesso di amarti
»
«E nemmeno io!» Gridò in preda alle lacrime di cui aveva perso totalmente il controllo, «io non ho mai smesso di pensare a lui nemmeno un secondo della mia vita. Ho cercato di dimenticarlo insieme a tutto questo,» disse indicando quello che era attorno a lei, «e proprio perché continuo ad amarlo che è stato un bene per entrambi che io me ne sia andata»
«Non per lui!» Urlò a sua volta il ragazzo.
«Tu sei l'ultimo che può giudicarmi in questo mondo!»
«Non oserai...» Sibilò il moro sapendo benissimo a cosa si riferisse la bionda.
«Se solo non fossi stato così orgoglioso e testardo da respingerla adesso sarebbe viva,» disse scossa dai singhiozzi, «Juvia sarebbe viva!»
«Non nominarla nemmeno. Non ne ha il diritto» sussurrò il ragazzo con i pugni completamente chiusi e la testa bassa.
«Lei era mia amica e l'ho vista spegnersi sotto i miei occhi, l'ho vista tirare il suo ultimo respiro tra le mie braccia, ferita e coperta del suo sangue e volgere il suo ultimo pensiero a te. A te che non hai mai meritato l'amore che quella ragazza poteva offrirti»
«Adesso basta! » Gridò stanco di rivivere quelli che era stati i giorni più bui della loro vita e che li perseguitavano ancora oggi.
Entrambi avevano superato il limite dell'altro, portando ambedue all'ennesimo punto di rottura.
Lucy continuava a piangere, ormai denudata di quella sua teca di vetro che credeva impenetrabile a chiunque. Oramai era stata privata di tutte le sue difese e non le restava altro che lasciare che tutti i sentimenti che aveva intrappolato dentro quella bolla uscissero fuori e le rimbalzassero contro ad una potenza spaventosa, tanto forte da essere capace di spazzarla via.
«Sappi solo che lui ti amava, e non ti avrebbe mai abbandonata.»
Lei lo sapeva, lo sapeva benissimo perché non avrebbe mai potuto dimenticare il suo primo amore, la sua prima volta consumata con lui, i loro baci, quegli occhi e il suo sorriso...
Sapeva che non poteva scappare dal suo passato e che prima o poi sarebbe tornato a perseguitarla. Non poteva scacciare quell'oscurità che aveva impossessato il suo cuore. Prima o poi il dolore che proviamo torna sempre a farci visita e probabilmente quella fu la volta fatale per Lucy, quella da cui ne sarebbe uscita completamente distrutta.
Aveva perso l'amore che un tempo le permetteva di sentirsi viva e quel briciolo di certezze che aveva, perché non si può scappare dal proprio destino, e Lucy questo l'aveva capito da tempo ormai.
 

 
«È sempre più divertente quando siamo insieme.»


 
 
 

 
 
[1.688 parole]



















































 
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Angolo Autrice:
Buonasera popolo di Efp!
Sono tornata con un'altra storia del tutto diversa dal mio solito genere; la definirei un po' apocalittica.
Se alcuni punti non sono chiari o poco descritti è perché ciò che voglio è lasciare la più totale libertà di immaginazione. Io vi ho dato un'idea di quello che vedo io, però voi potreste interpretare alcune cose in modo diverso da me, ed è esattamente ciò che voglio.
Ovviamente è un'AU apocalittica che non ha un periodo temporale preciso e i personaggi sono stati totalmente stravolti per riuscire ad adattarli alla storia. Spero che vi piacciano comunque.
La causa della morte di Natsu è lasciata un po' misteriosa proprio per il motivo che ho spiegato sopra e lo stesso per le scene, sono solo spezzoni.
Probabilmente domani mattina mi pentirò di averla postata visto che è stata scritta in fretta e furia la scorsa notte, presa da un momento di depressione acuta XD
Il banner l'ho creato io e mi ha portato via molto tempo, mentre per l'editing avevo preparato una cosa davvero cazzuta su Word, ma qui purtroppo mi è impossibile usare le stesse impostazioni :/
Prima che mi dimentico: l'ultima frase, quella in corsivo, sarebbe quella incisa nel legno di quel cartellone, scritta appunto da lei e Natsu quando stavano insieme.
Se la storia vi è piaciuta mi farebbe piacere saperlo ^.^

Un bacio,

Hanae
   
 
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