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Autore: Gaira    28/08/2016    5 recensioni
Una nuova minaccia è all'orizzonte le winx si dovranno battere con nuovi ma anche vecchi nemici la chiave di tutto è in un terribile avvenimento accaduto in un terrificante giorno di primavera.
dal Capitolo 1
Alla fata della natura divennero lucidi gli occhi riempiendosi di lacrime che sarebbero cadute al sol sbattere di ciglia, ormai era davanti alla pietra si inginocchiò posando a terra il boquet e leggendo le solite rune che ogni anno incrociavano i suoi occhi. Si lasciò andare in un pianto disperato allo stesso tempo liberatorio, quel dolore che si teneva dentro da tanto troppo tempo, mai scorderà quel giorno, il giorno in cui sua sorella morì.
storia scritta a quattro mani si tiene dopo i fatti accaduti delle settima serie
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La preside di Torrenuvola, fu sconvolta nel vedere le sue ex allieve, lasció cadere i libri che aveva in mano, portandosi una mano davanti alla bocca. 

"V-voi... Non dovreste essere qui" 

"Beh, da quel che vede, siamo qui davanti a lei in carne e ossa" Disse Darcy

"C-come avete fatto ad uscire dal Legendarium?"

"Le interessa davvero?" Chiese Stormy giocherellando con le dita creando delle piccole saette.

"Cosa fate qui andatevene subito dalla mia scuola" sibiló la preside

"Questa è anche la nostra scuola...ora!" Esclamò Icy.

"No, mai!" Griffin lanció un raggio contro le tre streghe, ma quest'ultimo, schivarono agilmente il colpo lanciato dalla preside e fu poi Darcy a contrattaccare. 

La strega delle illusioni si mise l'indice e il medio di entrambe le mani sulle tempie, chiuse gli occhi concentrandosi maggiormente, cercó di utilizzare le sue onde ipnotiche, ma l'attacco fu facilmente 'deviato' dalla Griffin. 
Fu allora Stormy ad attaccare, lanció una serie di fulmini sulla strega ma anche il suo incantesimo non servì a nulla. Nello stesso momento si unì anche la sorella maggiore, utilizzando una raffica di schegge di ghiaccio. Ma niente, nessuno dei tre attaccati lanciati dalle Trix, furono sufficienti a sconfiggere la strega. 

"Ma siete davvero le tre famose Trix di cui ho sentito tanto parlare, non mi sembra che stiate facendo un buon lavoro" Urló la ninfa appena arrivata, indicando la preside dell'istituto.

"Ma t-tu sei..." Cercó di dire, ma fu fermata dalla ragazza che le scagliò contro un raggio che scaraventó a terra la Griffin. 

"Lei ti conosce?" Le domandò la strega del ghiaccio. 

" Uhm, diciamo che non l'ho incontrata di persona, ma ha sentito parlare di me"

Griffin, nel frattempo aveva tentato di rialzarsi ma con scarso successo in quanto Katalya le aveva scagliato contro una sfera blu e la fece ricadere e perdere i sensi. 

"Trix,  fate  una cosa, se volete davvero essere utili, legate la preside in modo che non possa reagire appena si sveglierà" 

" Eh , non trattarci così..." Stormy fu interrotta dalla ninfa che fece a vedere alla strega la pagina del Legendarium. 
La strega delle tempeste ringhió arrabbiata ma fu sua sorella a metterle una mano sulla spalla e a calmarla. 

" Tu intanto che farai?" Domandó adirata la sorella maggiore tra le Trix.

" io devo andare a controllare la persona di cui vi avevo parlato" Rispose lei 
*******
Nella foresta di Gardenia le Winx avevano spostato i corpi di Selina ed Eldora dentro la casa di quest'ultima e coperte con due lenzuoli. 
La fata della fiamma del drago si era nel frattempo calmata ma era rimasta sempre abbracciata al suo principe. 
"Tecna, hai capito chi è stato a fare...questo" 
Chiese Aisha alla fata della tecnologia. 
Lei non rispose, si mise a braccia conserte e si spostò in un'altra stanza per riflettere. 
Appena varcó la soglia dell'entrata calpestó per sbaglio qualcosa. 
"Ma questo" Tecna sgranò gli occhi e allontanó immediatamente il piede. 
"Ragazze, venite qui, presto!" Esclamò la fata chiamando le sue amiche.
"Cosa urli in un momento del genere" Disse la fata della luce splendente 
"Tecna, ma che ti prende?" Le chiese Musa avvicinandosi a lei. 
"Questo" indicó un libro o quello che doveva esserlo, ma era tutto incenerito e nero solo qualche pagina si era salvata.

"Cosa?! Questo libro?" Chiese irritata Stella per essere stata disturbata in un momento del genere. 

 Tecna sospirò pesantemente .
"Stella, quel libro è... È il Legendarium" 

"Cosaaaa!!" Urló lanciando via il tomo, me 
nella caduta qualche pagina si era staccata volando via.

"Ma no... Non è Po-possibile" balbettò impaurita la fata di Linphea.

"Invece, invece...si" sussurrò Aisha prendendo una pagina, mostrandola alle altre, raffigurava la leggenda dei licantropi anche se era mezza strappata, l'immagine dei lupi era ancora ben visibile.

"N-no, abbiamo chiuso il libro, con la chiave e...e n-no" pronunciò Bloom ancora sconvolta per la visione dell'ex amica morta. 

"Già, la chiave, ma dov'è, l'avevamo lasciata qui assieme al libro" Disse Musa. 

"Eccola" Stella si chinò sul pavimento raccogliendo la ormai ex chiave del Legendarium, osservandola meglio poteva notare  che lo smeraldo era nero, sembrava che fosse cambiata la pietra. 

"Fa vedere" La fata di Zenith le prese la chiave di mano.
"Si, è proprio questa!" Esclamò 

"Pensi che la morte di Selina ed Eldora c'entri con la distruzione del Legendarium? E perché la chiave ha quell'aspetto?Tecna.." Musa fu brutalmente interrotta dalla nominata.

"Calmati Musa, una domanda alla volta non so se c'entri, potrebbero essere state eliminate perché ostacolavano i loro piani..."

"Quali piani hai già capito che potrebbe esserci un nuovo nemico" Chiese la fata della natura, la quale era stata in silenzio tutto il tempo. 

"Beh, se non ti convince la morte di una delle più potenti fate della Dimensione Magica, comunque non lo so... Sarebbe meglio tornare ad Alfea e chiedere a Faragonda." 

"Ragazze, io e Nebula porteremo Eldora e Selina a Tir Nan Og per celebrare il loro funerale" Disse Roxy affacciandosi alla porta dato che era rimasta per tutto il tempo nella stanza accanto.

Le ragazze annuirono,  Tecna prese in mano il libro e la chiave e le sei fate uscirono da quella stanzetta. 
*******
A Torrenuvola, Katalya stava spiando dalla sfera di cristallo nell'ufficio della preside, una donna  dai capelli biondi che camminava tra grandi corridoi della scuola per fate.
"Allora, è lei la persona che volevi 'controllare'" le chiese Icy appoggiata allo stipite della porta.

La ninfa sbuffó irritata.
" Si, ma sono cose che riguardano solo me, voi non dovete intromettervi per ora" 
" Comunque, avete fatto ciò che  vi ho chiesto?"

"Si, ma ancora ci devi spiegare cosa vuoi farci con lei" 
 "E cosa hai fatto a tutte le studentesse e alle professoresse?"

"Se pensi che le abbia uccise, ti sbagli, le ho semplicemente ipnotizzate, mi servono tutte, ho uno scopo ben preciso. Comunque ora devo andare, non fate nulla alla Griffin finché non torno" 

"Dove vai?" 

"Ad Alfea" Rispose brevemente 

"Che ci vai a fare in quella scuola per fate?!"

"Te l'ho detto a controllare quella persona" 
*******
Nei vari corridoi della grande scuola per fate di Alfea, la professoressa di storia della magia camminava diretta all'uscita del collegio, dopo aver tenuto la sua attuale lezione. 
Raggiunse il giardino che costeggiava l'edificio, in quell'ora del giorno le studentesse stavano facendo ritorno nelle proprie stanze per prepararsi alla cena. 
Daphne non aveva voglia di andare in mensa a sentire la noiosa Griselda chiederle come era andata la giornata. 
Sospirò e si sedette-o meglio si accasciò sulla panchina-, non seppe nemmeno lei per quanto tempo stette a osservare le fronde degli alberi muoversi a ritmo del vento, ma la brezza serale fu rimpiazzata da una vera e propria tormenta. La ninfa di Domino dovette alzarsi e coprirsi gli occhio con un braccio. 
"Ma chi si rivede" ghignó malefica Katalya.
Alla donna morirono le parole in gola, non poteva crederci,  la aveva davanti, dopo anni che pensava che anche lei se ne fosse andata,  eccola lì, che la guardava dall'alto in basso con quei suoi strani occhi blu. 

"No, tu non puoi essere... No" deglutì rumorosamente 

"Ma, non sei felice di rivedermi, Daphne"
No, quella ragazza dai lunghi capelli viola e dai profondissimi occhi blu, che indossava una maglietta violetto con delle spalline sottili e una lunga gonna dello stesso colore non poteva essere la sua adorata, Ilya.

 "Ilya, sei tu, vero?"

" Non mi riconosci neanche più ora, è vero che ho cambiato look, ma..."

"No, Ilya" sussurrò allungando la mano verso di lei, in un disperato tentativo di toccarla

"Eh non chiamarmi Ilya, ho smesso di esserlo molto tempo fa, ora sono Katalya"

"Kat- no no tu..." Daphne rimase visibilmente sconvolta dallo apprendere che la ragazza davanti a lei non era la sua adorata amica; ninfa del vento: Ilya.

" Sai quel che voglio, basta con i convenevoli, dammela!" 

"C-cosa?"

"Oh non fingere, sai benissimo cosa intendo, quindi Daphne, non voglio combattere con te, dammi ciò che mi appartiene" Disse la ninfa del vento allungando la mano per ricevere quel che le apparteneva.
La ninfa di Domino scappó diretta verso la scuola, la ninfa del vento si posizionò davanti   a lei. 
Katalya la fermò e le prese con una mano il collo alzandola da terra.

"Avanti, Daphne, la voglio, è mia! Evitiamo un combattimento che finirà con la tua sconfitta."
Alla principessa ereditaria di Domino vennero gli occhi lucidi, pensare che da ragazze erano inseparabili. 

*Flashback*
"Daphne, pensi che riuscirò a diventare brava come te!" Chiese speranzosa una giovane Ilya, la ninfa dei venti stava atterrando ora dal suo volo, i lunghi capelli bianchi si muovevano a ritmo con le sue ali, e gli occhi cristallini scrutavano la ninfa del Sirenix.
"Ma, si vedrai, con tanto allenamento ce la farai" 
La giovane ninfa sorrise all'amica.
*Fine Flashback*

 La ninfa, buttó giù dalla stretta la professoressa facendola cadere malamente a terra.
Boccheggió, prendendo grandi respiri, portandosi una mano al collo.

"Avanti, ninfetta, dammi ciò che voglio"

"N-no... Mai!" Calde lacrime amare scesero copiose dai suoi occhi ambrati.

"Oh... Che fai, piangi? Sono lacrime, per me?" Dopo quella frase rise istericamente prendendo il viso della donna con una mano, i loro sguardi si incrociarono: blu nell'ambra caldo, Ambra nel blu. No, decisamente due colori che insieme non stavano bene. 

"Daphne, dammela o io non esito a farti del male" Detta quella frase, la ragazza materializzò una spada, tutta fatta da piccoli cristalli viola, la brandì, puntando la punta vicino alla gola della donna. 

" Me la vuoi dare, ora!" 

" No, mai... Ilya, scordatelo!"

"Non chiamarmi più così, sono Katalya!" Urló, un colpo secco e piantó la spada nella spalla della ninfa. Ella gridó dal dolore, una macchia rossa di sparse dalla spalla della fata, tingendo di rosso il verde dell'erba sottostante. 

" Bene, dato che non me lo hai detto.., eh penso che ti porterò con me" 

Katalya sollevò malamente Daphne,che, nel frattempo aveva perso i sensi. 
Scomparendo tra il fogliame del boschetto.
***** 
Le Winx tornarono ad Alfea giusto in tempo per ammirare il tramonto, si diressero assieme agli specialisti nell'ufficio della loro preside.  Ma furono fermati da quest'ultima in uno dei corridoi.

" Ragazzi" 

"Preside, come mai qui" Domandó Aisha

"Dobbiamo parlarle" Disse subito Tecna

"Non ora, Bloom, sai già che è... Successo?" Domandó la direttrice.

"No, perché?" 
Arrivó in quel momento il marito di Daphne.

"Thoren?! Cugino, come mai qui?" Chiese Sky.

"Daphne, non... Non c'è più" disse flebilmente abbassando la testa.

"Cosa?!" Domandó stupita la principessa di Solaria. 

Bloom guardò confusa la sua preside, ma questa annuì.

Nota dell'autrice
Ciao a tutti ;)
Ho iniziato a scrivere alle 23:00 e sono più o meno le 1:30, ma che dire è piuttosto lungo, ma ci sono molti colpi di scena, mi sa che devo sbrigarmi a postare c'è mia madre che mi sta assillando -in effetti- , grazie a tutti i recensori, i lettori silenziosi e tutti. 
Ciao
A presto 
Gaira
P.S il nome Katalya, viene dal greco e non è precisamente così ma l'ho modificato, levando le ultime due lettere e significa "Tempesta". Ilya è una modifica al nome elfico "ilyssa" che significava Tutto Miele.
   
 
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